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Uffici divini di Gesù: Il perdono dei peccati.

Marco 2:1-12. Uffici divini di Gesù: Il perdono dei peccati.  Marco ritorna all’azione di Gesù a Capernaum, dopo la parentesi del racconto del ministero di Gesù in Galilea, ora racconta il ritorno di Gesù a Capernaum. Marco mostra l’autorità di Gesù con cinque storie: la guarigione del paralitico (2:1-12), la chiamata del pubblicano Levi (2:13-14); quando parla ad alcuni farisei del perché i Suoi discepoli non digiunano (2:18-22); quando dice che è il Signore del sabato (2:23-28); quando guarì l’uomo dalla mano paralizzata nella sinagoga nel giorno di sabato (3:1-6). In queste storie Gesù mostra la Sua autorità ai farisei  (2:16,18,24, 3:6); agli scribi (2:6); agli erodiani (3:6); inoltre dal contesto vediamo che Marco mostra l’autorità di Gesù sui demoni (1:21-26; 3:7-12), e l’autorità di Gesù nell’insegnamento (1:22, 27). Per questo motivo al ritorno a Capernaum, appena saputo che Gesù era in città, una folla straripante circondò la casa dove era per ascoltarlo. Qu...

La parabola delle dieci mine

Luca 19:11-28: La Parabola delle dieci mine  Il motivo per cui Gesù racconta questa parabola è duplice: perché erano vicini a Gerusalemme e perché i discepoli avevano false aspettative circa il manifestarsi del regno di Dio, pensavano che si realizzasse immediatamente, in modo terreno, secondo il pensiero giudaico (v.11; Atti 1:6). Più Gesù si avvicinava a Gerusalemme e più l’entusiasmo delle folle e dei suoi discepoli aumentava.  I discepoli pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. Essi pensavano che Dio avrebbe instaurato il Suo regno, che il Messia (Gesù) avrebbe manifestato la pienezza della sua potenza. In questo clima di impazienza e di attesa Gesù insegna questa parabola.  La parabola aveva il compito di correggere il loro pensiero. Gesù vuole che i discepoli comprendano, che Gerusalemme sarà il luogo della Sua morte e non della manifestazione del Suo regno. (Cfr. Luca 18:31-34). Quindi i discepoli nel frattempo aspettan...

La chiamata dei discepoli.

Marco 1:16-20 La chiamata dei discepoli. Una volta un ricco industriale, vide un pescatore seduto a guardare la sua barca, chiese: “Perché non sei là fuori a pescare?” “Perché ho preso abbastanza pesce per oggi”, fu la risposta. “Perché non peschi più pesce di quanto hai bisogno?” Ha chiesto l'uomo ricco. “Cosa farei con questi?” rispose il pescatore. “Potresti guadagnare più soldi e comprare una barca migliore in modo che tu possa andare più in profondità e prendere più pesce. Potresti comprare reti di nylon, pescare ancora di più e fare più soldi. Presto avere una flotta di barche ed essere ricco come me.  “Allora cosa farei?” Chiese il pescatore. “ Potresti sederti e goderti la vita”,rispose il ricco. “Cosa pensi che sto facendo ora?” Rispose il pescatore. La chiamata dei discepoli di Gesù, non è certamente all’apatia, al dolce far niente, ma sono chiamati a lavorare per il progresso del regno dei cieli, sono chiamati a essere pescatori di uomini.

Con quali criteri e in che modo furono inclusi i manoscritti nella Bibbia?

Con quali criteri e in che modo furono inclusi i manoscritti nella Bibbia? La chiesa ha soltanto riconosciuto i singoli libri perché in essi era presente l’autorità della Scrittura in quanto ispirata da Dio!  Riguardo l’Antico Testamento. I criteri della scelta dei libri dell’Antico Testamento (canone ebraico) nasce nel corso della vita e nella religione ebraica. Dio ha guidato il Suo popolo a riconoscere quei libri che erano già Parola di Dio, quindi il popolo li riconosceva canonici perché quei libri erano divini e di conseguenza autorevoli.  Il termine "canone" viene impiegato per descrivere i libri che sono divinamente ispirati e che, pertanto, appartengono alla Bibbia. Un libro della Scrittura apparteneva al canone dal momento in cui Dio ne aveva ispirato la scrittura. Si trattava semplicemente del fatto che Dio convincesse i Suoi seguaci umani di quali libri includere nella Bibbia.

La preghiera esaudita

Giovanni 14:13-14: La preghiera esaudita.  Il capitolo è iniziato con riferimento Gesù per la sua imminente partenza nella casa del Padre per andare a preparare un "luogo" per i suoi discepoli . Tommaso e Filippo non avevano capito la relazione intima e profonda di Gesù e il Padre, come il Padre è presente nelle parole e opere di Gesù. Dai versetti 12-14 la discussione si sposta di nuovo sulla partenza di Gesù che va al Padre, quindi la sua esaltazione e la sua missione successiva come intermediario tra il Padre e i discepoli, quindi che avrebbero fatto opere maggiori di lui e da delle istruzioni importanti sulla promessa della preghiera esaudita per incoraggiarli. Noi vediamo in questi versetti la promessa della preghiera esaudita. Nei versetti 13-14 vediamo la promessa dell’esaudimento, i presupposti dell’esaudimento, il proposito dell’esaudimento.