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Salmo 77:2-6: Il lamento di Asaf . La depressione di Asaf (2)

 Salmo 77:2-6: Il lamento di Asaf . La depressione di Asaf (2) Il primo ministro inglese Winston Churchill era un oratore molto eloquente, con i suoi discorsi ha sollevato il morale dell'Inghilterra, ma ha combattuto la depressione per tutta la vita, l’ha chiamata il "cane nero".  Anche i credenti soffrono di depressione, anche spirituale, e questa a volte è una tattica del diavolo come ci ricorda Martyn Lloyd-Jones: “L'unico scopo del diavolo è deprimere così tanto il popolo di Dio da poter andare dall'uomo del mondo e dire: C'è il popolo di Dio. Vuoi essere così?” Nella predicazione precedente abbiamo visto come Asaf ha affrontato la sua depressione spirituale, con fede gridando al Signore in preghiera. Oggi continuiamo a vedere meglio la sua circostanza di depressione spirituale. In questo testo vediamo: I IL PROBLEMA (v.2)  Nel problema c’è: A) La ricerca  Il v.2 dice: “Nel giorno della mia afflizione ho cercato il Signore; la mia mano è stata tesa durante...

Isaia 40:29-31: Sperare nel Signore rinnova le forze

 Isaia 40:29-31: Sperare nel Signore rinnova le forze Quando siamo stanchi siamo più vulnerabili agli attacchi del diavolo, o deboli, proprio come Amalek, senza avere alcun timore di Dio, attaccò gl’Israeliti più deboli stanchi e sfiniti, dopo che uscirono dall’Egitto (Deuteronomio 25:17-18). Secondo alcuni studiosi, Gesù è stato tentato dal diavolo, dopo quaranta giorni di digiuno, quando cominciò ad avere fame (Matteo 4:1-11; Luca 4:1-2), quindi in un periodo debolezza fisica. Quindi dobbiamo stare molto in guardia quando siamo stanchi fisicamente, ma anche interiormente, quando siamo scoraggiati, o depressi. Queste parole sono rivolte a quei Giudei che si trovavano in esilio a Babilonia e quindi erano scoraggiati. Isaia ricorda loro la grandezza del Signore per incoraggiarli a guardare la loro situazione attraverso, appunto, la Sua grandezza. In momenti difficili di grande scoraggiamento il popolo deve ricordare che nonostante il Signore per il momento non cambia la situazione a...

Salmo 42:5: L’auto-esortazione a sperare in Dio

  Salmo 42:5: L’auto-esortazione a sperare in Dio  Il salmista, descrive la situazione, probabilmente la sua, con una similitudine tratta dalla natura, per trasmettere con forza la sua sete di Dio. Si paragona a un cervo assetato in un posto arido che desidera i corsi d’acqua, così desidera stare alla presenza di Dio nel tempio, da cui è lontano (vv.3-4,6).  Questo salmo è il lamento di un fedele che si trova nel nord d’Israele che desidera tornare alla casa di Dio, manifestando il suo desiderio con una fede risoluta e speranza in Dio.  Così la motivazione e il significato della sete di Dio, mentre soffre piangendo, è da ricercare nel v.3 (anche v.10), dove leggiamo di gente che lo schernisce dicendogli: “Dov’è il tuo Dio?” e nel v.9, dove troviamo scritto che l’autore dice che Dio lo ha dimenticato e questo nella sostanza indica che è oppresso dal nemico, probabilmente è in esilio, comunque lontano forzatamente da Gerusalemme e dal culto nel tempio (vv.9-10).  ...

Salmo 77:11-20: Lo sguardo al passato nella sofferenza

 Salmo 77:11-20: Lo sguardo al passato nella sofferenza Nella vita, anche in quella cristiana, possiamo ritrovarci in circostanze difficili e devastanti, ognuno di noi, anche il cristiano più spirituale, può ritrovarsi “in una valle oscura”. Ma come dobbiamo comportarci in queste circostanze? In questi versetti il salmista c’insegna cosa fare. Il salmo può essere diviso in due parti; nella prima parte è messa al centro l’io, troviamo il lamento, la sofferenza, i dubbi, il senso dell’abbandono di Dio e lo scoraggiamento (vv. 1-10), nella seconda parte vediamo al centro Dio, l’adorazione, la speranza, il conforto (vv.11-20).  La memoria che prima era debilitante (vv.5-9), ora è rinvigorente (vv.11-20).  Come diceva James Montgomery Boice: “A questo punto la sua revisione del passato non è motivo di dolore, ma un fondamento per la crescita spirituale e il conforto”. Quella mano destra dell’Altissimo che Asaf pensava che fosse cambiata (v.10) è lontana dal fallire, il salmist...

Spera in Dio! Isaia 40:12-31

  Spera in Dio! Isaia 40:12-31 “La speranza può vedere il cielo attraverso le nuvole più spesse” (Thomas Brooks) Quanto pensi alle grandezze di questo mondo quali immagini ti vengono in mente? Quanto pensi alla saggezza e alla giustizia di questo mondo a che cosa pensi? Dove e come le persone cercano speranza?

Aggeo 2:1-3: Un paragone sconfortante.

Aggeo 2:1-3: Un paragone sconfortante. Il primo capitolo di Aggeo, si conclude con lo zelo del popolo ripristinato, e l’inizio dei lavori di ricostruzione del tempio iniziato il ventiquattresimo giorno del sesto mese (Aggeo 1:15).  Ma questo capitolo si apre dicendoci che meno di un mese dopo, il ventunesimo giorno del settimo mese, la situazione è cambiata di nuovo. Lo spirito zelante era evaporato e aveva lasciato il posto a un'aria di sconforto e depressione. Questi versetti fanno parte del secondo messaggio di Aggeo che termina al v.9. I vv.1-3 ci fanno capire che il popolo è scoraggiato a causa del confronto tra la gloria del tempio prima dell’esilio e il suo attuale stato. I vv.4-9 invece ci parlano dell’incoraggiamento a continuare a lavorare nella ricostruzione del tempio considerando la presenza di Dio, e quindi le Sue promesse future che riguardano la gloria del tempio. Dunque, i vv.1-3 ci parlano dello scoraggiamento che ha toccato la popolazione...

Salmo 42:1: La sete di Dio.

Salmo 42:1: La sete di Dio. “Come la cerva desidera i corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio”. Molti cristiani soffrono di depressione spirituale, come lo sono stati anche molti fedeli nella storia. Il salmista, descrive la situazione, probabilmente la sua, con una similitudine tratta dalla natura, per trasmettere con forza la sua sete di Dio. Il salmista si paragona a un cervo assetato in un posto arido che desidera i corsi d’acqua. Come un animale  assetato in un luogo arido, il salmista, il desiderio di stare alla presenza di Dio nel tempio, da cui è lontano (vv.3-4,6). È il lamento di un fedele che si trova nel nord d’Israele, che desidera tornare alla casa di Dio, manifestando il suo desiderio con una fede risoluta e speranza in Dio stesso.