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Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti

 Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti Malachia 1:6 dice: “Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: ‘In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?’” Questo versetto ci parla della disapprovazione del Signore degli eserciti ai sacerdoti d’Israele nel periodo di Malachia. In questo versetto vediamo un’incoerenza molto comune e sempre attuale tra professione di fede e pratica, tra conoscenza e servizio per il Signore.  Dopo aver parlato alla nazione nel suo insieme riguardo l’amore del Signore, cioè della sua elezione, il profeta ora si rivolge con franchezza ai sacerdoti d’Israele riguardo il loro ministero superficiale e infedele. Il Signore aveva amato Giacobbe, il popolo d’Israele, li aveva fatti Suoi figli, ma sia i sacerdoti che il po...

1 Samuele 4:7,12-22 La gloria nell’arca del patto

1 Samuele 4:7,12-22: La gloria nell’arca del patto L'arca dell'alleanza affascina anche i non credenti, che la considerano un talismano per accedere al potere divino, o magico.  In una scena del famoso film di Spielberg: “I predatori dell'arca perduta”, Indiana Jones e il suo collega Marcus Brody spiegano ai servizi segreti dell'esercito perché Hitler stesse cercando l'arca. Brody afferma minacciosamente: " Un esercito che porta l'arca davanti a sé è invincibile".  Tuttavia, i tragici eventi di 1 Samuele 4 mostrano che non è così! La presenza dell'arca di Dio non garantiva affatto la vittoria! Infatti, gli Israeliti persero contro i Filistei! La vittoria non è dovuta a un oggetto sacro, ma dipende dal Signore (Proverbi 21:31).  Vediamo: I IL SIMBOLO DELL’ARCA DEL PATTO (v.7)  Nel v.7 leggiamo:“I Filistei ebbero paura, perché dicevano: ‘Dio è venuto nell'accampamento’. Ed esclamarono: ‘Guai a noi! Poiché non era così nei giorni passati’”. La fra...

1 Samuele 6:19: Il giudizio di Dio sugli abitanti di Bet-Semes

  1 Samuele 6:19: Il giudizio di Dio sugli abitanti di Bet-Semes “Il SIGNORE colpì gli abitanti di Bet-Semes, perché avevano guardato dentro l'arca del SIGNORE; colpì settanta uomini fra i cinquantamila del popolo. Il popolo fece cordoglio, perché il SIGNORE l'aveva colpito con un grande flagello”. L’arca del Signore era stata presa in battaglia dai Filistei e ora rimandata agli Israeliti. Arrivata a Bet-Semes, una città Giudaica, la popolazione offrì i sacrifici al Signore, ma a un certo punto, quando settanta Israeliti guardarono curiosamente all’interno dell'arca, cioè l’aprirono per vedere che cosa ci fosse, Dio li colpì e morirono. Perché questo grande flagello? Come i due figli di Eli avevano mostrato disprezzo per Dio ignorando le regole del culto (1 Samuele 3:12-17,22-25), così questi uomini giudicati dal Signore, gli mostrarono disprezzo trattando la Sua arca, una cosa santa, come se fosse un oggetto ordinario; queste persone non hanno avuto il giusto atteggiamento...

1 Samuele 4:22: La gloria si è allontanata da Israele

 1 Samuele 4:22: La gloria si è allontanata da Israele “La gloria si è allontanata da Israele, perché l'arca di Dio è stata presa”. Queste sono le parole della moglie del sacerdote Fineas, figlio di Eli, quando udì la notizia che l’arca di Dio era stata presa in battaglia dai filistei, dove sia il cognato e il marito morirono. Questa donna era incinta e a queste brutte notizie, partorì prematuramente. Chiamò il figlio “Icabod” che significa “senza gloria”, o “non più gloria”. Cosa era accaduto? Vi era stata una battaglia tra i filistei e gli israeliti, gli anziani d’Israele dissero di portare l’arca del patto in battaglia così il Signore li avrebbe salvati dai nemici (1 Samuele 4:1-3). Pensando di portare l’arca, il simbolo della presenza del Signore avrebbero vinto. Ma così non è stato! Il Signore non può essere manipolato affinché concede il Suo favore! Dio non è un portafortuna e non dovrebbe mai essere trattato come tale, e nemmeno pensare che certi simboli religiosi possono es...

1 Samuele 4:7: Il simbolo dell’arca del patto

 1 Samuele 4:7: Il simbolo dell’arca del patto “I Filistei ebbero paura, perché dicevano: ‘Dio è venuto nell'accampamento’. Ed esclamarono: ‘Guai a noi! Poiché non era così nei giorni passati’. La frase dei filistei: “Dio è venuto nell'accampamento” si riferisce all’arca del patto. L’arca del patto era l'oggetto più sacro nella religione di Israele. Questo oggetto a forma di scatola, era ricoperto d'oro e conteneva memoriali dell'esodo, in particolare le tavole di pietra contenenti i dieci comandamenti e un contenitore di manna. Due cherubini erano montati sul suo coperchio, le loro ali si toccavano sul suo centro, dove ogni anno il sommo sacerdote spruzzava sangue sacrificale nel giorno dell'espiazione. L'arca doveva essere custodita nella stanza interna del tabernacolo (cfr. per esempio Esodo 25:10-22; 30:6; 37:1-9; Deuteronomio 10:1-5; Ebrei 9:4), ed era dove il Signore rivelava la sua volontà ai suoi servi (Mosè: Esodo 25:22; 30:36; Aronne: Levitico 16:2...

1 Samuele 2:12: Servire il Signore non significa conoscerlo

 1 Samuele 2:12: Servire il Signore non significa conoscerlo “I figli di Eli erano uomini scellerati; non conoscevano il Signore”. Il sacerdozio in Israele era ereditario, un ruolo che era destinato solo ai discendenti di Aaronne.  Così i due figli giovani (1 Samuele 2:17) di Eli stavano servendo come sacerdoti come aveva fatto il loro padre, ma non erano obbedienti a Dio, e ignorarono il rimprovero del padre perché ciò che facevano era malvagio e non dava buona testimonianza al popolo (vv.23-25). Sicuramente Eli poteva fare di più, per esempio rimuoverli dal servizio sacerdotale, ma non lo fece. Dio giudicherà i figli di Eli con la morte (1 Samuele 2:34; 4:11,17).  In questo versetto vediamo due aspetti dei figli di Eli, Ofni e Fineas ( 1 Samuele 4:11): erano scellerati e non conoscevano il Signore. Cominciamo a vedere che erano uomini scellerati “Uomini Scellerati”, letteralmente "figli di Belial" (bÄ•nê belîyaÊ¿al), questa frase è idiomatica indica “buono a nulla”, o “un...

Giovanni 2:13-16: Gesù nel tempio (1)

  Giovanni 2:13-16: Gesù nel tempio (1)     La purificazione e la rivelazione Prima di Pasqua spesso si sente parlare di "pulizie pasquali" o "pulizie primaverili".  "Pulizie di Pasqua" prende origine dalla Pasqua ebraica, durante la quale, secondo l'usanza, gli Ebrei dovevano togliere dalla loro casa ogni traccia di lievito, e quindi di polvere; era un rito di purificazione della casa, quindi anche del corpo e dell’anima. Così nella stagione primaverile, le pulizie pasquali si riferiscono in maniera più approfondita alla pulizia della propria casa, una pulizia generale e minuziosa, da cima a fondo. Anche Gesù nel periodo di Pasqua purificò il tempio, la casa del Padre dalla contaminazione. Il capitolo due di Giovanni 2 inizia la storia del ministero terreno di Gesù con un segno miracoloso che ci parla del Suo carattere e della Sua missione: la trasformazione dell’acqua in vino a un matrimonio (Giovanni 2:1-11). Ma anche la purificazione del tempio di ...

Malachia 1:10: Dio disapprova la religione superficiale

 Malachia 1:10: Dio disapprova la religione superficiale Uno degli scopi del libro di Malachia è portare il suo popolo a onorare Dio, il Signore, il Padre, il grande re, il Signore degli eserciti e questo non avviene attraverso l'adorazione ipocrita.  L'adorazione nel tempio era in uno stato pietoso, poiché gli adoratori pensavano di ingannare Dio nei loro sacrifici (Malachia 1:6-2:9) e decime (Malachia 3:7-12). Questo versetto fa parte di una sezione (Malachia 1:6-2:9) dove Malachia denuncia un sacerdozio superficiale, lassista e corrotto. Nel v.10 il Signore, mediante il profeta, continua la Sua severa disapprovazione dei sacerdoti che non onoravano Dio come loro Padre, e non lo temevano come Signore (v.6), rimprovera i sacerdoti per la loro negligenza nell'adempiere ai loro doveri secondo la legge di Dio, infatti non offrivano sacrifici secondo le disposizioni del Signore che aveva dato a Mosè anni prima (Levitico 22:18–25; Deuteronomio 15:21), cioè offrivano animali mal...

Aggeo 2:10-14: La chiamata alla purezza

Aggeo 2:10-14: La chiamata alla purezza  Nella mitologia greca, Mida era il re di Frigia a cui il dio Dioniso aveva dato il potere di trasformare tutto ciò che toccava in oro, come ricompensa per aver aiutato il maestro di Dioniso, Sileno. Mida si rese conto presto che questo potere miracoloso non era una ricompensa, ma una maledizione, perché anche il suo cibo diventava oro. Il re avido viene liberato solo dopo aver pianto davanti a Dioniso, che gli ordina di fare il bagno nel fiume Pattolo. Aggeo 2:10-14 evidenzia una persona impura che rende impuro tutto ciò che fa.  La disobbedienza del popolo contaminava i sacrifici che faceva a Dio.  Quando il popolo tornò nella propria terra dall’esilio Babilonese, all'inizio del regno di Dario, una delle sue priorità era ricostruire l'altare(Esdra 3:1-6), e reintegrare il ritmo dei sacrifici nel tempio, ancora in fase di ricostruzione (Aggeo 1:4-7; 2:3-4; Esdra 3:8-12; 5). Questo era molto importante per l'adora...

Le parole che riguardano il culto

PRINCIPI DELLA FEDE CRISTIANA. “IL CULTO”. LE PAROLE CHE RIGUARDANO IL CULTO. Ci sono molte persone, anche che frequentano le chiese che parlano un po' della lingua cristiana, ma che conoscono Dio solo per sentito dire. La maggior parte di loro hanno letto qualche libro su Dio, hanno ascoltato delle prediche, forse hanno gustato un po' della presenza di Dio, possono aver sentito qualche debole eco della voce di Dio, ma la loro conoscenza personale di Dio è molto superficiale e non sempre corretta. Oggi abbiamo bisogno di un ristabilimento della visione del Dio Altissimo.  Abbiamo una cattiva e debole visione di Dio e di conseguenza si è persa la gloria e l'onore di Dio, e quindi anche il culto ne è compromesso. La Bibbia parla in modo chiaro e definito riguardo il vero culto a Dio. La vera adorazione del Dio vivente è dinamica, variegata, vivace, ma ciò che vediamo, sempre nella Bibbia è che il culto a Dio non deve essere fatto in modo superficiale, mecc...

Malachia 1:10: La disapprovazione di Dio per la religione superficiale.

Malachia 1:10: La disapprovazione di Dio per la religione superficiale. “’Ci fosse almeno qualcuno di voi che chiudesse le porte! Così non accendereste invano il fuoco sul mio altare! Io non prendo alcun piacere in voi’, dice il SIGNORE degli eserciti, «e non gradisco le offerte delle vostre mani”. Le porte a cui si riferisce ilprofeta sono le porte all’interno del tempio dove si offrivano i sacrifici degli animali a Dio. Il Signore attraverso il profeta dice che è meglio chiudere le porte così da impedire la vana e ipocrita offerta dei sacrifici, è meglio cessare ogni forma di sacrifici che presentare offerte ipocrite.  Noi in questo versetto vediamo due verità importanti.