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Ecclesiaste 1:3: La vanità della vita

 Ecclesiaste 1:3: La vanità della vita Quando aveva ottantanove anni, un anno prima di morire, il politico inglese Sir Leonard Woolf (1880 – 1969) disse: "Il mondo di oggi e la storia del formicaio umano degli ultimi cinquantasette anni, sarebbero esattamente gli stessi se avessi giocato a ping-pong invece di sedere in commissioni, scrivere libri e memorandum. Devo quindi fare questa ignominiosa confessione a me stesso e a chiunque legga queste parole: in questa lunga vita ho macinato 150.000-200.000 ore di lavoro perfettamente inutile". Leonard Wolf ha considerato tutte quelle ore di lavoro qualcosa d’inutile! Salomone, riconosce la monotonia dell'attività frenetica della vita e l'inutilità della fatica umana, si chiede quale profitto ha l’umanità di tutta la fatica che compie su questa terra.  Questo sarà illustrato nei vv.4-11. Il ritmo incessante delle generazioni umane (Ecclesiaste 1:4), i cicli del sole (Ecclesiaste 1:5), i movimenti del vento (Ecclesiaste 1:6) ...

1 Samuele 12:21: La motivazione per non allontanarsi dal Signore

 1 Samuele 12:21: La motivazione per non allontanarsi dal Signore “Non ve ne allontanate, perché andreste dietro a cose vane, che non possono giovare né liberare, perché sono cose vane”. Il profeta Samuele, dopo aver esortato il popolo d’Israele a non allontanarsi dal Signore (v.20), ora lo ribadisce di nuovo e dice la motivazione specificando e sottolineando due volte che andrebbero dietro a cose vane, che non possono giovare né liberare. “Allontanarsi” (sûr) indica “deviare” “cambiare direzione”, soprattutto in relazione all'abbandono di un corso o di un percorso prestabilito (cfr. per esempio Giudici 14:8; 1 Samuele 6:12), in questo caso significa lasciare il Signore, voltarsi indietro e andare via da Lui, quindi abbandonarlo (cfr. 2 Cronache 25:27; Geremia 6:23; 17:5; Ezechiele 6:9) e seguire altro, che Samuele chiama “cose vane”. “Cose vane” (hattōhû) si riferisce a cose senza valore, inconsistenti, inutili, vuote, che non c’è niente come un deserto (cfr. per esempio Isaia 24:...

Matteo 25:19-30: La parabola dei talenti (2 Parte)

 Matteo 25:19-30: La parabola dei talenti (2 Parte) Tommaso da Kempis diceva: “Lavora un po' ora, e presto troverai grande riposo, in verità, gioia eterna; poiché se continuerai ad agire fedele e diligente, Dio sarà senza dubbio fedele e generoso nel ricompensare”. Nella prima parte della predicazione sulla Parabola dei Talenti abbiamo visto la responsabilità che il padrone affidò a tre dei suoi servi e la loro reazione, oggi vediamo la resa dei conti. Il v.19 dice: “Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro”. Passò molto tempo prima che l’uomo, ora chiamato “il padrone di quei servi” ritornò a fare i conti con loro per vedere se avessero adempiuto il proprio dovere, e questo dimostra che era stato dato loro il denaro per farlo fruttare. “Padrone” (kyrios), cioè “Signore”, si riferisce a Gesù (per esempio Matteo 7:21-22; Luca 6:46; Giovanni 20:28; Romani 1:4; 1 Corinzi 8:6) e “dopo molto tempo” è inteso al Suo ritorno (per esempio Atti 1:11; Filippe...