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La parabola delle dieci vergini (Matteo 25:1-13)

 La parabola delle dieci vergini (Matteo 25:1-13) Questa parabola è stata raccontata da Gesù ai Suoi discepoli negli ultimi giorni prima della Sua crocifissione; con il Suo insegnamento Gesù avvertì i discepoli riguardo la fine dei tempi.  La mancanza di un'adeguata preparazione al Suo ritorno è eternamente disastrosa!! Questa parabola sottolinea la necessità di preparazione di fronte a un ritardo inaspettatamente lungo del ritorno di Gesù Cristo. In questa parabola troviamo tre figure: lo sposo che è Gesù Cristo (Matteo 9:15; cfr. Giovanni 3:29; Efesini 5:27; Apocalisse 19:7), che nell’Antico Testamento è Dio (Isaia 54:4–6; 62:5; Geremia 31:32; Osea 2:16,19). Le cinque vergini sagge sono i cristiani fedeli, o vigilanti e le cinque vergini stolte sono i credenti infedeli, o incuranti; e il rifiuto da parte dello sposo di lasciare le stolte fuori dal banchetto nuziale chiudendo loro la porta, è il giudizio finale, alla venuta del Figlio dell'uomo di cui si parla nel passaggio i...

Matteo 25:1-13: La parabola delle dieci vergini

 Matteo 25:1-13: La parabola delle dieci vergini  Questa parabola è stata raccontata da Gesù ai Suoi discepoli negli ultimi giorni prima della Sua crocifissione; con il Suo insegnamento Gesù avvertì i discepoli riguardo la fine dei tempi.  La mancanza di un'adeguata preparazione al Suo ritorno è eternamente disastrosa!! Questa parabola sottolinea la necessità di preparazione di fronte a un ritardo inaspettatamente lungo del ritorno di Gesù Cristo. In questa parabola troviamo tre figure: lo sposo che è Gesù Cristo (Matteo 9:15; cfr. Giovanni 3:29; Efesini 5:27; Apocalisse 19:7), che nell’Antico Testamento è Dio (Isaia 54:4–6; 62:5; Geremia 31:32; Osea 2:16,19). Le cinque vergini sagge sono i cristiani fedeli, o vigilanti e le cinque vergini stolte sono i credenti infedeli, o incuranti; e il rifiuto da parte dello sposo di lasciare le stolte fuori dal banchetto nuziale chiudendo loro la porta, è il giudizio finale, alla venuta del Figlio dell'uomo di cui si parla nel passag...

La parabola del fico (Matteo 24:32-33)

 La parabola del fico (Matteo 24:32-33) Ci sono occasioni, come per esempio quella dell’undici settembre con l’attentato delle Torri Gemelle a New York, o come adesso con la pandemia del coronavirus, che certe persone che non hanno mai mostrato interesse per la Bibbia s’interessano all’escatologia, cioè a ciò che la Bibbia dice sulla fine del mondo e sull'eternità.  Sia per curiosità sul proprio destino, o per il desiderio di dare un senso ai tempi difficili, complessi e imprevedibili, queste persone ricercano sul web, oppure ascoltano volentieri coloro che parlano delle profezie bibliche.  Gesù aveva detto ai discepoli riguardo il tempio, che sarebbe stato distrutto, i discepoli gli chiesero quando questo sarebbe avvenuto e quale sarebbe stato il segno della venuta di Gesù e la fine dell’età presente (Matteo 24:1-3). Gesù dai vv.4 al v.28 dice sempre ai Suoi discepoli, quali sono i segni, poi dai vv.29-31 parla della Suo ritorno, e dai vv.32-33 dice la parabola del fico ...

Matteo 24:32-33: La parabola del fico

 Matteo 24:32-33: La parabola del fico  Ci sono occasioni, come per esempio quella dell’undici settembre con l’attentato delle Torri Gemelle a New York, o come adesso con la pandemia del coronavirus, che certe persone che non hanno mai mostrato interesse per la Bibbia s’interessano all’escatologia, cioè a ciò che la Bibbia dice sulla fine del mondo e sull'eternità.  Sia per curiosità sul proprio destino, o per il desiderio di dare un senso ai tempi difficili, complessi e imprevedibili, queste persone ricercano sul web, oppure ascoltano volentieri coloro che parlano delle profezie bibliche.  Gesù aveva detto ai discepoli riguardo il tempio, che sarebbe stato distrutto, i discepoli gli chiesero quando questo sarebbe avvenuto e quale sarebbe stato il segno della venuta di Gesù e la fine dell’età presente (Matteo 24:1-3). Gesù dai vv.4 al v.28 dice sempre ai Suoi discepoli, quali sono i segni, poi dai vv.29-31 parla della Suo ritorno, e dai vv.32-33 dice la parabola del ...

Luca 18:6-8: La spiegazione della parabola del giudice ingiusto e della vedova insistente.

Luca 18:6-8: La spiegazione della parabola del giudice ingiusto e della vedova insistente. A volte ci stanchiamo di pregare quando non vediamo una risposta. In un immagine di un fumetto c’è un ragazzino inginocchiato in preghiera. È scontento di Dio e stava dicendo: “La zia Harriet non si è sposata, lo zio Hubert non ha lavoro e i capelli di papà cadono ancora ... Sono stanco di pregare per questa famiglia senza ottenere risultati ”. Questa parabola è stata detta da Gesù per incoraggiare i discepoli a pregare sempre e senza stancarsi, anche senza vedere risultati. Questa parabola è simile a quella di Luca 11:5-8: “All’amico di mezzanotte”, dove viene messo in evidenza di pregare incessantemente. Ma se consideriamo i vv.6-8, la spiegazione della parabola, questa a un significato diverso.   La Bibbia ci parla di diversi soggetti di preghiera per cui pregare, ma quella della giustizia di Dio che farà al ritorno di Gesù Cristo è quella che trascuriamo di più...

La spiegazione della parabola del giudice ingiusto e della vedova insistente (Luca 18:6-8).

La spiegazione della parabola del giudice ingiusto e della vedova insistente (Luca 18:6-8). A volte ci stanchiamo di pregare quando non vediamo una risposta. In un immagine di un fumetto c’è un ragazzino inginocchiato in preghiera. È scontento di Dio e stava dicendo: “La zia Harriet non si è sposata, lo zio Hubert non ha lavoro e i capelli di papà cadono ancora ... Sono stanco di pregare per questa famiglia senza ottenere risultati ”. Questa parabola è stata detta da Gesù per incoraggiare i discepoli a pregare sempre e senza stancarsi, anche senza vedere risultati. Questa parabola è simile a quella di Luca 11:5-8: “All’amico di mezzanotte”, dove viene messo in evidenza di pregare incessantemente. Ma se consideriamo i vv.6-8, la spiegazione della parabola, questa a un significato diverso.   La Bibbia ci parla di diversi soggetti di preghiera per cui pregare, ma quella della giustizia di Dio che farà al ritorno di Gesù Cristo è quella che trascuriamo di più....

1 Giovanni 3:3: La speranza si traduce in concretezza!

1 Giovanni 3:3: La speranza si traduce in concretezza! “E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com'egli è puro”. L’apostolo Giovanni stava parlando di speranza, a che cosa si riferisce? Stava parlando del ritorno di Gesù Cristo (1 Giovanni 2:28). Ora, quando Gesù ritornerà, ci porterà con se e saremo con Lui per sempre (Giovanni 14:3; 2 Corinzi 5:8; Filippesi 1:23; Colossesi 3:4; 1 Tessalonicesi 4:17); e trasformerà i nostri corpi simili al Suo corpo glorioso (1 Corinzi 15:42-49; Filippesi 3:20-21). Il verbo “ha” (echōn – presente attivo participio) descrive l'individuo come possessore attivo e fa tesoro di questa speranza come sicuro possesso; infatti la speranza (elpida) non è incerta, ma sicura, perché è basata sull’opera di Gesù Cristo (1 Giovanni 1:7-10-2:1-2; 4:10) e  sulle promesse di Dio, Lui non può mentire, perché è giusto e fedele (Numeri 23:19; Ebrei 10:23; 1 Giovanni 1:18-10).

La parabola delle dieci mine

Luca 19:11-28: La Parabola delle dieci mine  Il motivo per cui Gesù racconta questa parabola è duplice: perché erano vicini a Gerusalemme e perché i discepoli avevano false aspettative circa il manifestarsi del regno di Dio, pensavano che si realizzasse immediatamente, in modo terreno, secondo il pensiero giudaico (v.11; Atti 1:6). Più Gesù si avvicinava a Gerusalemme e più l’entusiasmo delle folle e dei suoi discepoli aumentava.  I discepoli pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. Essi pensavano che Dio avrebbe instaurato il Suo regno, che il Messia (Gesù) avrebbe manifestato la pienezza della sua potenza. In questo clima di impazienza e di attesa Gesù insegna questa parabola.  La parabola aveva il compito di correggere il loro pensiero. Gesù vuole che i discepoli comprendano, che Gerusalemme sarà il luogo della Sua morte e non della manifestazione del Suo regno. (Cfr. Luca 18:31-34). Quindi i discepoli nel frattempo aspettan...