Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta pasqua

Romani 8:11: Le garanzie della nostra resurrezione

Immagine
 Romani 8:11: Le garanzie della nostra resurrezione Come un raggio di luce che squarcia improvviso la notte più profonda, la resurrezione di Cristo irrompe nella storia umana, illuminando il sentiero oltre la tomba.  Non un semplice evento confinato nei libri di storia, ma un’alba trasformativa che rivela un orizzonte nuovo dove sembrava esserci solo il muro invalicabile della morte. Nel silenzio della tomba vuota, risuona ancora l’eco di una promessa: la speranza della nostra resurrezione garantita da quella di Gesù. Mentre il mondo attorno a noi credenti, è avvolto nella nebbia dell’incredulità, o dell’amnesia spirituale che il peccato genera, noi custodiamo lucidamente la verità del vero significato della Pasqua, che la tomba non è la nostra destinazione finale!  Questo perché lo stesso Spirito che frantumò le catene della morte di Gesù pulsa già dentro di noi, operando silenziosamente la medesima potenza. Le nostre lacrime, le nostre ferite, le nostre malattie, persin...

Giovanni 2:13-16: Gesù nel tempio (1)

  Giovanni 2:13-16: Gesù nel tempio (1)     La purificazione e la rivelazione Prima di Pasqua spesso si sente parlare di "pulizie pasquali" o "pulizie primaverili".  "Pulizie di Pasqua" prende origine dalla Pasqua ebraica, durante la quale, secondo l'usanza, gli Ebrei dovevano togliere dalla loro casa ogni traccia di lievito, e quindi di polvere; era un rito di purificazione della casa, quindi anche del corpo e dell’anima. Così nella stagione primaverile, le pulizie pasquali si riferiscono in maniera più approfondita alla pulizia della propria casa, una pulizia generale e minuziosa, da cima a fondo. Anche Gesù nel periodo di Pasqua purificò il tempio, la casa del Padre dalla contaminazione. Il capitolo due di Giovanni 2 inizia la storia del ministero terreno di Gesù con un segno miracoloso che ci parla del Suo carattere e della Sua missione: la trasformazione dell’acqua in vino a un matrimonio (Giovanni 2:1-11). Ma anche la purificazione del tempio di ...

Il trionfo della fede.

Giobbe 19:25-27: Il trionfo della fede. Giobbe ha perso tutto ciò che aveva: averi, figli, inoltre ha una brutta malattia alla pelle e tre dei suoi amici lo vanno a trovare dicendogli di pentirsi, perché la causa delle sue sofferenze è il peccato, mentre Giobbe si crede giusto (Giobbe 13:8) e se la prende con Dio (Giobbe 6:4; 10:8-14; 13:24, 16:7-14; 19:7-12) e chiede a Dio di aiutarlo (Giobbe 16:20-17:3). Alla fine un giovane porta Giobbe a riflettere e poi il Signore rimprovera Giobbe che si ravvede e si umilia. La causa della sua sofferenza è il diavolo. Nel capitolo 19 vediamo che Giobbe non si sentiva capito dagli amici, lo accusavano dicendo che se è nella sofferenza è per il castigo di Dio a causa dei suoi peccati. Il capitolo 19 è una risposta all’amico Bildad che invita Giobbe a riconoscere il suo peccato. Vediamo perciò la sua solitudine nella sofferenza da parte di tutti perfino dalla moglie (vv.13-22). Nei versetti 25-27 vediamo che Giobbe focalizza Dio, ha la cert...

Il significato teologico della passione di Gesù Cristo.

Matteo 26:14-27,66: Il significato teologico della passione di Gesù Cristo Noi vediamo che l'ultima cena ha un significato teologico importante perché richiama alla Pasqua, al sacrificio e quindi al Nuovo Patto, o alla Nuova Alleanza (cfr. per esempio Matteo 26:17-29; 1 Corinzi 11:23-26).  La morte di Cristo ha un significato teologico molto vasto che richiederebbe più di una predicazione, perciò mi limiterò a fare alcune considerazioni.

La passione di Gesù

Matteo 26:14-27,66: La passione del Signore.  La morte per crocifissione era una delle più crudeli e vergognose forme di esecuzione per l’umanità. I cittadini romani erano per lo più esenti da questo tipo di tortura, se non solo in caso di tradimento, mentre era generalmente riservata al peggio degli schiavi e dei criminali.  Documenti storici dell’epoca ci dicono il prigioniero che stava per essere crocifisso, veniva umiliato pubblicamente denudandolo, poi era posto con la schiena a terra, mentre le mani venivano inchiodate o legate con funi alla trave orizzontale di legno e i piedi fissati al palo verticale, la croce veniva sollevata e il prigioniero vi rimaneva appeso esposto senza difesa allo scherno pubblico, al calore del giorno e al freddo notturno. Era una vera e propria tortura.  La morte solitamente procedeva lentamente, spesso per un periodo di diversi giorni e la causa tipica era di soffocamento. La vittima diventava così debole da essere incapace di s...