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Cantico dei Cantici 2:15: Il pericolo delle piccole volpi

  Cantico dei Cantici 2:15: Il pericolo delle piccole volpi  “Prendeteci le volpi, le volpicine che guastano le vigne, poiché le nostre vigne sono in fiore!” Il Cantico dei Cantici parla di amore di un uomo, probabilmente il re Salomone con una bellissima ragazza di campagna chiamata "la Sulamita".  L'amore della Sulamita e del suo amato è descritto come vigne in fiore, quindi prima che il frutto esca, sono nei suoi primi stadi e quindi molto fragile e vulnerabile ai danni che le volpi possono fare. La coppia, o la ragazza chiede ad altri di catturare le volpi che rovinano le vigne. Nel mondo antico, le volpi erano famose riguardo al fatto che andavano a mangiare l’uva direttamente dai vigneti. Nella commedia “Cavalieri” (424 a.C.)  di Aristofane, Demo e un venditore di salsicce stanno discutendo sull'interpretazione di un oracolo riguardante il "cane-volpe". Demos chiede: "Perché l'oracolo allora non dice 'cane' invece di 'cane-volpe...

La necessità del risveglio spirituale. (Prima parte)

La necessità del risveglio spirituale. Prima parte Quali sono le motivazioni, per un risveglio, perché è necessario? Vediamo la necessità del risveglio dal modo come Gesù tratta le chiese descritte in Apocalisse: Efeso, Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea. Troviamo degli aspetti generali interessanti della relazione di Gesù con queste chiese. Il primo aspetto è che Gesù conosce le opere della chiesa: pregi e difetti. Il secondo aspetto è che Gesù, tranne la chiesa di Sardi e Laodicea, loda i loro pregi, ma li riprende comunque per le loro mancanze; quindi non possiamo farci forte dei nostri pregi pensando che Dio è soddisfatto di noi, o della nostra chiesa e così c’illudiamo che Lui chiuda gli occhi e ci approvi comunque.  Gesù non chiude gli occhi sui nostri difetti se ci sono solo alcuni pregi, vuole che la chiesa si ravveda e quindi sia irreprensibile, altrimenti la giudicherà. Quindi non possiamo pensare di fare quello che vogliamo tanto Gesù ci perdona ...

Apocalisse 18:4-5: Uscite da Babilonia!

Apocalisse 18:4-5: Uscite da Babilonia! Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi;perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità.. ». Dio vuole che il suo popolo esca da Babilonia, la grande madre delle prostitute e delle abominazioni (Apocalisse 17:5, usato simbolicamente per indicare un grande sistema di empietà che porta le persone lontano dal culto di Dio e alla propria distruzione Apocalisse 14:8). Dio vuole che il suo popolo esca per due motivi: (1) per non essere complici dei suoi peccati; (2) per non essere coinvolti nei suoi castighi; infatti, quando i peccati raggiungono un certo limite, Dio agisce giudicando. Dio vuole che il suo popolo non si comprometta con i peccati; Dio vuole che il Suo popolo si separi dal peccato, il pericolo è incorrere nel suo giudizio. Far parte del popolo di Dio non signifi...