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L’avvertimento contro il potere incontrollabile della lingua.

Giacomo 3:2-8: L’avvertimento contro il potere incontrollabile della lingua. Su una collina in Inghilterra davanti a un sacrato c’era una lapide grigia e squallida con la scritta rovinata dal tempo che diceva pressappoco così: “Sotto questa pietra giace Arabella Young che dal 24 maggio ha cominciato a controllare la sua lingua”.  Molto probabilmente, questa donna non aveva una buona reputazione per la sua lingua! Molte persone tendono a parlare troppo e ad ascoltare poco! Qualcuno ha calcolato che le persone parlano in media in un giorno dai 18 alle 25 mila parole. Gli uomini parlano circa 25 mila parole e le donne 30 mila parole in un giorno! Con tutte le parole che diciamo in un giorno possiamo scrivere un libro di una cinquantina di pagine e in un anno 66 libri di 800 pagine. Come faremmo senza la lingua? La comunicazione sarebbe difficile, non ci sarebbero le canzoni, le radio e come s’insegnerebbe a scuola? La lingua è una grande benedizione di Dio, ma noi come la usiam...

L’avvertimento contro l’autoesaltazione attraverso la lingua.

Giacomo 3:1-2: L’avvertimento contro l’autoesaltazione attraverso la lingua. A questo punto Giacomo ha concluso la discussione del rapporto dei ricchi e poveri, quindi dell’amore imparziale e delle opere che dimostrano la vera fede. Ora riprende il tema della lingua menzionata in precedenza in 1:19-21. Dobbiamo ammetterlo niente potrebbe essere più desolante di una comunità divisa a causa dell’abuso verbale, specialmente se è causata dagli insegnanti della comunità. Alcuni studiosi pensano che le divisioni all’interno delle comunità a cui scrisse Giacomo, erano divise a causa degli insegnanti! In questi due versetti Giacomo avverte contro l’autoesaltazione attraverso la lingua. I versetti 1-2 sono un monito per gli aspiranti insegnanti, ma anche per tutti i cristiani a farci da maestri troppo facilmente nei vari aspetti della vita!