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Salmo 74:4-11: Fino a quando?

 Salmo 74:4-11: Fino a quando?  Avete mai provato quella sensazione di essere sopraffatti da problemi che sembrano interminabili? O che i problemi non finiscono mai, che vengono uno dietro l’altro? Quando la sofferenza si protrae e le risposte tardano ad arrivare, è naturale rivolgersi a Dio con domande tipo: “Perché non interviene”, oppure “Fino a quando, Signore?” È proprio questo il grido angosciato del salmista Asaf, che visse in un periodo in cui Gerusalemme, il cuore del culto Ebraico con il suo tempio, fu saccheggiata e profanata dai Babilonesi.  In questo Salmo, Asaf dà voce al dolore e alla confusione di un popolo che si sente abbandonato da Dio. Ma la sua storia, scritta centinaia di anni fa, risuona ancora oggi nelle nostre vite, quando ci troviamo di fronte a sfide che sembrano insormontabili.  Nella precedente predicazione di questo salmo (vv.1-3) abbiamo visto la perplessità del salmista Asaf riguardo la situazione drammatica in cui si trovava Geru...

Salmo 74:1-3: Perché?

 Salmo 74:1-3: Perché? La tragedia umana continua a generare domande da sempre nella storia dell’umanità. Davanti certe situazioni tragiche, credenti e non credenti si sono chiesti e si chiedono, il perché.   La vita cristiana, dunque è fatta anche di domande, come vediamo nei vv.1 e 10-11. Di solito le domande che facciamo a Dio non sono fatte quando le cose vanno bene, ma quando abbiamo problemi, quando soffriamo, quando non vediamo vie di uscite e Dio non risponde alle nostre preghiere. Allora chiediamo a Dio: “Perché sta capitando tutto questo a me? Perché non rispondi? Perché mi hai abbandonato?” Oppure chiediamo al Signore: “Fino a quando durerà questa storia? Fino a quando mi farai soffrire?” Ora come diceva Timothy Keller: "La fede non elimina le domande. Ma la fede sa a Chi rivolgerle". La fede non implica una rinuncia al pensiero critico, o alla ricerca di risposte, ma consapevoli che li possa dare solo Dio, ci rivolgiamo a Lui. Il Salmo 74 è un potente lamento, un ...

Genesi 50:19-20: Dio guida la storia!

Genesi 50:19-20: Dio guida la storia! “Si faccia una domanda e si dia una risposta”, dice il giornalista e conduttore televisivo Gigi Marzullo.  Sappiamo che certe domande hanno una risposta immediata, altre domande non hanno risposte, altre ancora arriveranno con il tempo.  C’è una frase che reputo molto simpatica del filosofo, mistico e guru Osho (1931-1990): “Solo il tempo ti darà le risposte che stai cercando, e te le darà quando avrai dimenticato le domande”. Ma come possiamo rispondere a queste domande:  “Quanti giorni brutti possiamo sopportare?” “Quanti problemi uno dopo l’altro possiamo sostenere?” “In che modo dobbiamo reagire nelle circostanze brutte?” “Quali verità su Dio dobbiamo ricordare nelle circostanze brutte?”  Altre domande potrebbero essere: “Cosa spingerebbe dei fratelli a vendere un loro fratello?” “Come può un giovane essere tradito e venduto come uno schiavo, e da questa condizione diventare il secondo uomo più potente di Egitto? Prima di dim...

Ecclesiaste 1:3: La vanità della vita

 Ecclesiaste 1:3: La vanità della vita Quando aveva ottantanove anni, un anno prima di morire, il politico inglese Sir Leonard Woolf (1880 – 1969) disse: "Il mondo di oggi e la storia del formicaio umano degli ultimi cinquantasette anni, sarebbero esattamente gli stessi se avessi giocato a ping-pong invece di sedere in commissioni, scrivere libri e memorandum. Devo quindi fare questa ignominiosa confessione a me stesso e a chiunque legga queste parole: in questa lunga vita ho macinato 150.000-200.000 ore di lavoro perfettamente inutile". Leonard Wolf ha considerato tutte quelle ore di lavoro qualcosa d’inutile! Salomone, riconosce la monotonia dell'attività frenetica della vita e l'inutilità della fatica umana, si chiede quale profitto ha l’umanità di tutta la fatica che compie su questa terra.  Questo sarà illustrato nei vv.4-11. Il ritmo incessante delle generazioni umane (Ecclesiaste 1:4), i cicli del sole (Ecclesiaste 1:5), i movimenti del vento (Ecclesiaste 1:6) ...

Salmo 77:7-10: Il lamento di Asaf. I dubbi di Asaf

  Salmo 77:7-10: Il lamento di Asaf. I dubbi di Asaf David Hubbard scrive: “Niente come il silenzio di Dio di fronte all'angoscia porta il sentimento di disperazione che affonda”. Questo è quello che è avvenuto ad Asaf, e avviene oggi anche ai cristiani più spirituali. Dai vv.1-6 abbiamo visto la depressione spirituale di Asaf perché si è sentito abbandonato da Dio, perché non ha risposto alla sua richiesta di essere liberato dall’afflizione. La dissonanza nella mente di Asaf tra ciò che ha vissuto nel passato e ciò che sta affrontando nel presente, suscita in lui una serie di domande che evidenziano i suoi dubbi (vv.7-9), con una deduzione sbagliata (v.10). Cominciamo a vedere: I LE DOMANDE DI ASAF (vv.6-9)  Leggiamo nel v.6: “Durante la notte mi ricordo dei miei canti; medito, e il mio spirito si pone delle domande”. Asaf, durante le notti insonni, ricordava le canzoni che aveva scritto, o cantato e che in precedenza confortavano il suo cuore.  Ma guardare indietro ai t...

Salmo 13:1-2: Quando i problemi sembrano non finire mai!

  Salmo 13:1-2: Quando i problemi sembrano non finire mai! “Fino a quando, o SIGNORE, mi dimenticherai? Sarà forse per sempre? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto? Fino a quando avrò l'ansia nell'anima e l'affanno nel cuore tutto il giorno? Fino a quando s'innalzerà il nemico su di me?” Il Salmo 13 descrive una situazione di grave crisi spirituale. Questo Salmo scandaglia le profondità dello smarrimento sull’orlo della disperazione prima di concludere con un'inaspettata confessione di fiducia. Queste domande esprimono profonde perplessità umane circa l’operato di Dio e il Suo effetto favorevole sulla vita umana. La lamentela fondamentale riguarda l'apparente indifferenza del Signore. Le domande esprimono il senso che Dio si è dimenticato e si è nascosto dall'attuale esperienza del salmista; il salmista sa di dipendere da Dio, che la benedizione dipende da questa relazione con Dio (cfr. Salmo 1); così il semplice pensare che Dio non sia più presente, po...

Deuteronomio 4:32-34: La singolarità della manifestazione di Dio

Deuteronomio 4:32-34: La singolarità della manifestazione di Dio  Conoscere Dio senza Dio è impossibile!  Non possiamo conoscere Dio senza che Egli non si manifesti a noi! La Bibbia ci parla di un Dio che si rivela, che si manifesta!  Solo così una persona può conoscerlo! Ed è per questo che insieme a James A. Stewart si può affermare: “Il cristianesimo è la rivelazione di Dio, non la ricerca dell'uomo”. Nei vv.32-40 viene messo in evidenza la manifestazione della singolarità, o unicità di Dio, di conseguenza il popolo si deve comportare di conseguenza. Dai vv.32-34 troviamo una serie di domande di Mosè dirette al popolo che hanno lo scopo di sottolineare l’unicità di Dio. Sappiamo benissimo che fare le domande giuste è un'abilità importante per insegnare la verità, e dall’altra parte, per chi le ascolta, le domande sono importanti per far riflettere e imparare la verità.  Con queste domande il popolo è incoraggiato a confrontare la sua situazione in relazione a Dio ...

Deuteronomio 4:39: Il Signore è Dio ovunque!

 Deuteronomio 4:39: Il Signore è Dio ovunque! “Sappi dunque oggi e ritieni bene nel tuo cuore che il SIGNORE è Dio lassù nei cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ve n'è alcun altro”. Dal v.32 fino al v.38, Mosè descrive Dio come Creatore Sovrano e Salvatore potente e anche la Sua unicità, infatti le Sue azioni non hanno precedenti. Il popolo è invitato a ricercare anche nei tempi antichi per vedere se ci fosse stato qualcuno simile a Dio. Mosè fa una serie di domande. Sappiamo benissimo che fare le domande giuste è un'abilità importante per insegnare la verità, e dall’altra parte, per chi le ascolta, le domande sono importanti per far riflettere e imparare la verità. Questa serie di domande retoriche implicano una risposta negativa: “No!”

Aggeo 2:10-14: La chiamata alla purezza

Aggeo 2:10-14: La chiamata alla purezza  Nella mitologia greca, Mida era il re di Frigia a cui il dio Dioniso aveva dato il potere di trasformare tutto ciò che toccava in oro, come ricompensa per aver aiutato il maestro di Dioniso, Sileno. Mida si rese conto presto che questo potere miracoloso non era una ricompensa, ma una maledizione, perché anche il suo cibo diventava oro. Il re avido viene liberato solo dopo aver pianto davanti a Dioniso, che gli ordina di fare il bagno nel fiume Pattolo. Aggeo 2:10-14 evidenzia una persona impura che rende impuro tutto ciò che fa.  La disobbedienza del popolo contaminava i sacrifici che faceva a Dio.  Quando il popolo tornò nella propria terra dall’esilio Babilonese, all'inizio del regno di Dario, una delle sue priorità era ricostruire l'altare(Esdra 3:1-6), e reintegrare il ritmo dei sacrifici nel tempio, ancora in fase di ricostruzione (Aggeo 1:4-7; 2:3-4; Esdra 3:8-12; 5). Questo era molto importante per l'adora...