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Salmo 107:6-7: Smarriti e ritrovati (2)

 Salmo 107:6-7: Smarriti e ritrovati (2) Il GPS di Dio nel deserto della vita   “Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. Il vagare nel deserto spirituale contemporaneo riflette la profonda ricerca umana di autenticità in un mondo frammentato.  Cerchiamo costantemente quella “città da abitare” che solo un incontro genuino con il trascendente può offrire - la Bibbia si riferisce al Signore.  J. Mary Luti ci ricorda: “A volte le persone che vagano non sanno quanto siano perdute. Quando se ne accorgono, spesso sono così lontane che nessun aiuto sembra possibile. Afflitte dall’inquietudine tipica dell’Occidente benestante, vagano da un matrimonio all’altro, da una dieta all’altra, da un percorso spirituale all’altro, da una droga all’altra. Per l’anima senza meta, frenetica di appetiti, nulla può soddisfare se non l’amore di Dio che dà fondamento e orie...

Lamentazioni 3:25: Luce nell’oscurità

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 Lamentazioni 3:25: Luce nell’oscurità Il libro delle Lamentazioni, scritto dal profeta Geremia, è un grido di dolore, un lamento straziante per la devastazione e la distruzione di Gerusalemme caduta nel 586 a.C. per mano Babilonese. Ma nel bel mezzo di questa oscurità, di questo lamento di sofferenza e disperazione umana, un raggio di speranza emerge nel capitolo 3, e quindi anche nel v.25 dove troviamo scritto che il Signore è buono, una verità fondamentale che illumina il nostro cammino spirituale; una luce di speranza in mezzo all’oscurità per coloro che sperano nel Signore e lo cercano. Mediteremo su queste due verità: la bontà del Signore e i beneficiari della Sua bontà. Cominciamo con la prima verità: I LA BONTÀ DEL SIGNORE  “Il SIGNORE è buono”.  Gesù ha dichiarato che Dio è l’unico buono (Matteo 19:17; Marco 10:18; Luca 18:19); è una verità fondamentale lodata nei salmi (Salmo 25:8; 34:8; 86:5; 100:5; 118:1; 136:1; 145:9). La bontà di Dio è una qualità intrinseca...

Galati 4:4: La puntualità di Dio!

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 Galati 4:4: La puntualità di Dio! “Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio”. Immagina di ricevere un regalo prezioso, ma di fermarti solo alla carta lucida che lo avvolge, senza mai aprirlo.  Questo è quello che facciamo spesso con il Natale, ci fermiamo all'involucro, agli aspetti esteriori, che sono i regali, le luminarie, i cenoni e i pranzi, senza mai scoprire, senza mai andare a vedere, o cercare di capire il vero significato del Natale che riguarda la Sua nascita, il fatto più importante per la storia dell’umanità. Spurgeon disse: "Cristo è il grande fatto centrale della storia del mondo. A Lui tutto guarda in avanti o indietro. Tutte le linee della storia convergono su di Lui. Tutti i grandi propositi di Dio culminano in Lui. Il fatto più grande ed epocale che la storia del mondo registra è la sua nascita".  Oggi non parleremo del Natale come una festa tradizionale, ma come un evento rivoluzionario che ha cambiato la storia e può cambiare la t...

Luca 1:76: La lode profetica di Zaccaria (4)

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 Luca 1:76: La lode profetica di Zaccaria (4)  Immagina un bambino di pochi giorni, appena nato, a cui viene profetizzato un futuro straordinario; un futuro che non ha scelto, ma che gli è stato donato. Questa è la storia di Giovanni Battista, un bambino destinato a grandi cose. Siamo ancora al capitolo 1 di Luca, stiamo meditando sulla reazione del sacerdote Zaccaria che nel periodo della circoncisione del figlio, esplode in una lode profetica, dopo che aveva recuperato la voce. Zaccaria esplode in questa lode profetica non solo perché il figlio Giovanni sarà uno strumento del Signore, ma soprattutto perché non c'era stato nessun profeta tra gli Ebrei per quattrocento anni! Dopo secoli di silenzio, Dio scelse un momento speciale nella storia per agire per il Suo popolo nel perdono e nella salvezza.  Lo fece portando al mondo due bambini speciali, uno dal grembo di una donna anziana e sterile, l'altro da una giovane adolescente vergine che celebrava il suo fidanzamento e ...

Luca 1:74-75: La lode profetica di Zaccaria (3)

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 Luca1:74-75: La lode profetica di Zaccaria (3) Questa è la terza predicazione sulla lode profetica del sacerdote Zaccaria. Nelle predicazioni precedenti abbiamo visto che Zaccaria benedice il Signore perché ha riscattato il Suo popolo, e ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide Suo servo secondo le profezie dell’Antico Testamento (Luca 1:67-71).  Nella seconda predicazione (Luca 1:72-74) ci siamo concentrati sulla misericordia, fedeltà e grazia del Signore, e sul fatto che salva perché possiamo servirlo.  Zaccaria ci offre una prospettiva profonda e trasformativa sul significato della vera consacrazione al Signore. Attraverso le sue parole in Luca 1:74-75, scopriamo che la salvezza non è un punto di arrivo, ma l'inizio di un viaggio di totale dedizione al Signore.  Non si tratta semplicemente di un atto religioso occasionale, ma di un impegno radicale che abbraccia ogni momento della nostra esistenza. La chiamata di Dio non è un invito parziale, o mome...

Luca 1:72-74: La lode profetica di Zaccaria (2)

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 Luca 1:72-74: La lode profetica di Zaccaria (2) Ti sei mai chiesto perché il Signore ti ha salvato?  Spesso pensiamo alla salvezza principalmente come una liberazione dal peccato, dalla condanna di Dio, dalla morte eterna.  Questo è vero, ma è solo metà della storia.  Nel testo di oggi, Zaccaria ci mostra che il Signore ci salva per uno scopo preciso: per servirlo. Nel suo cantico di lode, Zaccaria pieno di Spirito Santo, celebra non solo la fedeltà di Dio nel mantenere le Sue promesse fatte ad Abraamo, ma anche il duplice aspetto della salvezza per la Sua misericordia: liberazione e servizio.  È come ricevere non solo la libertà da una prigione, ma anche una chiamata a una nuova missione dopo essere usciti dalla prigione. Nella precedente predicazione dei vv.67-71, abbiamo visto la benedizione del sacerdote Zaccaria, che pieno di Spirito Santo, loda il Signore per la salvezza e il Salvatore, ne abbiamo visto le caratteristiche. In questa seconda parte della lo...

Luca 1:67-71: La lode profetica di Zaccaria (1)

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Luca 1:67-71: La lode profetica di Zaccaria (1) Vi siete mai sentiti così sopraffatti dalla gioia che le parole non bastavano a descriverla?  È accaduto a Zaccaria, quando improvvisamente pieno dello Spirito Santo scoppia in un canto gioioso di lode.  Luca dopo aver parlato della nascita di Giovanni Battista, ora riporta la reazione del padre Zaccaria, ovvero la lode, o com’è stato chiamato: “Il cantico di Zaccaria”, o “Il Benedictus”, chiamato così perché deriva dalla prima parola di questo cantico nella versione latina. Zaccaria era un sacerdote ed era sposato con Elisabetta, una donna sterile.  Entrambi erano anziani quando un angelo del Signore apparve a Zaccaria nel tempio, annunciandogli la nascita di un figlio, Giovanni Battista, che sarebbe stato un profeta e precursore del Messia. A causa della sua incredulità - non credeva che potessero avere un figlio visto la loro tarda età - Zaccaria rimase muto fino alla nascita di Giovanni.  Quando il bambino fu circon...

Salmo 74:21-22: La natura della supplicazione di Asaf (2)

  Salmo 74:21-22: La natura della supplicazione di Asaf (2) La storia raccontata in questo salmo di lamento, la possiamo dire in un modo poetico. Il cielo, una tela di nero inchiostro, era squarciato da strisce frastagliate di lampi. Il tuono rimbombò, un rombo assordante che scosse le fondamenta della terra. La pioggia scrosciava a torrenti, ogni goccia era un piccolo proiettile ghiacciato che si abbatteva sui vetri delle finestre.  Il vento ululava, una sinfonia luttuosa che portava con sé l'odore del sale e della decadenza.  Israele era un mare tempestoso in un fragile vascello, sballottato dall'implacabile tempesta. Ma cosa fa Asaf in questo momento di profonda angoscia? Asaf alza gli occhi al cielo e rivolge a Dio una supplica urgente e appassionata, ma piena di fede. Sebbene il salmo sia ambientato in un contesto storico specifico, i sentimenti di paura, angoscia e speranza espressi da Asaf sono universali.  La tempesta che si era abbattuta su Israele è un'alle...

Salmo 74:18-20,23: La natura della supplicazione di Asaf (1)

 Salmo 74:18-20,23: La natura della supplicazione di Asaf (1) In questi versetti vediamo che il salmista Asaf supplica Dio. Questa sua supplicazione è caratterizzata da un profondo senso di urgenza, da una fiducia incrollabile nelle promesse divine e da una richiesta dell’intervento di Dio in favore del Suo popolo e ripristini la Sua giustizia. Steven J. Lawson scrive: “Poche prove nella vita sono più strazianti che subire sconfitte mentre si serve Dio. Quando l'opera di Dio incontra battute d'arresto, il suo popolo si tormenta per queste perdite e desidera ardentemente che l'opera del regno di Dio venga ristabilita. E finché il regno di Dio non prospererà di nuovo, l'angoscia riempie i cuori dei suoi servitori. In questi tempi di devastazione, devono invocare Dio per sollievo e restaurazione. Questo è il fulcro del Salmo 74, un canto di lamento che esprime l'agonia del popolo di Dio devastato. I nemici di Israele avevano distrutto il tempio (2 Re 25), ma ancora peg...

Salmo 74:13-17: Il contenuto della lode a Dio

 Salmo 74:13-17: Il contenuto della lode a Dio Immagina di camminare in un tunnel buio, sentendoti perso e impaurito.  È così che si sentiva Asaf mentre affrontava l'oppressione dei Babilonesi.  Ma proprio come la luce alla fine del tunnel illumina il cammino, ricordare la potenza di Dio illumina la nostra vita donandoci nuova e fresca speranza.  Quando ricordiamo gli interventi storici della potenza di Dio, come la divisione del Mar Rosso, o la creazione dell'universo, come fece Asaf in questo salmo, ci viene ricordato che Lui è più grande delle nostre lotte, delle nostre sfide, dei nostri problemi e dei nostri nemici! Asaf ci insegna che una persona, o un popolo oppresso (la Giudea lo era dai Babilonesi) che soffre quando tutto sembra perduto, quando la speranza sembra svanire e il futuro appare oscuro e incerto, di rivolgere lo sguardo al passato, ricordando le grandi opere di Dio. Dovremmo ricordare sempre chi è Dio e cosa ha fatto nella storia biblica, ma anche ...

2 Re 3:16-18: Oltre ogni aspettativa - la potenza della provvidenza del Signore

 2 Re 3:16-18: Oltre ogni aspettativa - la potenza della provvidenza del Signore Cosa accadrebbe se, in un momento di disperazione totale, un miracolo trasformasse la vostra situazione più critica in una fonte di abbondanza? In una benedizione? È proprio questo che accadde al popolo di Israele nel libro dei Re.  In un deserto arido e inospitale, dove ogni speranza sembrava svanire, Dio interviene in modo miracoloso, trasformando una valle secca in un fiume in piena! Ma vediamo il contesto. Ieoram, figlio del re Acab, succedette al fratello di Acazia in Israele. Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come suo padre perché tolse via la statua di Baal, che suo padre aveva costruito (2 Re 3:1-3). Dopo la morte di Acab, Moab si era ribellata al dominio Israelita e si era rifiutata di pagare il tributo, ma Acazia non fece nulla al riguardo (2 Re 1:1).  Ieoram cercò di recuperare questa preziosa fonte di reddito con un attacco militare in cui ebbe il sostegno di...

1 Samuele 7:9-10: Gli strumenti della vittoria

 1 Samuele 7:9-10: Gli strumenti della vittoria “Samuele prese un agnello da latte e l'offrì intero in olocausto al SIGNORE; e gridò al SIGNORE per Israele, e il SIGNORE l'esaudì. Mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si avvicinarono per assalire Israele; ma il SIGNORE in quel giorno fece rimbombare dei tuoni con gran fragore contro i Filistei e li mise in rotta, tanto che essi furono sconfitti davanti a Israele”. Seneca disse: "La speranza è il più grande bene che l'uomo possegga". Seneca sottolineava come la speranza sia un bene inestimabile per l'essere umano. Una forza che ci sostiene e ci motiva ad andare avanti, anche nelle situazioni più difficili. È l'antidoto alla disperazione. Ci permette di mantenere viva la fiamma dell'ottimismo, anche quando tutto sembra perduto come nella storia di questi versetti. “Non si può vivere senza speranza. Vivere senza speranza significa cessare di vivere” diceva Fëdor Dostoevskij. Perdere la speran...

Esdra 3:3: Dalle ceneri alla fiamma: il ristabilimento del culto

 Esdra 3:3: Dalle ceneri alla fiamma: il ristabilimento del culto “Ristabilirono l’altare sulle sue basi, sebbene temessero i popoli delle terre vicine, e offrirono sopra di esso olocausti al Signore: gli olocausti del mattino e della sera”. Dalle ceneri della distruzione, una fiamma di speranza si riaccese.  In un tempo difficile, un piccolo gruppo di uomini e donne Israeliti furono desiderosi di ritornare a Gerusalemme con un unico scopo: ricostruire!  Si trovavano in esilio in Babilonia - per il giudizio di Dio - e volevano ritornare in patria con l'intenzione di onorare il Signore che avevano disonorato con l'idolatria molti anni prima. Non si limitarono a rialzare le mura di una città, ma volevano riaccendere l'altare del Signore, simbolo del loro legame indissolubile con Lui.  Esdra 3:3 ci racconta questa storia potente, una storia di rinascita, di coraggio e di incondizionata devozione.  Un racconto che risuona ancora oggi, invitandoci a riflettere sul no...

Osea 3:4: Un amore che sa disciplinare

  Osea 3:4: Un amore che sa disciplinare Avete mai ricevuto un regalo che inizialmente vi ha deluso, ma che poi si è rivelato essere esattamente ciò di cui avevate bisogno?  A volte, l'amore più profondo e vero si manifesta in modi che non comprendiamo subito.  Oggi esploreremo un tipo di amore simile: l'amore di Dio che sa disciplinare. L’amore di Dio è un amore così profondo, così vero, che è disposto a fare qualsiasi cosa per renderci migliori, anche se significa farci attraversare momenti di dolore.  Questo è l'amore di Dio che troviamo in Osea 3:4.  L'amore di Dio, come un fuoco purificatore, a volte ci spoglia di ciò che per noi è importante per rivestirci della Sua gloria, trasformando le nostre privazioni in opportunità di rinascita spirituale e di intimità più profonda con Lui. In questa predicazione vedremo insieme un passo che potrebbe sembrare duro a prima vista, ma che in realtà rivela il cuore di un Padre che ama così intensamente da essere dispost...

Osea 3:1: Un amore che persiste al tradimento

 Osea 3:1: Un amore che persiste al tradimento L'amore di Dio per il Suo popolo è un amore che trascende ogni comprensione umana.  Dio ci ama nonostante la nostra infedeltà! La storia del profeta Osea, narrata nell'Antico Testamento, offre un'immagine potente e toccante dell'amore divino.  Dio chiama Osea a sposare Gomer, una donna che si rivelerà infedele, adultera a lui.  Attraverso questa esperienza dolorosa, Osea è chiamato a vivere e a testimoniare un amore che rispecchia quello di Dio verso il Suo popolo infedele, che lo tradisce con gli idoli di Baal. In Osea 3:1 leggiamo l’importante azione che Osea doveva fare: “Il SIGNORE mi disse: ‘Va' ancora, ama una donna amata da un altro, e adultera; amala come il SIGNORE ama i figli d'Israele, i quali anche si volgono ad altri dèi e amano le schiacciate d'uva’”. Questo versetto contiene verità profonde sull'amore incrollabile di Dio per noi, nonostante la nostra infedeltà e idolatria.  Oggi esamineremo da...

Giosuè 14:12: Possiamo farcela!

 Giosuè 14:12: Possiamo farcela! “C’è la possiamo fare!” racchiude in sé un messaggio di grande forza e positività. È un invito a non arrendersi mai. Nello sport, gli atleti usano spesso questo motto per motivarsi a vicenda e a raggiungere la vittoria. Nel mondo del lavoro, i gruppi utilizzano questo motto per incoraggiarsi a vicenda e a raggiungere gli obiettivi comuni. Nel sociale, le persone usano questo motto per promuovere la giustizia, l'uguaglianza e un mondo migliore per tutti. Ma io oggi voglio usare questo motto in relazione alla fede, considerando l’esempio di Caleb, il figlio di Gefunne, il Chenizeo. In Giosuè 14:12 leggiamo le sue parole: “Dammi dunque questo monte del quale il SIGNORE parlò quel giorno, poiché tu udisti allora che vi stanno degli Anachiti e che vi sono delle città grandi e fortificate. Forse il SIGNORE sarà con me, e io li scaccerò, come disse il SIGNORE”. Questo versetto fa parte del racconto della distribuzione della terra di Canaan tra le tribù di ...

2 Re 19:19: Lo scopo della supplicazione di Ezechia

  2 Re 19:19: Lo scopo della supplicazione di Ezechia Avete mai pregato con fervore, implorando il Signore per un miracolo, o una semplice liberazione, e siete rimasti delusi perché la vostra supplicazione non è stata esaudita? Tra le varie cause ci potrebbe essere stata quella che non ricercavate la gloria del Signore… avevate semplicemente una motivazione egoistica (cfr. per esempio Giacomo 4:3). Lo scopo della nostra vita è glorificare Dio! (Isaia 43:7; 1 Corinzi 10:31). Così quando preghiamo, la nostra preghiera deve mirare a glorificare Dio sia nel modo come preghiamo (cfr. per esempio Salmo 115:1; Matteo 6:9; Apocalisse 4:11), e sia anche nell’esaudimento. La storia di questo capitolo di 2 Re, ci insegna che anche nei momenti più bui, possiamo trovare speranza nel Signore e cercare la Sua gloria, come ha fatto Ezechia. La preghiera di Ezechia travalica i confini di Gerusalemme per abbracciare l'umanità intera, desiderando il riconoscimento universale del Signore come unico Di...

2 Re 19:19: La supplicazione di Ezechia

 2 Re 19:19: La supplicazione di Ezechia Vi siete mai sentiti disperati, con le spalle al muro e senza via d'uscita?  Forse avete perso un lavoro, avete ricevuto brutte notizie di salute, o affrontato una situazione che sembrava impossibile da superare.  In momenti come questi, come dobbiamo reagire? La storia di re Ezechia, raccontata in 2 Re 19, ci offre un potente esempio di come possiamo reagire.  Ezechia e il popolo di Gerusalemme si trovano accerchiati dal temibile esercito assiro, ma il re si rivolse a Dio con un cuore pieno di fede, umiltà e audacia.  La sua preghiera ebbe un impatto straordinario, salvando la città e dimostrando il potere di Dio di intervenire anche nelle situazioni più disperate. Così quando ci troviamo di fronte a difficoltà insormontabili, possiamo rivolgerci a Dio certi del Suo aiuto, come ha fatto il re di Giuda Ezechia. Warren Wiersbe scriveva: “Quando le prospettive sono tristi, provate a guardare in alto. È quello che fece il re...

Colossesi 1:27: La rivelazione del mistero di Dio

 Colossesi 1:27: La rivelazione del mistero di Dio Questo versetto fa parte della lettera di Paolo ai Colossesi, una comunità di cristiani situata nell'antica Colosse.  Nella lettera, Paolo affronta alcune false dottrine che circolavano nella comunità e ribadisce i principi fondamentali della fede cristiana.  Il versetto 27 si inserisce in questo contesto, sottolineando la centralità di Gesù Cristo e la speranza a Lui collegata. Paolo nel v.27 ribadisce che Dio ha preso l’iniziativa di far conoscere ai santi quale sia la ricchezza della gloria del mistero fra gli stranieri, cioè Gesù in voi la speranza della gloria. Il v.27 si tratta di un'amplificazione della precedente proposizione del v.26 riguardo la manifestazione del mistero che era stato tenuto nascosto per tutti i secoli: “Ma che ora è stato manifestato ai suoi santi”, cioè Dio ha voluto far conoscere loro quali sono le ricchezze della gloria di questo mistero tra gli stranieri, cioè i non Giudei.   I “santi”...

Atti 12:5: L’importanza della preghiera comunitaria

 Atti 12:5: L’importanza della preghiera comunitaria “Pietro, dunque era custodito nella prigione, ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa”.   Kent Hughes scrive: “Il capitolo 12, ambientato in un contesto di crescente persecuzione, si apre con l’apparente incapacità del popolo di Dio di fare qualsiasi cosa per liberarsi, ma poi descrive una straordinaria dimostrazione di forza tra cristiani apparentemente indifesi e rivela la fonte di quella forza”. Dai vv.1-4 apprendiamo che il re crudele Erode Agrippa I, nipote di Erode il Grande, cerca di ingraziarsi gli Ebrei perseguitando i cristiani: fa uccidere Giacomo, fratello di Giovanni e ritenne opportuno ritardare l'esecuzione di Pietro mettendolo in prigione, e facendolo custodire a turno con una stretta sorveglianza da quattro gruppi di quattro soldati ciascuno che si alternavano ogni tre ore, in quattro turni, secondo l’uso Romano.  Evidentemente Erode era preoccupato che una figura di così alto p...