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Salmo 74:4-11: Fino a quando?

 Salmo 74:4-11: Fino a quando?  Avete mai provato quella sensazione di essere sopraffatti da problemi che sembrano interminabili? O che i problemi non finiscono mai, che vengono uno dietro l’altro? Quando la sofferenza si protrae e le risposte tardano ad arrivare, è naturale rivolgersi a Dio con domande tipo: “Perché non interviene”, oppure “Fino a quando, Signore?” È proprio questo il grido angosciato del salmista Asaf, che visse in un periodo in cui Gerusalemme, il cuore del culto Ebraico con il suo tempio, fu saccheggiata e profanata dai Babilonesi.  In questo Salmo, Asaf dà voce al dolore e alla confusione di un popolo che si sente abbandonato da Dio. Ma la sua storia, scritta centinaia di anni fa, risuona ancora oggi nelle nostre vite, quando ci troviamo di fronte a sfide che sembrano insormontabili.  Nella precedente predicazione di questo salmo (vv.1-3) abbiamo visto la perplessità del salmista Asaf riguardo la situazione drammatica in cui si trovava Geru...

Salmo 63:8-11: Il sostegno di Dio

 Salmo 63:8-11: Il sostegno di Dio  Stiamo ancora meditando su questo bellissimo salmo, siamo agli ultimi versetti. Ricordiamo ancora il contesto, Davide era nel deserto (v.1), quando era re (v.11) e fuggiva dal figlio Absalom che si era ribellato contro il padre per essere il nuovo re (2 Samuele 15:23, 28; 16:2,14; 17:16). Davide fu costretto a lasciare Gerusalemme, dovette fuggire per salvarsi la vita, e a un certo punto di quella fuga, lui e la sua compagnia si trovarono in un deserto.  Questo posto desolato è l’occasione per Davide per esternare il suo desiderio per Dio, la soddisfazione che ha in Lui e in questi ultimi versetti vediamo la certezza di Davide del sostegno di Dio. James Montgomery Boice scrive: “I commentatori pedanti ritengono che questi ultimi versi siano una macchia indegna su quello che altrimenti sarebbe stato un salmo particolarmente bello, e alcuni hanno suggerito che siano stati aggiunti in seguito da un editore un po' insensibile. Ma non è affa...

Esodo 17:8-13 La vittoria d’Israele su Amalec

 Esodo 17:8-13 La vittoria d’Israele su Amalec  Molti pensano alla preghiera come ultima risorsa, una sorta di ultimo disperato sforzo quando tutto il resto fallisce e si conclude con la frase: "Non ci rimane altro da fare che pregare”. Come ci ricorda questa storia la preghiera è un’azione che va fatta subito, o prima e durante di ogni cosa! John Blanchard scrive: “Abbiamo bisogno di più cristiani per i quali la preghiera è la prima risorsa, non l'ultima”. Subito dopo aver superato la difficoltà della carenza d'acqua si presenta un'altra difficoltà: l’attacco degli Amalechiti. Di punto in bianco, Israele si trova sotto attacco nel deserto. Questo episodio è la dimostrazione della presenza protettiva e di sostegno di Dio nei momenti di avversità per coloro che lo invocano con fede. Partiamo con ordine, consideriamo: I LA VENUTA DEL CONFLITTO (v.8)  Prima di tutto vediamo: A) Le persone del conflitto (v.8) Nel v.8 leggiamo: “Allora venne Amalec per combattere contro Isr...

2 Re 5:14-17: Naaman riconosce il Dio d’Israele come il solo Signore

 2 Re 5:14-17: Naaman riconosce il Dio d’Israele come il solo Signore La narrazione della guarigione di Naaman è una delle più grandi storie della Bibbia, anche Gesù ne ha parlato nel Vangelo (Luca 4:27). Questi versetti ci parlano della grazia di Dio. La grazia di Dio è un atteggiamento favorevole verso i peccatori, il favore concesso con generosità a chi non possiede alcun merito per ottenerlo, può essere chiamato "favore immeritato".  Dio si abbassa per abbracciare i miseri e i meno amabili, e per concedere benefici agli ingiusti, ai peccatori. Dio ha mostrato la Sua grazia al pagano Naaman. Naaman era il generale dell’esercito di Siria molto stimato dal suo re perché uomo vittorioso, forte e coraggioso. Non era un adoratore del Signore, ma di altre divinità!   Quest’uomo si ammalò di lebbra, sua moglie aveva una schiava Israeliana che era stata fatta prigioniera. Era normale a quei tempi fare schiavi i prigionieri (cfr. per esempio Numeri 31:9; Giudici 5:30; 1 Samuele...

1 Samuele 4:7: Il simbolo dell’arca del patto

 1 Samuele 4:7: Il simbolo dell’arca del patto “I Filistei ebbero paura, perché dicevano: ‘Dio è venuto nell'accampamento’. Ed esclamarono: ‘Guai a noi! Poiché non era così nei giorni passati’. La frase dei filistei: “Dio è venuto nell'accampamento” si riferisce all’arca del patto. L’arca del patto era l'oggetto più sacro nella religione di Israele. Questo oggetto a forma di scatola, era ricoperto d'oro e conteneva memoriali dell'esodo, in particolare le tavole di pietra contenenti i dieci comandamenti e un contenitore di manna. Due cherubini erano montati sul suo coperchio, le loro ali si toccavano sul suo centro, dove ogni anno il sommo sacerdote spruzzava sangue sacrificale nel giorno dell'espiazione. L'arca doveva essere custodita nella stanza interna del tabernacolo (cfr. per esempio Esodo 25:10-22; 30:6; 37:1-9; Deuteronomio 10:1-5; Ebrei 9:4), ed era dove il Signore rivelava la sua volontà ai suoi servi (Mosè: Esodo 25:22; 30:36; Aronne: Levitico 16:2...

Deuteronomio 1:29-33: Il Signore è con te!

Deuteronomio 1:29-33: Il Signore è con te!  Nel romanzo “In Requiem for a Nun A Play”, William Faulkner a uno dei suoi personaggi gli fa dire: “Il passato non è mai morto. Non è nemmeno passato". Nella vita cristiana, ricordare gli errori del passato sia nostri, o degli altri e come Dio ha operato è importante, perché possiamo crescere spiritualmente e la nostra fede può essere fortificata, o stimolata nell’affrontare le nostre sfide. Il passato, in questo senso, non deve mai morire!  Soprattutto come Dio si è manifestato, come ha operato nella storia! Così dalla storia di Dio con il popolo d’Israele, da questa storia passata, possiamo imparare delle verità che rafforzano la nostra fede nel Signore e possiamo essere incoraggiati nelle sfide che ci aspettano. Mosè stava ricordando al popolo di Israele la storia dei loro padri nel viaggio dall’Egitto fino al Giordano e di come si rifiutarono di prendere possesso di Canaan per paura degli Amorei e degli Anachiti (cfr. Numeri 13-1...

Salmo 124:8: Il Signore è il nostro AIUTO

 Salmo 124:8: Il Signore è il nostro AIUTO Avere il Signore nella propria vita fa la differenza in ogni circostanza in cui ci troviamo!  Avere il Signore dalla propria parte è il fattore determinante per affrontare serenamente ogni situazione!  I credenti dell'Antico Testamento avevano una consapevolezza riconoscente della presenza di Dio in mezzo a loro, perché l’avevano sperimentato in modo potente e per questo lo lodavano. Il Salmo 124 ci parla di ringraziamento comunitario e di fiducia nel Signore; infatti troviamo la lode e questa affermazione fiduciosa conclusiva del v.8, dove troviamo il tema dell’aiuto che è nel nome del Signore.  Prima di tutto vediamo: I IL SOCCORSO (vv.1-6) Molti dicono che Dio è assente nella vita degli uomini, ma noi vediamo nella Bibbia che Dio è presente, soprattutto, come dice questo Salmo, nella vita del Suo popolo! Dio non è indifferente alle circostanze che vivono coloro che gli appartengono. Dio non gira la testa da un’altra parte...

Salmo 124:8: Il nostro aiuto

 Salmo 124:8: Il nostro aiuto “Il nostro aiuto è nel nome del SIGNORE, che ha fatto il cielo e la terra”. Avere il Signore nella propria vita fa la differenza in ogni circostanza in cui ci troviamo!  Avere il Signore dalla propria parte è il fattore determinante in ogni situazione!  I credenti dell'Antico Testamento avevano una consapevolezza riconoscente della presenza di Dio in mezzo a loro, perché l’avevano sperimentato in modo potente. Al v.1 di questo salmo, Davide inizia con “se” (lûlēʾ), questa congiunzione, a volte ricorre in alcuni testi dell'Antico Testamento dove viene attribuito al Signore una liberazione inaspettata (cfr. Genesi 31:42; 43,10; Deuteronomio 32:29; 1 Samuele 25:34; 2 Samuele 2:27; 2 Re 3:14; Salmo 94:17).  Questo salmo di Davide descrive la benevolenza di Dio che li ha protetti dai nemici, se non fosse stato per il Signore, li avrebbero inghiottiti vivi. “Inghiottire” è una metafora di "morte". La morte, rappresentata dallo "Sheol"...

Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:16-17) (5)

 Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:16-17) (5) Stiamo meditando sul Salmo 86, in questo salmo vediamo che la preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio. Davide si trova in una brutta situazione, la sua vita è a rischio (vv.7,13-14,17), ma comunque ha fede, loda il Signore, e gli chiede aiuto per la consacrazione e la formazione del suo carattere (vv.8-12) Davide era convinto che il Signore lo potesse salvare (vv.13,15,17) e pertanto prega fiduciosamente che lo farà, il Signore gli risponderà! (v.7). In tempi duri, di avversità come quelli vissuti da Davide, il credente può imparare a vedere il Signore più chiaramente e di fidarsi di Lui pienamente. È la natura di Dio che spinge Davide a pregarlo per la sua salvezza! (vv.5-8,13,15; cfr. Esodo 34:6). La natura di Dio gli ricorda che la preghiera è la sua unica fonte di speranza!! Anche nei momenti fortemente minacciosi, il popolo può contare su Dio per quello che Egli è! Davide crede in un Dio che interviene, in un Dio che...

Salmo 3:3-5: La tranquillità di Davide.

Salmo 3:3-5: La tranquillità di Davide. In una Cattedrale ci sono tre iscrizioni sulle rispettive via d'accesso. Sulla porta di destra c’è questo motto: “Tutti i nostri piaceri sono per un momento”. Sulla porta a sinistra le parole sono: “Tutti i problemi sono per un momento”. Ma sulla porta centrale c’è una semplice frase: “Nulla è importante salvo quello che è eterno”.  Le cose che contano sono quelle eterne, ma su questa terra, molti sono i problemi, allora come affrontarli?  Quella che avrebbe potuto essere una triste lamentela diventa una preghiera fiduciosa, nel momento in cui tutto viene presentata al Signore. Generalmente si pensa che i Salmi 3 e 4 siano delle preghiere rispettivamente del mattino e della sera, in seguito a un periodo di grave pericolo in cui si è sperimentato la protezione di Dio. Questo salmo è un lamento, ma anche una supplica, con un espressione di fiducia in cui si chiede a Dio protezione e liberazione dai nemici, o dalla soffer...

Salmo 3:1-2: La tribolazione di Davide.

Salmo 3:1-2: La tribolazione di Davide. Noi possiamo essere scoraggiati, provati, perseguitati, ostacolati, ma ciò che noi chiamiamo ostacoli, sono probabilmente le opportunità che Dio ci manda, come nel caso di Davide, opportunità di cercare Dio e di rafforzare la nostra fede. Il Salmo 3 ci dice che Davide si trova in una situazione difficile, è tribolato; ci dice che nonostante gli innumerevoli nemici che sono insorti contro Davide, lui trova fiducia nell'immediata protezione e salvezza del Signore. Questo è il modo di affrontare gli ostacoli, la persecuzione, le prove della vita: guardare al Signore con fede. Noi, oggi, mediteremo solo i vv.1-2 che ci parlano della moltitudine dei nemici di Davide, e della loro malignità.

La parabola delle zizzanie (Matteo 13:24-30, 36-43).

La parabola delle zizzanie (Matteo 13:24-30, 36-43). Vicino un orologio in una chiesa a Strasburgo, in Germania, ci sono queste parole: “In una di queste ore, il Signore viene”.   Ci sono moltissimi passi nella Bibbia, come i versetti di questa parabola, che parlano che Gesù un giorno ritornerà, ma non sappiamo quando; proprio perché non possiamo prevedere il momento, dobbiamo essere pronti in ogni momento (C. S. Lewis).  È molto chiaro che per alcuni quando Gesù ritornerà sarà di salvezza e per altri di giudizio.  Alla fine della storia umana, come è scritto in questa parabola, Gesù salverà chi gli appartiene e giudicherà chi non gli appartiene.  In questa parabola notiamo tre aspetti: la semina, la sorpresa dei servi e lo scenario futuro.

Isaia 26:12: Speranza per il futuro.

Isaia 26:12: Speranza per il futuro. SIGNORE, tu ci darai la pace; poiché ogni opera nostra la compi tu per noi. A volte il futuro ci può sembrare incerto, buio per varie ragioni come poteva essere per il futuro di Israele, ma qui troviamo una meravigliosa certezza: Dio darà la pace al suo popolo. La “pace” (shālôm) è intesa come benessere totale, questo è il risultato di ciò che Dio fa nella nostra vita. Dio avrebbe dato pace al suo popolo sconfiggendo i loro nemici; in contrasto con il giudizio sugli empi, Dio darà la pace al suo popolo (vv.10-14). Gli empi nel tempo del profeta non sapevano ciò che Dio aveva fatto in passato, oppure avevano rifiutato di riconoscere Dio come il vero potere che controlla la storia (vv.10-11). Il profeta riconosce umilmente che tutte le realizzazioni di Israele sono venute da Dio. Dio è potente e attivo nella storia, è l’Iddio della storia, con la sua mano sovrana ha vinto le nazioni malvagie intervenendo a favore del Suo popolo: Israele. Il...

L'amore è un dovere

1 Giovanni 4:11-12: L'amore è un dovere. "Ieri" l’apologeta cristiano Tertulliano (Cartagine 155 circa – 230 d.C. circa) diceva: “È la nostra cura per gli indifesi, la nostra pratica di misericordia, che ci stigmatizza agli occhi di molti dei nostri avversari. ‘Guarda!’ dicono, ‘come si amano! Guardate come sono pronti a morire l'uno per l'altro’”. Anche se i cristiani venivano criticati per il loro amore che avevano l’uno verso l’altro, almeno erano conosciuti per questo, "oggi" invece come ci ricorda Phillip Keller negli anni settanta, ma che ancora attuale disse: “È questa mancanza di amore tra i cristiani che oggi rende la Chiesa un'istituzione insipida e tiepida. La gente viene per trovare affetto e sono spenti dalla nostra tiepidezza”. Come sono cambiati i tempi qualcuno direbbe! In realtà oggi molti che si dicono credenti non sono veri credenti, mentre altri non amano perché non sono consapevoli dell’amore incondizionato di Dio basato escl...