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Proverbi 4:23: Il cuore è importante per il nostro comportamento.

Proverbi 4:23: Il cuore è importante per il nostro comportamento. “Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita”. Gli psicologi si chiedono se il comportamento umano è determinato da processi interni alla persona, o da eventi esterni? Come dire siamo attivi, cioè siamo responsabili delle nostre azioni, o passivi nel senso che subiamo gli eventi del mondo? Vale a dire che la colpa è degli altri. Quello che vediamo nella Bibbia è che noi siamo responsabili delle nostre azioni.  Il cuore è importante perché nessuno può essere in buona salute se il suo cuore è in cattive condizioni. Il cuore è un organo vitale. Lo stesso vale spiritualmente, pertanto va custodito.  “Custodire” indica sorvegliare, proteggere, è una parola usata per indicare le torri di guardia, le sentinelle (2 Re 17:9; 18:8). Il cuore è la sede delle energie collettive dell’uomo, il centro della vita personale. Il cuore è la sede intellettuale, (Deut...

Filippesi 4:6: Le preghiere devono essere accompagnate dai ringraziamenti.

Filippesi 4:6: Le preghiere devono essere accompagnate dai ringraziamenti. “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti”. Tutte le preghiere a Dio devono essere accompagnate da ringraziamenti.  “Ringraziamenti” si riferisce alla gratitudine, a un animo grato, è un rendimento di grazie sincero verso Dio.  Perché dovremmo ringraziare sempre Dio quando preghiamo?  In primo luogo perché possiamo pregare Dio. Paolo si riferisce al fatto che possiamo andare alla presenza del Dio Creatore, che abbiamo libero accesso a Dio grazie a Gesù (Efesini 2:18; Ebrei 10:19; Giovanni 14:6). E non solo! Dio ascolta la preghiera dei Suoi figli! (Matteo 7:7-11; Salmo 6:9; 40:1). Dio non è indifferente ai nostri bisogni, alle nostre circostanze!!  In secondo luogo per le benedizioni passate. I credenti non devono dimenticare i benefici già ricevuti! Ogni atto di preghiera fat...

Un tesoro in cielo (Matteo 6:21).

Un tesoro in cielo (Matteo 6:21). “Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore”. Questo versetto è raramente considerato, o messo nella categoria delle parabole. Ma può essere considerato una parabola perché come le parabole  Ã¨ un modo di dire conciso e istruttivo, che coinvolge una somiglianza, o un confronto con la forza percettiva, o ammonitrice " ( Thayer ). Gli esseri umani hanno un istinto ad accumulare cose che ritengono abbia un valore duraturo, sono naturalmente orientati, fortemente inclini a ricercare e a godere i beni materiali.  John Stott disse: " Le ambizioni mondane hanno un forte fascino per noi. L'incantesimo del materialismo è molto difficile da rompere ". Il materialismo è un idolo, ci sono diversi motivi per cui la gente accumula ricchezze sulla terra. • Sicurezza. Alcuni pensano che la ricchezza ci dia una sicurezza nella vita. • Valore personale, autostima. Beni materiali e ricchezze spesso indicano che le person...

Matteo 6:21: Un tesoro in cielo.

Matteo 6:21: Un tesoro in cielo. “Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore”. Questo versetto è raramente considerato, o messo nella categoria delle parabole. Ma può essere considerato una parabola perché come le parabole  Ã¨ un modo di dire conciso e istruttivo, che coinvolge una somiglianza, o un confronto con la forza percettiva, o ammonitrice ( Thayer ). Gli esseri umani hanno un istinto ad accumulare cose che ritengono abbia un valore duraturo, sono naturalmente orientati, fortemente inclini a ricercare e a godere i beni materiali.  John Stott disse: " Le ambizioni mondane hanno un forte fascino per noi. L'incantesimo del materialismo è molto difficile da rompere ". Il materialismo è un idolo, ci sono diversi motivi per cui la gente accumula ricchezze sulla terra. • Sicurezza. Alcuni pensano che la ricchezza ci dia una sicurezza nella vita. • Valore personale, autostima. Beni materiali e ricchezze spesso indicano che le persone hanno ...

Filippesi 4:6-7: Dio c’invita alla serenità.

Filippesi 4:6-7: Dio c’invita alla serenità. “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti”.    Chi meglio di Dio, può ascoltare e portare tutte le nostre preoccupazioni? Nessuna richiesta è troppo piccola, difficile, o irrilevante per Dio! Non c’è nulla di grande per la potenza di Dio, o di nascosto che Lui non conosca! Non c’è richiesta che a Lui sembri insignificante! Dio c’invita alla serenità! Dio vuole che noi siamo sereni, ma dobbiamo affidarci completamente a Lui e accettare la Sua volontà per noi! Nella comunicazione a Dio vediamo la specificità della richiesta.  “Richieste” indica il rendere noto a Dio i nostri desideri, chiedere quello che pensiamo ci serva, quello che abbiamo di bisogno. Il plurale implica le varie cose che sono richieste (Luca 23:24; 1 Giovanni 5:15), questo significa che Dio non si stanca di ascoltare tutte le volte che preghiamo. “Ri...

Filippesi 4:6-7: La chiave per non essere ansiosi.

Filippesi 4:6-7: La chiave per non essere ansiosi. “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti”.     La cura e la risposta per l’ansia è la preghiera!  La circostanza quando pregare. La circostanza è: in ogni cosa! Ogni giorno è una pagina diversa della nostra vita, con varie situazioni e preoccupazioni: lavoro, familiari, salute, ecc. Al posto di essere ansiosi dovremmo pregare Dio!  “Ogni cosa” comprende tutto: in tutti i dettagli e in tutte le circostanze della vita, sempre, siamo chiamati a pregare Dio. Quindi, il modo per non essere ansiosi per la qualsiasi cosa è: pregare in ogni circostanza Dio. La comunicazione a Dio in preghiera. "Fate conoscere le vostre richieste a Dio" è portare le richieste alla presenza di Dio. Questa frase indica che le preghiere sono fatte da coloro che, essendo in un rapporto personale stretto con Dio, si rivolgono a lui. ...

Colossesi 1:16: Il proposito della creazione.

Colossesi 1:16: Il proposito della creazione.  “Poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui”. “In vista di lui” indica lo scopo della creazione, significa che Gesù ha avuto un piano con uno scopo nel creare il mondo: per la Sua gloria! Questo ovviamente va in controtendenza perché viviamo in un’epoca dove i veri valori mirano a soddisfare se stessi, c’è un profondo narcisismo ed egocentrismo, si vive per il puro ed effimero godimento del proprio piacere! Ma noi siamo stati creati e salvati sempre per la gloria di Dio! (Romani 11:36). Dio vuole che il suo nome sia glorificato! (1 Samuele 12:22; Isaia 48:9-11; Geremia 13:11). Questo è lo scopo della tua esistenza e della tua salvezza spirituale che è solo in Cristo! Quando pensiamo alla salvezza, alcuni di noi pensano che si tratti di un qualcosa di astratto, ...

Colossesi 1:17: La preservazione di Gesù della creazione.

Colossesi 1:17: La preservazione di Gesù della creazione. “Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in Lui”.     Gesù ha creato l’universo e lo mantiene unito. Questo dimostra la sua potenza e quindi la sua divinità, ma anche la sua immanenza, è attivo  continuamente nella creazione! Gesù dopo aver creato il mondo (v.16), lo tiene compatto in modo che non si disintegra! Se i pianeti non sono nel caos questo è dovuto a Gesù! Il verbo “sussistono” nel greco, indica ciò che è duraturo, che esiste, ha l’idea dell’atto del creare e del mettere insieme, ma con l’implicazione di mettere insieme e mantenere le cose insieme, di essere compatto, fare in modo che il mondo non si dissolve, non si disintegra. Gesù preserva il mondo, lo mantiene stabile e in ordine secondo la sua volontà. Gesù è il Signore dell’universo, non solo è stato creato da lui, ma lui lo sostiene, lo sorregge per la sua onnipotenza. Il mondo non è abbandonato a se stesso, ai propri meccanis...

Filippesi 4:6: Il comandamento a non essere ansiosi.

Filippesi 4:6: Il comandamento a non essere ansiosi. "Non angustiatevi di nulla! Sentimenti di ansia sono tra gli stati d’animo più comuni vissuti dagli esseri umani. “Non angustiatevi di nulla” non si riferisce a una semplice preoccupazione, ma a un’ansia eccessiva, a un’ansiosa preoccupazione che c’infastidisce. L'ansia è un sentimento interiore di apprensione, inquietudine, terrore, preoccupazione, e/o di terrore che è accompagnato da un’eccitazione fisica intensa. Nei momenti di ansia, il corpo sembra essere in allerta, pronto a fuggire, o a combattere. L’ansia nasce dall’apprensione, o dalla paura per un possibile pericolo, o dall’incertezza soprattutto riguardo il futuro per i bisogni primari: come il vestire, mangiare, ecc. (Matteo 6:25,27, 28, 31, 34). L’ansia può nascere da una situazione sfavorevole, o anche per l’instabilità: non avere la situazione sotto il nostro controllo (Salmo 13:2; Atti 27:29). Si può essere ansiosi per la criminalità, la guerra, l...

Colossesi 1:15: Il primato di Gesù sulla creazione.

Colossesi 1:15: Il primato di Gesù sulla creazione.   “Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura”. Gesù è il primogenito di ogni creatura. “Primogenito” (prototokos) descrive la caratteristica di Cristo, che si distingue da tutto il resto della creazione. Questa parola ci può ingannare nel farci pensare che Gesù sia il primo a essere stato creato dal Padre e poi tutto il resto, ma non è così perché Gesù risale ai tempi eterni (Michea 5:1). Gesù è sempre esistito, come il Padre è l’Io sono, l’eternamente presente!  Cosa indica allora la parola “primogenito”? “Primogenito” enfatizza il fatto, che esisteva prima della creazione e indica l'unicità di Cristo così come la Sua superiorità sulla creazione. Perciò primogenito va inteso come primo come dignità e supremazia su tutta la creazione per il suo rango!  Questo è confermato anche dall’Antico Testamento.  Il primogenito aveva la preminenza sopra gli altri figli (Genesi 49:3; c...