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Giobbe 2:9: Un consiglio insensato!

   Giobbe 2:9: Un consiglio insensato! Kristin Armstrong scrive: “Spesso le circostanze della vita ci portano in luoghi in cui non avremmo mai avuto intenzione di andare. Visitiamo alcuni luoghi di bellezza, altri di dolore e desolazione”. La vita non segue un percorso lineare e prevedibile. Le circostanze possono cambiare improvvisamente, portandoci in circostanze inaspettate che non avremmo mai scelto, alcune sono meravigliose che ci riempiono di gioia e gratitudine, altre dolorose che ci mettono alla prova. Cerchiamo di evitare a tutti i costi la sofferenza, passiamo tutta la nostra vita a cercare di evitarla, ma la sofferenza fa parte della condizione umana.  Non esiste un uomo, o una donna di Dio, che non abbia sofferto, o soffrirà! Tutti noi abbiamo sofferto, stiamo soffrendo, o soffriremo, ma il punto è: come reagiamo alla sofferenza? Tutto ci può essere portato via, ma abbiamo la libertà di scegliere come reagire alla sofferenza! “Ma lascia stare Dio, e muori!” ci...

Levitico 19:2: La reazione alla rivelazione del Dio santo.

Levitico 19:2: La reazione alla rivelazione del Dio santo. "Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo. Questo passo ci dice due cose: siamo chiamati a essere santi, la seconda il motivo per cui esserlo: perché il Signore, nostro Dio è santo. Oggi riguardo a Dio siamo molto superficiali, non la stragrande maggioranza delle persone non hanno nessun rispetto per Dio, questo perché non lo conoscono. Chi ha sperimentato la presenza di Dio ha reagito in un certo modo. La santità è l'energia dinamica di Dio travolge chi lo sperimenta. Colui che sperimenta Dio:

Giobbe 1:20-21: Dio governa la prosperità e l’avversità.

Giobbe 1:20-21: Dio governa la prosperità e l’avversità.  “Allora Giobbe si alzò, si stracciò il mantello, si rase il capo, si prostrò a terra e adorò dicendo: ‘Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra; il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il nome del SIGNORE’”  (Cfr. Giobbe 36:11; 71:19-20; 75:6-7; 1 Samuele 2:6-7; Isaia 45:7; Lamentazioni 3:1-17,37-38; 4:5, 11; Luca 1:52; Ecclesiaste 5:19; 7:14).  Ciò che abbiamo è perché l’ha voluto e c’è l’ha dato il Signore! Ciò che non abbiamo più l’ha voluto il Signore! 

Giobbe 19:25: La certezza che il Salvatore difende.

Giobbe 19:25: La certezza che il Salvatore difende.    “Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere”. Questa frase è un’espressione legale, giuridica. “Alla fine” (Aharon) indica parlerà per ultimo. Si riferisce ad avere l’ultima parola, sarà l’ultimo a parlare in tribunale. Con il significato che la sua decisione sarà definitiva, autorevole e senza ulteriore ricorso. Infatti “si alzerà” (qûm) stare in piedi, è un’espressione legale utilizzata in un'aula di tribunale, significa "tenere la posizione di un testimone" (Giobbe 31:14; Deuteronomio 19:16; Salmi 12:5; 27:12; 35:11; Isaia 19:21), o di un “giudice” (Salmi 76:9; 94:16; Isaia 2:19).           In precedenza, Giobbe aveva parlato del suo bisogno di un arbitro (yā∙ḵǎḥ), cioè uno che decide, che determina ciò che è giusto, al capitolo 9:33-34, di un testimone (ʿēḏ, Esodo 20:16), cioè uno la cui testimonianza è determinante per stabilire il giusto, o sbaglia...

Giobbe 19:25: La certezza che il Salvatore vive.

Giobbe 19:25: La certezza che il Salvatore vive. “Ma io so che il mio Redentore vive”. Giobbe in mezzo alla sofferenza, anche se morirà è certo che il suo Redentore vive, non è morto e non morirà e si prenderà cura della sua causa! Nell’Antico Testamento  la parola redentore ” go’el” è usato in vari modi: (1) Sul versante giuridico. Il redentore (Go’el) faceva giustizia nel caso in cui una persona veniva uccisa, ci poteva essere chi lo vendicava, il “vendicatore di sangue". Un Go’el poteva vendicare un parente ucciso. (Numeri 35:12-28; Deuetronomio 19:6-12; Giosuè 20:2-5; 2 Samuele 14:11). (2) Sul versante civile. Il redentore era colui che riscattava l’eredità perduta di un parente deceduto acquistando dalla schiavitù o sposando la vedova del defunto al fine di fornire un erede, o salvaguardare i diritti e le proprietà della sua famiglia come è accaduto con la vedova Rut che sposò il parente del marito Boaz (Rut 2:20; 3:13,  4:1-6). Boaz è stato il parente “r...

Giobbe 19:25: La certezza del Salvatore personale.

Giobbe 19:25: La certezza del Salvatore personale. “ Ma io so che il mio Redentore vive”. Perché Giobbe dice: “ma”? In contrasto a che cosa lo dice? Nei vv.23-24, Giobbe desidera che le sue parole fossero impresse in un libro, o incise in una roccia come testimonianza favorevole duratura nel tempo per la sua innocenza davanti a Dio contro le false accuse degli amici, ma ciò non è possibile, allora c’è una testimonianza maggiore, la consapevolezza del redentore, del Salvatore. Noi notiamo la convinzione di Giobbe del Salvatore personale. In ebraico “io” (ʾǎnî) è messo in enfasi e indica che Giobbe aveva una convinzione consolidata come dire: “Io, sì, lo so, io credo fermamente!”. Nel presente sofferente, Giobbe guarda con fiducia al suo Redentore. Nonostante tutte le grandi afflizioni che si sono abbattute violentemente su di lui, Giobbe fa una grande dichiarazione di fede in Dio. È vero che Giobbe, nei capitoli precedenti, aveva fatto alcune dichiarazioni di perplessità su D...

Giacomo 5:7-11: Un richiamo alla pazienza!

Giacomo 5:7-11: Un richiamo alla pazienza! C’era una volta un credente che pregava così: “Signore dammi pazienza, ma dammela subito”. Giacomo si riferisce ai credenti e li incoraggia a essere pazienti, infatti, i versetti da 7 a 11 si focalizzano proprio sulla pazienza. In questi versetti vediamo almeno tre esortazioni (imperativi Giacomo 5:7, 8, 9, 10) alla pazienza. L’esortazione a essere pazienti fino alla venuta del Signore (parussia), l’esortazione a essere pazienti verso le persone e l’esortazione a essere pazienti nella pena. Partiamo dal primo punto: