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Deuteronomio 4:39-40: La sollecitazione della manifestazione di Dio

 Deuteronomio 4:39-40: La sollecitazione della manifestazione di Dio Tozer diceva: “È impossibile mantenere salde le nostre pratiche morali e i nostri atteggiamenti interiori retti mentre la nostra idea di Dio è errata, o inadeguata. Se vogliamo riportare il potere spirituale nella nostra vita, dobbiamo iniziare a pensare a Dio più da vicino a come Egli è." Nelle predicazioni precedenti di Deuteronomio 4, abbiamo visto la singolarità della manifestazione di Dio (vv.32-34); abbiamo poi visto gli scopi della manifestazione di Dio (vv.35-38), ora nei vv.39-40 noi vediamo la sollecitazione della manifestazione di Dio. I vv.39-40 concludono il discorso fatto fino in questo momento: sapendo chi è il Signore, che è l’unico Dio, nessuno è come Lui in tutto l’universo, e sapendo cosa ha fatto, Israele deve sapere e riconoscere che è il solo Dio e a Lui devi obbedire. Non farlo significa rifiutare la felicità e la lunga vita che Egli offre. Nella sollecitazione della manifestazione di Dio c...

Salmo 14:1-4: Il credo dello stolto

Salmo 14:1-4: Il credo dello stolto  Questo salmo è di Davide indirizzato al direttore del coro (v.1). Dal v. 7, può essere considerato un salmo profetico che si riferisce al ritorno del popolo dall’esilio (cfr. Salmo 126:7); oppure parla in generale dei prigionieri ebrei che ritornano liberi nella loro terra (v.7); oppure l’esilio del v. 7 è figurativo (Giobbe 42:10; Ezechiele 16:53), non si riferisce all’esilio.  Può anche essere che il salmo sia stato scritto avendo in mente un approccio etico per indicare la malvagità che deriva da una negazione di Dio, e quindi il salmo è una polemica contro l'ateismo.  L’autore Davide, parla dello stolto, in ebraico (nābāl) che nega l'esistenza di Dio e agisce in modo malvagio.  Davide aveva affrontato una persona, un certo Nabal che si era comportato irrispettosamente verso di lui e ne subì le conseguenze (1 Samuele 25). Questo salmo è un lamento sentito per la corruzione morale, o depravazione universale, di coloro che dicono...

1 Corinzi 15:3-9: La sostanza del Vangelo.

1 Corinzi 15:3-9: La sostanza del Vangelo. Visto che alcuni della chiesa di Corinto non credevano alla resurrezione dei morti, Paolo si trova costretto a parlare della sostanza del Vangelo: morte, sepoltura e resurrezione di Cristo! Nel capitolo 15, l’apostolo tratterà in modo particolare la resurrezione.  Il primo aspetto del Vangelo è: I LA MORTE. “Poiché” (gar) è collegato a ciò che Paolo aveva detto prima nei vv.1-2. Indica una relazione esplicativa, serve a spiegare ciò che Paolo aveva predicato loro, che ora gli ricorderà. Paolo inizia a spiegare il Vangelo con la morte di Gesù, quindi vediamo: A) La Rilevanza. Paolo dice: “Prima di tutto” (prōtois), indica la priorità, e può essere inteso sia come tempo, o primo per importanza, o entrambe le cose, ed è in riferimento alla morte di Gesù.

La rivendicazione di Gesù riguardo a se stesso (Giovanni 8:48-59)

La rivendicazione di Gesù riguardo a se stesso (Giovanni 8:48-59) “Gli uomini cercano l’onore gli uni dagli altri, ma è quello da Dio che dobbiamo ricercare” Perché una persona cerca la gloria? Da chi una persona cerca la gloria? In che modo una persona cerca la gloria?

Gesù mette alla prova i discepoli (Giovanni 6:60-71)

Gesù mette alla prova i discepoli (Giovanni 6:60-71) Colui che abbandona la fede non l’ha mai avuta veramente! Che cosa hai iniziato con entusiasmo, ma poi successivamente hai tentato di lasciare, o hai lasciato? Per quali cause le persone sono pronte a soffrire e persino a morire?