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Visualizzazione dei post con l'etichetta Scritture

Luca 4:20-21: L’affermazione risonante

 Luca 4:20-21: L’affermazione risonante Immaginate il silenzio palpabile di una sinagoga piena di fedeli nell’antica Nazaret. Un giovane si alza, srotola con cura un antico manoscritto, e legge parole pronunciate secoli prima dal profeta Isaia.  Poi, con un gesto misurato e carico di significato, che segna un punto di svolta nella storia dell’umanità, richiude il rotolo, lo riconsegna all’inserviente e si siede.  È in questo momento, nell’intervallo tra il silenzio e la parola, tra l’attesa e la rivelazione, che quest’ultima irrompe nella sinagoga.  Ogni occhio è fisso su di Lui. Ogni respiro è sospeso. È come se l’intero universo trattenesse il fiato, consapevole che sta per accadere qualcosa di straordinario.  E poi, con autorità che non chiede permesso ma che si impone naturalmente, pronuncia quelle parole che dividono la storia in due: "Oggi, si è adempiuta questa Scrittura che voi udite." Non è solo una dichiarazione, è un fulmine teologico che irrompe in q...

Romani 15:4: Come conservare la speranza

 Romani 15:4: Come conservare la speranza Fëdor Dostoevskij disse: “Totalmente senza speranza non si può vivere. Vivere senza speranza significa cessare di vivere”. La speranza è una forte energia che ci motiva nella vita, e questo vale soprattutto con la vita cristiana. In questo versetto vediamo come conservare la speranza. Il contesto di questo passo è sull’unità dei credenti. I più forti devono sopportare le debolezze dei deboli e non agire per compiacere se stessi, ma per compiacere al prossimo nel bene per l’edificazione. Cristo è l'esempio perfetto di qualcuno che ha sempre agito considerando gli altri, anche a costo della morte (Romani 15:1–3).  Cristo ha ricevuto tutto e ha servito tutti, forti e deboli, Giudei e Gentili, e i cristiani devono fare lo stesso gli uni con gli altri (Romani 15:7–9).  Secondo Paolo, i cristiani Giudei dovrebbero essere grati per la fedeltà di Dio nel mantenere le promesse fatte a Israele.  I cristiani Gentili dovrebbero essere gr...

1 Corinzi 15:3-9: La sostanza del Vangelo.

1 Corinzi 15:3-9: La sostanza del Vangelo. Visto che alcuni della chiesa di Corinto non credevano alla resurrezione dei morti, Paolo si trova costretto a parlare della sostanza del Vangelo: morte, sepoltura e resurrezione di Cristo! Nel capitolo 15, l’apostolo tratterà in modo particolare la resurrezione.  Il primo aspetto del Vangelo è: I LA MORTE. “Poiché” (gar) è collegato a ciò che Paolo aveva detto prima nei vv.1-2. Indica una relazione esplicativa, serve a spiegare ciò che Paolo aveva predicato loro, che ora gli ricorderà. Paolo inizia a spiegare il Vangelo con la morte di Gesù, quindi vediamo: A) La Rilevanza. Paolo dice: “Prima di tutto” (prōtois), indica la priorità, e può essere inteso sia come tempo, o primo per importanza, o entrambe le cose, ed è in riferimento alla morte di Gesù.