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Visualizzazione dei post con l'etichetta giustizia di Dio

Salmo 71:19: Quando Dio riscrive la tua storia (1)

 Salmo 71:19: Quando Dio riscrive la tua storia (1) La maestà: la grandezza incomparabile di Dio “Anche la tua giustizia, Dio, è eccelsa; e tu hai fatto cose grandi; o Dio, chi è simile a te?” C’è una scena nel film “Il gladiatore” dove Massimo, prima della battaglia, dice ai suoi uomini: “Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità.”  Ecco un’eco simile attraversare i secoli dal cuore del salmista: “Anche se sono vecchio, anche se ho visto dolori, ancora canterò”. Questo è un salmo di vecchiaia e vittoria, di prova e perseveranza, di memoria e musica.  È la testimonianza di un credente che ripensa alla sua lunga vita e ricorda come i malvagi lo abbiano sempre osteggiato.  Ma c’è qualcosa di straordinario: proprio come Dio lo ha protetto fin dall’infanzia, così continuerà a farlo ora; la vita del salmista è stata un esempio costante di due realtà intrecciate: la fiducia del credente e la fedeltà di Dio.  Non vuole che nessuno abbia motivo di accusare né lu...

Isaia 26:20-21: Io resto a casa!

Isaia 26:20-21: Io resto a casa! In queste ultime settimane c’è in vigore il decreto del governo e quindi l’hashtag sui social: “Io resto a casa”, o “Io sto a casa”. Come noi oggi, che dobbiamo rimanere a casa in quarantena per il coronavirus, circa tremila anni fa, per bocca del profeta Isaia, per motivi diversi, Dio ha comandato al Suo popolo di rimanere a casa.  Nei vv.20-21, vediamo come il popolo è esortato ad affrontare la situazione difficile del giudizio di Dio. Questi versetti fanno parte di un canto di lode dove viene esaltata la salvezza del popolo di Dio, la vittoria e il giudizio di Dio sopra gli abitanti della terra, e quindi l’incoraggiamento a confidare nel Signore. 

La motivazione a non avere panico (Isaia 41:10)

La motivazione a non avere panico (Isaia 41:10). Una bambina e suo padre stavano tornando dal funerale della loro amata madre e moglie.  Alcuni vicini di casa li hanno invitati a trascorrere alcuni giorni con loro in modo che non fossero soli in casa con tutti i loro tristi ricordi.  Tuttavia, il padre decise che sarebbe stato meglio andare a casa.  Quella notte il padre mise il letto della bambina accanto al suo, ma nessuno dei due riusciva ad addormentarsi.  La figlia disse: “Papà, è buio, non posso vederti. Ma ci sei, non è vero?”  "Sì, cara, papà è qui vicino a te. Cerca di dormire”.  Alla fine la piccola si addormentò. Nell'oscurità e nella profondità della notte e del dolore, il padre in lacrime pregò ad alta voce: "O Padre celeste, è così buio, e il mio cuore trabocca di dolore. Ma tu ci sei, non è vero?”  E immediatamente gli venne in mente il brano del profeta Isaia: “Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il t...

Isaia 41:10: La motivazione a non aver paura e a non smarrirsi.

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Isaia 41:10: La motivazione a non aver paura e a non smarrirsi. “Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia”. Questo versetto non è un rimprovero, un’esortazione, e nemmeno un consiglio, o un insegnamento, è la promessa della presenza di Dio in coloro che gli appartengono! Dio dice ai suoi servi di non temere e di non smarrirsi, perché Egli è con loro, è il loro Dio, presente nella loro vita con giustizia!  Noi vediamo prima di tutto che Dio dice a chi fa parte del suo popolo, ai tempi di Isaia, Israele, oggi i veri cristiani, di non temere (vedi anche Genesi 15:1; Genesi 26:24; Isaia 40:9; 41:13,14; 43:1,5; 44:2,8; 51:7; 54:4), cioè di non aver paura. Infatti “temere” (yārēʾ), indica avere paura, essere in uno stato di grande angoscia e profonda preoccupazione per il dolore, o per circostanze sfavorevoli. Il verbo fa riferimento a coloro che hanno paura e quind...

La parabola dei due figli (Matteo 21:28-32)

 La parabola dei due figli (Matteo 21:28-32) Dopo aver scritto dell'autorità di Gesù messa in discussione da parte dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo nei vv. 23-27, Matteo riporta tre parabole di Gesù: la parabola dei due figli (21:28-32), la parabola dei malvagi vignaiuoli (21:33-44) e la parabola delle nozze (22:1-14). Queste parabole di rimprovero, sono dirette ai capi sacerdoti e agli anziani del popolo che erano increduli e rifiutavano l’autorità di Dio. Meditiamo sulla parabola dei due figli. Prima di tutto consideriamo: I LA PRESENTAZIONE DELLA PARABOLA (vv. 28–30)  La parabola inizia con una domanda: “Che ve ne pare?” (v.28). Questa domanda è rivolta ai capi sacerdoti e agli anziani del popolo che precedentemente gli avevano fatto una domanda di sfida a Gesù mentre insegnava nel tempio. Questi uomini chiedevano con quale autorità Gesù faceva queste cose (v.23), cioè insegnava nel tempio, e probabilmente anche il fatto che cacciò ...

Matteo 21:28-32: La parabola dei due figli

Matteo 21:28-32: La parabola dei due figli  Dopo aver scritto dell'autorità di Gesù messa in discussione da parte dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo nei vv. 23-27, Matteo riporta tre parabole di Gesù: la parabola dei due figli (21:28-32), la parabola dei malvagi vignaiuoli (21:33-44) e la parabola delle nozze (22:1-14). Queste parabole di rimprovero, sono dirette ai capi sacerdoti e agli anziani del popolo che erano increduli e rifiutavano l’autorità di Dio. Queste parabole di rimprovero, sono dirette ai capi sacerdoti e agli anziani del popolo che erano increduli e rifiutavano l’autorità di Dio. Meditiamo sulla parabola dei due figli. Prima di tutto consideriamo: I LA PRESENTAZIONE DELLA PARABOLA (vv. 28–30)  La parabola inizia con una domanda: “Che ve ne pare?” (v.28). Questa domanda è rivolta ai capi sacerdoti e agli anziani del popolo che precedentemente gli avevano fatto una domanda di sfida a Gesù mentre insegnava nel tempio. ...

Giobbe 25:4: Come avviene la giustificazione?

Giobbe 25:4: Come avviene la giustificazione?  “Come può dunque l'uomo essere giusto davanti a Dio? Come può essere puro il nato di donna?” Già ai tempi di Giobbe, l'uomo si chiede come avviene la giustificazione di Dio (cfr. Salmi 143:2). Mediante la giustificazione Dio assolve il peccatore, lo considera non colpevole, lo dichiara, o vede giusto. La giustificazione non è per le opere della legge.  Paolo dichiara che per le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a Dio (Romani 3:20; 4:1-4; Galati 2:16). La legge serve solo a rivelare il peccato (Romani 3:20; 7:7) e per condurre la persona colpevole a Cristo per essere perdonato (Galati 3:24).  La giustificazione è per grazia di Dio.  “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù” (Romani 3:24).

Romani 8:33-34: Dio giustifica gli eletti.

Romani 8:33-34: Dio giustifica gli eletti. “Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi”. Alla domanda su chi accuserà gli eletti di Dio, cioè i credenti, coloro che Dio ha scelto per far parte del Suo popolo, la risposta implicita è: “Nessuno”, perché Dio li giustifica. La giustificazione è l’opposto della condanna (Romani 5:18; Romani 8:34), entrambi sono verdetti di un giudice che giudica l’accusato considerandolo colpevole, o non colpevole.  La giustificazione ci attribuisce, o concede uno stato di giusto davanti a Dio. Per giustificazione s’intende che il Dio giusto dichiara giusto il peccatore che ha fede in Gesù Cristo (Romani 4:23-25). Si tratta, perciò di un atto legale di Dio, per cui Egli dichiara il peccatore che crede, giusto sulla base del sangue e dei meriti di Cristo.  La giustificazione è l’opera esclusiva...

Naum 1:3: La giustizia di Dio espressa nella punizione del peccatore.

Naum 1:3: La giustizia di Dio espressa nella punizione del peccatore. “ Il SIGNORE è lento all'ira ed è molto potente, ma non lascia il colpevole impunito”. Nonostante Dio sia paziente, la sua giustizia si esprime nella punizione dell’empio. Questo versetto ci parla proprio di questo. In primo luogo vediamo: (1) Il Signore è lento all’ira. L’ira di Dio non è volubile e nemmeno capricciosa, è giudiziaria. Dio è lento all'ira, vale a dire, trattiene il suo giudizio per un lungo periodo di tempo (cfr. Esodo 34:6; Numeri 14:18; Neemia 9:17; Salmo 86:15; 103:8; 145:8; Gioele 2:13; Giona 4:2).  A volte l’ira di Dio non è immediata, trattiene la sua ira fino al momento giusto, anche se da un punto di vista umano sembra in ritardo che non si occupi dell’ingiustizia presente in questo mondo. Dio è lento all’ira non solo nei riguardi del suo popolo, ma anche in quello dei nemici del suo popolo, in questo caso degli Assiri.

Dio è giusto!

Dio è giusto!  Ci sono persone che credono difficile che Dio esista e altre che hanno dubbi nel credere che esista un Dio giusto, questo perché secondo loro nel mondo ci sono tante ingiustizie, ineguaglianze e tragedie di ogni genere. Ma la Bibbia afferma più volte che Dio è giusto. Per esempio in Esdra 9:15 è scritto: “SIGNORE, Dio d'Israele, tu sei giusto”. (Salmo 11:7; 116:5 119:137; 145:17; Isaia 45:21; Geremia 12:1; Sofonia 3:5; Giovanni 17:25). Se mentre la giustizia dell’uomo può variare con il tempo, spesso la modificano adattandolo al tempo in cui vivono, quella di Dio è eterna (Salmo 111:3; 112:3,9; 119:142,160; Isaia 51:8) e quindi immutabile.