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Osea 1:6-7: Lo-Ruama niente più compassione di Dio

 Osea 1:6-7: Lo-Ruama niente più compassione di Dio Ci sono persone che credono nella “teologia del Babbo Natale”; secondo questa teologia i peccati non creano nessun problema; Dio perdona sempre e non punisce nessuno, anche coloro che hanno uno stile di vita immorale e idolatra, non dobbiamo temerlo, chi lo fa è giudicato antiquato, bigotto, puritano.  Ma questo non rispecchia ciò che dice la Bibbia, ciò che troviamo scritto in Osea 1:4-9. Dopo la chiamata di Osea da parte di Dio di sposare una moglie prostituta, Gomer, e fare figli di prostituzione, ecco che Gomer concepì e partorì il primo figlio che il Signore disse a Osea di chiamarlo Izreel. Nei vv.6-7 vediamo la nascita di una figlia, che è simbolo di negazione della compassione di Dio verso Israele, il Regno del Nord. Se mentre il nome del primo figlio si concentrava sia sul giudizio sulla dinastia del re Ieu, della monarchia e su Israele, ora con questo nome simbolico del secondo figlio, il giudizio si concentra solo ...

Salmo 77:11-20: Lo sguardo al passato nella sofferenza

 Salmo 77:11-20: Lo sguardo al passato nella sofferenza Nella vita, anche in quella cristiana, possiamo ritrovarci in circostanze difficili e devastanti, ognuno di noi, anche il cristiano più spirituale, può ritrovarsi “in una valle oscura”. Ma come dobbiamo comportarci in queste circostanze? In questi versetti il salmista c’insegna cosa fare. Il salmo può essere diviso in due parti; nella prima parte è messa al centro l’io, troviamo il lamento, la sofferenza, i dubbi, il senso dell’abbandono di Dio e lo scoraggiamento (vv. 1-10), nella seconda parte vediamo al centro Dio, l’adorazione, la speranza, il conforto (vv.11-20).  La memoria che prima era debilitante (vv.5-9), ora è rinvigorente (vv.11-20).  Come diceva James Montgomery Boice: “A questo punto la sua revisione del passato non è motivo di dolore, ma un fondamento per la crescita spirituale e il conforto”. Quella mano destra dell’Altissimo che Asaf pensava che fosse cambiata (v.10) è lontana dal fallire, il salmist...

Deuteronomio 4:35-38: Gli scopi della manifestazione di Dio

Deuteronomio 4:35-38: Gli scopi della manifestazione di Dio Giorgio Girardert scriveva: “Tutto il messaggio biblico è fondato sul presupposto che Dio esiste, ma è inaccessibile, cosicché l’uomo non può conoscerlo se non in quanto egli stesso si rivela, cioè ' rimuove il velo ' che lo nasconde”.  Possiamo conoscere Dio perché Egli stesso si rivela e si rivela perché ha degli scopi. Come abbiamo visto precedentemente, nei vv.32-34 Mosè ha parlato della manifestazione unica e impressionante di Dio. Oggi vediamo gli scopi della manifestazione di Dio. Cominciamo con il primo scopo: I IDENTIFICARE (v.35)

Matteo 2:13-15:Il progetto malvagio di Erode e la fuga in Egitto di Giuseppe e famiglia.

Matteo 2:13-15: Il progetto malvagio di Erode e la fuga in Egitto di Giuseppe e famiglia. Dai magi l’attenzione si sposta alla famiglia di Gesù e a Erode. Questo episodio è racchiuso nel contesto (Matteo 2:1-23) che contiene il tentativo di Erode di uccidere il suo rivale Gesù, e l’intervento divino nel proteggere Gesù. Ci sono due grandi temi che si intrecciano: la provvidenza divina o la sua sovranità nella storia della salvezza e la frustrazione continua delle forze del male nel tentativo di distruggere la volontà di Dio.  Dio governa questo mondo eppure molte persone non credono questo. Giovanni Calvino disse: “ Non c'è niente di cui è più difficile convincere gli uomini rispetto che la provvidenza di Dio governa questo mondo”. Un credente, Frederick Nolan, stava fuggendo dai suoi nemici in un periodo di persecuzione in Nord Africa; inseguito da loro per valli e monti, non trovava nessun posto dove nascondersi, fino a quando non cadde esausto in una grotta as...

Introduzione al Pentateuco.

Introduzione al Pentateuco. Molte persone hanno familiarità con le storie classiche di Abramo, di Mosè, del  popolo d’Israele che attraversa il Mar Rosso, dei Dieci Comandamenti, ecc. Ma da dove vengono queste storie e perché sono importanti? Perché sono state scritte? In questo studio vediamo i libri dove sono inseriti queste storie, questi libri vengono chiamati Pentateuco.  Significato del Pentateuco. Il termine "Pentateuco" si riferisce ai primi cinque libri della Bibbia (la parola viene dal greco “pentateuchos,” “pente” che significa cinque e da “teuchos”, che indicava l’astuccio o la custodia dove veniva messo un volume, un papiro arrotolato, ma in seguito venne a significare la pergamena stessa. Invece la parola ebraica “Torah” anche se viene tradotta con “legge”, significa molto di più, significa insegnamento, istruzione, dottrina. Si tratta  dell’insegnamento intorno alla volontà di Dio, che si rivela al Suo popolo per mezzo di atti e comandamenti. Questi...

La manifestazione della gloria di Dio in mezzo al suo popolo

La manifestazione della gloria di Dio in mezzo al suo popolo Parlare della gloria di Dio non è facile, ma attenendoci alla rivelazione della Parola di Dio, vediamo che la gloria appartiene solo a Dio, è lo scopo di Dio ed è in riferimento al fatto che i credenti godranno pienamente la gloria di Dio alla Sua presenza.  Inoltre, la gloria di Dio è in riferimento che Lui è degno di essere adorato e servito in modo tale che Lui è onorato.  Fondamentalmente la gloria di Dio prima di ogni cosa è intrinseca, cioè che fa parte proprio della Sua natura, della Sua essenza. Dio è intrinsecamente glorioso, nel senso di pienezza, sufficienza, maestà, onore, valore, bellezza, il peso e splendore che lo circonda.  Ma la gloria di Dio è anche estrinseca cioè la gloria manifestata, esternata, visibile.  Il mondo è stato creato per essere un teatro della gloria divina.  Per la grazia di Dio il mondo può vedere qualcosa della Sua gloria e può rimanere meravigliato e gioire in ques...