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Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (3)

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 Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (3) “Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi”. Sappiamo tutti quanto sia difficile perdonare chi ci ha fatto del male e questo per varie ragioni. Una ragione è: il nostro cervello registra l’evento doloroso come un pericolo, mantenendo vivo il ricordo e avvertendoci che quella persona potrebbe farci male ancora.  Quando conserviamo nella memoria una raccolta dettagliata di ferite, il perdono diventa più arduo. Inoltre, il torto subito spesso ferisce sia la nostra autostima che il nostro senso di sicurezza nel mondo, mettendo in discussione la nostra visione di un mondo affidabile. C’è poi un aspetto legato alla giustizia: ciò che una persona percepisce come una ferita spesso viene considerato ingiusto, soprattutto quando manca un’adeguata riparazione, o un sincero pentimento da parte di chi ha causato il danno. La paura gioca anche un ruolo fondamentale: perdonare può sembrare rischioso perché implica una forma di vulner...

Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (2)

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 Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (2) Stiamo meditando su Colossesi 3:13. Nella predicazione precedente abbiamo visto che, se siamo persone rigenerate e se Cristo è tutto e in tutti, allora sopporteremo e perdoneremo gli altri. La sopportazione e il perdono sono qualcosa di gloriosamente nobile, appropriati per tutti i veri credenti se abbiamo sperimentato la grazia di Dio. Paolo in questa seconda parte del v.13, va più nei dettagli al riguardo il perdono, infatti dice enfaticamente: “Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi”. Il perdono è al centro del Vangelo, infatti la nostra esperienza cristiana di salvezza si fonda sull’accettazione del perdono di Dio donato tramite Gesù Cristo. Come persone perdonate da Dio in Cristo dobbiamo sempre perdonare, come ci ricorda John MacArthur: “Il perdono è parte integrante della nuova natura del cristiano. Un cristiano che non perdona è una contraddizione in termini. Quando vedi un cristiano professante che si rifiuta os...

Come liberarsi dal senso di colpa (1)

 Al di sopra dei problemi Come liberarsi dal senso di colpa (1) Alzate la mano se vi è mai capitato di sentirvi schiacciati dal peso del senso di colpa. Quante volte avete commesso un errore e poi vi siete tormentati per giorni, settimane, mesi, o addirittura anni? Il senso di colpa è un'esperienza comune a tutti noi, può essere causato da errori grandi o piccoli, reali o immaginari. Il senso di colpa è come un fardello di grossi sassi, o addirittura un peso come una casa che c’impediscono di muoverci e di vivere serenamente. È come un'ombra che ci perseguita ovunque andiamo, facendoci rivivere continuamente i nostri errori e le nostre mancanze. È come una voce interiore che ci tormenta con rimproveri e accuse. È come una prigione mentale, può imprigionarci in una gabbia di pensieri negativi, impedendoci di vedere il futuro con speranza. Il Signore, il Dio della Bibbia è Colui che ci libera dai sensi di colpa! J. I. Packer disse: “Il fatto fondamentale della religione biblica è...

Isaia 6:4-13: La conseguenza della visione della gloria del Signore a Isaia

  Isaia 6:4-13: La conseguenza della visione della gloria del Signore a Isaia Parlando che questo capitolo descrive Dio travolgente, Bob Fyall scrive: “Questo non è un semplice dio, confinato in una località o sfera di attività. Questo Dio regna mentre i poteri umani vanno e vengono. È il sovrano del cielo e della terra, la cui realtà sfolgorante penetra ovunque, qualunque cosa suggeriscano le apparenze esteriori. È essenzialmente santo e richiede santità dai suoi adoratori. Ciò ha implicazioni per la natura del nostro culto. Viviamo in un’epoca non deferente in cui ci relazioniamo in modo informale gli uni con gli altri. Ma spesso dimentichiamo che Dio è “alto ed elevato” e diventiamo molto disinvolti nel nostro approccio a lui. Tremare davanti a Lui non è un atteggiamento che ci riesce facile. A dire il vero, non vogliamo formalità pompose e tradizionalismo morto, e sappiamo che culture diverse esprimono il culto in modi diversi. Eppure, quando Isaia vede il Signore, non è divert...

Neemia 8:10: La gioia del Signore è la nostra forza!

 Neemia 8:10: La gioia del Signore è la nostra forza! “Non siate tristi; perché la gioia del SIGNORE è la vostra forza”. Il libro di Neemia ci parla del ritorno degli esuli Giudei in patria per la costruzione delle mura di Gerusalemme. Il muro fu terminato il venticinquesimo giorno del sesto mese (Neemia 6:15).  Le riunioni e le feste di metà anno di Israele si tenevano durante il settimo mese (cfr. per esempio Levitico 23:24-25,27,34), quindi questa era un'occasione adatta per riunire il popolo per celebrare il completamento del muro ricostruito (Neemia 7:73; 8:1) proprio nel tempo della Festa delle Capanne/Tabernacoli. Celebrata per otto giorni, era la gioiosa festa autunnale di ringraziamento di Israele per la raccolta dall'aia e dal torchio (Esodo 23:16; 34:22; Deuteronomio 16:13–15). Ma era da molti anni che non si celebrava (cfr. per esempèio Neemia 8:17). Il suo principale rituale distintivo era di dimorare in capanne in commemorazione della protezione di Dio durante il...

Salmo 86:16-17: Una preghiera di dipendenza (5)

 Salmo 86:16-17: Una preghiera di dipendenza (5) Stiamo meditando sul Salmo 86, in questo salmo vediamo che la preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio. Davide si trova in una brutta situazione, la sua vita è a rischio (vv.7,13-14,17), ma comunque ha fede, loda il Signore, e gli chiede aiuto per la consacrazione e la formazione del suo carattere (vv.8-12) Davide era convinto che il Signore lo potesse salvare (vv.13,15,17) e pertanto prega fiduciosamente che lo farà, che il Signore gli risponderà! (v.7). In tempi duri, di avversità come quelli vissuti da Davide, il credente può imparare a vedere il Signore più chiaramente e a fidarsi di Lui pienamente. È la natura di Dio che spinge Davide a pregarlo per la sua salvezza! (vv.5-8,13,15; cfr. Esodo 34:6). La natura di Dio gli ricorda che la preghiera è la sua unica fonte di speranza!! Anche nei momenti fortemente minacciosi, il popolo può contare su Dio per quello che Egli è! Davide crede in un Dio che interviene, in un Dio c...

Salmo 86:2,5-7,15: Una preghiera di dipendenza (2)

 Salmo 86:2,5-7,15: Una preghiera di dipendenza (2) “C'è solo una cosa nel mondo che vale davvero la pena perseguire: la conoscenza di Dio” (Robert H. Benson). È proprio così non solo perché nel conoscere Dio si ha la vita eterna (cfr. per esempio Giovanni 17:3), ma anche perché dalla conoscenza di Dio dipende la nostra salute spirituale e anche il modo come preghiamo. Il Salmo 86 è una preghiera che dichiara la dipendenza dal Signore. Nella precedente predicazione di questo salmo abbiamo visto che la situazione di Davide era davvero brutta a causa di certi nemici che lo volevano morto (vv.7,13-14,17). Continuiamo a meditare su questo salmo che dichiara la dipendenza di Dio, considerando che la preghiera è la voce della fiducia in Dio e la motivazione della preghiera fiduciosa.  I LA PREGHIERA È LA VOCE DELLA FIDUCIA IN DIO (v.2) Al v.2 leggiamo: “Salva il tuo servo che confida in te”. Questa preghiera di Davide è:

1 Samuele 4:22: La gloria si è allontanata da Israele

 1 Samuele 4:22: La gloria si è allontanata da Israele “La gloria si è allontanata da Israele, perché l'arca di Dio è stata presa”. Queste sono le parole della moglie del sacerdote Fineas, figlio di Eli, quando udì la notizia che l’arca di Dio era stata presa in battaglia dai filistei, dove sia il cognato e il marito morirono. Questa donna era incinta e a queste brutte notizie, partorì prematuramente. Chiamò il figlio “Icabod” che significa “senza gloria”, o “non più gloria”. Cosa era accaduto? Vi era stata una battaglia tra i filistei e gli israeliti, gli anziani d’Israele dissero di portare l’arca del patto in battaglia così il Signore li avrebbe salvati dai nemici (1 Samuele 4:1-3). Pensando di portare l’arca, il simbolo della presenza del Signore avrebbero vinto. Ma così non è stato! Il Signore non può essere manipolato affinché concede il Suo favore! Dio non è un portafortuna e non dovrebbe mai essere trattato come tale, e nemmeno pensare che certi simboli religiosi possono es...

Si grato al Signore! (Salmi 103:1-22)

 Si grato al Signore! (Salmi 103:1-22) “I cristiani dovrebbero avere un atteggiamento di gratitudine” (Stuart Briscoe) C’è sempre il pericolo di dimenticare. Che cosa dobbiamo fare per ricordare? Perché molte persone non sono grate? Quali pensi siano le cose più importanti della vita? Quali sono i beni più fragili che curi e proteggi di più? Osservare Quale esortazione introduce e conclude il salmo? (Salmo 103:1-2, 20-22) Qual è il punto centrale di questo salmo? (Salmo 103:1-22) Di quali benefici del Signore parla l’autore? (Salmo 103:3-13,17-18) Quali immagini ha usato lo scrittore del salmo? (Salmo 103:4-5, 11-16) Il salmista parla del regno di Dio, quali caratteristiche troviamo a riguardo? (Salmo 103:6, 19) Come reagisce il Signore alla peccaminosità delle persone? (Salmo 103:8-10) Come vengono illustrati la bontà e il perdono di Dio? (Salmo 103:11-13) In che modo Dio dimostra la Sua pietà al Suo popolo? (Salmo 103:8-18) A chi il Signore dà le sue benedizioni? (Salmo 103:6-7,1...

1 Giovanni 3:20: Dio è più grande del nostro cuore

1 Giovanni 3:20: Dio è più grande del nostro cuore “Poiché se il nostro cuore ci condanna, Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa”. Davanti a Dio, i nostri cuori spesso ci condannano come un giudice fa con qualcuno che ha commesso un reato. Dal contesto, “il reato” (peccato) è la mancanza di amore pratico per i bisogni dei membri della chiesa. L’amore per i fratelli è una prova che facciamo parte del regno di Dio (v.14), che siamo della verità, cioè che apparteniamo a Dio. Ameremo i membri della chiesa non a parole, ma con i fatti sinceramente secondo come Dio ha rivelato, aiutando i fratelli nel bisogno; seguiremo così l’esempio  dell’amore pratico di Gesù di dare la vita per i fratelli (vv.16-18). Come Giovanni, noi sappiamo che falliamo: non amiamo di un amore perfetto, non amiamo come Gesù, quindi il nostro cuore ci dichiara colpevoli. Ma Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Giovanni ci rassicura e c’incoraggia ad affrontare le nostre man...

Deuteronomio 2:7:Dio è con noi nel viaggio della vita.

Deuteronomio 2:7:Dio è con noi nel viaggio della vita. “Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l'opera delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il SIGNORE, il tuo Dio, è stato con te durante questi quarant'anni e non ti è mancato nulla".  Il contesto di questo versetto racconta le tappe del viaggio del popolo di Israele nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù di Egitto. Questo versetto dice che il Signore, il Dio d’Israele si è preso cura del Suo popolo nei quarant’anni nel deserto. Per questo motivo il popolo non aveva bisogno dell’aiuto di altri, poteva permettersi di comprare da mangiare e da bere dagli edomiti perché Dio lo aveva assistito (v.6). Ci sono tre aspetti della cura del Signore per Israele.

Matteo 6:12: Chi è stato perdonato da Dio perdona gli altri!

Matteo 6:12: Chi è stato perdonato da Dio perdona gli altri! “Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori”. In questa richiesta di preghiera, il primo aspetto che vediamo è quello di chiedere perdono a Dio per i nostri peccati.  Il peccato è un debito morale e spirituale a Dio che deve essere pagato. Questa richiesta si riferisce alla consapevolezza dei nostri peccati davanti a Dio come nostro Padre e non come giudice, perché i credenti hanno sperimentato per sempre il perdono di Dio come giudice nel momento in cui si sono affidati a Gesù (Romani 8:1,33-34). Ma abbiamo bisogno che i nostri peccati siano perdonati quotidianamente (Cfr. Giovanni 13:10). Infatti, anche il più spirituale dei cristiani pecca, e nonostante è perdonato da tutti i suoi peccati, passati, presenti e futuri, grazie al sacrificio di Gesù per fede (per esempio Atti 10:43; Romani 3:25; Efesini 1:7), è chiamato a confessarlo e a chiedere perdono al Padre, nel momento in...

Salmo 85. La preghiera per un risveglio.

Salmo 85. La preghiera per un risveglio. Ci sono momenti nella nostra vita spirituale che sembra che abbiamo fatto un passo avanti e due passi indietro. Questa è la situazione che ha dato origine al Salmo 85. Questo salmo è una preghiera per la restaurazione, per un risveglio. Il risveglio è importante perché placa la giusta ira di Dio, manifesta la gloria di Dio, quindi la coscienza consapevole di Dio e rivela la grazia santificatrice e salvifica di Dio. Noi vediamo il perdono nel passato, la preghiera presente e la prospettiva per il futuro.

La preghiera per un risveglio (Salmo 85).

La preghiera per un risveglio (Salmo 85). Ci sono momenti nella nostra vita spirituale che sembra che abbiamo fatto un passo avanti e due passi indietro. Questa è la situazione che ha dato origine al Salmo 85. Questo salmo è una preghiera per la restaurazione, per un risveglio. Il risveglio è importante perché placa la giusta ira di Dio, manifesta la gloria di Dio, quindi la coscienza consapevole di Dio e rivela la grazia santificatrice e salvifica di Dio. Noi vediamo il perdono nel passato, la preghiera presente e la prospettiva per il futuro.

Giovanni 3:17-18: Gesù è l’unico Salvatore.

Giovanni 3:17-18: Gesù è l’unico Salvatore. " Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.  Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio".  Gli uomini hanno bisogno di essere salvati e l’unico che ci può salvare è Gesù! Gesù è l’unico Salvatore e Signore che salva dai peccati, mandato da Dio perché ama il mondo (Giovanni 3:16; 4:42; Romani 8:1-3; 10:9-10; 1 Timoteo 1:15). Chi crede (cioè si affida completamente) in Gesù non è giudicato, non perirà, chi non crede nel presente in Gesù è già sotto giudizio, sotto l’ira di Dio e non solo lo sarà dopo la morte (Giovanni 3:36; Ebrei 9:27; Romani 5:9-11). “Salvato” (sózō) è l’opposto di essere condannato (vedi anche Giovanni 12:47) e comporta il ritrovarsi sotto la protezione del Buon Pastore (Giovanni 10:9). Ma la salvezza per tutti coloro che credono, implica il gi...

Giovanni 3:16: La prova dell’amore di Dio.

Giovanni 3:16: La prova dell’amore di Dio. “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio”. Ci sono numerose prove, dell’amore di Dio, ma ce ne una in particolare: ha dato il Figlio, Gesù Cristo!   In questo versetto vediamo il costo dell’amore di Dio.  Dio ha pagato un prezzo alto per salvare i credenti! “Ha dato” richiama l'attenzione sul sacrificio di morte come un’offerta per il peccato (Matteo 20:28; Marco 10:45; 1 Timoteo 2:6; Galati 1:4; Tito 2:14). Dio colma di sua iniziativa l’abisso che c’è tra Lui e gli uomini a causa del peccato e non lo ha fatto con oro e con argento, ma con il sangue, la vita di Gesù (1 Pietro 1:18-19). Dio non risparmiato il Figlio, ma lo ha dato in sacrificio sostitutivo per gli ingiusti (Romani 8:32, 1 Pietro 3:18).

1 Corinzi 13:5-6: Ciò che l’amore non fa’ (Terza parte).

1 Corinzi 13:5-6: Ciò che l’amore non fa’ (Terza parte). “Non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia”. L’apostolo Paolo parlando della natura dell’amore dice ciò che l’amore non fa’. L’amore non s’inasprisce. Chi ama non è facilmente provocato all'ira (inasprisce-paroxunetai), non cede all’ira a quelli intorno a lui, o lei, e nemmeno provoca rabbia negli altri con la sua irritabilità. L'amore non si arrabbia quando ci dicono, o fanno qualcosa che ci dispiace (cfr 1 Pietro 2:21-24).  Chi ama non è permaloso, non è suscettibile, non si offende facilmente, non s’irrita. Probabilmente, a Corinto coloro che avevano doni più spettacolari irritavano, con il loro senso di superiorità, chi non lo aveva, e chi non l’aveva si lasciava irritare.

Una donna sorpresa in adulterio (Giovanni 8:1-11)

Una donna sorpresa in adulterio (Giovanni 8:1-11) “Se gli uomini parlano male di te, vivi in modo che nessuno li crederà” (Anonimo). Quali peccati pensi che la maggior parte delle persone commettono e pensavano che non avrebbero mai commesso? Quali attività o comportamenti consideri che siano immorali? Qual è secondo te la più grande sfida per i matrimoni oggi?

La pace con gli altri (Galati 5:22).

La pace con gli altri (Galati 5:22). Chi è in pace con Dio, ha la pace di Dio ed è in pace con gli altri! Paolo precedentemente aveva esortato i Galati a servirsi gli uni gli altri per mezzo dell’amore e li aveva messo in guardia a non mordersi e divorarsi gli uni gli altri, e quindi a guardarsi di non essere consumati gli uni dagli altri (Galati 5:13-15). Paolo continua nella sua lista degli atti di natura peccaminosa, che precede la sua lista del frutto dello Spirito, quelle azioni che sono totalmente contrarie alla pace come: inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sette, invidie (Galati 5:19-21). La pace è un frutto dello Spirito Santo, ma è anche una virtù che dobbiamo: I PERSEGUIRE. In Romani 12:18 Paolo esorta: “Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini”.

Matteo 1:21:Gesù si è fatto uomo per salvare il suo popolo dai loro peccati.

Matteo 1:21:Gesù si è fatto uomo per salvare il suo popolo dai loro peccati.  “Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati”.  Nei versetti precedenti Matteo dice che un angelo del Signore apparve a Giuseppe dicendogli che il bambino nel grembo della fidanzata Maria è stato generato dallo Spirito Santo; ora il messaggero di Dio gli comunica altri aspetti importanti riguardo questo bambino: il nome come lo doveva chiamare e la sua missione.  Giuseppe doveva prendere, a casa sua Maria per formalizzare il matrimonio (v.20), e doveva dare il nome al bambino generato in Maria dallo Spirito Santo. In questo modo, Gesù poteva essere stabilito della discendenza di Davide, infatti, il dargli anche il nome (Matteo 1:21; 1:25), significava che Giuseppe riconosceva formalmente Gesù, come proprio figlio, e quindi in questo modo faceva parte della discendenza del re Davide attraverso Giuseppe, che era della sti...