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Osea 4:1: La controversia divina contro Israele

 Osea 4:1: La controversia divina contro Israele In Osea 4:1 leggiamo: “Ascoltate la parola del Signore, o figli d’Israele. Il Signore ha una contestazione con gli abitanti del paese.” Se ti chiedi perché la società sembra andare alla deriva, questo messaggio è per te. Viviamo in un’epoca di crisi apparentemente inspiegabili. Le notizie ci bombardano quotidianamente con storie di corruzione, violenza, divisioni sociali e crollo dei valori.  Politici e sociologi cercano soluzioni nei programmi economici, nelle riforme istituzionali, nelle strategie educative.  Ma cosa succederebbe se la radice del problema fosse più profonda di quanto immaginiamo? Il profeta Osea, scrivendo circa 2.700 anni fa, ci offre una diagnosi che suona sorprendentemente attuale.  Non è la diagnosi di un sociologo. Non è l’analisi di un politico. È il verdetto di Dio! In un tribunale spirituale, Dio stesso porta in giudizio il Suo popolo. Non per crimini evidenti, ma per qualcosa di più sottile ...

Luca 1:72-74: La lode profetica di Zaccaria (2)

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 Luca 1:72-74: La lode profetica di Zaccaria (2) Ti sei mai chiesto perché il Signore ti ha salvato?  Spesso pensiamo alla salvezza principalmente come una liberazione dal peccato, dalla condanna di Dio, dalla morte eterna.  Questo è vero, ma è solo metà della storia.  Nel testo di oggi, Zaccaria ci mostra che il Signore ci salva per uno scopo preciso: per servirlo. Nel suo cantico di lode, Zaccaria pieno di Spirito Santo, celebra non solo la fedeltà di Dio nel mantenere le Sue promesse fatte ad Abraamo, ma anche il duplice aspetto della salvezza per la Sua misericordia: liberazione e servizio.  È come ricevere non solo la libertà da una prigione, ma anche una chiamata a una nuova missione dopo essere usciti dalla prigione. Nella precedente predicazione dei vv.67-71, abbiamo visto la benedizione del sacerdote Zaccaria, che pieno di Spirito Santo, loda il Signore per la salvezza e il Salvatore, ne abbiamo visto le caratteristiche. In questa seconda parte della lo...

Salmo 74:18-20,23: La natura della supplicazione di Asaf (1)

 Salmo 74:18-20,23: La natura della supplicazione di Asaf (1) In questi versetti vediamo che il salmista Asaf supplica Dio. Questa sua supplicazione è caratterizzata da un profondo senso di urgenza, da una fiducia incrollabile nelle promesse divine e da una richiesta dell’intervento di Dio in favore del Suo popolo e ripristini la Sua giustizia. Steven J. Lawson scrive: “Poche prove nella vita sono più strazianti che subire sconfitte mentre si serve Dio. Quando l'opera di Dio incontra battute d'arresto, il suo popolo si tormenta per queste perdite e desidera ardentemente che l'opera del regno di Dio venga ristabilita. E finché il regno di Dio non prospererà di nuovo, l'angoscia riempie i cuori dei suoi servitori. In questi tempi di devastazione, devono invocare Dio per sollievo e restaurazione. Questo è il fulcro del Salmo 74, un canto di lamento che esprime l'agonia del popolo di Dio devastato. I nemici di Israele avevano distrutto il tempio (2 Re 25), ma ancora peg...

Osea 3:5: Un amore che fa sperare

 Osea 3:5: Un amore che fa sperare Nella vita, cerchiamo tutti un lieto fine, infatti ci commoviamo quando in un film drammatico vediamo che la storia finisce bene. Conosciamo bene la famosa parabola del figlio prodigo raccontata da Gesù. Un giovane abbandona la casa paterna, sperpera la sua eredità, e si ritrova nel più profondo degrado.  Eppure, quando torna a casa pentito, il padre lo accoglie a braccia aperte, organizzando addirittura una festa (Luca 15:11-32). Questa storia ci commuove perché vediamo l'amore trionfare sulla delusione, il perdono prevalere sul peccato e il giudizio. Una storia dal lieto fine. In modo simile, la storia della famiglia di Osea ha finalmente trovato il suo lieto fine, ma solo dopo molte turbolenze e vergogne, e così è anche per il popolo d’Israele. Questo versetto ci parla di un amore, quello del Signore, che fa sperare anche nelle peggio situazioni di fallimenti, o peccati. Nessun cristiano dovrebbe mai mettere in dubbio l'amore di Dio, dal q...

Osea 3:3: Un amore che sa aspettare

 Osea 3:3: Un amore che sa aspettare Ci sono domande come queste che molti si pongono: “Dio mi ama davvero nonostante i miei fallimenti e peccati?”  Oppure: “Se le persone cadono nel peccato e voltano le spalle a Dio, Egli le amerà ancora?”  “Se le persone che hanno una relazione con Dio (come gl’Israeliti), ma gli sono infedeli, ‘si prostituiscono spiritualmente’ amando qualcuno, o qualcos'altro (idoli) più di Dio, Dio le rifiuterà per sempre?”   La risposta si trova in una delle storie d'amore più scioccanti della Bibbia: la storia di Osea e di sua moglie Gomer. Proviamo a calarci in questa storia: Osea, un profeta di Dio, sposa Gomer sapendo che lei lo tradirà.  Eppure, quando lei lo abbandona per darsi ai suoi tradimenti, Dio gli comanda di riprenderla e amarla di nuovo.  Osea ci fa capire che nessuno ha mai meritato, o merita l'amore di Dio; è sempre un dono gratuito per coloro che ne sono indegni. Quindi, questa storia è molto più che un semplice racc...

2 Re 18:5-6: La consacrazione di Ezechia

  2 Re 18:5-6: La consacrazione di Ezechia Quale re di Israele o di Giuda è stato il migliore di tutti?  Molti potrebbero rispondere il re Davide, perché era un uomo secondo il cuore di Dio (1 Samuele 13:14; Atti 13:22). Ma i libri dei Re presentano altri due re che potrebbero meritare il titolo di “migliore di tutti”, vale a dire il re di Giuda Ezechia come anche il suo pronipote, il re Giosia (2 Re 23:25), infatti ricevono elogi straordinariamente alti da chi ha scritto 2 Re.  Se Salomone è noto per la sua saggezza; Giosia per la sua conversione al Signore; Ezechia è noto per la sua fiducia nel Signore. La fede e fedeltà di Ezechia al Signore erano esemplari. Ma prima volevo dire due parole sul contesto storico. Con la distruzione del regno di Israele nel nord e il disastroso regno di Acaz nel sud, la minaccia Assira in quella regione, raggiunse il suo apice. Nonostante ciò, il giovane re Ezechia intraprese l’audace compito di riformare la religione di Giuda e di ribell...

2 Re 19:19: La supplicazione di Ezechia

 2 Re 19:19: La supplicazione di Ezechia Vi siete mai sentiti disperati, con le spalle al muro e senza via d'uscita?  Forse avete perso un lavoro, avete ricevuto brutte notizie di salute, o affrontato una situazione che sembrava impossibile da superare.  In momenti come questi, come dobbiamo reagire? La storia di re Ezechia, raccontata in 2 Re 19, ci offre un potente esempio di come possiamo reagire.  Ezechia e il popolo di Gerusalemme si trovano accerchiati dal temibile esercito assiro, ma il re si rivolse a Dio con un cuore pieno di fede, umiltà e audacia.  La sua preghiera ebbe un impatto straordinario, salvando la città e dimostrando il potere di Dio di intervenire anche nelle situazioni più disperate. Così quando ci troviamo di fronte a difficoltà insormontabili, possiamo rivolgerci a Dio certi del Suo aiuto, come ha fatto il re di Giuda Ezechia. Warren Wiersbe scriveva: “Quando le prospettive sono tristi, provate a guardare in alto. È quello che fece il re...

Deuteronomio 2:7: Dio è potente e protettivo

 Deuteronomio 2:7: Dio è potente e protettivo “Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l'opera delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il SIGNORE, il tuo Dio, è stato con te durante questi quarant'anni e non ti è mancato nulla". Solomon Ginsburg nacque in Polonia nel 1867 da un rabbino Ebreo il quale voleva che il figlio seguisse le sue orme, che fosse una guida spirituale per gli Ebrei dell'Europa orientale. Un giorno Salomon e suo padre stavano celebrando la festa dei Tabernacoli pernottando in una piccola tenda vicino alla loro casa.  Il ragazzo prese in mano una copia dei profeti e andò a caso su Isaia 53. Leggendo i versetti iniziali, la sua curiosità si accese. "A chi si riferisce il profeta in questo capitolo?", chiese. Quando il padre rispose con un "profondo silenzio", Salomon ripeté la domanda. Questa volta il padre gli strappò il libro di mano e gli diede uno schiaffo. Anni dopo Solo...

Deuteronomio 2:7: Dio è personale e relazionale

 Deuteronomio 2:7: Dio è personale e relazionale C’è una canzone che dice così: “Tutto ciò che un tempo mi era caro, su cui ho costruito la mia vita tutto ciò che questo mondo venera e guerreggia per possedere tutto ciò che una volta credevo un guadagno l'ho considerato una perdita e senza valore ora,  rispetto a questo Conoscere Te, Gesù, solo Te non c'è cosa più grande tu sei il mio tutto, Tu sei il migliore tu sei la mia gioia, la mia giustizia e ti amo, Signore Ora il desiderio del mio cuore è di conoscerti di più di essere trovato in Te e conosciuto come Tuo possedere per fede ciò che non ho potuto guadagnare il dono supremo della giustizia. Conoscere Te, Gesù, solo Te non c'è cosa più grande tu sei il mio tutto, Tu sei il migliore tu sei la mia gioia, la mia giustizia e ti amo, Signore Oh, conoscere la potenza della tua vita risorta e conoscerti nella tua sofferenza diventare come Te nella Tua morte, mio Signore così con Te vivere e non morire mai Conoscere Te, Gesù, ...

Deuteronomio 2:7: Dio è con te nel viaggio della vita

 Deuteronomio 2:7: Dio è con te nel viaggio della vita Qualcuno ha detto: "Un viaggio è come un matrimonio. Tu prendi il buono con il cattivo". Un viaggio è come un matrimonio, con i suoi momenti buoni e cattivi, perché ci sono momenti di relax, di gioia, ma non sempre tutto fila liscio come abbiamo pianificato prima di partire: ritardi, problemi di salute, con la prenotazione, scioperi, condizioni meteorologiche avverse, e così via. Metaforicamente anche la vita può essere paragonata a un viaggio, con i suoi alti e bassi, con gioie e tristezze, salute e dolori, serenità e inquietudine, successi e fallimenti, conforto e sfide, con previsti e imprevisti. Come il popolo d'Israele, anche noi attraversiamo per “deserti”, metaforicamente momenti di difficoltà e incertezze di vario genere.  Ma Dio è con noi, veglia su di noi e ci accompagna in ogni passo del nostro cammino, come ha fatto con il popolo d’Israele. Il contesto di questo versetto di Deuteronomio, racconta le tappe ...

1 Samuele 12:24-25: Chiamati alla consacrazione tenendo presente il giudizio di Dio

 1 Samuele 12:24-25: Chiamati alla consacrazione tenendo presente il giudizio di Dio Israele aveva bisogno di qualcuno che insegnasse loro il modo giusto di vivere secondo il patto Sinaitico, Samuele lo ha fatto! Nel contesto di questi versetti leggiamo che il popolo è stato infedele al Signore per seguire gli idoli di Baal e di Astarte, per questo motivo il Signore li giudicò dandolo a eserciti nemici. Il popolo grida al Signore per essere liberato confessando il suo peccato d’idolatria, ma aveva commesso anche un altro peccato quello di volere un re come le altre nazioni (1 Samuele 12:19), che implicava il rifiuto con disprezzo del Signore come Re! Il Signore richiama ancora il Suo popolo a essergli fedele e davanti a una manifestazione della natura (tuoni e pioggia fuori stagione), gl’Israeliti ebbero una gran timore del Signore e di Samuele, e riconoscendo il loro peccato di richiedere un re, chiedono al profeta di pregare per loro. Samuele afferma il loro peccato, li richiama ...

Osea 2:19-20: Il Signore fidanzerà a Sé Israele

 Osea 2:19-20: Il Signore fidanzerà a Sé Israele Non so se esistono ancora gli auguri di fidanzamento tipo queste: "Oggi siete fidanzati è un giorno molto bello e speciale. Vi auguro che quello che provate oggi vi accompagni per tutta la vita". "Per la vostra proposta di fidanzamento vi auguro un futuro meraviglioso pieno di amore. Tanti auguri per questo viaggio intrapreso insieme".  "Tanti auguri a voi, siete una bellissima coppia che ha deciso finalmente di fidanzarsi ufficialmente". Ora due delle immagini che troviamo nella Bibbia della relazione tra Dio e il Suo popolo, è il fidanzamento e il matrimonio. Nella precedente predicazione abbiamo visto l’azione del Signore nell’abolire il Baalismo e il dare prosperità a Israele, la garanzia della sua sicurezza e tranquillità in due modi: farà un patto con gli animali e non permetterà le guerre. Oggi vedremo che il Signore fidanzerà a Sé Israele. Il Signore, ora si rivolge a Israele personalmente e direttam...

Salmo 77:7-10: Il lamento di Asaf. I dubbi di Asaf

  Salmo 77:7-10: Il lamento di Asaf. I dubbi di Asaf David Hubbard scrive: “Niente come il silenzio di Dio di fronte all'angoscia porta il sentimento di disperazione che affonda”. Questo è quello che è avvenuto ad Asaf, e avviene oggi anche ai cristiani più spirituali. Dai vv.1-6 abbiamo visto la depressione spirituale di Asaf perché si è sentito abbandonato da Dio, perché non ha risposto alla sua richiesta di essere liberato dall’afflizione. La dissonanza nella mente di Asaf tra ciò che ha vissuto nel passato e ciò che sta affrontando nel presente, suscita in lui una serie di domande che evidenziano i suoi dubbi (vv.7-9), con una deduzione sbagliata (v.10). Cominciamo a vedere: I LE DOMANDE DI ASAF (vv.6-9)  Leggiamo nel v.6: “Durante la notte mi ricordo dei miei canti; medito, e il mio spirito si pone delle domande”. Asaf, durante le notti insonni, ricordava le canzoni che aveva scritto, o cantato e che in precedenza confortavano il suo cuore.  Ma guardare indietro ai t...

Osea 2:9-13 Il giudizio di Dio per il suo popolo idolatra

  Osea 2:9-13 Il giudizio di Dio per il suo popolo idolatra Leon Morris diceva: "L'amore non è mai duro, ma può essere severo". Così è l’amore di Dio! Non significa che non ci disciplini severamente quando è necessario! (cfr. per esempio Ebrei 12:4-11). Nel precedente studio abbiamo visto che il Signore rimprovera il Suo popolo che ha commesso due mali: non lo riconoscevo come Colui che provvedeva la prosperità, ma Baal e ciò che il popolo riceveva dal Signore lo offriva ai Baal. Il popolo peccava d’idolatria! Per il suo adulterio spirituale, ora l’attende il giudizio inevitabile di Dio!  Di questo parlano i vv.9-13. Ora, quando leggiamo i profeti, dobbiamo tenere sempre presente che il loro messaggio era fondato sul patto (o alleanza) che Dio aveva stabilito con Israele. Il giudizio minacciato era secondo quello che era stato stipulato sul monte Sinai attraverso Mosè su iniziativa del Signore che aveva liberato Israele dalla schiavitù d’Egitto (cfr. per esempio Esodo 19-...

Ebrei 11:14-16: La fede è il desiderio assoluto della patria celeste

 Ebrei 11:14-16:  La fede è il desiderio assoluto  della patria celeste  Questi versetti ci parlano che la fede è il desiderio assoluto della patria celeste. Il credente desidera andare nella patria celeste e non rimanere in quella terrena e avendo così l’approvazione di Dio. L’autore dell’epistola agli Ebrei sta parlando della fede dei patriarchi. Al v.13 parla della loro perseveranza nonostante non avessero ricevuto le promesse perché avevano una percezione spirituale di fede e professavano pubblicamente di forestieri e pellegrini sulla terra. I vv.14-16 rafforzano ciò che è stato detto al v.1; quindi vediamo la ragione e il risultato della fede. Cominciamo con: I LA RAGIONE DELLA FEDE (vv.14-15) Nei vv.14-15 leggiamo:“Infatti, chi dice così dimostra di cercare una patria; e se avessero avuto a cuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi!” Il contesto rende abbastanza ovvio che solo Abramo, Sara, Isacco e Giacobbe sono inclusi in que...

1 Samuele 4:7,12-22 La gloria nell’arca del patto

1 Samuele 4:7,12-22: La gloria nell’arca del patto L'arca dell'alleanza affascina anche i non credenti, che la considerano un talismano per accedere al potere divino, o magico.  In una scena del famoso film di Spielberg: “I predatori dell'arca perduta”, Indiana Jones e il suo collega Marcus Brody spiegano ai servizi segreti dell'esercito perché Hitler stesse cercando l'arca. Brody afferma minacciosamente: " Un esercito che porta l'arca davanti a sé è invincibile".  Tuttavia, i tragici eventi di 1 Samuele 4 mostrano che non è così! La presenza dell'arca di Dio non garantiva affatto la vittoria! Infatti, gli Israeliti persero contro i Filistei! La vittoria non è dovuta a un oggetto sacro, ma dipende dal Signore (Proverbi 21:31).  Vediamo: I IL SIMBOLO DELL’ARCA DEL PATTO (v.7)  Nel v.7 leggiamo:“I Filistei ebbero paura, perché dicevano: ‘Dio è venuto nell'accampamento’. Ed esclamarono: ‘Guai a noi! Poiché non era così nei giorni passati’”. La fra...

Salmo 86:2,5-7,15: Una preghiera di dipendenza (2)

 Salmo 86:2,5-7,15: Una preghiera di dipendenza (2) “C'è solo una cosa nel mondo che vale davvero la pena perseguire: la conoscenza di Dio” (Robert H. Benson). È proprio così non solo perché nel conoscere Dio si ha la vita eterna (cfr. per esempio Giovanni 17:3), ma anche perché dalla conoscenza di Dio dipende la nostra salute spirituale e anche il modo come preghiamo. Il Salmo 86 è una preghiera che dichiara la dipendenza dal Signore. Nella precedente predicazione di questo salmo abbiamo visto che la situazione di Davide era davvero brutta a causa di certi nemici che lo volevano morto (vv.7,13-14,17). Continuiamo a meditare su questo salmo che dichiara la dipendenza di Dio, considerando che la preghiera è la voce della fiducia in Dio e la motivazione della preghiera fiduciosa.  I LA PREGHIERA È LA VOCE DELLA FIDUCIA IN DIO (v.2) Al v.2 leggiamo: “Salva il tuo servo che confida in te”. Questa preghiera di Davide è:

1 Samuele 8:6: Il desiderio sbagliato di volere un re

 1 Samuele 8:6: Il desiderio sbagliato di volere un re “A Samuele dispiacque questa frase: ‘Dacci un re che amministri la giustizia in mezzo a noi’…”. Ai tempi dell'Antico Testamento i re controllavano tutte le funzioni di governo: quello legislativo, esecutivo e giudiziario.  Il popolo doveva fedeltà totale al suo sovrano, e il sovrano a sua volta proteggeva il suo popolo guidandoli in guerra e in pace. Come originariamente concepito, Israele era una teocrazia, un popolo il cui Re era Dio. Secondo il Patto Mosaico, Dio s’impegnava a combattere le battaglie di Israele e a far prosperare la nazione. A loro volta il popolo doveva obbedire alle Sue leggi e dare la loro fedeltà completamente a Lui (Levitico 26; Deuteronomio 28-30). Quando gli anziani d’Israele chiedono a Samuele di nominare un re che amministrasse la giustizia in mezzo a loro come tutte le altre nazioni (1 Samuele 8:5), chiaramente hanno in mente più di un semplice cambio di leader, vogliono un cambio di istituzio...

1 Samuele 4:7: Il simbolo dell’arca del patto

 1 Samuele 4:7: Il simbolo dell’arca del patto “I Filistei ebbero paura, perché dicevano: ‘Dio è venuto nell'accampamento’. Ed esclamarono: ‘Guai a noi! Poiché non era così nei giorni passati’. La frase dei filistei: “Dio è venuto nell'accampamento” si riferisce all’arca del patto. L’arca del patto era l'oggetto più sacro nella religione di Israele. Questo oggetto a forma di scatola, era ricoperto d'oro e conteneva memoriali dell'esodo, in particolare le tavole di pietra contenenti i dieci comandamenti e un contenitore di manna. Due cherubini erano montati sul suo coperchio, le loro ali si toccavano sul suo centro, dove ogni anno il sommo sacerdote spruzzava sangue sacrificale nel giorno dell'espiazione. L'arca doveva essere custodita nella stanza interna del tabernacolo (cfr. per esempio Esodo 25:10-22; 30:6; 37:1-9; Deuteronomio 10:1-5; Ebrei 9:4), ed era dove il Signore rivelava la sua volontà ai suoi servi (Mosè: Esodo 25:22; 30:36; Aronne: Levitico 16:2...

Osea 2:3-5: La determinazione a rimanere infedeli

 Osea 2:3-5: La determinazione a rimanere infedeli Hai mai pensato alle cose che trafiggono il cuore di Dio?  Una di queste è l'idolatria! Friedrich H. Jacobi disse: “Dove finisce l'idolatria, lì inizia il cristianesimo; e dove inizia l'idolatria, lì finisce il cristianesimo”. Dopo aver rimproverato le prostituzioni e gli adulteri spirituali d’Israele simboleggiato dalla moglie di Osea, Gomer, ora il Signore per bocca di Osea minaccia il giudizio su Israele se il popolo non prende sul serio la Sua esortazione a ravvedersi, se rimane determinato a essere infedele. Noi in questi versetti vediamo la condanna e la convinzione. Cominciamo con: I LA CONDANNA (vv.3-5)  Se la moglie di Osea, quindi Israele, non abbandona la sua idolatria sarà condannata.  Consideriamo: A) La caratteristica della condanna (v.3)  Nel v. 3 è scritto: “Altrimenti, io la spoglierò nuda, la metterò com'era nel giorno che nacque, la renderò simile a un deserto, la ridurrò come una terra arida ...