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Stereotipi su Dio

Stereotipi su Dio   “Ciò che viene in mente quando pensiamo a Dio è la cosa più importante di noi.” A.W. Tozer. L’idea che hai di Dio è più importante di qualsiasi altra cosa nella tua vita - più del tuo lavoro, delle tue relazioni, della tua istruzione - di tutto, perché determina la tua vita. CHI È VERAMENTE DIO? Tutti hanno un’opinione su Dio. Anche chi dice di non credere in Lui ha comunque un’idea di chi sarebbe se esistesse. Ma la maggior parte di queste idee sono stereotipi distorti che impediscono alle persone di conoscere il vero Dio rivelato nella Bibbia. Gli stereotipi su Dio non nascono nel vuoto. Spesso derivano da esperienze negative con autorità umane - padri assenti o severi, capi oppressivi, leader religiosi ipocriti. Altre volte nascono dalla sofferenza. A volte sono semplicemente il prodotto di ignoranza biblica o di caricature culturali che riducono Dio a una versione amplificata degli uomini. Ma spesso sono anche frutto di pregiudizi. È il peccato in noi che de...

Osea 2:19-20: Il Signore fidanzerà a Sé Israele

 Osea 2:19-20: Il Signore fidanzerà a Sé Israele Non so se esistono ancora gli auguri di fidanzamento tipo queste: "Oggi siete fidanzati è un giorno molto bello e speciale. Vi auguro che quello che provate oggi vi accompagni per tutta la vita". "Per la vostra proposta di fidanzamento vi auguro un futuro meraviglioso pieno di amore. Tanti auguri per questo viaggio intrapreso insieme".  "Tanti auguri a voi, siete una bellissima coppia che ha deciso finalmente di fidanzarsi ufficialmente". Ora due delle immagini che troviamo nella Bibbia della relazione tra Dio e il Suo popolo, è il fidanzamento e il matrimonio. Nella precedente predicazione abbiamo visto l’azione del Signore nell’abolire il Baalismo e il dare prosperità a Israele, la garanzia della sua sicurezza e tranquillità in due modi: farà un patto con gli animali e non permetterà le guerre. Oggi vedremo che il Signore fidanzerà a Sé Israele. Il Signore, ora si rivolge a Israele personalmente e direttam...

La natura di Dio: Introduzione agli attributi di Dio

La natura di Dio: Introduzione agli attributi di Dio La Bibbia ci parla della grandezza di Dio e c’invita a lodarlo (Salmo 150:2). Dio ha fatto molte opere potenti, ma anche se non le avesse fatte, sarebbe sempre degno di lode per la grandezza della sua persona. La grandezza di Dio è descritta in molti modi nella Bibbia, anche come attributi. Certo, secondo Louis Berkhof: “Il nome ‘attributi’ non è ideale, poiché trasmette la nozione di aggiungere, o assegnare qualcosa a uno, ed è quindi atto a creare l'impressione che qualcosa sia aggiunto all'Essere divino. Indubbiamente il termine ‘proprietà’ è migliore, in quanto indica qualcosa che è proprio di Dio e solo di Dio”; ma non useremo la parola “attributi” per aggiungere qualcosa a Dio, ma per indicare le perfezioni intrinseche di Dio, e perché è di uso comune nello studio che lo riguarda. Lo studio degli attributi di Dio è importante non solo perché ci fanno conoscere chi è Dio, ma anche per quello che ci si può aspettare da Lu...

Proverbi 9:10: Il principio della saggezza

 Proverbi 9:10: Il principio della saggezza “La vita è sempre una gara tra l'istruzione e la catastrofe” (H. G. Wells). Possiamo dire tra quelli che la ricevono e quelli che non ne vogliono sapere nulla! Il capitolo 9 di Proverbi mette a confronto la saggezza e la follia (kesî·lûṯ), cioè l’agire in modo stupido e avventato ed è l’epilogo di tutto il discorso fatto dai capitoli 1-8. Douglas Mangum commentando Proverbi 9:1-18 che riguarda le vie della saggezza e della follia scrive: “Il prologo iniziale della saggezza di un padre trasmessa al figlio si conclude con un epilogo che contrappone le vie della saggezza a quelle della follia. Il padre personifica la saggezza e la follia come due donne molto diverse. La saggezza lavora diligentemente, prepara la casa, gestisce la servitù e invita i semplici a mangiare il suo pane. Tale comportamento rivela in ultima analisi il timore del Signore, la conoscenza e l'intuizione del Santo d'Israele (9:10). La follia, al contrario, è una ...

La dottrina di Dio: La conoscibilità di Dio (Seconda parte)

 La dottrina di Dio La conoscibilità di Dio (Seconda parte) Cercare di spiegare Dio è come cercare di spiegare un bacio; il dizionario ci può dare la definizione: ‘Una carezza con le labbra; un tocco o un contatto gentile’, ma cattura davvero l'essenza di ciò che è un bacio? Per esempio possiamo catturare il bacio di una mamma sulla fronte del suo neonato? O il bacio del giovane innamorato alla sua ragazza? Proprio come le parole non possono catturare completamente tutto ciò che è coinvolto in ciò che conosciamo per esperienza e che tentiamo di descrivere come un ‘bacio’, non possiamo nemmeno comprendere, spiegare o definire completamente ‘Dio’.  Possiamo conoscerlo per esperienza secondo la Sua rivelazione attraverso la Bibbia e la persona di Gesù Cristo, ma non possiamo comprendere, spiegare o definire completamente Dio. Siamo ancora su questo studio sulla conoscibilità di Dio. Robert Hugh Benson disse: “C'è solo una cosa al mondo che vale davvero la pena perseguire: la cono...

La dottrina di Dio: l’incomprensibilità

La dottrina di Dio: l ’incomprensibilità Dio è Dio e noi siamo creature limitate, questo ci ricorda l’importante dottrina della rivelazione di Dio. Scott Oliphint scrive: “Nel rivelare se stesso e le sue vie nel mondo a noi, Dio ci sta indicando i nostri limiti come creature. Ci sta ricordando che Lui è Dio e noi non lo siamo”. Ma Dio non ci ha rivelato tutto! (Deuteronomio 29:28). L'essere stesso di Dio è così trascendente (cfr. per esempio 1 Cronache 29:11; Isaia 57:15), cioè al di sopra di noi e al di fuori del genere umano e delle divinità pagane (cfr. per esempio Esodo 15:11; Geremia 10:6), è il Totalmente Altro, cioè Colui che ha una natura completamente diversa dalla nostra, che tutti i nostri sforzi per arrivare a una comprensione completa di Lui sono destinati fin dall'inizio al fallimento. Nessuno è pari a Dio!  Il mistero di Dio fa parte della teologia! (cfr. per esempio Giobbe 37:23; Salmo 97:2; Isaia 45:15; 1 Timoteo 6:16).  Herman Bavinck afferma che "il mist...

1 Samuele 2:12: Servire il Signore non significa conoscerlo

 1 Samuele 2:12: Servire il Signore non significa conoscerlo “I figli di Eli erano uomini scellerati; non conoscevano il Signore”. Il sacerdozio in Israele era ereditario, un ruolo che era destinato solo ai discendenti di Aaronne.  Così i due figli giovani (1 Samuele 2:17) di Eli stavano servendo come sacerdoti come aveva fatto il loro padre, ma non erano obbedienti a Dio, e ignorarono il rimprovero del padre perché ciò che facevano era malvagio e non dava buona testimonianza al popolo (vv.23-25). Sicuramente Eli poteva fare di più, per esempio rimuoverli dal servizio sacerdotale, ma non lo fece. Dio giudicherà i figli di Eli con la morte (1 Samuele 2:34; 4:11,17).  In questo versetto vediamo due aspetti dei figli di Eli, Ofni e Fineas ( 1 Samuele 4:11): erano scellerati e non conoscevano il Signore. Cominciamo a vedere che erano uomini scellerati “Uomini Scellerati”, letteralmente "figli di Belial" (bÄ•nê belîyaÊ¿al), questa frase è idiomatica indica “buono a nulla”, o “un...

Si può conoscere Dio?

 Si può conoscere Dio? Alcune persone sentono il bisogno di coprire una mancanza di fiducia in se stessi, cercando di fare una grande impressione. Un colonnello dell'esercito neopromosso si trasferì nel suo nuovo ufficio. Entrò, si sedette la scrivania nuova e grande, una persona bussò alla sua porta. “Solo un minuto”, disse il colonnello,”sono al telefono.” Egli prese il telefono e disse ad alta voce per farsi sentire: “Sì, signore, generale, chiamerò il Presidente di questo pomeriggio. No, signore, non dimenticherò.” Poi riattaccò il telefono e disse all’uomo di entrare. “Come posso aiutarla?” Chiese il colonnello. “Bene, signore,” rispose l’uomo, “Sono venuto per collegare il telefono”.  Geremia 9:23-24: "Così parla il SIGNORE: 'Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza: ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il SIGNORE. Io pratico la bontà, il diri...

Isaia 57:15: Dio è immanente.

Isaia 57:15: Dio è immanente. “Ma sto vicino a chi è oppresso e umile di spirito per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore degli oppressi”. Nonostante Dio sia, l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità, e si chiama il Santo (v.15), quindi trascendente, nello stesso tempo è immanente: è vicino agli oppressi e agli umili. Dio non lascia coloro che sono oppressi e umili abbandonati a loro stessi, ma interviene nella loro vita. Al di là di quale possa essere il significato specifico di questo versetto, noi vediamo che Dio si prende cura degli oppressi e degli umili, rivitalizzerà il loro spirito e il loro cuore. Dio è immanente, vale a dire, è presente, opera in questo mondo, è attivo in mezzo a noi. Colui che è al di là del finito e dell’umano, il trascendente, si manifesta nella vita degli uomini. Dio è più vicino di quanto si possa immaginare e opera in modi che noi a volte noi non vediamo e possiamo comprendere, ma è sempre all’opera (Salmo 77:19; Gio...

Giudici 2:10: Dio non ha nipoti.

Giudici 2:10: Dio non ha nipoti. “Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; poi, dopo quella, vi fu un'altra generazione che non conosceva il SIGNORE, né le opere che egli aveva compiute in favore d'Israele”. La prima generazione di israeliti, contemporanei di Giosuè, stanziata nel paese di Canaan, servì il Signore (v.7), conosceva i miracoli e i giudizi del Signore, mentre la seconda generazione non lo conosceva, servì gli idoli di Baal (vv.11-12; Giudici 3:5-6). Studiosi sono divisi riguardo il significato di “conoscere”, alcuni pensano che si riferisca alla mancanza d’informazioni perché non conoscevano le opere del Signore. In questo sarebbero stati negligenti i loro genitori che non hanno insegnato loro le opere del Signore (Deuteronomio 6:6-7; Salmo 78:5-7; Efesini 6:4). Oppure, altri studiosi pensano

L'amore. (Galati 5:22).

Amore (Galati 5:22) Un barbiere, aveva notato negli ultimi giorni, che i suoi affari avevano avuto un buon incremento. Quando ha cercato di scoprire il perché, scoprì che il suo concorrente, un altro barbiere in paese, era malato, e in quei giorni non aveva lavorato. Quando la settimana si concluse, prese tutto quello che aveva fatto in precedenza al suo reddito medio e lo portò al suo concorrente, mostrando il suo amore cristiano ed empatia. Tu lo avresti fatto? L’amore è il frutto dello Spirito Santo! Ciò che è significativo in questo elenco di Galati 5:22 del frutto dello Spirito Santo è che l’amore è menzionato prima di tutto. Qualcuno pensa perché è il frutto primario, fondamentale, il più importante (cfr. Galati 5:13-14; 1 Corinzi 13:13), perché è la fonte da cui tutte le altre virtù, o grazie provengono. L'amore è una delle parole più frequentemente utilizzate nel vocabolario di Paolo. L'amore è il cuore e l'anima dell’etica di Paolo e del Nuov...

Tito 1:16: Le nostre azioni negano, o affermano la nostra professione di fede.

Tito 1:16: Le nostre azioni negano, o affermano la nostra professione di fede.  “Professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli, incapaci di qualsiasi opera buona”. Molte persone affermano di conoscere Dio. Come possiamo sapere se davvero lo conoscono? Non lo sapremo con assoluta certezza in questa vita, ma uno sguardo al loro stile di vita ci dirà tanto se lo conoscono veramente. Paolo ha lasciato Tito a Creta per organizzare la chiesa e costituire gli anziani (responsabili di chiesa). L’anziano deve avere certe caratteristiche, tra le quali quella di essere attaccato alla Parola di Dio, in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono (Tito 1:9). Paolo mette in guardia Tito riguardo il fatto che a Creta vi sono molti ribelli, ciarloni e seduttori, quindi falsi dottori; Tito li deve riprendere perché siano sani nella fede e non diano retta alle favole giudaiche e né a comandamenti degli uomini ...

Giovanni 1:1: Gesù è la Parola.

Giovanni 1:1:  Gesù è la Parola. Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Noi vediamo che Gesù è la Parola come confermato dai vv.14 e 18. (Cfr. Apocalisse 19:13). La radice del termine “parola” (logos) nel greco (leg,lego)  nel suo significato primitivo è scegliere, raccogliere, riunire parole insieme e così, parlare, esprimere, manifestare, rivelare un pensiero, un concetto, quindi anche la persona che parla. Perciò “parola” (logos) indica una raccolta nella mente di una persona che si esprime con le parole.  Perché Giovanni si esprime in questo modo? Con questa verità Giovanni voleva raggiungere sia i Greci che i Giudei.  Per i filosofi greci (gli stoici) credevano che la parola fosse il principio razionale mediante il quale è esistito tutto, un principio creativo che governa tutto, ma non era comunque un essere personale. Nell’Antico Testamento e quindi per i giudei noi vediamo che: (1) La Parola era il mezzo media...

La Bibbia è ancora attuale oggi?

La Bibbia è ancora attuale oggi? La Bibbia oggi è attuale perché è la Parola di Dio e come tale non passerà mai come dice Gesù:   "Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno"  (Matteo 24:35).  Ancora Salmi 119:89:   "Per sempre, SIGNORE, la tua parola è stabile nei cieli". Infine  1 Pietro 1:24-25:   "Infatti, 'ogni carne è come l'erba, e ogni sua gloria come il fiore dell'erba. L'erba diventa secca e il fiore cade;  ma la parola del Signore rimane in eterno'. E questa è la parola che vi è stata annunziata". Secondo questi versetti la Bibbia è attuale e non passa mai di moda, è importante per l’uomo e il mondo moderno. La Bibbia è l’unica fonte obiettiva della rivelazione che Dio ci ha dato su Sé stesso e sul Suo piano per l’umanità.  La Bibbia fa conoscere Dio e il Suo piano di salvezza per l’uomo che è peccatore separato da Dio a causa dei propri peccati e ci fa conoscere anche la soluzione che Dio ha provve...

L'amore autentico.

1 Giovanni 4:7-8 L'amore autentico. Molte chiese oggi sono colpite dall'odio, dalla mancanza di amore e da lotte di potere. Rivalità, dissensi e disaccordi tra i credenti possono essere distruttivi per una chiesa sia per la crescita spirituale all’interno della chiesa (Giacomo 3:14-18) e sia per la testimonianza pubblica (Giovanni 13:34-35). Nella sua ultima preghiera prima di essere tradito e arrestato, Gesù chiese a Dio che i suoi discepoli potessero essere uniti (Giovanni 17:21), la stessa cosa dirà Paolo per esempio in Efesini 4:1-3 : "vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, sforzandovi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace".   Qual è il contesto di 1 Giovanni 4:7-8? Giovanni ha già affrontato il tema dell'amore in 1 Giovanni 2:7-11 e poi di nuovo in 1 Giovanni 3:11-18 . Ora in questo capitolo (1 Gio...