Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta stolto

Proverbi 1:5: La persona saggia

Proverbi 1:5: La persona saggia “Il saggio ascolterà e accrescerà il suo sapere; l’uomo intelligente ne otterrà buone direttive”. Il libro dei Proverbi fa parte della letteratura sapienziale dell’Antico Testamento.  Nella cultura Ebraica, la saggezza era altamente valorizzata e considerata un dono divino.  Questo versetto riflette l’importanza che la società attribuiva all’apprendimento continuo e alla crescita personale; racchiude in sé profonde verità sulla natura della saggezza e su come possiamo coltivarla nelle nostre vite. In un mondo dominato da informazioni rapide, opinioni forti e la tendenza a parlare più che ad ascoltare, questo antico proverbio ci sfida a riconsiderare il nostro approccio all’apprendimento e alla crescita personale.  Il nostro testo descrive una persona veramente saggia. Il saggio (ḥākām) in questo versetto, è colui che ha capacità di comprensione e discernimento (cfr. per esempio Proverbi 10:8), è colui che è dotato di ragione e la usa, ...

Salmo 14:1-4: L’azione dello stolto

  Salmo 14:1-4: L’azione dello stolto James Johnston commentando su questi versetti dice: “Nel dicembre 1989 la copertina ‘The Atlantic’ poneva la domanda ‘Possiamo essere buoni senza Dio?’ Il punto di questo articolo è che mentre i cristiani non sono perfetti, l'etica e la moralità che apprezziamo nella civiltà occidentale provengono dalla Bibbia. Man mano che la nostra società diventa secolare, perderemo le basi per etica e moralità. ‘Se il cristianesimo declina e muore nei prossimi decenni, il nostro universo morale e anche l'universo politico relativamente umano che sostiene sarà in pericolo’. Il principio alla base è che il modo in cui ci comportiamo è in definitiva radicato in ciò in cui crediamo su Dio. Senza Dio non c'è nulla che ci possa trattenere dall'immergerci in tutti i tipi di orrori”.  Nella precedente predicazione abbiamo visto il credo dello stolto, abbiamo visto che lo stolto è senza senno, senza saggezza, è ateo. Continuiamo la meditazione di questo ...

Salmo 14:1-4: Il credo dello stolto

Salmo 14:1-4: Il credo dello stolto  Questo salmo è di Davide indirizzato al direttore del coro (v.1). Dal v. 7, può essere considerato un salmo profetico che si riferisce al ritorno del popolo dall’esilio (cfr. Salmo 126:7); oppure parla in generale dei prigionieri ebrei che ritornano liberi nella loro terra (v.7); oppure l’esilio del v. 7 è figurativo (Giobbe 42:10; Ezechiele 16:53), non si riferisce all’esilio.  Può anche essere che il salmo sia stato scritto avendo in mente un approccio etico per indicare la malvagità che deriva da una negazione di Dio, e quindi il salmo è una polemica contro l'ateismo.  L’autore Davide, parla dello stolto, in ebraico (nābāl) che nega l'esistenza di Dio e agisce in modo malvagio.  Davide aveva affrontato una persona, un certo Nabal che si era comportato irrispettosamente verso di lui e ne subì le conseguenze (1 Samuele 25). Questo salmo è un lamento sentito per la corruzione morale, o depravazione universale, di coloro che dicono...

Ecclesiaste 7:3: La tristezza vale più di una risata!

Ecclesiaste 7:3: La tristezza vale più di una risata! "La tristezza vale più del riso; poiché quando il viso è afflitto, il cuore diventa migliore". Nei versetti precedenti l'Ecclesiaste aveva parlato di morte: la morte è meglio del giorno della nascita, e ancora: è meglio andare in una casa in lutto che andare in una casa in festa perché là è la fine di ogni uomo, e colui che vive vi porrà mente (vv.2-3). Poi l'Ecclesiaste parla che la tristezza ha più valore di una risata. La morte di una persona che conosciamo reca tristezza, ma la tristezza ha più valore del riso. Sembra che l'Ecclesiaste sia proprio negativo, pessimista, per la società di oggi che ricerca e incoraggia l'edonismo, il piacere egoistico. La stragrande maggioranza delle persone va più volentieri alle feste che ai funerali. Ma paradossalmente la tristezza porta benefici. Il cuore diventa migliore quando consideriamo la morte, quando ci rendiamo conto che ci attende la stessa fine di col...