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Visualizzazione dei post con l'etichetta discepolato

Giovanni 12:26: All’ombra della croce di Gesù Cristo si coltiva la speranza

 Giovanni 12:26: All’ombra della croce di Gesù Cristo si coltiva la speranza “Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà”. Quanti di noi hanno ammirato un grande atleta o un artista e hanno desiderato emularne le gesta? Il desiderio di seguire un modello, un mentore, è profondamente radicato nell'animo umano.  Ma cosa significa veramente seguire qualcuno? E soprattutto, cosa significa seguire Gesù Cristo? In un mondo che ci invita a essere indipendenti e a perseguire i nostri obiettivi personali, queste parole di Gesù di Giovanni 12:26, ci invitano a riflettere sul significato profondo del discepolato.  In questa predicazione, esploreremo il significato di seguire Gesù, le sfide e le gioie che ne derivano, e la meravigliosa promessa che Egli ci fa di essere sempre con Lui e ricevere l'onore del Padre. Il contesto di questo versetto parla della glorificazione del Figlio dell’uomo, cioè Gesù. Questo verso si...

Marco 4:18-19: Gli ostacoli alla parola di Dio

 Marco 4:18-19: Gli ostacoli alla parola di Dio Un professore in visita al Fuller Theological Seminary ha raccontato una storia sulla predicazione di un sermone in un paese in via di sviluppo in cui centinaia di persone si sono fatte avanti come espressione del loro desiderio di camminare con Gesù.  Pochi mesi dopo, ha predicato lo stesso sermone in una chiesa negli Stati Uniti; non solo nessuno si è fatto avanti al suo invito, ma anche la chiesa sembrava visibilmente annoiata dal messaggio biblico.  Questa storia è un grande promemoria della verità che dobbiamo “seminare” il vangelo, ma il frutto dipende dalla ricettività degli ascoltatori e dell'opera del Signore nei loro cuori. Il vangelo è la più bella notizia che l’umanità possa ascoltare e ricevere; così anche tutta la bibbia. La bibbia, la parola di Dio, può fare miracoli in noi, può operare efficacemente (cfr. per esempio 1 Tessalonicesi 2:13), ma ci possono essere degli ostacoli che gli impediscono di operare nel...

Romani 8:28: Andrà tutto bene!

Romani 8:28: Andrà tutto bene! “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”.  Ultimamente in piena emergenza epidemia del “coronavirus”, o “covid-19”, sono apparsi un po' dappertutto in Italia dei post-it: “Andrà tutto bene". È un post che invita alla speranza, a non arrendersi al pessimismo e a essere coraggiosi. Anche questo versetto dell’apostolo Paolo, scritto intorno al 56 d.C., incoraggia i cristiani di Roma a non perdere la speranza e a confidare sempre in Dio. In queste parole dell’apostolo, vediamo la provvidenza di Dio nel guidare e controllare tutti gli eventi e tutte le circostanze secondo il Suo disegno. Con “or sappiamo” Paolo sta affermando qualcosa che i cristiani già conoscevano e credevano. Prima di tutto Paolo ci dice che tutte le cose cooperano al bene. “Tutte le cose” (panta) comprende tutto senza limiti, si riferisce a tutte le circostanze, nessuna esclusa, sia le gioie e si...

Giudici 2:10: Dio non ha nipoti.

Giudici 2:10: Dio non ha nipoti. “Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; poi, dopo quella, vi fu un'altra generazione che non conosceva il SIGNORE, né le opere che egli aveva compiute in favore d'Israele”. La prima generazione di israeliti, contemporanei di Giosuè, stanziata nel paese di Canaan, servì il Signore (v.7), conosceva i miracoli e i giudizi del Signore, mentre la seconda generazione non lo conosceva, servì gli idoli di Baal (vv.11-12; Giudici 3:5-6). Studiosi sono divisi riguardo il significato di “conoscere”, alcuni pensano che si riferisca alla mancanza d’informazioni perché non conoscevano le opere del Signore. In questo sarebbero stati negligenti i loro genitori che non hanno insegnato loro le opere del Signore (Deuteronomio 6:6-7; Salmo 78:5-7; Efesini 6:4). Oppure, altri studiosi pensano

Galati 4:19: Cristo formato in voi!

Galati 4:19: Cristo formato in voi! “Figli miei, per i quali sono di nuovo in doglie, finché Cristo sia formato in voi”. Molte persone che si dicono cristiane, la loro crescita spirituale può essere paragonata a stare seduti su un cavallo a dondolo che non va da nessuna parte: si muove, ma non fa passi avanti! Paolo soffriva per la condizione spirituale dei cristiani della Galazia, come una donna in doglie. La sua sofferenza era che Cristo non era ancora formato in loro. Il verbo “sia formato”, era una parola che si riferiva al processo mediante il quale l’embrione di un bambino si sviluppa nell'utero della madre. “Cristo sia formato in voi” indica che Gesù deve crescere in un vero cristiano, e questo si riferisce al carattere di Gesù Cristo (cfr. 2 Corinzi 3:18; Efesini 4:21-24; Colossei 3:9-11).

Luca 9:62: Seguire Gesù è impegno e concentrazione.

Luca 9:62: Seguire Gesù è impegno e concentrazione. "Ma Gesù gli disse: 'Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio'".  Gesù ha pronunciato queste parole per mettere in guardia una persona, che aveva interesse a seguirlo, ma che voleva andare a salutare prima i suoi familiari. Gesù mette in chiaro che nel regno di Dio non c’è posto per chi guarda indietro, ma è chiamato a guardare a quello che sta facendo. Se il contadino vuole tracciare un solco dritto e fare così un lavoro buono e completo, non può permettersi di guardare indietro, deve essere concentrato nel solco che sta facendo e guardare avanti senza distrazioni se non vuole fare mezzo lavoro. Chi arava e guardava indietro lasciava un solco a zig zag e una parte del terreno non arato!

La parabola del tesoro nascosto (Matteo 13:44).

La parabola del tesoro nascosto (Matteo 13:44). Ci sono due parabole del regno, che parlano del regno dei cieli come qualcosa di grande valore: questa parabola del tesoro nascosto e la parabola successiva della perla di gran valore, o del mercante. Queste due parabole sono molto simili in quanto entrambi coinvolgono un oggetto di grande valore e una persona, ma sono significativamente differenti in altri dettagli.  Per esempio nella parabola del tesoro nascosto viene messa in enfasi il tesoro, mentre nella cosiddetta parabola della perla di gran valore viene messo in evidenza il mercante. La persona della prima parabola non cerca il tesoro, ci s’imbatte, mentre nella seconda parabola della perla, o del mercante, è il mercante che cerca le perle. In questa parabola vediamo in primo luogo:

Giovanni 8:12:Gesù è la luce del mondo che dona la vita.

Giovanni 8:12:Gesù è la luce del mondo che dona la vita. “Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. Gesù disse queste parole nel corso della festa delle Capanne. In quest’occasione la gente viveva in capanne fatta di rami e foglie in memoria del loro tempo trascorso nel deserto. Gesù prendendo spunto dalle lampade e dai candelabri che si accendevano durante questa festa, fa quest’affermazione importante. La luce di cui parla Gesù ricorda, o allude alla luce della presenza e della salvezza di Dio (Salmo 27:1; 36:9; Isaia 58:8), ricorda la nuvola che condusse il popolo alla terra promessa (Esodo 13:21-22) e che li ha protetti (Esodo 14:19-25).  La luce ricorda anche la parola di Dio, o la Sua legge, la luce che guida il cammino di coloro che hanno a cuore la Sua istruzione (Salmo 119:105; Proverbi 6:23). 

Il giogo di Gesù (Matteo 11:29-30).

Il giogo di Gesù (Matteo 11:29-30). Per molti la vita cristiana è un fardello, un peso da portare; la loro vita spirituale è arida, fallimentare, insoddisfacente. Ma nella storia del cristianesimo molti credenti dallo scoraggiamento e dalla sconfitta sono entrati nella vittoria. Qual è stato il loro segreto? Qual è il segreto di vivere la vita cristiana senza frustrazione, senza peso e in modo vittorioso? Il segreto è prendere il giogo Gesù Cristo! Solo Gesù Cristo è stato in grado di vivere una vita che piace a Dio, dunque, solo con Lui noi saremo in grado di viverla. In questi versetti vediamo che c’è una chiamata, due comandi e la conseguenza. 

Is.50:4-9.L’esempio per eccellenza di servo.

Is.50:4-9.L’esempio per eccellenza di servo. Questo brano s’inserisce tra i rimproveri di Dio al Suo popolo, i peccati e il giudizio di Dio sul suo popolo, la sua deportazione in Babilonia (ma Dio non la ripudiato, è stata la conseguenza della loro scelta, certamente Dio ha la forza per salvare), e poi vediamo le promesse di liberazione al capitolo 51. Dopo una brusca fine dell'oracolo precedente e senza un’introduzione, improvvisamente leggiamo di un discepolo obbediente del Signore che viene poi identificato come "il suo servo"  al v.10. Ci sono tre interpretazioni riguardo su chi sta parlando? Il popolo di Israele, il profeta stesso, o Gesù? Anche se può essere applicato alla vita del profeta, si tratta di Gesù che in contrasto con Israele è stato ubbidiente al Padre.  Gesù è il servo per eccellenza! Non ci sono altri come Lui!  Questi versetti, secondo dei commentatori farebbero parte del terzo canto del servo: il primo è in Isaia 42:1-9 che ci parl...

La chiamata dei discepoli.

Marco 1:16-20 La chiamata dei discepoli. Una volta un ricco industriale, vide un pescatore seduto a guardare la sua barca, chiese: “Perché non sei là fuori a pescare?” “Perché ho preso abbastanza pesce per oggi”, fu la risposta. “Perché non peschi più pesce di quanto hai bisogno?” Ha chiesto l'uomo ricco. “Cosa farei con questi?” rispose il pescatore. “Potresti guadagnare più soldi e comprare una barca migliore in modo che tu possa andare più in profondità e prendere più pesce. Potresti comprare reti di nylon, pescare ancora di più e fare più soldi. Presto avere una flotta di barche ed essere ricco come me.  “Allora cosa farei?” Chiese il pescatore. “ Potresti sederti e goderti la vita”,rispose il ricco. “Cosa pensi che sto facendo ora?” Rispose il pescatore. La chiamata dei discepoli di Gesù, non è certamente all’apatia, al dolce far niente, ma sono chiamati a lavorare per il progresso del regno dei cieli, sono chiamati a essere pescatori di uomini.

Il costo del discepolato.

Luca 14:25-35: Il costo del discepolato. Gesù nel contesto parla del costo del discepolato rivolgendosi alla folla v.25 che andava con lui, semplici curiosi o interessati veramente a lui o compagni di viaggio per Gerusalemme per la festa di Pasqua. Queste due parabole si trovano nel contesto dove si parla del costo del discepolato. Tutti i veri cristiani sono discepoli di Gesù, essere cristiano e discepolo di Gesù, non sono due cose separate. Uno non può dire di essere cristiano senza essere discepolo, il cristiano è un discepolo di Gesù! Per tre volte nei vv. 26,27 e 33 vediamo che Gesù dice: “essere mio discepolo”. 1) La parola discepolo (mathÄ“tÄ“s) tra i greci era usata: a) Per colui che ha la mente diretta verso qualcosa da apprendere, quindi un alunno, un allievo, uno che apprende la conoscenza o il comportamento. b) Il secondo modo come veniva usata la parola era che discepolo aveva un rapporto diretto di dipendenza da una norma di istruzione superiore di un'autori...

Le condizioni per il discepolo di Cristo.

Le condizioni per il discepolo di Cristo. In questa lezione vedremo: 1. In cosa consistono le condizioni del discepolato. 2. Il discepolato richiede un’attenta riflessione prima di intraprenderlo. “Il Salvatore non cerca uomini e donne che vogliono dedicargli le loro serate libere, i weekend, o gli ultimi anni della loro vita quando vanno in pensione. Egli cerca chi gli voglia dare il primo posto nella propria vita”. (William Macdonald)  Per molti il cristianesimo non è altro che il mezzo per scampare all’inferno e la sicurezza per andare in paradiso, dopo di che pensano di vivere come gli pare! Gesù ha parlato di condizioni per il discepolato, un vero discepolo segue Gesù secondo come vuole Gesù, alle condizioni di Gesù e non alle proprie. Essere discepolo di Gesù non significa servirlo alle condizioni da lui stesso stabilite e in base alla propria convenienza, ma alle condizioni stabilite da Gesù secondo la Sua volontà! È possibile essere un credente di nome in Gesù s...

I segni caratteristici del discepolo di Cristo.

I segni caratteristici del discepolo di Cristo. In questa lezione vedremo:  I segni caratteristici del discepolo di Gesù. “Il cristianesimo non è semplicemente un programma di comportamento, ma è il potere di una nuova vita”. (Benjamin B. Warfield)   I cristiani non sono persone che non peccano mai, persone perfette, ma persone che si contraddistinguono come discepoli di Cristo perché in loro c’è il potere di una nuova vita, quella di Dio (Giov.1:12-13; 3:3,5;2 Pie.1:3-4). Il discepolato non è principalmente una questione di quello che facciamo, ma è una conseguenza di ciò che siamo in Cristo. Chi è in Cristo ha determinate caratteristiche, come dai frutti si riconosce un albero così da alcuni segni visibili si riconosce un discepolo di Gesù (Matt.7:16-17). Quali sono i segni di un discepolo di Gesù?

Introduzione al discepolo di Cristo

Introduzione al discepolo di Cristo. In questa lezione vedremo: 1.Una definizione dei termini riguardo il discepolo. 2. La chiamata al discepolato è per tutti i credenti “La salvezza senza discepolato è ‘grazia a buon mercato”.(Dietrich Bonhoeffer)  Questa espressione famosa del pastore e teologo tedesco Bonhoeffer, indica che vi è un tipo di cristianesimo che crede alla remissione dei peccati senza ravvedimento, senza impegno per Gesù, senza seguire Gesù, senza croce, senza santificazione. Noi siamo d’accordo con Bonhoeffer, infatti vediamo nella Bibbia che non esiste la grazia a buon mercato, esiste una grazia a caro prezzo soprattutto perché è costata a Dio un prezzo alto, la vita del Figlio (1 Cor.6:20) e che sempre per la sua grazia siamo scelti, chiamati, accettati e salvati (Mar.1:16-20; Rom.3:23-26; 5:1-2; 8:29-30; Ef.1:4-6; 2:8), è anche una grazia perché il Suo giogo è dolce e il suo carico leggero da portare (Matt.11:28-30), ma è anche vero che Gesù ha detto ...

Il grande mandato

Matteo 28:16-20: Il Grande mandato. La sconfitta apparente sulla croce del Golgota a Gerusalemme, si trasforma in trionfo in Galilea……Gesù è risorto! Su questo trionfo si basa la missione dei primi discepoli e della chiesa, infatti, queste parole sono per tutti i discepoli di Gesù e i discepoli di tutti i tempi. Sono per coloro che hanno girato le spalle al peccato per seguire Cristo, riconosciuto come il proprio Signore e il proprio Salvatore. Anche voi, perciò se avete Cristo, siete discepoli di Cristo per lavorare con altri discepoli (cristiani) per condurre gli uomini alla fede e renderli discepoli confortati dal sostegno di Cristo il Signore! Questo è noto come grande mandato ed è ripetuto, altre quattro volte, oltre ai quattro vangeli (Marco 16:15-16; Luca 24:44-49; Giovanni 21:21-23), anche in Atti 1:8, questo denota una certa importanza, un compito da non trascurare. In questa predicazione vedremo il grande mandato descritto da Matteo.