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Giobbe 2:9: Un consiglio insensato!

   Giobbe 2:9: Un consiglio insensato! Kristin Armstrong scrive: “Spesso le circostanze della vita ci portano in luoghi in cui non avremmo mai avuto intenzione di andare. Visitiamo alcuni luoghi di bellezza, altri di dolore e desolazione”. La vita non segue un percorso lineare e prevedibile. Le circostanze possono cambiare improvvisamente, portandoci in circostanze inaspettate che non avremmo mai scelto, alcune sono meravigliose che ci riempiono di gioia e gratitudine, altre dolorose che ci mettono alla prova. Cerchiamo di evitare a tutti i costi la sofferenza, passiamo tutta la nostra vita a cercare di evitarla, ma la sofferenza fa parte della condizione umana.  Non esiste un uomo, o una donna di Dio, che non abbia sofferto, o soffrirà! Tutti noi abbiamo sofferto, stiamo soffrendo, o soffriremo, ma il punto è: come reagiamo alla sofferenza? Tutto ci può essere portato via, ma abbiamo la libertà di scegliere come reagire alla sofferenza! “Ma lascia stare Dio, e muori!” ci...

2 Corinzi 12:7: La sofferenza preventiva

 2 Corinzi 12:7: La sofferenza preventiva Il v. 7 è una logica conclusione dei vv.5-6; Paolo conclude il discorso sul vantarsi: non si vanta di se stesso anche se ne avesse i motivi, ma delle sue debolezze, nelle sue debolezze si dimostra perfetta la potenza del Signore (vv.1-10).  Altrove Paolo non parla delle sue capacità e dei suoi successi senza dare gloria a Dio (1 Corinzi 15:10; 2 Corinzi 3:5). Ogni vanto è una follia, ma poiché i Corinzi hanno udito molte vanterie da altri, Paolo decide che ne udranno alcune da lui (2 Corinzi 12:16).  Paolo difende il suo ministero contro i falsi apostoli impegnandosi in ironiche vanterie umane sulle sue responsabilità e sofferenze (2 Corinzi 11:16–33).  D. A. Carson scrive: “Paolo sta rispondendo ai visionari super-spirituali, che si affidavano alle storie della loro abilità spirituali e alle loro esperienze estatiche per rafforzare la loro autorità mentre deprecavano Paolo”. Paolo si vanta così perché vuole dimostrare l'assu...

2 Samuele 11:15: Un peccato conduce a un altro

 2 Samuele 11:15: Un peccato conduce a un altro “Nella lettera aveva scritto così: ‘Mandate Uria al fronte, dove più infuria la battaglia; poi ritiratevi da lui, perché egli resti colpito e muoia’”. Il peccato è come mangiare le ciliegie: una tira l’altra! Sembra quasi impossibile fermarsi!  Una volta che hai ceduto alla tentazione diventa difficile controllarla! Così un peccato conduce a un altro!  Davide per nascondere un peccato ne ha fatto un altro. Il re Davide abusando del suo potere, commise prima adulterio con Bat-sceba, moglie di Uria e poi si è macchiato dell’omicidio del marito pianificandolo in un modo lucido, facendolo morire in battaglia per coprire la gravidanza di Bat-sceba, che era rimasta incinta dal loro rapporto adulterino.  Questo avvenne dopo un primo fallimento del piano subdolo e ingannevole di Davide che aveva spinto Uria dalla moglie così da unirsi a lei e coprire la gravidanza adultera (2 Samuele 11:1-27).  Questo comportamento di Davi...

1 Corinzi 10:13: Dio ci darà una via di uscita!

 1 Corinzi 10:13: Dio ci darà una via di uscita! L'incrocio più pericoloso per gli incidenti negli Stati Uniti tra il 1999 e il 2000 è stato l'angolo tra Flamingo Road e Pines Boulevard a Pembroke Pines, in Florida, appena a nord di Miami. Così ha riferito “State Farm Insurance” nel 2001.  Durante il periodo di due anni, ci sono stati 357 incidenti segnalati in questo incrocio, che è circondato da tre centri commerciali e dal CB Smith Park. Secondo le statistiche di State Farm, quasi 90.000 auto passano attraverso l'incrocio ogni giorno.  L'incrocio ha una media di quasi un incidente automobilistico ogni due giorni, con un costo di oltre 1 milione di dollari in danni alla proprietà ogni anno. Ora la vita è piena di incroci pericolosi, piena di tentazioni per la nostra vita morale e spirituale!  Ma abbiamo la promessa che il Dio fedele è con noi e ci aiuta contro le tentazioni! “Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetter...

1 Samuele 12:20: Chiamati a servire il Signore con tutto il cuore!

 1 Samuele 12:20: Chiamati a servire il Signore con tutto il cuore! Samuele rispose al popolo: ‘Non temete; è vero, voi avete fatto tutto questo male; tuttavia non allontanatevi dal SIGNORE, ma servitelo con tutto il vostro cuore’”. Il popolo era consapevole dei suoi peccati e a questi aveva aggiunto anche il peccato di chiedere un re come le atre nazioni (1 Samuele 12:19), che implicava il rifiuto con disprezzo del Signore come Re! Samuele conferma i peccati del popolo, ma li rassicura dicendogli di non temere (il giudizio di Dio), e li esorta a non allontanarsi dal Signore, ma a servirlo con tutto il cuore. Samuele li rassicura perché, sebbene abbiano peccato, rimane la possibilità di un nuovo inizio con il Signore, in cui il popolo è chiamato a vivere nella fedeltà, non voltando le spalle, ma dando se stesso completamente nel servizio fedele. Così Samuele non minimizza il peccato degli Israeliti; tuttavia, non voleva che si soffermassero sui loro peccati, ma che svoltassero per ...

1 Pietro 5:8-9: Tre imperativi per non essere divorati dal diavolo

 1 Pietro 5:8-9: Tre imperativi per non essere divorati dal diavolo Una donna disse a una sua amica che non parlava mai male di nessuno: "Credo che diresti qualcosa di buono anche sul diavolo". "Beh", rispose, "devi certamente ammirare la sua perseveranza.” Il diavolo è vivo, attivo e perseverante nel cercare di fare del male ai cristiani; desidera distrarli, deviarli, ingannarli, divorarli. Un cristiano semplicemente non può ignorare il fatto che il diavolo lo attaccherà prima o poi!  Nessun cristiano è esente dal suo attacco, Pietro lo dà per scontato! Allora è necessario prepararsi a questo attacco! In questi versetti Pietro esorta i cristiani a essere all’erta contro il diavolo. Il tipo di attacco che Pietro aveva in mente consisteva principalmente nella persecuzione, con la conseguente tentazione all'apostasia. La Bibbia insegna chiaramente che i veri cristiani subiranno tentazioni e persecuzioni (cfr. per esempio Matteo 5:11; 10:17-18; Giovanni 15:19-...

1 Pietro 5:8-9: Tre imperativi per non essere divorati

 1 Pietro 5:8-9: Tre imperativi per non essere divorati “Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare.  Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo”. In questi versetti Pietro con tre imperativi mette in guardia i credenti dall’avversario, il diavolo. Il primo imperativo è: “Siate sobri”.  “Siate sobri” (nēpsate - aoristo attivo imperativo) indica “autocontrollo”, “essere disciplinato”, “ben equilibrato”; era una parola usata per non bere vino, quindi non ubriacarsi, e perdere quindi il controllo.  Ma “siate sobri”, non è riferito all’ubriachezza, ma a una lucidità mentale che deriva dalla libertà della confusione mentale, o della passione; è la capacità dell'uomo di guardare la realtà con una mente lucida e che sa autocontrollarsi. Lo stesso verbo è usato in 1 Pietro 1:13 e 4:7, in contesti dove si affrontano la necessità ...

Marco 8:33: Chi si oppone all’opera sacrificale di Gesù, appoggia Satana.

Marco 8:33: Chi si oppone all’opera sacrificale di Gesù, appoggia Satana. “Ma Gesù si voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: ‘Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini’”.  Queste parole severe di Gesù, di rimprovero (epetimēsen- esprime una forte disapprovazione) sono rivolte a Pietro, perché lo aveva ripreso in quanto non accettava che Lui, il Figlio di Dio, dovesse morire e risuscitare (v.31).  Gesù prende le distanze da Pietro dicendogli: “Vattene via da me Satana!”, cioè gli ordina di allontanarsi dalla Sua vista. Pietro sta esprimendo intenzioni sataniche, e queste devono essere allontanate! Il nome “Satana” (greco Satan) deriva dalla parola ebraica con la stessa pronuncia (Sāṯān – cfr. 1 Re 11:14), che significa letteralmente "un avversario". Satana è stato ripetutamente identificato come l'avversario personale di Gesù (cfr. Per esempio Marco 1:13; 3:23, 26; 4:15), è il nemico perso...

Salmo 3:1-2: La tribolazione di Davide.

Salmo 3:1-2: La tribolazione di Davide. Noi possiamo essere scoraggiati, provati, perseguitati, ostacolati, ma ciò che noi chiamiamo ostacoli, sono probabilmente le opportunità che Dio ci manda, come nel caso di Davide, opportunità di cercare Dio e di rafforzare la nostra fede. Il Salmo 3 ci dice che Davide si trova in una situazione difficile, è tribolato; ci dice che nonostante gli innumerevoli nemici che sono insorti contro Davide, lui trova fiducia nell'immediata protezione e salvezza del Signore. Questo è il modo di affrontare gli ostacoli, la persecuzione, le prove della vita: guardare al Signore con fede. Noi, oggi, mediteremo solo i vv.1-2 che ci parlano della moltitudine dei nemici di Davide, e della loro malignità.

Giovanni 8:12:Gesù è la luce del mondo.

Giovanni 8:12:  Gesù è la luce del mondo. Questo è il secondo dei sette detti di Gesù, in questo Vangelo, che iniziano con “Io sono” seguiti da un predicato che identifica, o definisce il soggetto  (Giovanni 6:35,48,51; 8:12; 10:7,9; 10:11,14; 11:25; 14:6; 15:1,5). Nei Vangeli vediamo che Gesù usa l'ordinario per parlare dello straordinario, il materiale per parlare dello spirituale, il temporale per parlare dell'eterno, la vita presente per parlare dell'aldilà, il terrestre per parlare del celeste, il limitato per parlare dell’illimitato, e il finito per parlare dell'infinito. Gesù ha parlato di se stesso con un linguaggio metaforico. La metafora è più che sostituire un termine, o paragonarlo con un altro secondo analogia, crea nuove intuizioni, trabocca di un sovrappiù di significato che ci spinge a ripensarci, portandoci a riflettere più profondamente, a pensare di più. Nelle parole del filosofo Paul Ricoeur: “La metafora introduce la scintilla d...

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo da ricevere.

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo da ricevere. “Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi”. “Ricevuto”, indica accogliere, accettare e approvare, qualcosa che è trasmessa, in questo caso il Vangelo che Paolo ha predicato, che gli era stato trasmesso dal Cristo risorto e da nessun altro (Galati 1:9,12; cfr. Atti 9:3-6). Così “ricevere” significa qualcosa di più attivo del semplice sentirlo predicare, è accogliere nel cuore e quindi diventare cristiani. Ora ricevere il Vangelo implica una serie di cose. 1) Implica morire a se stessi. Nei Vangeli vediamo più volte che quando Gesù chiama, chiama a rinunciare  a se stessi e a seguirlo (Matteo 16:24-25; 8:34-35; Luca 8:26). Significa rinunciare al nostro egoismo, egocentrismo, orgoglio, autonomia, autodeterminazione, per diventare servi di Gesù Cristo (Romani 1:1; 12:11; 1 Tessalonicesi 1:9).

Matteo 6:13: La lode finale del Padre nostro.

Matteo 6:13: La lode finale del Padre nostro.  “Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno, amen”. Josè M. Martinez riguardo queste parole scrive: “Suonano come un’esplosione di giubilo trionfale. In mezzo e sopra tutti i mali, pericoli e prove, sta il nostro Padre celeste come Signore supremo, onnipotente, eternamente sovrano”. Dopo i soggetti di preghiera che riguardano i nostri bisogni, problemi e limitazioni, si ritorna alla verità della grandezza di Dio e alla Sua completa sufficienza.  Ogni preghiera dovrebbe finire per come va cominciata e cioè innalzando Dio con l’adorazione e la lode, questa è la misura della nostra spiritualità.  Questa parte finale della preghiera si concentra sulla grandezza e sulla la gloria del nostro Dio.  Il Padre nostro  inizia con la lode di Dio e si chiude con la lode di Dio.

Matteo 6:13: Non ci mettere nelle condizioni di essere tentati.

Matteo 6:13: Non ci mettere nelle condizioni di essere tentati. Questo, o questi soggetti di preghiera ci portano nel regno della guerra spirituale quotidiana. Gesù dirà ai tre discepoli che lo accompagneranno nel Giardino del Getsemani poco prima del Suo arresto e morte: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Matteo 26:41).  Quindi Gesù per non peccare c’incoraggia a pregare.

Matteo 6:13: Non ci mettere nelle condizioni di essere tentati.

Matteo 6:13: Non ci mettere nelle condizioni di essere tentati. “E non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno”. Gesù dirà ai tre discepoli che lo accompagneranno nel Giardino del Getsemani poco prima del Suo arresto e morte: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Matteo 26:41). “Esporre” (eisenenkēs) è portare, condurre, si riferisce al fatto che qualcuno entri in un evento, o in una condizione, come per esempio lo Spirito di Dio condusse Gesù nel deserto per essere tentato (Matteo 4:1-11). “Tentazione” (peirasmos) si riferisce all’istigazione a peccare, o alle circostanze in cui il male è difficile da resistere, alla nostra vulnerabilità e alla debolezza nel peccare.

La necessità del risveglio spirituale. ( Seconda parte).

La necessità del risveglio spirituale. Seconda parte. Come ho già detto nella predicazione precedente, vediamo la necessità del risveglio dal modo come Gesù tratta le chiese descritte in Apocalisse: Efeso, Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea. Oggi mediteremo sulle chiese di Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea. Il risveglio è necessario quando: I SI TOLLERA O SI PRATICA IL PECCATO. Vediamo: A) La chiesa di Pergamo e Tiatiri. (1) I peccati. In Apocalisse 2:13-15 riguardo la chiesa di Pergamo è scritto: “Io so dove tu abiti, cioè là dov'è il trono di Satana; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me, neppure al tempo in cui Antipa, il mio fedele testimone, fu ucciso fra voi, là dove Satana abita. Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare. Così anche tu hai alcun...

La tentazione di Gesù (Matteo 4:1-11).

La tentazione di Gesù (Matteo 4:1-11). In questo passo vediamo che il diavolo cerca di insinuare in Gesù il dubbio sulla Sua identità di Figlio di Dio usando e distorcendo la Parola di Dio.  Inoltre il diavolo vuole distogliere Gesù dalla croce! Ma Gesù rifiuta ogni altra via che non sia la croce, è obbediente alla volontà del Padre suo (Matteo 3: 13-17), e lo sarà fino alla croce. Queste tre tentazioni possono essere considerate come rappresentative della tentazione umana in generale, ma si riferiscono soprattutto alla tentazione di deviare Gesù dalla sua vocazione messianica per salvare l'umanità. Il racconto della tentazione di Gesù è collegato strettamente al racconto precedente del battesimo, infatti la parola chiave è Figlio di Dio.

Matteo 12:25: La rovina dovuta alla divisione.

Matteo 12:25: La rovina dovuta alla divisione. Durante il periodo della guerra civile americana, sembra che la frase: “Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina” sia stata la più utilizzata frequentemente che in qualsiasi altro momento della storia americana. Un regno, una città, una casa, e aggiungiamo, una chiesa divisa ha delle gravi conseguenze!  In questa predicazione vediamo il contesto della parabola, il contenuto e infine nella conclusione ciò che comunica la parabola.

La rovina dovuta alla divisione (Matteo 12:25).

La rovina dovuta alla divisione (Matteo 12:25). Durante il periodo della guerra civile americana, sembra che la frase: “Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina” sia stata la più utilizzata frequentemente che in qualsiasi altro momento della storia americana. Un regno, una città, una casa, e aggiungiamo, una chiesa divisa ha delle gravi conseguenze!  In questa predicazione vediamo il contesto della parabola, il contenuto e infine nella conclusione ciò che comunica la parabola.

Gesù mette alla prova i discepoli (Giovanni 6:60-71)

Gesù mette alla prova i discepoli (Giovanni 6:60-71) Colui che abbandona la fede non l’ha mai avuta veramente! Che cosa hai iniziato con entusiasmo, ma poi successivamente hai tentato di lasciare, o hai lasciato? Per quali cause le persone sono pronte a soffrire e persino a morire?

Marco 10:45: Gesù ha dato la sua vita come prezzo di riscatto per molti.

Marco 10:45: Gesù ha dato la sua vita come prezzo di riscatto per molti. “Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”. (Cfr. Ebrei 9:26; 1 Giovanni 3:5).  Gesù ha volontariamente velato la sua gloria come Figlio dell'uomo (Marco 8:38; 13:26; 14:62) per assumere la forma di uno schiavo servendo fino alla morte perché questa era la volontà di Dio (Filippesi 2:6-8). Il suo servizio fino alla morte deve essere considerato un atto volontario (Giovanni 10:11,15,17) come indicato dalla frase: “Per dare la sua vita”. La morte di Gesù è un atto di obbedienza a Dio e vicaria per i molti (cfr. Isaia 53:11-12; Marco 14:24, cfr. Matteo 1:21; Giovanni 10:11,15; 17:9; Efesini 5:25; Atti 20:28; Romani 8:32-35), infatti, la preposizione “per” (anti) significa “in cambio di”, o “al posto di”.