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Visualizzazione dei post con l'etichetta Prosperità

Osea 2:17-18: L’azione del Signore per Israele

 Osea 2:17-18: L’azione del Signore per Israele Stephen Charnock disse: “Essere Dio e sovrano sono inseparabili”. La Bibbia presenta il Signore come un Dio sovrano; se il Signore non fosse sovrano cesserebbe di essere Dio!  Layton Talbert dice: “La sovranità di Dio si riferisce al suo dominio assoluto e ineguagliabile su tutte le sue creature e sulle loro circostanze. Affermare che Dio è sovrano significa affermare che Dio regna universalmente e invincibilmente. La sovranità di Dio implica la sua proprietà assoluta (Genesi 14:22; Deuteronomio 10:14; Giobbe 41:11; Salmo 24:1), autorità (Salmo 47:2,7) e controllo (Giobbe 38–39; Geremia 5:22; Efesini 1:11) su ogni cosa”. In questi versetti vediamo l’azione del Signore per Israele che dimostrano la Sua sovranità. Dopo aver parlato del ristabilimento d’Israele da parte del Signore, quindi del Suo corteggiamento e della reazione del popolo, nei vv.17-23 si ritorna di nuovo all’azione del Signore. In questa predicazione vediamo due a...

Osea 2:8: La provvidenza di Dio non riconosciuta

  Osea 2:8: La provvidenza di Dio non riconosciuta Un soldato della Terza Armata americana fu inviato in un campo di riposo dopo un periodo di servizio attivo. Quando ritornò in divisa alla sua unità militare, scrisse una lettera al generale George Patton ringraziandolo per le splendide cure che aveva ricevuto.  Il generale Patton scrisse che per trentacinque anni aveva cercato di dare tutto il conforto e la comodità che poteva ai suoi uomini, e aggiunse che questa era la prima lettera di ringraziamento che aveva ricevuto in tutti i suoi anni nell'esercito! Questa storia ci fa capire che la maggior parte delle persone non sa cosa sia la gratitudine, e questo anche verso il Signore, l’ingratitudine è anche verso di Lui! La stragrande maggioranza delle persone non è riconoscente al Signore per ciò che ha! Jean Daille (1594-1670) usava parole molto forti per color che sono ingrati, diceva: “Gli uomini ingrati sono come porci che si nutrono di ghiande, le quali, sebbene cadano sul...

Osea 2:6-7: La logica conclusione delle azioni idolatriche d’Israele

Osea 2:6-7: La logica conclusione delle azioni idolatriche d’Israele Una strana pianta chiamata “nardoo” (marsilea) cresce nei deserti dell'Australia centrale. È come una felce, e gli indigeni mangiano i suoi semi quando non possono ottenere altro cibo. Una proprietà peculiare è che soddisfa e produce una piacevole sensazione di benessere, ma non nutre. Un gruppo di esploratori, attraversando questo deserto centrale, una volta rimase senza cibo. Il loro leader, il capitano King, raccomandò il nardoo poiché sapeva che i nativi lo mangiavano. Giorno dopo giorno se ne cibavano. All'inizio si sentivano soddisfatti, ma presto le loro forze cominciarono a venir meno. Alla fine li ha uccisi. L’unico sopravvissuto è stato trovato sotto un albero e ha raccontato la storia. Gli idoli possono dare una parvenza di benessere, ma portano alla morte spirituale! Non nutrono veramente la nostra anima! In risposta alla dichiarata determinazione di seguire altre divinità, il Signore decide di opp...

Osea 2:3-5: La determinazione a rimanere infedeli

 Osea 2:3-5: La determinazione a rimanere infedeli Hai mai pensato alle cose che trafiggono il cuore di Dio?  Una di queste è l'idolatria! Friedrich H. Jacobi disse: “Dove finisce l'idolatria, lì inizia il cristianesimo; e dove inizia l'idolatria, lì finisce il cristianesimo”. Dopo aver rimproverato le prostituzioni e gli adulteri spirituali d’Israele simboleggiato dalla moglie di Osea, Gomer, ora il Signore per bocca di Osea minaccia il giudizio su Israele se il popolo non prende sul serio la Sua esortazione a ravvedersi, se rimane determinato a essere infedele. Noi in questi versetti vediamo la condanna e la convinzione. Cominciamo con: I LA CONDANNA (vv.3-5)  Se la moglie di Osea, quindi Israele, non abbandona la sua idolatria sarà condannata.  Consideriamo: A) La caratteristica della condanna (v.3)  Nel v. 3 è scritto: “Altrimenti, io la spoglierò nuda, la metterò com'era nel giorno che nacque, la renderò simile a un deserto, la ridurrò come una terra arida ...

Isaia 8:20: Non c’è speranza senza la parola di Dio.

Isaia 8:20: Non c’è speranza senza la parola di Dio.  “’Alla legge! Alla testimonianza!’ Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!” Questi versetti si trovano in un contesto di giudizio di Dio sopra i regni di Siria e d’Israele (vv.1-15). All’invito di coloro che dicono di consultare quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, cioè i negromanti e gli spiritisti, chi fa parte del popolo del Signore, deve rispondere: “’Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi? Alla legge! Alla testimonianza!’ Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!” (vv.19-20). Solo Dio è il punto di riferimento di coloro che gli appartengono! Nei periodi di crisi sentimentali, o di crisi economica, o di guerra, di malattie, di crisi politica, di angoscia, di ansia, panico, di smarrimento e d’incertezze, come oggi, di pandemia da coronavirus, o covid-19, le persone ricorrono troppo facilmente a medium e mag...

Deuteronomio 31:21: Dio conosce la nostra natura umana.

Deuteronomio 31:21: Dio conosce la nostra natura umana.  “…Infatti io conosco quali sono i pensieri che essi concepiscono, anche ora, prima che io li abbia introdotti nel paese che giurai di dar loro”. Gli avvenimenti futuri non sarebbero stati una sorpresa per il Signore, perché conosce la nostra natura umana! Nonostante abbia comandato che la legge doveva essere insegnata fedelmente e regolarmente a Israele, il Signore disse a Mosè, alla vigilia della sua morte, che il popolo si allontanerà da Lui. Quando il popolo godrà della prosperità, e seguirà altri dèi stranieri nella terra promessa, e disprezzerà il Signore e violerà il patto che ha stabilito con lui, Dio lo abbandonerà, e molti mali e molte angosce piomberanno addosso al popolo! Avendo abbandonato Dio, il popolo sarebbe stato abbandonato da Dio! (vv.16-20).

Deuteronomio 8:11: L’importanza di ricordare le azioni storiche di Dio.

Deuteronomio 8:11: L’importanza di ricordare le azioni storiche di Dio. “Guàrdati dal dimenticare il SIGNORE, il tuo Dio, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do”. La prosperità e non la povertà, è un grande pericolo: ci può far dimenticare il Signore. Le varie esperienze nel deserto, avevano lo scopo di umiliare e provare il popolo d’Israele per insegnargli che non si vive di solo pane, ma che dipendiamo dalle forze spirituali che si trovano solo in Dio (vv.1-4). Dio può trattenere le cose materiali per insegnarci a dipendere da Lui. Gli israeliti dovevano tenerlo presente quando sarebbero entrati in Canaan, una terra ricca di risorse naturali. Dovevano temere Dio e ringraziarlo per i Suoi doni e non dare tutto per scontato (vv.5-10). Se nella loro prosperità avessero dimenticato Dio e avessero ignorato la Sua legge, Dio li avrebbe puniti come aveva punito i cananei prima di loro (vv.11-20).

Aggeo 1:6,9-11: La riflessione riguardo la punizione.

Aggeo 1:6,9-11: La riflessione riguardo la punizione.  Aggeo vuol far riflettere il popolo sul vero problema riguardo le loro esperienze economiche negative.  Pieter A. Verhoef scrive: “Devono fare i conti con il problema della causa ed effetto nelle loro circostanze specifiche”.  Il Signore per bocca di Aggeo, vede le privazioni che i giudei soffrono nel suo tempo come effetto delle maledizioni del patto di Dio.  Nel richiamare tali maledizioni del patto, Aggeo segue le orme di diversi precedenti profeti (cfr. Amos 4:6-11; Isaia 5:6; 65:13,21-22; Geremia 14:3-4; Osea 8:7; Michea 6:9-16), e le usa come hanno fatto loro per sottolineare che non i loro nemici, né il destino, né le calamità naturali controllano le vite dei giudei, ma Dio!! 

Salmo 30:6-7: Sotto la disciplina di Dio.

Salmo 30:6-7: Sotto la disciplina di Dio. Questo salmo è un inno di ringraziamento cantato nella festa della dedicazione del tempio.   Dalla sua esperienza di guarigione e di liberazione dalla punizione per il suo peccato di orgoglio, il salmista e la comunità lodano il Signore perché il suo dolore è stato trasformato in gioia, perché, come è stato affermato, l’ira di Dio è solo per un momento, il suo favore dura per tutta la vita. Dai vv.1-5 Davide esprime la gioia dopo la disciplina di Dio, il fatto che Dio lo ha portato in alto e non ha permesso che i suoi nemici si rallegrassero su di lui.  Davide ha gridato e Dio lo ha guarito da una malattia, lo ha strappato dalla morte, e per questo motivo lo esalta. Così Davide, invita la comunità dei fedeli a salmeggiare al Signore, a celebrare la Sua santità perché l’ira Sua è per un momento, ma la Sua benevolenza è per tutta una vita.  Dai vv.8-12 vediamo la dichiarazione di Davide che Dio ha rimosso la...

Salmo 30:6: La ragione della disciplina di Dio

Salmo 30:6: La ragione della disciplina di Dio. “Quanto a me, nella mia prosperità, dicevo: ‘Non sarò mai smosso’”.   La ragione della disciplina in questo caso è l’orgoglio. Dio disciplina Davide per i suoi peccati di auto-sufficienza e di auto-indipendenza. La frase: “Non sarò mai smosso” non significa in sé peccato se è un’espressione di fiducia nella potenza, nella salvezza e dipendenza nel Signore (cfr. Salmo 16:8; 21:7; 55:22; 62:2; 96:10; 121:3). È peccato come espressione di orgoglio, la fiducia nelle proprie risorse umane, nel proprio io (cfr. Salmo 10:6). Tre errori sono presenti che possiamo fare e sono da evitare: 1) Pensare e credere che tutto ciò che abbiamo è merito nostro e non di Dio. Il salmista aveva concepito erroneamente la sua prosperità come risultato del proprio merito, piuttosto che come conseguenza del favore immeritato di Dio. Nella sua salute e prosperità, Davide ha confidato in se stesso, pensando che ciò che aveva avuto fosse una conseguen...

Salmo 1:3: La via del devoto a Dio (Terza parte).

Salmo 1:3: La via del devoto a Dio (Terza parte). “Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo frutto nella sua stagione, e il cui fogliame non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà. Dopo aver parlato della condizione di beatitudine in cui si trova il devoto, cioè è beato, quindi che è separato dai peccatori ed è saturo della Parola di Dio, ora il salmista parla dello sviluppo del devoto. La Parola di Dio nella vita del devoto dà stabilità.  Un albero piantato con radici profonde è stabile, non si sradica, anche se arriva la tempesta, forse si spezzerà, forse i rami si staccheranno, ma le radici profonde non si staccano.  Così il credente quando affronta le prove, o le tentazioni rimane fermo nella Parola di Dio! 

2 Cronache 7:14: La via della benedizione di Dio.

2 Cronache 7:14: La via della benedizione di Dio. "se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese". Queste parole sono una risposta alla preghiera di Salomone (2 Cronache 6:26-31). Salomone terminò di costruire il tempio del Signore. Poi il Signore gli apparve e gli disse che quando non avrebbe mandato la pioggia (a causa dei loro peccati 2 Cronache 6:26), quando avrebbe mandato le locuste per divorare il paese, o la pestilenza (2 Cronache 7:11-13), se il suo popolo si umilierà, pregherà, cercherà la sua faccia e si convertirà dalle sue vie malvagie, Dio lo esaudirò dal cielo, gli perdonerà i suoi peccati, e guarirà il suo paese.  Dio promette di esaudire la preghiera, il perdono dei peccati, e la guarigione del paese (benedizione, pace e prosperità). Questo è meraviglioso, ma ci sono delle condizioni. Il v....

Il timore di Dio

Salmo 34:11-22: Il timore di Dio. Davide invita ancora le persone a ricorrere a Dio, a cercare aiuto da Yahvè piuttosto che a ricorrere in altre divinità. L’esortazione e l’enfasi che attraverso questo salmo presuppone che non è un atteggiamento facile e istintivo. Le persone sono sempre tentate di fare i conti, di prendere il controllo del proprio destino o di guardare ad altre risorse  e non in Dio! È intenzione di Davide in questo Salmo non solo adorare il Signore e testimoniare della sua bontà, ma anche insegnare a noi il timore del Signore (v. 11). Abbiamo notato che il timore del Signore è vivere una vita devota, consacrata a Dio. Nei vv.11-22 vediamo questa verità è più evidente, perché ci viene detto espressamente: “vi insegnerò il timore del Signore”, quindi cosa consiste temere il Signore. Davide ci invita ad ascoltarlo per imparare il timore del Signore. Solo chi ha imparato il timore del Signore può insegnare agli altri il timore del Signore. Dal momento che Davide ...