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Matteo 10:7: La missione dei dodici discepoli

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 Matteo 10:7: La missione dei dodici discepoli   “Andando, predicate e dite: ‘Il regno dei cieli è vicino ’". Immagina di trovare una bottiglia sulla spiaggia, certamente eccitato e curioso la apriresti per leggerne il contenuto. Ho letto di un uomo che colleziona messaggi in bottiglia. Pensate dal 2005 a oggi quest’uomo raccoglie bottiglie con messaggi lungo le spiagge del Gargano, complici le correnti che fanno sì che qualsiasi oggetto, comprese anche le bottiglie, convogliano su questo tratto di spiagge dell’Adriatico. Quest’uomo portava il cane a farlo sfogare in spiaggia con lunghe passeggiate e da quando trovò una bottiglia con all’interno un messaggio iniziò la sua passione nel cercarle e raccoglierne altre; da allora ne ha trovate circa 900, che ha fotografato e catalogato, infatti sono messaggi di vario genere: di amore, di speranza, di richiesta di aiuto. Ora, pensate, noi cristiani, siamo chiamati alla missione di portare il messaggio di Gesù Cristo, ma a differenza...

2 Cronache 30:10: “Da Gerusalemme a Zabulon – un viaggio di fede e persecuzione”

 2 Cronache 30:10:  “Da Gerusalemme a Zabulon – un viaggio di fede e persecuzione” “Quei corrieri, dunque, passarono di città in città nel paese di Efraim e di Manasse, e fino a Zabulon; ma la gente si faceva beffe di loro e li derideva”. Questo passo biblico ci trasporta in un periodo di profonda divisione e disobbedienza in Israele.  Il regno d’Israele si era diviso in due regni quello del sud - Giuda e quello del nord – Israele, o Efraim. Il re di Giuda, Ezechia, con un cuore rivolto a Dio, decide di ristabilire la celebrazione della Pasqua, un atto di rinnovato patto con il Signore, una festa che non veniva osservata da molti anni.  Ezechia mandò messaggeri (corrieri) in tutta la terra di Israele con un messaggio che invitava le persone a pentirsi dalla loro infedeltà, a convertirsi al Signore e a venire a Gerusalemme per osservare la Pasqua (2 Cronache 30:1-9). Il messaggio non solo non è stato accolto, ma quei messaggeri furono beffeggiati e derisi. I...

Giovanni 21:6: La pesca efficace

 Giovanni 21:6: La pesca efficace Nel sermone di oggi, ci concentriamo sulla pesca miracolosa di Gesù, come narrato nel Vangelo di Giovanni.  Questo evento non solo rivela l’autorità divina di Gesù, ma sottolinea anche l'importanza dell'obbedienza e della fede in Lui per raggiungere risultati. Giovanni 21 inizia dopo che il Gesù risorto era già apparso ai discepoli due volte, eppure questi sembrano ancora smarriti, sono ritornati alla pesca, a loro vecchio lavoro; non sapevano cos’altro fare di sé stessi.  Gesù quindi, si manifestò di nuovo, la terza volta ai discepoli presso il mare di Tiberiade.  Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli vanno a pescare, ma non pescarono nulla quella notte.  La mattina Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che fosse Lui; Gesù disse loro se avevano pescato, alla loro risposta negativa, Gesù disse di gettare la rete dal lato destro del...

Marco 16:15-16: La missione di Gesù per i cristiani

 Marco 16:15-16: La missione di Gesù per i cristiani Questi due versetti sono parole di Gesù. Dopo la Sua resurrezione, apparve la mattina di domenica prima a Maria Maddalena (Marco 16:9), poi apparve a due apostoli mentre erano in cammino verso i campi (Marco 16:12), poi apparve agli undici apostoli mentre erano a tavola, Giuda era morto. Gesù affida loro una missione che dura fino a oggi e fino a quando non ritornerà di nuovo.  Questa missione consiste nel parlare loro della salvezza dai peccati e dall’ira di Dio. Vediamo prima di tutto: I IL COMANDO (v.15) “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura”, infatti, è un comando, non un suggerimento, e oggi non è solo un elemento solo per alcuni cristiani, ma per tutti! Non siamo tutti evangelisti, o missionari in senso formale, ma tutti siamo chiamati a testimoniare e abbiamo ricevuto doni che possiamo usare per aiutare a compiere questa missione chiamata “il Grande Mandato”. Consideriamo: A) La missione di ...

Matteo 10:7: La missione dei dodici discepoli

 Matteo 10:7: La missione dei dodici discepoli   “Andando, predicate e dite: ‘Il regno dei cieli è vicino ’". Dopo aver descritto la compassione di Gesù per il popolo stanco e sfinito, è l’esortazione ai discepoli di pregare il Signore, affinché chiamasse nuovi missionari, Matteo parla della missione dei dodici discepoli.  Gesù dà delle istruzioni a riguardo e tra queste istruzioni troviamo quale doveva essere il contenuto della loro predicazione che troviamo in questo versetto. Il messaggio che i discepoli dovevano proclamare è esattamente lo stesso di quello di Giovanni Battista (Matteo 3:2) e di Gesù stesso (Matteo 4:17), anche se l'appello al ravvedimento in questo versetto non c’è, ma questo non significa che non lo fecero, infatti Marco 6:12 ci dice che i discepoli predicarono il ravvedimento; è probabile che Matteo lo dia per scontato visto la natura della predicazione del regno dei cieli. Quindi anche se il ravvedimento, non è menzionato, è però, presupposto. Così...

1 Cronache 16:10,24-25: La gloria di Dio e le nostre azioni (1)

 1 Cronache 16:10,24-25: La gloria di Dio e le nostre azioni (1) Continuiamo la nostra serie di meditazioni sulla gloria di Dio. È interessante notare che in questo contesto, quindi al tempo di Davide, ancora una volta vi è uno stretto legame tra l'arca e la gloria di Dio.  A Davide non fu permesso di costruire il tempio, ma fu responsabile di portare l'arca a Gerusalemme e di collocarla lì in una tenda sacra.  Quando ciò accadde, Davide compose un canto, o salmo che esaltava la gloria di Dio. Ma andiamo con ordine.  Dopo che Davide è stato incoronato re, si propone di portare l'arca di Dio a Gerusalemme (13:1–4). L'arca dell'alleanza, simbolo della presenza di Dio, giaceva dimenticata in una casa di campagna (1 Samuele 13:5-14; 15:25).  Davide decise di riportarla al suo legittimo posto al centro della vita religiosa della nazione.  Nel portare l'arca a Gerusalemme, il suo scopo era quello di fare di Gerusalemme il centro religioso, oltre che politico...

1 Corinzi 10:33: Compiacere a tutti!

1 Corinzi 10:33: Compiacere a tutti! “Così come anch'io compiaccio a tutti in ogni cosa, cercando non l'utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati”.  Paolo c’insegna a compiacere a tutti. Nel compiacere a tutti troviamo: (1) Il servizio. “Così come” introduce un paragone spiegando il modo e il motivo per cui non essere motivo di scandalo. “Compiaccio” indica accogliere, dare piacere, soddisfazione, felicità, indurre qualcuno a sentirsi bene, quindi essere premurosi, rispettosi verso tutti. Ha l’idea di servizio nell’interesse degli altri, il cercare il benessere degli altri. Il verbo, tra i greci era usato spesso in contesti di schiavitù: l'obiettivo dello schiavo era di compiacere il padrone. Ora Paolo non ci vuole dire di cercare di guadagnarsi il favore degli uomini a discredito della verità del Vangelo e quindi della gloria di Dio. Paolo non cambiava il messaggio del Vangelo, secondo le persone che aveva davanti per renderle felici, o per cercare la l...

1 Corinzi 15:1-2: Il dono più prezioso.

1 Corinzi 15:1-2: Il dono più prezioso. Dio ci ha dato e ci dà doni preziosi, ma ce ne uno che più prezioso di tutti!! È un dono che è più prezioso dell’oro, dell’argento, e di qualsiasi altra cosa! È un dono impagabile, eppure è gratuito! È riservato non solo per Natale, ed è per tutti: giovani e anziani, maschi e femmine, di tutte le nazionalità. È un dono che non invecchia mai, è sempre attuale.  Questo dono prezioso è il Vangelo di Dio che riguarda Gesù Cristo! Tutte le dottrine della Bibbia sono importanti, ma il Vangelo è più prezioso di ogni dottrina, perché chi lo riceve è salvato dai suoi peccati! Paul D. Washer scrive: “Viviamo in un mondo che ci offre possibilità praticamente illimitate, e le opzioni che gareggiano per afferrare la nostra attenzione, sono innumerevoli. Si potrebbe affermare la stessa cosa riguardo il cristianesimo e all’ampia gamma di tematiche teologiche che è a disposizione di ogni studente. Si può trascorrere  una v...

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo da proclamare e ricordare.

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo da proclamare e ricordare. “Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato”. Il Vangelo è il messaggio centrale del cristianesimo. Il Vangelo è una notizia che deve essere comunicata perché è qualcosa che abbiamo ricevuto (v. 3) e creduto (2 Corinzi 4:13). L’apostolo Paolo era un predicatore e si sentiva obbligato a predicare il Vangelo (Romani 1:14; 1 Corinzi 9:16), era stato prescelto e chiamato da Dio per proclamare Suo Figlio (Atti 9:15; Galati 1:15-16; 2:7-8; Efesini 3:1-13). Come per il profeta Geremia, la Parola di Dio, quindi il Vangelo, ardeva nel cuore dell’apostolo, come un fuoco impossibile da reprimere (Geremia 20:9). Questo versetto ci dice che Paolo aveva predicato il  Vangelo alla chiesa di Corinto (Atti 18:1-18), era il loro padre spirituale (1 Corinzi 4:15), e ora riteneva necessario ricordarglielo ancora.

Matteo 10:16. Come serpenti e colombe.

Come serpenti e colombe (Matteo 10:16). Adoniram Judson, voleva diventare il primo missionario dell'America all’estero, si innamorò di una bella ragazza Ann Hasseltine, figlia di un diacono di Bradford, Massachusetts.  Judson scrisse una lettera al padre di questa ragazza per chiedere la sua mano e diceva così:  “Ora chiedo se puoi accettare di separarti da tua figlia, se tu puoi accettare la sua partenza verso una terra pagana e la sua sottomissione alle difficoltà e alla sofferenza di una vita missionaria? Se puoi accettare la sua esposizione ai pericoli dell'oceano, all'influenza mortale del clima meridionale dell'India, a ogni tipo di voglia e di disagio, di degrado, insulto, persecuzione e forse una morte violenta”. John Hasseltine acconsentì e la coppia si sposò nella casa di Hasseltine il 5 febbraio 1812. Il giorno dopo furono commissionati come missionari e presto lasciarono le sponde americane. La loro nuova casa, Rangoon, Birmania, era una città sporc...

Come serpenti e colombe (Matteo 10:16).

Come serpenti e colombe (Matteo 10:16). Adoniram Judson, voleva diventare il primo missionario dell'America all’estero, si innamorò di una bella ragazza Ann Hasseltine, figlia di un diacono di Bradford, Massachusetts.  Judson scrisse una lettera al padre di questa ragazza per chiedere la sua mano e diceva così:  “Ora chiedo se puoi accettare di separarti da tua figlia, se tu puoi accettare la sua partenza verso una terra pagana e la sua sottomissione alle difficoltà e alla sofferenza di una vita missionaria? Se puoi accettare la sua esposizione ai pericoli dell'oceano, all'influenza mortale del clima meridionale dell'India, a ogni tipo di voglia e di disagio, di degrado, insulto, persecuzione e forse una morte violenta”. John Hasseltine acconsentì e la coppia si sposò nella casa di Hasseltine il 5 febbraio 1812. Il giorno dopo furono commissionati come missionari e presto lasciarono le sponde americane. La loro nuova casa, Rangoon, Birmania, era una città sporc...

La necessità del risveglio spirituale. (Prima parte)

La necessità del risveglio spirituale. Prima parte Quali sono le motivazioni, per un risveglio, perché è necessario? Vediamo la necessità del risveglio dal modo come Gesù tratta le chiese descritte in Apocalisse: Efeso, Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea. Troviamo degli aspetti generali interessanti della relazione di Gesù con queste chiese. Il primo aspetto è che Gesù conosce le opere della chiesa: pregi e difetti. Il secondo aspetto è che Gesù, tranne la chiesa di Sardi e Laodicea, loda i loro pregi, ma li riprende comunque per le loro mancanze; quindi non possiamo farci forte dei nostri pregi pensando che Dio è soddisfatto di noi, o della nostra chiesa e così c’illudiamo che Lui chiuda gli occhi e ci approvi comunque.  Gesù non chiude gli occhi sui nostri difetti se ci sono solo alcuni pregi, vuole che la chiesa si ravveda e quindi sia irreprensibile, altrimenti la giudicherà. Quindi non possiamo pensare di fare quello che vogliamo tanto Gesù ci perdona ...

Matt. 9:36-38. Il raccolto e gli operai.

Matteo 9:36-38. Il raccolto e gli operai.   Matteo 9:35-38 funziona come base teologica al discorso missionario.  Matteo inizia dicendo ai suoi discepoli che la missione è parte del suo ministero (Matteo 9:35) ed è un risultato della sua compassione per le persone (Matteo 9:36).  Questo è un punto di svolta nel ministero di Gesù, vuole preparare e coinvolgere i Suoi discepoli per l’opera missionaria, infatti c’è molto lavoro da fare, e fino a quel momento aveva fatto tutto Gesù: predicazione, insegnamento, guarigione; i Suoi discepoli erano stati semplicemente osservatori e ascoltatori. Noi in questo testo vediamo la compassione, il comando e la commissione.

Il raccolto e gli operai (Matteo 9:36-38).

Il raccolto e gli operai (Matteo 9:36-38).   Matteo 9:35-38 funziona come base teologica al discorso missionario.  Matteo inizia dicendo ai suoi discepoli che la missione è parte del suo ministero (Matteo 9:35) ed è un risultato della sua compassione per le persone (Matteo 9:36).  Questo è un punto di svolta nel ministero di Gesù, vuole preparare e coinvolgere i Suoi discepoli per l’opera missionaria, infatti c’è molto lavoro da fare, e fino a quel momento aveva fatto tutto Gesù: predicazione, insegnamento, guarigione; i Suoi discepoli erano stati semplicemente osservatori e ascoltatori. Noi in questo testo vediamo la compassione, il comando e la commissione.

Molti samaritani credono in Gesù (Giovanni 4:39-42)

Molti samaritani credono in Gesù (Giovanni 4:39-42) “La più alta forma di egoismo è quella di un uomo che si accontenta di andare in cielo da solo”. J. C. Ryle. Quali persone hanno avuto la più grande influenza nella tua vita? Quali sono alcune cose che hai creduto sulla base della testimonianza di qualcun altro? Quali sono alcune cose di cui siamo convinti, o di cui ci possiamo fidare in base alla nostra esperienza personale?

L’arrivo dei discepoli di Gesù (Giovanni 4:27-38).

L’arrivo dei discepoli di Gesù (Giovanni 4:27-38). “Non possiamo portare il mondo intero a Cristo, ma dobbiamo portare Cristo al mondo intero” John Blanchard Che cosa deve fare un contadino al fine di godere di un raccolto abbondante? Sei mai stato consumato da un impegno tanto che hai dimenticato di mangiare?

Gesù parla con una donna samaritana (Giovanni 4:1-26)

Gesù parla con una donna samaritana (Giovanni 4:1-26) “Il Vangelo non è un segreto per essere accumulato, ma una storia da annunciare” Vance Havner. Come fanno le persone a soddisfare la loro fame e sete dell’anima? Quali sono i pregiudizi che le persone hanno riguardo la fede?

Cani e porci (Matteo 7:6).

Cani e porci (Matteo 7:6). Qual è il motivo di questa parabola? In precedenza nei vv.1-5, Gesù esorta i credenti a non giudicare gli altri, a non essere ipocriti guardando la pagliuzza dell’occhio degli altri mentre non ci si accorge della trave che è nel proprio occhio. Gesù esorta a togliere prima la trave dal proprio occhio per essere in grado poi di togliere la pagliuzza dall’occhio degli altri. Ora Gesù esorta a non dare ciò che è santo ai cani e le perle ai porci. Alcuni studiosi pensano che tra questa parabola e il discorso precedente non ci sia nessun collegamento, si tratta di un nuovo tema. Mentre altri pensano ci sia un collegamento di equilibrio: è vero che non dobbiamo giudicare nessuno, ma è anche vero che non dobbiamo essere permissivi nelle questioni sacre; il pensiero critico, nel senso di correzione deve comunque essere esercitato, per esempio riguardo i peccati, le eresie, ma va fatto con discernimento. Gesù con questa parabola dice i motivi. Non dobbi...

La spiritualità Biblica: Le discipline spirituali. L’evangelizzazione.

La spiritualità Biblica: Le discipline spirituali. L’evangelizzazione.  In questa lezione vedremo: 1. La definizione e il significato di evangelizzazione. 2. Le ragioni per evangelizzare. 3. Gli ostacoli all’evangelizzazione. “Evangelizzare è responsabilità inalienabile di ogni comunità cristiana e di ciascun credente. Tutti abbiamo l’ordine di dedicarci alla diffusione della buona novella e di far uso di tutta la nostra inventiva, del nostro spirito d’iniziativa per portare il messaggio a tutto il mondo. Il credente perciò deve far costantemente l’esame di coscienza, chiedendosi se sta facendo tutto il possibile in questo campo. Perché anche questa è una responsabilità a cui come credenti non ci si può sottrarre”.                                                                         ...

La parabola del gran convito.

Luca 14:15-24: La parabola del gran convito. Le scuse ingiustificabili. Il contesto di questa parabola, ruota attorno al pasto, alla cena di Gesù con certi Farisei. Gesù è stato invitato a pranzo da uno dei principali Farisei (v.1),  è l’occasione di parlare dell’umiltà, a non scegliere i primi posti al pranzo delle nozze e poi dice di invitare le persone che non possono contraccambiare: poveri, storpi zoppi e ciechi, il contraccambio sarà reso alla resurrezione dei morti e così sarà beato dice Gesù. Uno degli invitati, probabilmente un Fariseo, udite queste cose, riguardo la cena, dice beato chi mangerà pane nel regno di Dio futuro, quindi dopo la resurrezione (v.14). L'idea di benedizione alla risurrezione dei giusti porta uno degli invitati all’affermazione: "Beato chi mangerà pane nel regno di Dio!" (v.15). L’uomo probabilmente credeva come la maggior parte dei Giudei, che solo i Giudei sarebbero stati invitati al banchetto in cielo e certamente lui pensava...