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1 Cronache 16:24-25: Raccontate la gloria di Dio a tutti!

  1 Cronache 16:24-25: Raccontate la gloria di Dio a tutti!  Stiamo parlando delle nostre azioni in relazione alla gloria di Dio. L’ultima volta ci siamo lasciati di non gloriarci di noi stessi, ma di gloriarci del nome santo di Dio, cioè di essere orgogliosi, di vantarci, e quindi non vergognarci di Lui in mezzo a questa società! Parlando di apatia e insensibilità spirituale riferendosi a Giovanni 3:17 che dice: “Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”, Tozer affermava: “L'avvincente messaggio di Giovanni 3:17 è più di una dichiarazione dell'intenzione di Dio nei confronti del genere umano, perché in realtà costituisce un ‘annuncio straordinario’... Perché c'è un'indifferenza vuota e un'incredibile apatia nei confronti di un annuncio così straordinario delle migliori intenzioni di Dio nei nostri confronti? Sui nostri occhi sembra essere caduta una strana penombra. Nelle nostre orecchie...

Giovanni 2:17-22: Gesù nel tempio (2)

 Giovanni 2:17-22: Gesù nel tempio (2)  La reazione a Gesù Le affermazioni di Gesù venivano presentate a un uomo d'affari di New York. La sua reazione è stata piuttosto scioccante. Disse: "Diventerei cristiano se non avessi così tanti falsi cristiani nel mio ufficio". Continuò dicendo: "Fino a quando non vedo un cristiano che è puntuale, gentile, onesto e ordinato, non sono pronto a cambiare il mio modo di vivere".  Anche verso Gesù le persone ebbero direttamente delle reazioni. Gesù va nel tempio e trova una situazione di mercato, caccia via tutti, sparpagliò il denaro dei cambiavalute e rovesciò le tavole (Giovanni 2:13-16). A quest’azione di Gesù, vediamo due reazioni diverse: quella dei Suoi discepoli e quella dei Giudei. Esaminiamo:

Aggeo 2:1-3: Un paragone sconfortante.

Aggeo 2:1-3: Un paragone sconfortante. Il primo capitolo di Aggeo, si conclude con lo zelo del popolo ripristinato, e l’inizio dei lavori di ricostruzione del tempio iniziato il ventiquattresimo giorno del sesto mese (Aggeo 1:15).  Ma questo capitolo si apre dicendoci che meno di un mese dopo, il ventunesimo giorno del settimo mese, la situazione è cambiata di nuovo. Lo spirito zelante era evaporato e aveva lasciato il posto a un'aria di sconforto e depressione. Questi versetti fanno parte del secondo messaggio di Aggeo che termina al v.9. I vv.1-3 ci fanno capire che il popolo è scoraggiato a causa del confronto tra la gloria del tempio prima dell’esilio e il suo attuale stato. I vv.4-9 invece ci parlano dell’incoraggiamento a continuare a lavorare nella ricostruzione del tempio considerando la presenza di Dio, e quindi le Sue promesse future che riguardano la gloria del tempio. Dunque, i vv.1-3 ci parlano dello scoraggiamento che ha toccato la popolazione...

Aggeo 1:2-3: Il compiacimento del popolo.

Aggeo 1:2-3: Il compiacimento del popolo. Nel v. 1 troviamo il contesto del messaggio di Aggeo e a chi è rivolto con lo scopo principalmente di  risvegliare il popolo. Nei vv.2-3 vediamo il motivo per cui il Signore rivolge il Suo messaggio al popolo tramite il profeta Aggeo: il popolo era compiaciuto, si accontentava della sua letargia spirituale; da sedici anni aveva interrotto la ricostruzione del tempio e si giustificava.  Dai vv.2-4 vediamo che Aggeo cita un commento diffuso secondo il quale non era ancora giunto il momento di ricostruire il tempio, e quindi vediamo la motivazione per cui la parola del Signore di ammonimento ed esortazione è rivolta a loro. In questi versetti vediamo prima di tutto:

Aggeo 1:1-3: La chiamata alle guide per un risveglio.

Aggeo 1:1-3: La chiamata alle guide per un risveglio. Molto spesso, questo capitolo è citato solo in quei momenti della vita ecclesiale, quando devono essere fatti dei lavori nel locale di culto. Ma questo capitolo non deve essere pensato solo per motivare la costruzione, o per ristrutturare un locale di culto. Ai tempi di Aggeo, la casa del Signore era in rovina, il problema di questa trascuratezza era che avevano messo i propri interessi prima di quelli di Dio! "Ricostruire la casa di Dio" va pensata, anche come metafora più ampia di mettere Dio e la Sua opera al primo posto, e di servirlo nelle varie forme, non solo per il locale di culto! Vediamo brevemente il contesto. Grazie all’editto di Ciro di Persia (cfr. Esdra 1:1-4) nel 538 a.C., il popolo giudeo - circa 50.000 persone - potè fare ritorno nella propria terra, sotto l’autorità del governatore Zorobabel e del sommo sacerdote Giosuè (Esdra 3:2). Nel 536 a.C. il popolo iniziò con grande entusia...

Giovanni 5:35: Lampada ardente.

Giovanni 5:35: Lampada ardente. “Egli era la lampada ardente e splendente”.  Gesù elogia Giovanni battista, mettendo in evidenza il fatto che era una lampada ardente e splendente. Il verbo “era” potrebbe indicare che Giovanni era morto, oppure era in carcere a causa di Erode (Matteo 14:1-12).  “Lampada” (luchnos) indicava una piccola lampada a olio portatile. Nell’antichità la lampada era fatta in terra cotta, o di metallo, era con uno stoppino alimentata con olio, poteva essere appesa a un sostegno, o esser posta su un lucerniere. È interessante che Gesù dice: “la lampada”! Questo indica una persona, o un fenomeno noto. L’articolo “la” (ho) definisce il ruolo di Giovanni che è stato preparato per il ministero di testimoniare del Messia (cfr. Salmo 132:17). Cosa indica ardente? “Ardente”, ha un significato metaforico, significa dato alle fiamme, accendere un fuoco...  Giovanni era infuocato per Dio!  Ardente indica che:

La necessità del risveglio spirituale. ( Seconda parte).

La necessità del risveglio spirituale. Seconda parte. Come ho già detto nella predicazione precedente, vediamo la necessità del risveglio dal modo come Gesù tratta le chiese descritte in Apocalisse: Efeso, Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea. Oggi mediteremo sulle chiese di Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea. Il risveglio è necessario quando: I SI TOLLERA O SI PRATICA IL PECCATO. Vediamo: A) La chiesa di Pergamo e Tiatiri. (1) I peccati. In Apocalisse 2:13-15 riguardo la chiesa di Pergamo è scritto: “Io so dove tu abiti, cioè là dov'è il trono di Satana; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me, neppure al tempo in cui Antipa, il mio fedele testimone, fu ucciso fra voi, là dove Satana abita. Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare. Così anche tu hai alcun...

Gesù purifica il Tempio (Giovanni 2:12-25)

Gesù purifica il Tempio (Giovanni 2:12-25) “Giovanni ha riportato questo tremendo incidente qui per mettere in primissimo piano della sua storia il grande fatto che Gesù era il Messia di Dio che era venuto a purificare il culto di uomini e donne e per aprire la porta a Dio”. W. Barclay. Perché Dio richiede la purezza? Perché molte persone non hanno la consapevolezza della richiesta di purezza di Dio?

Aggeo 1:5-6: Avere non significa godere!

Aggeo 1:5-6: Avere non significa godere! “Ora così parla il SIGNORE degli eserciti: ‘Riflettete bene sulla vostra condotta!  Avete seminato molto e avete raccolto poco; voi mangiate, ma senza saziarvi; bevete, ma senza soddisfare la vostra sete; vi vestite, ma non c'è chi si riscaldi; chi guadagna un salario mette il suo salario in una borsa bucata’”. Nel 538 a.C. con l’editto di Ciro, i primi ebrei ritornano in Giudea dall’esilio in Babilonia. Tre distinti gruppi di esuli tornarono a Gerusalemme per ricostruire la città. Il primo gruppo fu guidato sotto la guida politica di Zorobabele e la leadership religiosa del sacerdote Giosuè (Esdra 1-6). Intorno al 538 a.C. i rimpatriati cercarono di ricostruire il tempio distrutto (Esdra 3:1-4:5), ma dovettero ben presto confrontarsi con l’opposizione dei nemici locali, lo scoraggiamento e la mancanza di risorse (Esdra 4:1-24). È stato solo dopo i ministeri dei profeti Aggeo e Zaccaria che la costruzione del secondo tempio fu finalme...

Esodo 20:5: Attenzione Dio è geloso!

Esodo 20:5: Attenzione Dio è geloso! Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso. Dio non vuole che ci prostriamo davanti agli idoli in segno di culto e omaggio alla divinità, con un senso di fedeltà (Esodo 4:31;Neemia 8:6; Salmi 95:6). Il secondo comandamento proibisce anche la devozione agli idoli (Esodo 23:24-25). “Servire” (˓āḇaḏ) indica lavorare, dare la propria energia, dedizione, servizio nel culto e adorazione (Esodo 4:23; Deuteronomio 6:13; 1 Samuele 7:3; Salmi 100:2; Geremia 2:20). La ragione per non farsi idoli, per non prostrasi davanti a loro e servirli è: perché Dio è geloso (qānā˒). Dio è geloso in due sensi. In primo luogo Dio è geloso nel preservare il rapporto con il Suo popolo (Esodo 20:3; 34:12-14).  La gelosia di Dio è lo zelo nel proteggere un rapporto di amore, o nel vendicarlo quando si spezza. Quando qualcosa appartiene a noi è giusto proteggerlo, la gelosia è custodire ciò che amiamo ...

La passione di Giovanni Battista (Giovanni 5:35).

La passione di Giovanni Battista (Giovanni 5:35). Il motivo per cui il Signore Gesù Cristo pronunciò il discorso che leggiamo a partire dal versetto 17, fu il mormorio e il progetto di ucciderlo di certi Giudei, probabilmente i capi religiosi, dopo che ebbe guarito un paralitico alla vasca di Betesda in giorno di sabato.  Gesù Cristo si difese affermando la propria comunione col Padre, sia riguardo alla sua natura e sia alle sue opere (vv.18-29), dimostrando di essere così “Signore del sabato” (Giovanni 5:17). Il Signore Gesù, poi fa riferimento alla testimonianza di Giovanni il Battista riguardo a Lui in quanto, generalmente, essi lo consideravano come un grande profeta.  Sembra che per un certo periodo, questi Giudei, fossero stati toccati e compunti profondamente dal fatto che Dio, dopo un lungo periodo in cui non aveva più mandato profeti, avesse suscitato un così grande profeta tra loro come Giovanni. Gesù dice a questi Giudei che hanno voluto per breve tempo g...

Come il cristiano manifesta la luce.

Matteo 5:16: Come il cristiano manifesta la luce. Il cristiano è un aiuto visivo dell’esistenza di Dio, ma purtroppo molti che si dicono cristiani non sono tale aiuto visivo! La loro fede non sembra influenzare più di tanto le loro vite! Questi si possono chiamare tranquillamente cristiani nominali! Sono cristiani solo di nome e non reali! Un vero cristiano è una nuova creatura in Cristo con un nuovo comportamento (2 Corinzi 5:17; Galati 5:22; Efesini 4:17-24). Gesù esorta allora i suoi discepoli a risplendere come una lampada e a non tenerla nascosta. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.  "Risplenda" è un imperativo!  Non è un optional! Come la luce risplende dentro la casa per tutti coloro che vi abitano, così noi dobbiamo risplendere davanti agli uomini! Un fabbricante di sapone e un pastore di anime stavano camminando insieme lungo una strada in una grande città. I...

Il servo di Dio: un uomo devoto

Giacomo 1:1 Il servo di Dio, un uomo devoto. Il servo di Dio: un uomo devoto! L’autore si presenta come Giacomo, nome diffusissimo ai quei tempi. Nel Nuovo Testamento vengono menzionati diversi Giacomo; Giacomo figlio di Zebedeo (Marco 1:19; Atti 1:13; 12:2); Giacomo figlio di Alfeo (Marco 3:18; Atti 1:13); Giacomo il piccolo (Marco 15:40); Giacomo padre di Giuda (Atti 1:13; Luca 6:16); Giacomo fratello di Gesù (Matteo 13:55; Marco 6:3; Atti 12:17; 15:13; 21:18; Giacomo 2:9,12; 1 Corinzi 15:7); Giacomo fratello di Giuda (Giuda 1). Gli studiosi, pur notando l'ottimo greco utilizzato, riconoscono nell'autore un Ebreo per i frequenti riferimenti all'Antico Testamento: Abramo, Isacco, Raab, Giobbe ed Elia, cita la legge, il Signore degli eserciti, Elia che "pregò con preghiera" (un modo di dire ebraico) e usa espressioni come "lavarsi le mani" e "purificare i cuori" che hanno radici nell'Antico Testamento. Una cosa da sottolineare è che l’a...

Il richiamo alla consacrazione

Romani 12:11: Il richiamo alla consacrazione. Edith Stein era una suora cattolica di origine ebraiche, morì in una camera a gas in un lager nazista. Ha scritto diversi libri, in uno dei suoi libri è scritta una lettera  indirizzata ad una carmelitana; in questa lettera  scritta questa preghiera di  consacrazione: “Signore, dammi tutto ciò che conduce a Te. (i mezzi) Signore, prendi tutto che mi distoglie da Te. (gli ostacoli) Signore, strappa me da me stessa e dammi tutta a Te”. (abnegazione di sé). Questa preghiera ci fa riflettere riguardo la consacrazione alla quale tutti i cristiani sono chiamati. Paolo ci richiama alla consacrazione in tre modi diversi.