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Giosuè 1:7: La via della conquista

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 Giosuè 1:7: La via della conquista Come possiamo essere vittoriosi nella vita cristiana?  Come possiamo affrontare le sfide con successo? Per Giosuè quale era la via per la conquista di Canaan? Risponderemo a queste domande meditando Giosuè 1:7 che dice: “Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai”. Quando Israele invase Canaan intorno al 1400 a.C., la terra era popolata da diverse popolazioni organizzate in città-stato relativamente piccole, ma protette da mura massicce.  Queste popolazioni erano abituate alla guerra, erano ben organizzate e alcune avevano anche i carri da combattimento, i carri armati del mondo antico.  Sebbene le città-stato fossero indipendenti, e spesso erano in guerra l'una contro l'altra, ma si unirono per resistere al loro comune nemico: gl’Israeliti.  Ed è per questo che il Signore inc...

Deuteronomio 1:29-33: Il Signore è con te!

Deuteronomio 1:29-33: Il Signore è con te!  Nel romanzo “In Requiem for a Nun A Play”, William Faulkner a uno dei suoi personaggi gli fa dire: “Il passato non è mai morto. Non è nemmeno passato". Nella vita cristiana, ricordare gli errori del passato sia nostri, o degli altri e come Dio ha operato è importante, perché possiamo crescere spiritualmente e la nostra fede può essere fortificata, o stimolata nell’affrontare le nostre sfide. Il passato, in questo senso, non deve mai morire!  Soprattutto come Dio si è manifestato, come ha operato nella storia! Così dalla storia di Dio con il popolo d’Israele, da questa storia passata, possiamo imparare delle verità che rafforzano la nostra fede nel Signore e possiamo essere incoraggiati nelle sfide che ci aspettano. Mosè stava ricordando al popolo di Israele la storia dei loro padri nel viaggio dall’Egitto fino al Giordano e di come si rifiutarono di prendere possesso di Canaan per paura degli Amorei e degli Anachiti (cfr. Numeri 13-1...

Deuteronomio 4:35-38: Gli scopi della manifestazione di Dio

Deuteronomio 4:35-38: Gli scopi della manifestazione di Dio Giorgio Girardert scriveva: “Tutto il messaggio biblico è fondato sul presupposto che Dio esiste, ma è inaccessibile, cosicché l’uomo non può conoscerlo se non in quanto egli stesso si rivela, cioè ' rimuove il velo ' che lo nasconde”.  Possiamo conoscere Dio perché Egli stesso si rivela e si rivela perché ha degli scopi. Come abbiamo visto precedentemente, nei vv.32-34 Mosè ha parlato della manifestazione unica e impressionante di Dio. Oggi vediamo gli scopi della manifestazione di Dio. Cominciamo con il primo scopo: I IDENTIFICARE (v.35)

Deuteronomio 31:21: Dio conosce la nostra natura umana.

Deuteronomio 31:21: Dio conosce la nostra natura umana.  “…Infatti io conosco quali sono i pensieri che essi concepiscono, anche ora, prima che io li abbia introdotti nel paese che giurai di dar loro”. Gli avvenimenti futuri non sarebbero stati una sorpresa per il Signore, perché conosce la nostra natura umana! Nonostante abbia comandato che la legge doveva essere insegnata fedelmente e regolarmente a Israele, il Signore disse a Mosè, alla vigilia della sua morte, che il popolo si allontanerà da Lui. Quando il popolo godrà della prosperità, e seguirà altri dèi stranieri nella terra promessa, e disprezzerà il Signore e violerà il patto che ha stabilito con lui, Dio lo abbandonerà, e molti mali e molte angosce piomberanno addosso al popolo! Avendo abbandonato Dio, il popolo sarebbe stato abbandonato da Dio! (vv.16-20).