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Matteo 10:16. Come serpenti e colombe.

Come serpenti e colombe (Matteo 10:16). Adoniram Judson, voleva diventare il primo missionario dell'America all’estero, si innamorò di una bella ragazza Ann Hasseltine, figlia di un diacono di Bradford, Massachusetts.  Judson scrisse una lettera al padre di questa ragazza per chiedere la sua mano e diceva così:  “Ora chiedo se puoi accettare di separarti da tua figlia, se tu puoi accettare la sua partenza verso una terra pagana e la sua sottomissione alle difficoltà e alla sofferenza di una vita missionaria? Se puoi accettare la sua esposizione ai pericoli dell'oceano, all'influenza mortale del clima meridionale dell'India, a ogni tipo di voglia e di disagio, di degrado, insulto, persecuzione e forse una morte violenta”. John Hasseltine acconsentì e la coppia si sposò nella casa di Hasseltine il 5 febbraio 1812. Il giorno dopo furono commissionati come missionari e presto lasciarono le sponde americane. La loro nuova casa, Rangoon, Birmania, era una città sporc...

Come serpenti e colombe (Matteo 10:16).

Come serpenti e colombe (Matteo 10:16). Adoniram Judson, voleva diventare il primo missionario dell'America all’estero, si innamorò di una bella ragazza Ann Hasseltine, figlia di un diacono di Bradford, Massachusetts.  Judson scrisse una lettera al padre di questa ragazza per chiedere la sua mano e diceva così:  “Ora chiedo se puoi accettare di separarti da tua figlia, se tu puoi accettare la sua partenza verso una terra pagana e la sua sottomissione alle difficoltà e alla sofferenza di una vita missionaria? Se puoi accettare la sua esposizione ai pericoli dell'oceano, all'influenza mortale del clima meridionale dell'India, a ogni tipo di voglia e di disagio, di degrado, insulto, persecuzione e forse una morte violenta”. John Hasseltine acconsentì e la coppia si sposò nella casa di Hasseltine il 5 febbraio 1812. Il giorno dopo furono commissionati come missionari e presto lasciarono le sponde americane. La loro nuova casa, Rangoon, Birmania, era una città sporc...

Giobbe 19:25: La certezza che il Salvatore difende.

Giobbe 19:25: La certezza che il Salvatore difende.    “Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere”. Questa frase è un’espressione legale, giuridica. “Alla fine” (Aharon) indica parlerà per ultimo. Si riferisce ad avere l’ultima parola, sarà l’ultimo a parlare in tribunale. Con il significato che la sua decisione sarà definitiva, autorevole e senza ulteriore ricorso. Infatti “si alzerà” (qûm) stare in piedi, è un’espressione legale utilizzata in un'aula di tribunale, significa "tenere la posizione di un testimone" (Giobbe 31:14; Deuteronomio 19:16; Salmi 12:5; 27:12; 35:11; Isaia 19:21), o di un “giudice” (Salmi 76:9; 94:16; Isaia 2:19).           In precedenza, Giobbe aveva parlato del suo bisogno di un arbitro (yā∙ḵǎḥ), cioè uno che decide, che determina ciò che è giusto, al capitolo 9:33-34, di un testimone (ʿēḏ, Esodo 20:16), cioè uno la cui testimonianza è determinante per stabilire il giusto, o sbaglia...