Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta guadagno

Ecclesiaste 1:3: La vanità della vita

 Ecclesiaste 1:3: La vanità della vita Quando aveva ottantanove anni, un anno prima di morire, il politico inglese Sir Leonard Woolf (1880 – 1969) disse: "Il mondo di oggi e la storia del formicaio umano degli ultimi cinquantasette anni, sarebbero esattamente gli stessi se avessi giocato a ping-pong invece di sedere in commissioni, scrivere libri e memorandum. Devo quindi fare questa ignominiosa confessione a me stesso e a chiunque legga queste parole: in questa lunga vita ho macinato 150.000-200.000 ore di lavoro perfettamente inutile". Leonard Wolf ha considerato tutte quelle ore di lavoro qualcosa d’inutile! Salomone, riconosce la monotonia dell'attività frenetica della vita e l'inutilità della fatica umana, si chiede quale profitto ha l’umanità di tutta la fatica che compie su questa terra.  Questo sarà illustrato nei vv.4-11. Il ritmo incessante delle generazioni umane (Ecclesiaste 1:4), i cicli del sole (Ecclesiaste 1:5), i movimenti del vento (Ecclesiaste 1:6) ...

Filippesi 1:21: La morte secondo Paolo

Filippesi 1:21: La morte secondo Paolo  Un insegnante della scuola domenicale voleva spiegare ai bambini di sei anni della sua classe, cosa doveva fare qualcuno per andare in paradiso.  Per scoprire cosa credevano i bambini sull'argomento, ha posto alcune domande. Chiese: "Se vendessi la mia casa e la mia macchina, facessi una grande vendita delle cose che ho, e dessi tutti i miei soldi alla chiesa, questo mi porterebbe in paradiso?" "No!" risposero i bambini.  "Se pulissi la chiesa ogni giorno, tagliassi il prato, tenessi tutto pulito e in ordine il cortile, questo mi porterebbe in paradiso?" Ancora una volta la risposta è stata: "No!" "Se fossi gentile con gli animali e dessi caramelle a tutti i bambini e amassi mia moglie, questo mi porterebbe in paradiso?" Di nuovo tutti gridarono: "No!" "Ebbene, come posso andare in paradiso?" Un bambino nell'ultima fila si alzò e gridò: "Devi essere morto!" “D...

Filippesi 1:21: La vita per Paolo

Filippesi 1:21: La vita per Paolo  La vita è fatta di slogan, come per esempio quelli pubblicitari. Eccone qualcuno famoso del passato: “Dal carciofo ‘Cynar’ contro il logorio della vita moderna”. “Dove c'è Barilla c'è casa”. “’Falqui’. Basta la parola”.  “’Denim’, per l'uomo che non deve chiedere mai”. “È ‘Lavazza!’ Più lo mandi giù, più ti tira su”. “Locatelli fa le cose per bene”.  “Duracell dura di più”. “Che mondo sarebbe senza Nutella?” Oppure ci sono frasi che sanno di slogan scritti sui muri. Per esempio una scritta su un muro diceva: “Io non porto rancore, ma solo odio di qualità”. Ora vediamo in Filippesi 1:21 lo slogan che era di Paolo e dovrebbe esserlo per tutti i veri cristiani e riguarda l’atteggiamento sulla vita e la morte che anche noi dovremmo avere: “Per me il vivere è Cristo e il morire è guadagno”. Paolo si trova in carcere a Roma a causa della predicazione del vangelo. La sua prigionia è servita per il progresso del vangelo, le guardie Romane e altr...