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Visualizzazione dei post con l'etichetta Giosuè

Giosuè 14:12: Possiamo farcela!

 Giosuè 14:12: Possiamo farcela! “C’è la possiamo fare!” racchiude in sé un messaggio di grande forza e positività. È un invito a non arrendersi mai. Nello sport, gli atleti usano spesso questo motto per motivarsi a vicenda e a raggiungere la vittoria. Nel mondo del lavoro, i gruppi utilizzano questo motto per incoraggiarsi a vicenda e a raggiungere gli obiettivi comuni. Nel sociale, le persone usano questo motto per promuovere la giustizia, l'uguaglianza e un mondo migliore per tutti. Ma io oggi voglio usare questo motto in relazione alla fede, considerando l’esempio di Caleb, il figlio di Gefunne, il Chenizeo. In Giosuè 14:12 leggiamo le sue parole: “Dammi dunque questo monte del quale il SIGNORE parlò quel giorno, poiché tu udisti allora che vi stanno degli Anachiti e che vi sono delle città grandi e fortificate. Forse il SIGNORE sarà con me, e io li scaccerò, come disse il SIGNORE”. Questo versetto fa parte del racconto della distribuzione della terra di Canaan tra le tribù di ...

Esodo 17:8-13 La vittoria d’Israele su Amalec

 Esodo 17:8-13 La vittoria d’Israele su Amalec  Molti pensano alla preghiera come ultima risorsa, una sorta di ultimo disperato sforzo quando tutto il resto fallisce e si conclude con la frase: "Non ci rimane altro da fare che pregare”. Come ci ricorda questa storia la preghiera è un’azione che va fatta subito, o prima e durante di ogni cosa! John Blanchard scrive: “Abbiamo bisogno di più cristiani per i quali la preghiera è la prima risorsa, non l'ultima”. Subito dopo aver superato la difficoltà della carenza d'acqua si presenta un'altra difficoltà: l’attacco degli Amalechiti. Di punto in bianco, Israele si trova sotto attacco nel deserto. Questo episodio è la dimostrazione della presenza protettiva e di sostegno di Dio nei momenti di avversità per coloro che lo invocano con fede. Partiamo con ordine, consideriamo: I LA VENUTA DEL CONFLITTO (v.8)  Prima di tutto vediamo: A) Le persone del conflitto (v.8) Nel v.8 leggiamo: “Allora venne Amalec per combattere contro Isr...

Giudici 2:10: Dio non ha nipoti.

Giudici 2:10: Dio non ha nipoti. “Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; poi, dopo quella, vi fu un'altra generazione che non conosceva il SIGNORE, né le opere che egli aveva compiute in favore d'Israele”. La prima generazione di israeliti, contemporanei di Giosuè, stanziata nel paese di Canaan, servì il Signore (v.7), conosceva i miracoli e i giudizi del Signore, mentre la seconda generazione non lo conosceva, servì gli idoli di Baal (vv.11-12; Giudici 3:5-6). Studiosi sono divisi riguardo il significato di “conoscere”, alcuni pensano che si riferisca alla mancanza d’informazioni perché non conoscevano le opere del Signore. In questo sarebbero stati negligenti i loro genitori che non hanno insegnato loro le opere del Signore (Deuteronomio 6:6-7; Salmo 78:5-7; Efesini 6:4). Oppure, altri studiosi pensano

Giosuè 7:11: Capire la causa della sconfitta.

Giosuè 7:11: Capire la causa della sconfitta. “Israele ha peccato; essi hanno trasgredito il patto che avevo loro comandato d'osservare; hanno perfino preso dell'interdetto, lo hanno rubato, hanno mentito, e lo hanno messo fra i loro oggetti”. Quando Israele fu sconfitto ad Ai (vv.2-5), Giosuè si lamenta prostrato davanti al Signore; la sua preghiera rivela il suo panico, si preoccupa di cosa potrà accadere: i popoli di Canaan avrebbero preso coraggio contro Israele (vv. 7-9). Giosuè non doveva preoccuparsi delle possibili conseguenze della sconfitta, ma di cercare la causa della sconfitta. Il Signore, mette in chiaro che il problema della sconfitta è: Israele ha peccato! Il peccato d’Israele prima di tutto sta nel fatto:

Giosuè 1:7: La via della vittoria.

Giosuè 1:7: La via della vittoria. “Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai”. Quando Israele invase Canaan intorno al 1400 a.C., la terra era popolata da diverse popolazioni organizzate in città-stato relativamente piccole, ma protette da mura massicce. Queste popolazioni erano abituate alla guerra, erano  ben organizzate e alcune avevano anche i carri da guerra, i carri armati del mondo antico. Sebbene le città-stato fossero indipendenti, e spesso erano in guerra l'una contro l'altra, si unirono per resistere al loro comune nemico: gli israeliti. Ed è per questo che il Signore incoraggia Giosuè, il successore di Mosè. Giosuè aveva già guidato l’esercito d’Israele sotto Mosè (Esodo 17:9-13), era una delle spie inviate da Mosè, quarant’anni prima, a perlustrare Canaan (Numeri 13).

Aggeo 1:1-3: La chiamata alle guide per un risveglio.

Aggeo 1:1-3: La chiamata alle guide per un risveglio. Molto spesso, questo capitolo è citato solo in quei momenti della vita ecclesiale, quando devono essere fatti dei lavori nel locale di culto. Ma questo capitolo non deve essere pensato solo per motivare la costruzione, o per ristrutturare un locale di culto. Ai tempi di Aggeo, la casa del Signore era in rovina, il problema di questa trascuratezza era che avevano messo i propri interessi prima di quelli di Dio! "Ricostruire la casa di Dio" va pensata, anche come metafora più ampia di mettere Dio e la Sua opera al primo posto, e di servirlo nelle varie forme, non solo per il locale di culto! Vediamo brevemente il contesto. Grazie all’editto di Ciro di Persia (cfr. Esdra 1:1-4) nel 538 a.C., il popolo giudeo - circa 50.000 persone - potè fare ritorno nella propria terra, sotto l’autorità del governatore Zorobabel e del sommo sacerdote Giosuè (Esdra 3:2). Nel 536 a.C. il popolo iniziò con grande entusia...

Malachia 1:10: La disapprovazione di Dio per la religione superficiale.

Malachia 1:10: La disapprovazione di Dio per la religione superficiale. “’Ci fosse almeno qualcuno di voi che chiudesse le porte! Così non accendereste invano il fuoco sul mio altare! Io non prendo alcun piacere in voi’, dice il SIGNORE degli eserciti, «e non gradisco le offerte delle vostre mani”. Le porte a cui si riferisce ilprofeta sono le porte all’interno del tempio dove si offrivano i sacrifici degli animali a Dio. Il Signore attraverso il profeta dice che è meglio chiudere le porte così da impedire la vana e ipocrita offerta dei sacrifici, è meglio cessare ogni forma di sacrifici che presentare offerte ipocrite.  Noi in questo versetto vediamo due verità importanti.

Giosuè 24:25-27: Predi un impegno serio con Dio.

Giosuè 24:25-27: Predi un impegno serio con Dio. “ Così Giosuè stabilì in quel giorno un patto con il popolo, e gli diede delle leggi e delle prescrizioni a Sichem.  Poi Giosuè scrisse queste cose nel libro della legge di Dio; prese una gran pietra e la rizzò sotto la quercia che era presso il luogo consacrato al SIGNORE.  E Giosuè disse a tutto il popolo: ‘Ecco, questa pietra sarà una testimonianza contro di noi; perché essa ha udito tutte le parole che il SIGNORE ci ha dette; essa servirà quindi da testimonianza contro di voi; affinché non rinneghiate il vostro Dio’”. Tre volte il popolo ha affermato la loro volontà di servire il Signore (vv. 16-18, 21, 24). Giosuè li prese in parola e stabilisce un patto con il popolo al quale diede leggi e prescrizioni. Il patto (berîṯ) è l’impegno che si prende a ubbidire Dio, alla Sua legge! Giosuè chiama il popolo a prendere un impegno pubblico con Dio, poi scrive su un libro questo fatto e rizzò una pietra come testimonianza d...

Gli eventi descritti nell’Antico Testamento

Gli eventi descritti nell’Antico Testamento Nei primi capitoli della Bibbia vediamo il racconto della creazione, che mostra la relazione fra Dio il creatore e la creatura. Dio è il Creatore e il Signore di tutto!  Ma gli eventi descritti nell’Antico Testamento riguardano la storia di Dio con il popolo di Israele e di conseguenza in rapporto con coloro che venivano a contatto con Israele. Ma va ricordato che: “La storia d’Israele non costituisce un interesse puramente accademico: essa è di importanza vitale perché Dio scelse di rivelarsi nelle concrete esperienze di un popolo. Egli si dimostrò un Dio d’azione che agiva nella storia in modo che si adempissero gli scopi che Egli aveva nello scegliere Israele” L’Antico Testamento racconta gli eventi legati alla storia del popolo di Dio, ma questa, dunque, non è solo un interesse intellettuale, ma è importante per capire chi è Dio e quali sono i suoi disegni, infatti questa storia parla della storia di Dio che stabilisce, sceglie...