Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Padre

Giovanni 12:26: All’ombra della croce di Gesù Cristo si coltiva la speranza

 Giovanni 12:26: All’ombra della croce di Gesù Cristo si coltiva la speranza “Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà”. Quanti di noi hanno ammirato un grande atleta o un artista e hanno desiderato emularne le gesta? Il desiderio di seguire un modello, un mentore, è profondamente radicato nell'animo umano.  Ma cosa significa veramente seguire qualcuno? E soprattutto, cosa significa seguire Gesù Cristo? In un mondo che ci invita a essere indipendenti e a perseguire i nostri obiettivi personali, queste parole di Gesù di Giovanni 12:26, ci invitano a riflettere sul significato profondo del discepolato.  In questa predicazione, esploreremo il significato di seguire Gesù, le sfide e le gioie che ne derivano, e la meravigliosa promessa che Egli ci fa di essere sempre con Lui e ricevere l'onore del Padre. Il contesto di questo versetto parla della glorificazione del Figlio dell’uomo, cioè Gesù. Questo verso si...

Deuteronomio 2:7: Dio è personale e relazionale

 Deuteronomio 2:7: Dio è personale e relazionale C’è una canzone che dice così: “Tutto ciò che un tempo mi era caro, su cui ho costruito la mia vita tutto ciò che questo mondo venera e guerreggia per possedere tutto ciò che una volta credevo un guadagno l'ho considerato una perdita e senza valore ora,  rispetto a questo Conoscere Te, Gesù, solo Te non c'è cosa più grande tu sei il mio tutto, Tu sei il migliore tu sei la mia gioia, la mia giustizia e ti amo, Signore Ora il desiderio del mio cuore è di conoscerti di più di essere trovato in Te e conosciuto come Tuo possedere per fede ciò che non ho potuto guadagnare il dono supremo della giustizia. Conoscere Te, Gesù, solo Te non c'è cosa più grande tu sei il mio tutto, Tu sei il migliore tu sei la mia gioia, la mia giustizia e ti amo, Signore Oh, conoscere la potenza della tua vita risorta e conoscerti nella tua sofferenza diventare come Te nella Tua morte, mio Signore così con Te vivere e non morire mai Conoscere Te, Gesù, ...

Ecclesiaste 1:9-10: Niente di diverso!

 Ecclesiaste 1:9-10: Niente di diverso! La vanità del mondo umano La vita è come un orologio a pendolo che scandisce il tempo in modo ripetitivo. Oppure come un disco rotto!  Vi ricordate quei dischi in vinile danneggiati o graffiati, che ripetevano continuamente la stessa parte della registrazione. O ancora un “déjà vu”, in francese che letteralmente significa "già visto".  Immaginate di rivivere la stessa giornata, in un loop infinito, cioè in una sequenza di azioni, eventi o processi che si ripetono ciclicamente o continuamente. Svegliarsi, fare colazione, andare al lavoro, tornare a casa, cena, sonno. E poi di nuovo, e ancora, e ancora. Un “déjà vu” che pervade ogni aspetto della nostra esistenza. I vv.4-11 sono la spiegazione, o l’illustrazione, e rispondono alla domanda del v.3: “Che profitto ha l'uomo di tutta la fatica che sostiene sotto il sole?” Nei vv.4-11, l’ecclesiaste enfatizza la monotonia della natura, l’attività ripetuta e continua. L’ultima volta, commen...

Efesini 3:20: Sognare in grande!

 Efesini 3:20: Sognare in grande! Immagina che tu stia scalando una montagna altissima; la vetta è avvolta nella nebbia e non sai cosa ti aspetta lassù; ma dentro di te senti un fuoco che arde, una voglia irrefrenabile di raggiungere la cima e vedere oltre dopo aver affrontato la fatica, gli ostacoli e forse anche pericoli. Questo per esempio, è il potere del sognare in grande: aspirare a qualcosa che va oltre i limiti imposti dalle circostanze attuali, immaginare risultati straordinari che sfidano le nostre convinzioni limitanti e la nostra zona di sicurezza. È una mentalità che abbraccia l'ambizione, la perseveranza e la fiducia in se stessi, con l'obiettivo di realizzare qualcosa di significativo e di lasciare un segno positivo nel mondo. “Sognare in grande” può essere un motore d’ispirazione e di motivazione per perseguire i propri sogni e aspirazioni, anche quando sembrano al di là della nostra portata attuale.  Incoraggia a osare, a prendere rischi e a lavorare duramente...

Al di sopra dei problemi! Sbarazzati della tua preoccupazione!

  Al di sopra dei problemi! Sbarazzati della tua preoccupazione! Ci sono delle sane preoccupazioni, nel senso di essere attenti e vigili riguardo l’educazione dei figli, per l’opera del Signore, di curare i rapporti interpersonali, la pianificazione del lavoro, e così via. Ma in questa predicazione vedremo la preoccupazione nel senso negativo.  Viviamo in un’epoca piena di ansie e preoccupazioni a livello internazionale, sia per la salute, sia per l’economia e per la politica, non ci sono certezze, o punti di riferimento stabili, viviamo in una società instabile, incerta, una società liquida diceva il sociologo Zygmunt Bauman dove: “La convinzione che il cambiamento è l'unica cosa permanente e che l'incertezza è l'unica certezza”. Ora, la preoccupazione è un pensiero che occupa la mente determinando uno stato di inquietudine, di apprensione, incertezza, timore.  Gianni Cesana da questa definizione a riguardo: “Preoccupazione è ciò che occupa la mente in modo non piac...

Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti

 Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti Malachia 1:6 dice: “Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: ‘In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?’” Questo versetto ci parla della disapprovazione del Signore degli eserciti ai sacerdoti d’Israele nel periodo di Malachia. In questo versetto vediamo un’incoerenza molto comune e sempre attuale tra professione di fede e pratica, tra conoscenza e servizio per il Signore.  Dopo aver parlato alla nazione nel suo insieme riguardo l’amore del Signore, cioè della sua elezione, il profeta ora si rivolge con franchezza ai sacerdoti d’Israele riguardo il loro ministero superficiale e infedele. Il Signore aveva amato Giacobbe, il popolo d’Israele, li aveva fatti Suoi figli, ma sia i sacerdoti che il po...

Giovanni 6:27: Adoperatevi per il cibo che dura in vita eterna

 Giovanni 6:27: Adoperatevi per il cibo che dura in vita eterna Il teologo del IV secolo Giovanni Crisostomo disse: "Gli uomini sono inchiodati alle cose di questa vita".  È proprio così l’umanità pensa ed è legata alle cose di questa vita! Alle cose materiali! Tra queste persone ci sono anche coloro che cercano Gesù Cristo per soddisfare i loro bisogni materiali! Hanno una fede per cose materiali. Queste parole sono rivolte a chi cerca Gesù per motivi materiali, a quelle persone che cercavano Gesù perché avevano visto fargli segni miracolosi come la moltiplicazione dei pani e furono saziati. Così Gesù esorta queste persone a non adoperarsi per il cibo che perisce, quindi per le cose materiali che non durano per sempre, ma ad adoperarsi per il cibo che dura in vita eterna, per le cose spirituali che durano per sempre. In questo versetto vediamo prima di tutto: I IL COMANDO CHE RIGUARDA IL CIBO  “Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eter...

Marco 1:35: Gesù un uomo di preghiera

 Marco 1:35: Gesù un uomo di preghiera  Una volta una cara sorella nella fede si lamentava della sua vita cristiana dicendomi che non aveva una vita abbondante come aveva promesso Gesù in Giovanni 10:10. Penso che non sia l’unica a sperimentare questo! A volte si ha quella sensazione che quei fiumi di acqua viva dello Spirito Santo non scorrono in noi (Giovanni 7:38), sembra che dentro di noi ci sia acqua stagnante! Certamente la colpa non è dello Spirito Santo! A volte ci chiediamo come mai la nostra vita cristiana sia deprimente, sterile, ci sentiamo stanchi e svuotati spiritualmente.  Ci possono essere diversi motivi, uno di questi è la mancanza di una vita quotidiana di preghiera! C. H. Spurgeon credeva molto nella preghiera, disse: “Non potrei dubitare dell'efficacia della preghiera più di quanto potrei non credere alla legge di gravità”. Anche Gesù credeva nell’efficacia della preghiera! La preghiera era vitale per Gesù e faceva di tutto per andare in disparte per p...

Giovanni 2:17-22: Gesù nel tempio (2)

 Giovanni 2:17-22: Gesù nel tempio (2)  La reazione a Gesù Le affermazioni di Gesù venivano presentate a un uomo d'affari di New York. La sua reazione è stata piuttosto scioccante. Disse: "Diventerei cristiano se non avessi così tanti falsi cristiani nel mio ufficio". Continuò dicendo: "Fino a quando non vedo un cristiano che è puntuale, gentile, onesto e ordinato, non sono pronto a cambiare il mio modo di vivere".  Anche verso Gesù le persone ebbero direttamente delle reazioni. Gesù va nel tempio e trova una situazione di mercato, caccia via tutti, sparpagliò il denaro dei cambiavalute e rovesciò le tavole (Giovanni 2:13-16). A quest’azione di Gesù, vediamo due reazioni diverse: quella dei Suoi discepoli e quella dei Giudei. Esaminiamo:

Matteo 26:39: La preghiera nella sofferenza.

 Matteo 26:39: La preghiera nella sofferenza.  Herbert Carson disse: “Essere umani significa affrontare il problema della sofferenza”. La sofferenza fa parte della vita degli esseri umani e anche la Bibbia ne parla come qualcosa di reale, concreta e personale. Paul David Tripp a riguardo afferma: “La sofferenza non è mai astratta, teorica o impersonale. Al contrario, la sofferenza è reale, tangibile, personale e specifica. La Bibbia non la presenta mai come un’idea o un concetto, ma ce la pone davanti agli occhi nella reale e cruenta storia delle vicende umane. Quando tratta della sofferenza, la Scrittura non è mai evasiva o superficiale nel suo approccio, né minimizza mai le difficili esperienze di vita che accadono in questo mondo orribilmente sconvolto dal male”. Dio comprende la nostra sofferenza perché l'ha vissuta in Cristo Gesù. Gesù prese con sé i tre discepoli più intimi (Pietro, Giacomo e Giovanni) per pregare insieme in un momento difficile della Sua vita, e andò co...

Riposati in Cristo! (Matteo 11:25-30)

 Riposati in Cristo! (Matteo 11:25-30) “L'ansia è una parola di incredulità o di terrore irragionevole. Non abbiamo il diritto di consentirlo. La piena fede in Dio la mette a riposo” (Horace Bushnell) Se tu avessi qualche giorno di vacanza per ricaricare le “batterie” fisiche ed emotive, dove andresti a riposarti e a rinvigorirti? Che tipo di attività ti svuota completamente emotivamente e fisicamente? Perché molti cristiani sono logorati ed esausti?

La parabola dei due figli (Matteo 21:28-32)

 La parabola dei due figli (Matteo 21:28-32) Dopo aver scritto dell'autorità di Gesù messa in discussione da parte dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo nei vv. 23-27, Matteo riporta tre parabole di Gesù: la parabola dei due figli (21:28-32), la parabola dei malvagi vignaiuoli (21:33-44) e la parabola delle nozze (22:1-14). Queste parabole di rimprovero, sono dirette ai capi sacerdoti e agli anziani del popolo che erano increduli e rifiutavano l’autorità di Dio. Meditiamo sulla parabola dei due figli. Prima di tutto consideriamo: I LA PRESENTAZIONE DELLA PARABOLA (vv. 28–30)  La parabola inizia con una domanda: “Che ve ne pare?” (v.28). Questa domanda è rivolta ai capi sacerdoti e agli anziani del popolo che precedentemente gli avevano fatto una domanda di sfida a Gesù mentre insegnava nel tempio. Questi uomini chiedevano con quale autorità Gesù faceva queste cose (v.23), cioè insegnava nel tempio, e probabilmente anche il fatto che cacciò ...

Matteo 21:28-32: La parabola dei due figli

Matteo 21:28-32: La parabola dei due figli  Dopo aver scritto dell'autorità di Gesù messa in discussione da parte dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo nei vv. 23-27, Matteo riporta tre parabole di Gesù: la parabola dei due figli (21:28-32), la parabola dei malvagi vignaiuoli (21:33-44) e la parabola delle nozze (22:1-14). Queste parabole di rimprovero, sono dirette ai capi sacerdoti e agli anziani del popolo che erano increduli e rifiutavano l’autorità di Dio. Queste parabole di rimprovero, sono dirette ai capi sacerdoti e agli anziani del popolo che erano increduli e rifiutavano l’autorità di Dio. Meditiamo sulla parabola dei due figli. Prima di tutto consideriamo: I LA PRESENTAZIONE DELLA PARABOLA (vv. 28–30)  La parabola inizia con una domanda: “Che ve ne pare?” (v.28). Questa domanda è rivolta ai capi sacerdoti e agli anziani del popolo che precedentemente gli avevano fatto una domanda di sfida a Gesù mentre insegnava nel tempio. ...

Isaia 64:8-12: La preghiera appassionata per un risveglio (5). Ricordare a Dio la desolazione del Suo popolo

Isaia 64:8-12: La preghiera appassionata per un risveglio (5).  Ricordare a Dio la desolazione del Suo popolo In questi versetti Isaia prega il Signore con lo scopo di persuaderlo ad agire in favore del Suo popolo, ricordandogli che è Padre, Salvatore e Signore, e ricordandogli la desolazione della nazione, compresa la distruzione del tempio a Gerusalemme.  Così questa preghiera può essere una guida per una preghiera di risveglio, facendo considerare al Signore che cos’è la chiesa per Lui e la condizione attuale di certe chiese locali completamente desolate, morte, con la richiesta che possa intervenire per ridare di nuovo vita! John W. Basham diceva: “La preghiera è la spina dorsale di un risveglio ... Invece di sostituire nuove idee come film religiosi, o spettacoli sociali, perché non provare davvero il metodo dato da Dio per i risvegli: ‘Prega incessantemente?’” L’unica possibile via d'uscita dalle circostanze desolate del popolo d’Israele era il Signore...

Isaia 63:15-16: La preghiera appassionata per un risveglio (1)

Giovanni 10:11-18: Gesù è il buon Pastore (2) Il Buon Pastore ha un cuore per le Sue pecore.

Giovanni 10:11-18: Gesù è il buon Pastore (2) Il Buon Pastore ha  un cuore per le Sue pecore. Nella predicazione precedente (Giovanni 10:1-6), abbiamo visto che il Buon Pastore ha una relazione intima con le Sue pecore.  L’immagine che troviamo in questi versetti (vv.11-18), è ancora la pastorizia nell’aperta campagna, dove il pastore deve essere pronto a dare la propria vita per proteggere le sue pecore dagli animali predatori.  In primo luogo questi versetti ci parlano del: I SACRIFICIO DEL BUON PASTORE Nei vv.11-12 leggiamo: “Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde”.   Per due volte nei versetti 11 e 14 leggiamo che Gesù dice di se stesso di essere il Buon Pastore.  “Buon” (kalós) si riferisce alla qualità del Suo carattere che è nobile, inecce...

Giovanni 15:1-8: Gesù è la vera vite.

Giovanni 15:1-8: Gesù è la vera vite. Noi in questi versetti vediamo che Gesù è la vera vite, e i credenti, i Suoi discepoli sono i tralci, chiamati a portare frutto per la gloria di Dio. Senza l’unione con Gesù Cristo, questo non sarà possibile, perché dipendiamo da Gesù per portare frutto nella vita cristiana! Noi, in questi versetti, vediamo i simboli, il sistema e lo scopo. Cominciamo a vedere: I I SIMBOLI (vv.1,5). Prima di tutto troviamo: A)La vera Vite (vv.1,5). Noi al v.1 leggiamo: “Io sono la vera vite”. Così nel v.5 è scritto: “Io sono la vite”. Il pronome “Io” è enfatizzato.  Così anche “vera”, infatti nel greco è messa in enfasi, quindi “Io sono la vite vera”.  Questo è l’ultimo dei sette detti di Gesù che iniziano con “Io sono” (Giovanni 6:35; 8:12; 10:7,9, 11,14; 14:6; 15:1,5). Gesù è la vera vite che porta frutto (v.1).  La vite non è una pianta ornamentale,  esiste per dare i suoi frutti. “Vera” (alÄ“thi...