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Osea 3:2: Un amore redentivo

 Osea 3:2: Un amore redentivo   Stiamo ancora esplorando una delle storie più commoventi e profonde dell'Antico Testamento: la vicenda del profeta Osea e della sua moglie infedele, Gomer.  A differenza di altre figure profetiche che erano titubanti, o scettici contro la difficile chiamata di Dio, vedi per esempio Mosè (Esodo 4:10) e Geremia (Geremia 1:6), Osea non si oppone alla chiamata del Signore, obbedisce diligentemente al comando di riprendere sua moglie adultera.  Nella Bibbia, il libro di Osea offre una rappresentazione singolare e potente dell'amore di Dio.  Il profeta narra le vicende del suo matrimonio con Gomer, una donna infedele che lo tradisce con altri uomini.  Nonostante il dolore e il tradimento, Osea, su comando di Dio, riporta a casa Gomer riscattandola dalla schiavitù. Questa storia non è solo un racconto di amore umano tradito e restaurato, ma è anche una potente immagine dell'amore redentore di Dio per il Suo popolo. Ci parla anche de...

Le parabole dell’attenta decisione (Luca 14:28-32).

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Le parabole dell’attenta decisione (Luca 14:28-32). Un grande pianista è stato accolto dopo un concerto da un ammiratore che gli ha detto che avrebbe dato la sua vita per suonare come lui. Il pianista rispose che sarebbe davvero costato tanto tutto questo, perché aveva dato la vita per poter suonare il piano con eccellenza. Si era allenato per ore e ore. Aveva rinunciato a tutte le altre attività della vita per essere un grande pianista. Il grande costo per il pianista era che la sua vita fosse pienamente impegnata nel suonare il pianoforte. Così c’è un grande costo a essere discepoli di Gesù! Tutti i veri cristiani sono discepoli di Gesù, essere cristiano e discepolo, non sono due cose separate. Una persona non può dire di essere cristiana senza essere discepolo, il cristiano è un discepolo di Gesù!  Per tre volte nei vv. 26,27 e 33 vediamo che Gesù dice: “Essere mio discepolo”.

Marco 10:45: Gesù ha dato la sua vita come prezzo di riscatto per molti.

Marco 10:45: Gesù ha dato la sua vita come prezzo di riscatto per molti. “Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”. (Cfr. Ebrei 9:26; 1 Giovanni 3:5).  Gesù ha volontariamente velato la sua gloria come Figlio dell'uomo (Marco 8:38; 13:26; 14:62) per assumere la forma di uno schiavo servendo fino alla morte perché questa era la volontà di Dio (Filippesi 2:6-8). Il suo servizio fino alla morte deve essere considerato un atto volontario (Giovanni 10:11,15,17) come indicato dalla frase: “Per dare la sua vita”. La morte di Gesù è un atto di obbedienza a Dio e vicaria per i molti (cfr. Isaia 53:11-12; Marco 14:24, cfr. Matteo 1:21; Giovanni 10:11,15; 17:9; Efesini 5:25; Atti 20:28; Romani 8:32-35), infatti, la preposizione “per” (anti) significa “in cambio di”, o “al posto di”.