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2 Corinzi 1:3: Il carattere consolatore di Dio

 2 Corinzi 1:3: Il carattere consolatore di Dio In un mondo che offre mille forme di consolazione temporanea, dove possiamo trovare un conforto che dura davvero? Dove possiamo aggrapparci quando tutto sembra crollare? Una bambina cresciuta in una famiglia atea aveva imparato dal padre ateo che Dio non esisteva.  La bambina si ammalò di una grave malattia, e suo padre e sua madre cercavano di incoraggiare questa bambina malata. Cercavano di confortare la figlia morente, i genitori non credevano in Dio, e nemmeno la bambina credeva in Dio.  Il padre era al suo fianco, dicendole: “Tesoro, non ci vorrà molto. Tieni duro. Papà ti ama. Non ci vorrà molto. Tieni duro.”  Lei rispose: “Papà, mi dici di tenere duro, ma non c’è niente a cui aggrapparmi.” Questa storia racconta la tragedia di chi cerca consolazione senza avere una speranza eterna. Ma grazie a Dio, Paolo ci presenta una realtà completamente diversa in 2 Corinzi 1:3: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signor...

Salmo 71:19: Quando Dio riscrive la tua storia (1)

 Salmo 71:19: Quando Dio riscrive la tua storia (1) La maestà: la grandezza incomparabile di Dio “Anche la tua giustizia, Dio, è eccelsa; e tu hai fatto cose grandi; o Dio, chi è simile a te?” C’è una scena nel film “Il gladiatore” dove Massimo, prima della battaglia, dice ai suoi uomini: “Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità.”  Ecco un’eco simile attraversare i secoli dal cuore del salmista: “Anche se sono vecchio, anche se ho visto dolori, ancora canterò”. Questo è un salmo di vecchiaia e vittoria, di prova e perseveranza, di memoria e musica.  È la testimonianza di un credente che ripensa alla sua lunga vita e ricorda come i malvagi lo abbiano sempre osteggiato.  Ma c’è qualcosa di straordinario: proprio come Dio lo ha protetto fin dall’infanzia, così continuerà a farlo ora; la vita del salmista è stata un esempio costante di due realtà intrecciate: la fiducia del credente e la fedeltà di Dio.  Non vuole che nessuno abbia motivo di accusare né lu...

1 Cronache 16:10: Gloriatevi nel santo nome del Signore!

 1 Cronache 16:10: Gloriatevi nel santo nome del Signore! Un passo parallelo di 1 Cronache 16:10 è il Salmo 105:3 dove troviamo scritto: “Esultate per il suo santo nome; gioisca il cuore di quanti cercano il SIGNORE!” In questo contesto siamo al tempo di Davide, e ancora una volta vi è uno stretto legame tra l'arca e la gloria di Dio (cfr. per esempio Esodo 25:8; 29:44–46; 1 Samuele 4:21-22; Salmo 26:8). Al re Davide non fu permesso di costruire il tempio, ma fu responsabile di portare l'arca a Gerusalemme con una grande festa e di collocarla lì in una tenda sacra dove offrirono a Dio olocausti e sacrifici di riconoscenza, e dove distribuì da mangiare ai presenti (1 Cronache 15:25–16:3). Davide stabilì per la prima volta, davanti all’arca del Signore, alcuni dei Leviti per fare il servizio sacerdotale e per invocare, celebrare e lodare il Signore. Per l’occasione, Davide compose un canto, o salmo che esalta la gloria di Dio con note esortative ai responsabili dell’arca, i sacer...

Proverbi 9:10: Il principio della saggezza

 Proverbi 9:10: Il principio della saggezza “La vita è sempre una gara tra l'istruzione e la catastrofe” (H. G. Wells). Possiamo dire tra quelli che la ricevono e quelli che non ne vogliono sapere nulla! Il capitolo 9 di Proverbi mette a confronto la saggezza e la follia (kesî·lûṯ), cioè l’agire in modo stupido e avventato ed è l’epilogo di tutto il discorso fatto dai capitoli 1-8. Douglas Mangum commentando Proverbi 9:1-18 che riguarda le vie della saggezza e della follia scrive: “Il prologo iniziale della saggezza di un padre trasmessa al figlio si conclude con un epilogo che contrappone le vie della saggezza a quelle della follia. Il padre personifica la saggezza e la follia come due donne molto diverse. La saggezza lavora diligentemente, prepara la casa, gestisce la servitù e invita i semplici a mangiare il suo pane. Tale comportamento rivela in ultima analisi il timore del Signore, la conoscenza e l'intuizione del Santo d'Israele (9:10). La follia, al contrario, è una ...

Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:16-17) (5)

 Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:16-17) (5) Stiamo meditando sul Salmo 86, in questo salmo vediamo che la preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio. Davide si trova in una brutta situazione, la sua vita è a rischio (vv.7,13-14,17), ma comunque ha fede, loda il Signore, e gli chiede aiuto per la consacrazione e la formazione del suo carattere (vv.8-12) Davide era convinto che il Signore lo potesse salvare (vv.13,15,17) e pertanto prega fiduciosamente che lo farà, il Signore gli risponderà! (v.7). In tempi duri, di avversità come quelli vissuti da Davide, il credente può imparare a vedere il Signore più chiaramente e di fidarsi di Lui pienamente. È la natura di Dio che spinge Davide a pregarlo per la sua salvezza! (vv.5-8,13,15; cfr. Esodo 34:6). La natura di Dio gli ricorda che la preghiera è la sua unica fonte di speranza!! Anche nei momenti fortemente minacciosi, il popolo può contare su Dio per quello che Egli è! Davide crede in un Dio che interviene, in un Dio che...

Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:11-12) (4)

 Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:11-12) (4) Continuiamo la nostra meditazione su questo Salmo meraviglioso che ci fa capire come la preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio. Davide si trova in grande difficoltà, la sua vita è a rischio (vv.7,13-14,17), ma comunque ha fede, loda il Signore (vv.8-10), e richiede aiuto al Signore per la consacrazione. In questo salmo vediamo che la preghiera è una richiesta di aiuto per la consacrazione e la formazione del carattere. Nei vv.11-12 leggiamo: “O Signore, insegnami la tua via; io camminerò nella tua verità; unisci il mio cuore al timor del tuo nome. Io ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo nome in eterno”. Quanto più siamo consapevoli della natura di Dio, tanto più questo rifletterà e influenzerà anche i nostri desideri.  I vv.11-12 si riferiscono al desiderio di formare delle giuste abitudini, al desiderio di avere uno sviluppo di una mentalità le cui decisioni saranno sempre più ...

Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:8-10) (3)

  Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:8-10) (3) Stiamo meditando su questo salmo e abbiamo visto che la preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio. Abbiamo visto che la preghiera è la richiesta urgente di un uomo fedele e la voce della fiducia in Dio (v.2) (v.2), la richiesta urgente e perseverante di un uomo angosciato che richiede la grazia di Dio (vv.1,3,7), è l’elevazione dell’anima (v.4).   E ancora in questo salmo troviamo che: la preghiera è concentrarsi su Dio (vv.8-10). Anche nell’angustia, Davide è in pericolo di vita (vv.7,13-14,17), ha fede e loda il Signore. È certamente un segno di buona salute spirituale riflettere sulla grandezza di Dio e adorarlo, anche quando siamo in grande sofferenza, quindi non essere immersi e risucchiati dai propri problemi! Dividiamo la preghiera in adorazione, intercessione, confessione, supplicazione, ma noi vediamo che in questo salmo la supplicazione è mischiata con l’adorazione. Davide va umilmente davanti a Dio, ma ...

DIO È FEDELE (1)

  DIO È FEDELE (1). “Una donna chiede alla sua amica: ’ Tuo marito ha tenuto fede alle cose che ti aveva detto prima di sposarti?’ ‘No solo a una’. ‘E quale?’ ‘Diceva di non essere l’uomo giusto per me’”. Viviamo in un’epoca, dove l’infedeltà è uno dei peccati più appariscenti della nostra società: lo vediamo nel mondo degli affari, nell’amicizia, nei rapporti coniugali, e così via.  Quindi, sapere che Dio è fedele è di grande conforto per noi!  Tutti ci possono tradire, ma non Dio! Giorgio Girardet riguardo la parola fedele dice: “Fedele è nella Bibbia, secondo un termine usato anche per le costruzioni, ciò che è stabile, sicuro, certo, ciò che rimane eguale a se stesso, e perciò anche ciò che è vero”. Nella Bibbia c’è una parola ebraica per fedeltà (ʾemûnāh- Salmo 36:3; 89:1,2,3,6; 119:90; Lamentazioni 3:23) che indica stabilità, fermezza, quindi essere costante e coerente. "Fedeltà" è in contrasto con la falsità, la menzogna (sheqel- Salmo 119:29-30; Proverbi  14:...

1 Pietro 5:10-11 Il conforto nella sofferenza

1 Pietro 5:6-7: Dio ha cura di noi!  Davide nel Salmo 142 grida al Signore esponendo la sua tribolazione e a un certo punto al v.4 prega: “Guarda alla mia destra e vedi; non c'è nessuno che mi riconosca. Ogni rifugio mi è venuto a mancare; nessuno si prende cura dell'anima mia”.  “Nessuno si prende cura dell’anima mia!” Molte persone si chiedono chi si prenderà cura di loro, altre sono disperate perché non c’è nessuno che si prende cura di loro, altre pur avendo delle persone accanto a loro a causa dei problemi umanamente irrisolvibili, impotenti si chiedono chi li potrà aiutare.  Pietro dà la risposta: Dio si prende cura di noi!  Dal contesto di questo passo, vediamo che Pietro richiama tutti i cristiani all’umiltà perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili; sapendo questo Pietro esorta a umiliarsi sotto la potente mano di Dio gettando su di Lui ogni nostra preoccupazione perché ha cura di noi.  Quindi in primo luogo vediamo: I L’UMILIAZIONE  N...

Cerca la pace (Filippesi 4:4-9)

 Cerca la pace (Filippesi 4:4-9) “La pace è il sorriso di Dio riflesso nell'anima del credente”. (William Hendriksen) Come reagisci quando le cose non sono, o non vanno come vuoi tu? Cosa fai per avere la pace interiore? Osservare Paolo esorta i Filippesi a fare che cosa? (Filippesi 4: 4) Quale caratteristica dovevano avere i Filippesi? (Filippesi 4: 5) “Il Signore è vicino” può avere un senso temporale, cioè che Gesù sta per ritornare e sia in senso spaziale, cioè è vicino a noi con la Sua presenza, secondo te, come potrebbe influire nella tua vita riguardo la pace interiore e quindi l’ansia? (Filippesi 4:5) Cosa disse Paolo dell'ansia? (Filippesi 4: 6-7) Cosa dovevano fare i Filippesi per non essere ansiosi? (Filippesi 4:6-7) Come può un credente avere la pace di Dio? (Filippesi 4:6-7) Il v.8 è un ulteriore esortazione di Paolo, rende chiaro che una vita cristiana fedele richiede il compimento di tutte le virtù cristiane, non solo una. C'è una stretta connessione con il r...

Santificati per mezzo di Cristo Gesù

  Santificati per mezzo di Cristo Gesù “Alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore loro e nostro” (1 Corinzi 1:2).  Questi versetti fanno parte dell’indirizzo dei saluti della lettera scritta dall’apostolo Paolo (v.1) alla chiesa locale di Corinto; questo versetto descrive la caratteristica di questa chiesa e di tutti i veri cristiani, di tutti quelli che invocano il nome del Signore Gesù Cristo. La chiesa è stata chiamata da Dio (cfr. Romani 8:30; 9:11-12) e appartiene a Dio (cfr. Deuteronomio 7:6; Atti 20:28). La chiesa non è un’organizzazione creata dall'uomo, creata per preservare e diffondere particolari tradizioni religiose, o una società di persone che la pensano allo stesso modo governata da aspirazioni e valori umani; la chiesa (ekklēsía) è una comunità di persone che Dio ha chiamato e salvato da Gesù Cristo, non è pertanto di proprietà ...

Giovanni 15:1-8: Gesù è la vera vite.

Giovanni 15:1-8: Gesù è la vera vite. Noi in questi versetti vediamo che Gesù è la vera vite, e i credenti, i Suoi discepoli sono i tralci, chiamati a portare frutto per la gloria di Dio. Senza l’unione con Gesù Cristo, questo non sarà possibile, perché dipendiamo da Gesù per portare frutto nella vita cristiana! Noi, in questi versetti, vediamo i simboli, il sistema e lo scopo. Cominciamo a vedere: I I SIMBOLI (vv.1,5). Prima di tutto troviamo: A)La vera Vite (vv.1,5). Noi al v.1 leggiamo: “Io sono la vera vite”. Così nel v.5 è scritto: “Io sono la vite”. Il pronome “Io” è enfatizzato.  Così anche “vera”, infatti nel greco è messa in enfasi, quindi “Io sono la vite vera”.  Questo è l’ultimo dei sette detti di Gesù che iniziano con “Io sono” (Giovanni 6:35; 8:12; 10:7,9, 11,14; 14:6; 15:1,5). Gesù è la vera vite che porta frutto (v.1).  La vite non è una pianta ornamentale,  esiste per dare i suoi frutti. “Vera” (alēthi...