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Giovanni 12:26: All’ombra della croce di Gesù Cristo si coltiva la speranza

 Giovanni 12:26: All’ombra della croce di Gesù Cristo si coltiva la speranza “Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà”. Quanti di noi hanno ammirato un grande atleta o un artista e hanno desiderato emularne le gesta? Il desiderio di seguire un modello, un mentore, è profondamente radicato nell'animo umano.  Ma cosa significa veramente seguire qualcuno? E soprattutto, cosa significa seguire Gesù Cristo? In un mondo che ci invita a essere indipendenti e a perseguire i nostri obiettivi personali, queste parole di Gesù di Giovanni 12:26, ci invitano a riflettere sul significato profondo del discepolato.  In questa predicazione, esploreremo il significato di seguire Gesù, le sfide e le gioie che ne derivano, e la meravigliosa promessa che Egli ci fa di essere sempre con Lui e ricevere l'onore del Padre. Il contesto di questo versetto parla della glorificazione del Figlio dell’uomo, cioè Gesù. Questo verso si...

Matteo 11:29: I comandi di Gesù che danno riposo.

Matteo 11:29: I comandi di Gesù che danno riposo. “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me”. Come mai, nonostante il rapporto con Gesù Cristo, sia intensamente attraente e desiderabile, molte persone, anche cristiani, hanno difficoltà a relazionare con Lui? “La  vita abbondante” (Giovanni 10:10), promessa da Gesù, per queste persone è lontana! Così, anche se desiderano questo rapporto con Gesù, sono scoraggiati e depressi spiritualmente parlando. Perché avviene questo nonostante tutte le buone intenzioni e gli sforzi? Avviene perché non abbiamo capito, o non pratichiamo il segreto della vita cristiana. Non basta avere volontà, o essere sinceri, o seguire tutte le discipline spirituali (come la preghiera, il digiuno, la meditazione della Bibbia, ecc.), ciò che è importante è prendere il giogo di Gesù e imparare da Lui.

Le parabole dell’attenta decisione (Luca 14:28-32).

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Le parabole dell’attenta decisione (Luca 14:28-32). Un grande pianista è stato accolto dopo un concerto da un ammiratore che gli ha detto che avrebbe dato la sua vita per suonare come lui. Il pianista rispose che sarebbe davvero costato tanto tutto questo, perché aveva dato la vita per poter suonare il piano con eccellenza. Si era allenato per ore e ore. Aveva rinunciato a tutte le altre attività della vita per essere un grande pianista. Il grande costo per il pianista era che la sua vita fosse pienamente impegnata nel suonare il pianoforte. Così c’è un grande costo a essere discepoli di Gesù! Tutti i veri cristiani sono discepoli di Gesù, essere cristiano e discepolo, non sono due cose separate. Una persona non può dire di essere cristiana senza essere discepolo, il cristiano è un discepolo di Gesù!  Per tre volte nei vv. 26,27 e 33 vediamo che Gesù dice: “Essere mio discepolo”.

La parabola del padrone di casa (Matteo 13:51-52).

La parabola del padrone di casa (Matteo 13:51-52). La vocazione per il regno dei Cieli.  Nei vv.51-52 leggiamo: "Avete capito tutte queste cose? Essi risposero: “Sì”.  Allora disse loro: 'Per questo, ogni scriba che diventa un discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa il quale tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie'". Fin da bambini siamo curiosi di esplorare, di conoscere, infatti i bambini smontano i giocattoli e fanno tante domande. Il filosofo Aristotele disse: “Tutti gli uomini per natura desiderano conoscere”. Così anche C. S. Lewis diceva: “ Una delle cose che distingue l'uomo dagli altri animali è che lui vuole sapere le cose, vuole scoprire com’è la realtà, semplicemente per il gusto di conoscere”. Dunque, tutti desideriamo conoscere e approfondire la natura delle cose; questo vale anche per le verità spirituali, desideriamo avere delle risposte e crescere nella conoscenza. Molte persone desiderano c...

Is.50:4-9.L’esempio per eccellenza di servo.

Is.50:4-9.L’esempio per eccellenza di servo. Questo brano s’inserisce tra i rimproveri di Dio al Suo popolo, i peccati e il giudizio di Dio sul suo popolo, la sua deportazione in Babilonia (ma Dio non la ripudiato, è stata la conseguenza della loro scelta, certamente Dio ha la forza per salvare), e poi vediamo le promesse di liberazione al capitolo 51. Dopo una brusca fine dell'oracolo precedente e senza un’introduzione, improvvisamente leggiamo di un discepolo obbediente del Signore che viene poi identificato come "il suo servo"  al v.10. Ci sono tre interpretazioni riguardo su chi sta parlando? Il popolo di Israele, il profeta stesso, o Gesù? Anche se può essere applicato alla vita del profeta, si tratta di Gesù che in contrasto con Israele è stato ubbidiente al Padre.  Gesù è il servo per eccellenza! Non ci sono altri come Lui!  Questi versetti, secondo dei commentatori farebbero parte del terzo canto del servo: il primo è in Isaia 42:1-9 che ci parl...

Come il Signore (Matteo 10:24-25; Luca 6:40; Giovanni 13:16; 15:20).

Come il Signore (Matteo 10:24-25; Luca 6:40; Giovanni 13:16; 15:20). Le persone di questo mondo hanno i propri guru, maestri a cui guardano, il cristiano guarda solo Gesù Cristo: il Maestro e il Signore! “Il servo non è più grande del suo signore”, il principio di questa parabola nelle sue varie forme, è ripetuta più volte nella Bibbia. Per quale motivo? Cosa significa? Come possiamo applicarle alla nostra vita oggi? Di questa parabola vediamo le versioni, i contesti dove è stata detta, e infine gli insegnamenti.

Gesù è il buon pastore

Giovanni 10:1-18: Gesù è il buon pastore. Noi vediamo che Gesù Cristo nel Nuovo Testamento è chiamato Buon Pastore in questo capitolo, e in Ebrei 13:20-21 è chiamato il Grande Pastore; in 1 Pietro 5:4 è chiamato Supremo Pastore.  Giovanni 10 è un capitolo meraviglioso giustamente amato dai cristiani in tutto il mondo perché parla che Gesù è il Buon Pastore dei credenti.  “Buon Pastore” è una delle immagini più confortanti che troviamo nella Bibbia. Dio è descritto nella Bibbia come Pastore, non solo nel Salmo 23, ma anche nel Salmo 100:3 e in Isaia 40:11,ecc. L'immagine del Buon Pastore ci parla di amore, cura, guida e sostegno che il Buon Pastore ha per le sue pecore e dall’altra parte la fiducia e il punto di riferimento che le pecore hanno nel Buon Pastore.