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Come liberarsi dal senso di colpa (2)

 Al di sopra dei problemi Come liberarsi dal senso di colpa (2) Alexander Pope disse: “Errare è umano, perdonare è divino”. Una citazione molto profonda e chissà quante volte l’abbiamo sentita, o detta, ma che rispecchia una verità biblica, infatti nel libro sacro del Signore, il tema del perdono è centrale.  Dio è pronto a perdonare i peccati di coloro che si pentono sinceramente (cfr. per esempio Salmo 86:5; Isaia 1:18; 55:6-7; 1 Giovanni 1:8-10). Questa è la seconda predicazione su come liberarsi del senso di colpa considerando l’esempio del re Davide. Abbiamo meditato sul Salmo 38:4-7 e 32:1-2, oggi meditiamo sul Salmo 51:1-4. Il Salmo 51, è una preghiera di confessione di peccato, qui troviamo alcune caratteristiche per sbarazzarsi dal senso di colpa. I IL RICHIAMO  Questo salmo descrive la storia di quando il profeta Natan andò da Davide dopo che il re commise adulterio con Bat-Sceba e si macchiò dell’omicidio del marito di lei (2 Samuele 11) e il suo pentimento (2 ...

1 Samuele 12:23: La risposta di Samuele al popolo d’Israele

 1 Samuele 12:23: La risposta di Samuele al popolo d’Israele In questo versetto vediamo la risposta di Samuele al popolo d’Israele. Gli Israeliti timorosi davanti alla manifestazione potente di Dio attraverso la natura con tuoni e pioggia, chiesero a Samuele di pregare per loro - non è stata l’unica volta (1 Samuele 7:8) - affinché non morissero a causa dei loro peccati, soprattutto quello di chiedere un re (vv.18-19) come le altre nazioni (1 Samuele 12:19), che implicava il rifiuto con disprezzo del Signore come Re, ma anche di Samuele stesso. Samuele riaffermò i loro peccati, ma li incoraggiò a essere fedeli al Signore, e il Signore non li avrebbe abbandonati perché è piaciuto a Lui di fare d’Israele il Suo popolo. Ecco che ora ritorna alla loro richiesta d’intercessione e così risponde che non cesserà d’intercedere per loro, anzi gli mostrerà la buona e diritta via. Samuele non era solo un giudice, cioè un governante d’Israele (cfr. per esempio 1 Samuele 7:15-17), era anche un s...

2 Samuele 11:15: Un peccato conduce a un altro

 2 Samuele 11:15: Un peccato conduce a un altro “Nella lettera aveva scritto così: ‘Mandate Uria al fronte, dove più infuria la battaglia; poi ritiratevi da lui, perché egli resti colpito e muoia’”. Il peccato è come mangiare le ciliegie: una tira l’altra! Sembra quasi impossibile fermarsi!  Una volta che hai ceduto alla tentazione diventa difficile controllarla! Così un peccato conduce a un altro!  Davide per nascondere un peccato ne ha fatto un altro. Il re Davide abusando del suo potere, commise prima adulterio con Bat-sceba, moglie di Uria e poi si è macchiato dell’omicidio del marito pianificandolo in un modo lucido, facendolo morire in battaglia per coprire la gravidanza di Bat-sceba, che era rimasta incinta dal loro rapporto adulterino.  Questo avvenne dopo un primo fallimento del piano subdolo e ingannevole di Davide che aveva spinto Uria dalla moglie così da unirsi a lei e coprire la gravidanza adultera (2 Samuele 11:1-27).  Questo comportamento di Davi...

Malachia 1:6: Coloro che ricevono la disapprovazione del Signore degli eserciti

  Malachia 1:6: Coloro che ricevono la disapprovazione del Signore degli eserciti Malachia 1:6 dice: “Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: ‘In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?’” L’ultima volta abbiamo visto il responsabile della disapprovazione, oggi vediamo i riceventi della disapprovazione del Signore degli eserciti, cioè i sacerdoti. In questo periodo storico d’Israele, il popolo aveva dimenticato le proprie priorità e mise i propri interessi e bisogni al di sopra di quelli del Signore (cfr. per esempio Aggeo 1:2–6).  Purtroppo, questa verità caratterizzava anche il loro culto, infatti, mentre il popolo prosperava, offriva al Signore gli avanzi, o il peggio dei sacrifici (Malachia 1:6–10), e i sacerdoti non facevano nulla per correggere questo ...

1 Samuele 2:12: Servire il Signore non significa conoscerlo

 1 Samuele 2:12: Servire il Signore non significa conoscerlo “I figli di Eli erano uomini scellerati; non conoscevano il Signore”. Il sacerdozio in Israele era ereditario, un ruolo che era destinato solo ai discendenti di Aaronne.  Così i due figli giovani (1 Samuele 2:17) di Eli stavano servendo come sacerdoti come aveva fatto il loro padre, ma non erano obbedienti a Dio, e ignorarono il rimprovero del padre perché ciò che facevano era malvagio e non dava buona testimonianza al popolo (vv.23-25). Sicuramente Eli poteva fare di più, per esempio rimuoverli dal servizio sacerdotale, ma non lo fece. Dio giudicherà i figli di Eli con la morte (1 Samuele 2:34; 4:11,17).  In questo versetto vediamo due aspetti dei figli di Eli, Ofni e Fineas ( 1 Samuele 4:11): erano scellerati e non conoscevano il Signore. Cominciamo a vedere che erano uomini scellerati “Uomini Scellerati”, letteralmente "figli di Belial" (bÄ•nê belîyaÊ¿al), questa frase è idiomatica indica “buono a nulla”, o “un...

Osea 1:8-9: Lo-Ammi non siete il mio popolo

 Osea 1:8-9: Lo-Ammi non siete il mio popolo Ci sono molti simboli nella vita che rappresentano qualcosa, per esempio la ‘Croce Rossa’ sul fondo bianco è simbolo dell’organizzazione mondiale per il soccorso dei feriti e dei rifugiati di guerra. Nella storia ci sono stati simboli davvero particolari come per esempio quella di una scritta su una tomba. A Stroudsburg, in Pennsylvania, c'è la tomba di un soldato della Guerra Civile. La pietra porta la data della sua nascita e morte, e ci sono scritte queste parole: "Il sostituto di Abraham Lincoln". Nel dolore e nell'angoscia della guerra, rendendosi conto che migliaia e migliaia di soldati stavano morendo al suo posto sul campo di battaglia, il presidente Lincoln scelse di onorare un particolare soldato come suo sostituto e di renderlo un simbolo, per così dire, del fatto che i soldati che morivano in battaglia morivano perché altri potessero vivere. Ora, come abbiamo visto già precedentemente nel capitolo 1 di Osea, i n...

Matteo 25:19-30: La parabola dei talenti (2 Parte)

 Matteo 25:19-30: La parabola dei talenti (2 Parte) Tommaso da Kempis diceva: “Lavora un po' ora, e presto troverai grande riposo, in verità, gioia eterna; poiché se continuerai ad agire fedele e diligente, Dio sarà senza dubbio fedele e generoso nel ricompensare”. Nella prima parte della predicazione sulla Parabola dei Talenti abbiamo visto la responsabilità che il padrone affidò a tre dei suoi servi e la loro reazione, oggi vediamo la resa dei conti. Il v.19 dice: “Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro”. Passò molto tempo prima che l’uomo, ora chiamato “il padrone di quei servi” ritornò a fare i conti con loro per vedere se avessero adempiuto il proprio dovere, e questo dimostra che era stato dato loro il denaro per farlo fruttare. “Padrone” (kyrios), cioè “Signore”, si riferisce a Gesù (per esempio Matteo 7:21-22; Luca 6:46; Giovanni 20:28; Romani 1:4; 1 Corinzi 8:6) e “dopo molto tempo” è inteso al Suo ritorno (per esempio Atti 1:11; Filippe...

Matteo 25:14-18: La parabola dei talenti (1 Parte)

  Matteo 25:14-18: La parabola dei talenti (1 Parte) La parabola inizia con “Poiché avverrà come” ed è collegata alla conclusione della parabola precedente in riferimento a essere preparati, vigili al ritorno di Gesù Cristo perché non sappiamo il giorno e l’ora del Suo ritorno (Matteo 25:13).  Gesù sta parlando sempre del regno dei cieli di come si manifesterà; questa parabola è così strettamente associata con l'ultima da condividerne la sua introduzione (cfr. Matteo 25:1). Così il senso di “Poiché avverrà come” è: il regno è dunque simile alla situazione descritta in seguita. Se la parabola precedente aveva l’enfasi sulla prontezza per il ritorno di Gesù, questa parabola è incentrata sul ritardo del ritorno di Gesù e sul servizio diligente, responsabile, fedele attivo del cristiano in attesa del Suo ritorno.  Coloro che servono il Signore saranno ricompensati, mentre coloro che non lo servono saranno puniti. Oggi vedremo solo una parte della parabola, mediteremo sui vv.1...

Efesini 4:30:Non rattristate lo Spirito Santo.

Efesini 4:30:Non rattristate lo Spirito Santo. “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”. La Bibbia ci esorta a essere ripieni di Spirito Santo (Efesini 5:18). Ci sono tre condizioni necessari per la pienezza, tre imperativi, uno di questi è: “Non rattristate lo Spirito Santo”.  Questo passo ci fa capire che lo Spirito Santo non è una forza impersonale, ma è una persona, infatti, può essere rattristato. Lo Spirito Santo è la terza persona della Trinità. (Per esempio Atti 5:3-4; 1 Corinzi 3:16; 6:19; 2 Corinzi 3:17). In primo luogo vediamo: A) La ragione per non rattristare lo Spirito Santo. Uno dei motivi per non rattristare lo Spirito Santo è perché: con lo Spirito Santo siamo stati suggellati per il giorno della redenzione.  Lo Spirito Santo è presente in tutti i veri credenti(Efesini 1:13). Il sigillo indica la realtà della nostra salvezza, cioè di coloro che hanno creduto a Gesù Cristo. Il sig...

Giudici 2:10: Dio non ha nipoti.

Giudici 2:10: Dio non ha nipoti. “Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; poi, dopo quella, vi fu un'altra generazione che non conosceva il SIGNORE, né le opere che egli aveva compiute in favore d'Israele”. La prima generazione di israeliti, contemporanei di Giosuè, stanziata nel paese di Canaan, servì il Signore (v.7), conosceva i miracoli e i giudizi del Signore, mentre la seconda generazione non lo conosceva, servì gli idoli di Baal (vv.11-12; Giudici 3:5-6). Studiosi sono divisi riguardo il significato di “conoscere”, alcuni pensano che si riferisca alla mancanza d’informazioni perché non conoscevano le opere del Signore. In questo sarebbero stati negligenti i loro genitori che non hanno insegnato loro le opere del Signore (Deuteronomio 6:6-7; Salmo 78:5-7; Efesini 6:4). Oppure, altri studiosi pensano

1 Corinzi 10:31: Fate tutto alla gloria di Dio!

1 Corinzi 10:31: Fate tutto alla gloria di Dio! “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio”. Dio ci tiene alla Sua gloria (Isaia 48:11). Dio ha creato ogni cosa principalmente per glorificare se stesso! Questo è il suo scopo! Dio è la sorgente, il sostenitore e lo scopo finale della creazione! (Isaia 43:6-7; 60:21; 61:3; Romani 11:36; Colossesi 1:16-17; 1 Pietro 4:11). Dio salva i peccatori per innalzare se stesso (Efesini 1:6,12,14). Ora, “fate tutto alla gloria di Dio” si riferisce agire in modo tale che Dio, il Suo carattere e le sue azioni siano innalzate, onorate! La gloria di Dio è la Sua suprema preoccupazione e dovrebbe essere la nostra suprema preoccupazione.

Le applicazioni della parabola dell’amministratore disonesto (Luca 16:9-13).

Le applicazioni della parabola dell’amministratore disonesto (Luca 16:9-13). Qualcuno ha detto: “Il denaro è come l'acqua di mare; più un uomo la beve, più diventa assetato”. Più si hanno soldi e più se ne vuole avere ancora! Ronald Dunn dice:”Nella battaglia della fede, di solito il denaro è l'ultima roccaforte a cadere”. Il denaro ha una forza incredibile, potente difficile da vincere, ma non impossibile! “E io vi dico”, è enfatico e indica che Gesù ora dà le applicazioni della parabola. La parabola si riferiva ai beni materiali e ora Gesù parla dell'uso corretto di questi.  Questi versetti ci parlano di come applicare con saggezza i nostri beni materiali, o soldi. Il padrone della parabola ha elogiato l'amministratore perché è stato saggio, ora Gesù in modo enfatico ci dice di essere saggi con i soldi. Lo scopo della parabola è a essere saggi nell’uso del denaro! I cristiani spesso mancano di saggezza nell’uso di ciò che hanno, ...

Luca 16:9-13: Le applicazioni della parabola dell’amministratore disonesto.

Luca 16:9-13: Le applicazioni della parabola dell’amministratore disonesto. Qualcuno ha detto: “Il denaro è come l'acqua di mare; più un uomo la beve, più diventa assetato”. Più si hanno soldi e più se ne vuole avere ancora! Ronald Dunn dice:”Nella battaglia della fede, di solito il denaro è l'ultima roccaforte a cadere”. Il denaro ha una forza incredibile, potente difficile da vincere, ma non impossibile! “E io vi dico”, è enfatico e indica che Gesù ora dà le applicazioni della parabola. La parabola si riferiva ai beni materiali e ora Gesù parla dell'uso corretto di questi.  Questi versetti ci parlano di come applicare con saggezza i nostri beni materiali, o soldi. Il padrone della parabola ha elogiato l'amministratore perché è stato saggio, ora Gesù in modo enfatico ci dice di essere saggi con i soldi. Lo scopo della parabola è a essere saggi nell’uso del denaro! I cristiani spesso mancano di sagg...

Giacomo 5:19: Perché una persona si svia dalla verità?

Giacomo 5:19: Perché una persona si svia dalla verità? “Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità”. “Si svia” si riferisce a vagare lontano, allontanarsi, andare fuori strada, errare. "Sviarsi dalla verità" suggerisce la metafora familiare di una pecora che si perde, che va fuori strada, una pecora errante (Ezechiele 34:4, Matteo 18:12; 1 Pietro 2:25). Ora chi “si svia” secondo alcuni, è una persona che si allontana dalla verità perché è ingannata da falsi insegnanti (Atti 20:29-30; 2 Timoteo 3:1-13; Ebrei 6:4-6; 2 Giovanni 7-8; Giuda 3-4); infatti circolavano falsi insegnanti impostori (Cfr. Matteo 12:22-37, 24:4-5,11; Marco 12:24,27; 13:5-6; Efesini 4:14; 2 Timoteo 3:13; 2 Pietro 2:11-19; 1 Giovanni 2:26; 4:6; Apocalisse 2:20). Si può essere ingannati dal diavolo, il padre della menzogna (Giovanni 8:44; Marco 4:4,15; 2 Corinzi 4:4; 2 Tessalonicesi 3:5) è il leone ruggente e va in giro cercando chi possa divorare (1 Pietro 5:8). Si può essere ingannat...

Matteo 2:13-15:Il progetto malvagio di Erode e la fuga in Egitto di Giuseppe e famiglia.

Matteo 2:13-15: Il progetto malvagio di Erode e la fuga in Egitto di Giuseppe e famiglia. Dai magi l’attenzione si sposta alla famiglia di Gesù e a Erode. Questo episodio è racchiuso nel contesto (Matteo 2:1-23) che contiene il tentativo di Erode di uccidere il suo rivale Gesù, e l’intervento divino nel proteggere Gesù. Ci sono due grandi temi che si intrecciano: la provvidenza divina o la sua sovranità nella storia della salvezza e la frustrazione continua delle forze del male nel tentativo di distruggere la volontà di Dio.  Dio governa questo mondo eppure molte persone non credono questo. Giovanni Calvino disse: “ Non c'è niente di cui è più difficile convincere gli uomini rispetto che la provvidenza di Dio governa questo mondo”. Un credente, Frederick Nolan, stava fuggendo dai suoi nemici in un periodo di persecuzione in Nord Africa; inseguito da loro per valli e monti, non trovava nessun posto dove nascondersi, fino a quando non cadde esausto in una grotta as...

Il progetto malvagio di Erode e la fuga in Egitto di Giuseppe e famiglia (Matteo 2:13-15).

Il progetto malvagio di Erode e la fuga in Egitto di Giuseppe e famiglia (Matteo 2:13-15). Dai magi l’attenzione si sposta alla famiglia di Gesù e a Erode. Questo episodio è racchiuso nel contesto (Matteo 2:1-23) che contiene il tentativo di Erode di uccidere il suo rivale Gesù, e l’intervento divino nel proteggere Gesù. Ci sono due grandi temi che si intrecciano: la provvidenza divina o la sua sovranità nella storia della salvezza e la frustrazione continua delle forze del male nel tentativo di distruggere la volontà di Dio. 

Efesini 1:16: La perseveranza della preghiera.

Efesini 1:16: La perseveranza della preghiera. “Non smetto mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere”. Paolo era un uomo di preghiera. In questo versetto in primo luogo vediamo una preghiera regolare. Paolo più volte nelle sue lettere esorta le chiese a perseverare nella preghiera (Romani 12:12; Efesini 6:18; Colossesi 4:2; 1 Tessalonicesi 5:17), lui non solo lo dice, lui lo faceva, lui pregava regolarmente per le chiese.  L’intercessione era lo stile di vita di Paolo, pregava regolarmente per questi credenti, non li dimenticava. Alcuni studiosi pensano che Paolo pregasse tre volte al giorno. Nel Salmo 55:17 vediamo che il salmista prega tre volte al giorno: la sera, la mattina e a mezzogiorno (Salmi 55:17). Così anche Daniele pregava tre volte al giorno (Daniele 6:10,13). La preghiera di Paolo in secondo luogo era una preghiera di ringraziamento. Paolo ringrazia Dio per la loro fede e amore per tutti i santi (v.15). “Rendere grazie” significa...

Romani 8:26: Lo Spirito Santo è un aiuto fondamentale per la nostra vita cristiana.

Romani 8:26: Lo Spirito Santo è un aiuto fondamentale per la nostra vita cristiana.  Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene. Lo Spirito Santo viene in aiuto alla nostra debolezza. “Viene in aiuto”(sunantilambanetai) indica sostenere insieme, unirsi a un altro per aiutarlo a portare il peso insieme, quindi assistere qualcuno, alleggerire di una parte di lavoro, venire in soccorso di qualcuno. Perciò la parola indica l’azione di una persona che è affianco a un’altra persona per portare, o trasportare  insieme un carico; questa persona non porta da solo il peso, ma si unisce all’altra per portare il peso in uno sforzo comune! L’immagine che mi viene in mente è quando c’è un trasloco due persone portano il peso di un mobile insieme: uno da una parte e l’altro dall’altra.  Quindi lo Spirito Santo si unisce al credente per aiutarlo, si unisce a noi per portare con noi il carico, così d’al...

La spiritualità Biblica: una questione di grazia e responsabilità.

La spiritualità cristiana: una questione di grazia e responsabilità. In questa lezione vedremo che: 1.La spiritualità è una conseguenza della salvezza. 2.La spiritualità è per grazia di Dio e una nostra responsabilità. “La superficialità è la maledizione del nostro tempo .... Il bisogno disperato di oggi non è per un numero maggiore di persone intelligenti, o persone di talento, ma di persone profonde.”   È proprio così, viviamo in un epoca di grande superficialità in tutti i sensi, anche per quanto riguarda il rapporto con Dio e quindi la spiritualità. Molti credenti non hanno idea di cosa implichi essere salvati stati da Gesù e non hanno idea di cosa significhi essere spirituali.

Introduzione alla spiritualità biblica

Introduzione alla spiritualità biblica. In questa lezione vedremo: 1. Le caratteristiche della spiritualità cristiana biblica. 2. Le caratteristiche della spiritualità cristiana: ciò che è. 3. La spiritualità cristiana è uno stile di vita. La spiritualità è un termine che è ampiamente usato oggi, ma è difficile da definire con precisione perché ha una varietà di approcci e di significati, per questo è necessario fare un’ introduzione allo studio per cercare di capire la spiritualità nel senso biblico cristiano. Oggi ( in realtà dagli ultimi decenni), la spiritualità è un argomento di grande interesse, c’è fame di spiritualità, si cercano risposte spirituali alle grandi domande della vita. Se c’è un interesse per la spiritualità, certamente non c’è per la religione. Nella mente di molte persone oggi, la spiritualità si distingue dalla religione. La religione si riferisce alla dottrina e alle istituzioni, all’esteriore; la spiritualità si riferisce alle pratiche e alle esperi...