Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Vita cristiana

Spezzare le catene della negatività (1)

  Spezzare le catene della negatività (1) Le cause della negatività  Uscito nel 1994 e diretto da Frank Darabont, il film “Le ali della libertà” (The Shawshank Redemption) è uno dei film più amati e acclamati della storia del cinema. Andy Dufresne, un banchiere, viene condannato ingiustamente per l’omicidio della moglie e del suo amante. Viene rinchiuso nel carcere di Shawshank, dove incontra Red, un detenuto veterano che diventa suo amico. Andy affronta anni di ingiustizie, abusi e corruzione, ma mantiene sempre la speranza. In segreto, scava un tunnel nella sua cella e riesce a fuggire, lasciando dietro di sé prove della corruzione del direttore. Il film si conclude con Andy e Red che si ritrovano in libertà, in Messico. I temi con un significato profondo sono:  • Redenzione: Non solo Andy, ma anche Red e altri detenuti trovano una forma di liberazione interiore. • Speranza contro disperazione: Andy incarna la speranza, anche nei momenti più bui. Red, inizialmente s...

Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 

Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (3)

Immagine
 Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (3) “Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi”. Sappiamo tutti quanto sia difficile perdonare chi ci ha fatto del male e questo per varie ragioni. Una ragione è: il nostro cervello registra l’evento doloroso come un pericolo, mantenendo vivo il ricordo e avvertendoci che quella persona potrebbe farci male ancora.  Quando conserviamo nella memoria una raccolta dettagliata di ferite, il perdono diventa più arduo. Inoltre, il torto subito spesso ferisce sia la nostra autostima che il nostro senso di sicurezza nel mondo, mettendo in discussione la nostra visione di un mondo affidabile. C’è poi un aspetto legato alla giustizia: ciò che una persona percepisce come una ferita spesso viene considerato ingiusto, soprattutto quando manca un’adeguata riparazione, o un sincero pentimento da parte di chi ha causato il danno. La paura gioca anche un ruolo fondamentale: perdonare può sembrare rischioso perché implica una forma di vulner...

Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (2)

Immagine
 Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (2) Stiamo meditando su Colossesi 3:13. Nella predicazione precedente abbiamo visto che, se siamo persone rigenerate e se Cristo è tutto e in tutti, allora sopporteremo e perdoneremo gli altri. La sopportazione e il perdono sono qualcosa di gloriosamente nobile, appropriati per tutti i veri credenti se abbiamo sperimentato la grazia di Dio. Paolo in questa seconda parte del v.13, va più nei dettagli al riguardo il perdono, infatti dice enfaticamente: “Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi”. Il perdono è al centro del Vangelo, infatti la nostra esperienza cristiana di salvezza si fonda sull’accettazione del perdono di Dio donato tramite Gesù Cristo. Come persone perdonate da Dio in Cristo dobbiamo sempre perdonare, come ci ricorda John MacArthur: “Il perdono è parte integrante della nuova natura del cristiano. Un cristiano che non perdona è una contraddizione in termini. Quando vedi un cristiano professante che si rifiuta os...

Luca 4:14: Il ruolo dello Spirito Santo nella missione di Gesù

Immagine
 Luca 4:14: Il ruolo dello Spirito Santo nella missione di Gesù Nel 1979, l'ingegnere aeronautico Paul B. MacCready, con la sua squadra, costruì il Gossamer Albatross, un velivolo ultraleggero progettato specificamente per essere pilotato esclusivamente con la forza muscolare del pilota.  Questo straordinario mezzo, il 12 giugno 1979, riuscì nell’impresa di attraversare il canale della Manica, vincendo il secondo Premio Kremer. Decollato dall’Inghilterra, volò per tre ore, raramente a più di quattro metri e mezzo sopra l’acqua. Infine, dopo aver percorso quasi 36 chilometri, atterrò esausto sulla costa della Francia.  Per quanto drammatico fosse, il volo a propulsione umana non sarà mai pratico. Un uomo semplicemente non può mantenere la produzione di energia necessaria per voli prolungati.  Allo stesso modo, nessuno può vivere la vita cristiana e servire il Signore efficacemente “pedalando” con le proprie forze.  È solo attraverso il potere abilitante dello Spi...

Giosuè 1:7: La via della conquista

Immagine
 Giosuè 1:7: La via della conquista Come possiamo essere vittoriosi nella vita cristiana?  Come possiamo affrontare le sfide con successo? Per Giosuè quale era la via per la conquista di Canaan? Risponderemo a queste domande meditando Giosuè 1:7 che dice: “Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai”. Quando Israele invase Canaan intorno al 1400 a.C., la terra era popolata da diverse popolazioni organizzate in città-stato relativamente piccole, ma protette da mura massicce.  Queste popolazioni erano abituate alla guerra, erano ben organizzate e alcune avevano anche i carri da combattimento, i carri armati del mondo antico.  Sebbene le città-stato fossero indipendenti, e spesso erano in guerra l'una contro l'altra, ma si unirono per resistere al loro comune nemico: gl’Israeliti.  Ed è per questo che il Signore inc...

Salmo 74:1-3: Perché?

 Salmo 74:1-3: Perché? La tragedia umana continua a generare domande da sempre nella storia dell’umanità. Davanti certe situazioni tragiche, credenti e non credenti si sono chiesti e si chiedono, il perché.   La vita cristiana, dunque è fatta anche di domande, come vediamo nei vv.1 e 10-11. Di solito le domande che facciamo a Dio non sono fatte quando le cose vanno bene, ma quando abbiamo problemi, quando soffriamo, quando non vediamo vie di uscite e Dio non risponde alle nostre preghiere. Allora chiediamo a Dio: “Perché sta capitando tutto questo a me? Perché non rispondi? Perché mi hai abbandonato?” Oppure chiediamo al Signore: “Fino a quando durerà questa storia? Fino a quando mi farai soffrire?” Ora come diceva Timothy Keller: "La fede non elimina le domande. Ma la fede sa a Chi rivolgerle". La fede non implica una rinuncia al pensiero critico, o alla ricerca di risposte, ma consapevoli che li possa dare solo Dio, ci rivolgiamo a Lui. Il Salmo 74 è un potente lamento, un ...

Romani 15:4: Come conservare la speranza

 Romani 15:4: Come conservare la speranza Fëdor Dostoevskij disse: “Totalmente senza speranza non si può vivere. Vivere senza speranza significa cessare di vivere”. La speranza è una forte energia che ci motiva nella vita, e questo vale soprattutto con la vita cristiana. In questo versetto vediamo come conservare la speranza. Il contesto di questo passo è sull’unità dei credenti. I più forti devono sopportare le debolezze dei deboli e non agire per compiacere se stessi, ma per compiacere al prossimo nel bene per l’edificazione. Cristo è l'esempio perfetto di qualcuno che ha sempre agito considerando gli altri, anche a costo della morte (Romani 15:1–3).  Cristo ha ricevuto tutto e ha servito tutti, forti e deboli, Giudei e Gentili, e i cristiani devono fare lo stesso gli uni con gli altri (Romani 15:7–9).  Secondo Paolo, i cristiani Giudei dovrebbero essere grati per la fedeltà di Dio nel mantenere le promesse fatte a Israele.  I cristiani Gentili dovrebbero essere gr...

Salmo 77:1: Il lamento di Asaf - La depressione di Asaf (1)

 Salmo 77:1: Il lamento di Asaf - La depressione di Asaf (1) Donald Williams scrive: “Da dove viene la depressione? Per molti la depressione deriva dalla perdita. È rabbia introversa vissuta come dolore. Morte, malattia, divorzio, disoccupazione, trasferimento in un'altra città, abusi di vario genere, ritiro dell'amore: tutto questo e molto altro può scatenare la depressione. Quando arriva, molti si ritirano e si chiudono in se stessi. Si rifiutano di stare con le persone. Smettono di mangiare. Vogliono dormire eccessivamente. Si ammalano fisicamente. In casi estremi vogliono morire. Spesso, a noi sconosciute, la depressione ha radici spirituali. Le persone si sentono lontane da Dio. ‘Deve odiarmi’, pensano. Il fallimento morale crea senso di colpa, con conseguente aridità spirituale e abbandono. Come spesso accade a livello umano, le persone sentono la perdita dell'amore di Dio. Suppongono: ‘Non potrebbe mai perdonarmi’. L'intimità con il Padre celeste è sostituita dal...

Uniti a una chiesa

 Uniti a una chiesa  Per alcune persone, il cristianesimo è stato spesso ed è individualista, solo, cioè: “Tra me e Dio". Ma come sottolinea Aaron Daryl a riguardo: “Mentre una relazione individuale con Dio attraverso Gesù Cristo è essenziale, il Nuovo Testamento sottolinea anche fortemente la natura corporativa del cristianesimo; Dio sta edificando un gruppo di persone che lo glorificheranno e vivranno con lui per sempre. Questo gruppo è chiamato la chiesa”. Dunque nel Nuovo Testamento non c’è spazio per un cristianesimo individuale, va contro la natura della fede cristiana e quindi della chiesa di Dio! Franklin Clark Fry afferma: “Una persona che dice di credere in Dio, ma non va mai in chiesa è come una persona che dice di credere nell'istruzione, ma non va mai a scuola”. Secondo quest’affermazione, appartenere, o essere membri di una chiesa, è una caratteristica di una persona che crede in Dio. Ma coloro che credono in Dio e non appartengono a nessuna chiesa non saranno d’...

Filippesi 4:4: Un imperativo ben sottolineato

  Filippesi 4:4: Un imperativo ben sottolineato A Franz Joseph Haydn, il grande compositore austriaco di musica classica (Rohrau, 31 marzo 1732 – Vienna, 31 maggio 1809), fu chiesto una volta perché la sua musica di chiesa era così allegra; lui rispose: “Quando penso a Dio, il mio cuore è così pieno di gioia che le note danzano e saltano, per così dire, dalla mia penna, e poiché Dio mi ha dato un cuore allegro, mi sarà perdonato di servirLo con spirito allegro". La gioia è un tema chiave di questa epistola (Filippesi 1:4,18,25; 2:2,17-18,28-29; 3:1; 4:1,4,10). La lettera ai Filippesi sottolinea la gioia nonostante sia stata scritta da Paolo mentre era in prigione e i credenti di Filippi stavano attraversando prove molto dure; quindi Paolo aveva bisogno di porre l'accento sulla gioia per timore che si fissassero sulla loro situazione e diventassero negativi distogliendo lo sguardo dal Signore. Per alcuni studiosi, Paolo con il v.4 inizia una nuova sezione, per altri Paolo ripre...

Romani 8:32: L’amore provvidente di Dio

 Romani 8:32: L’amore provvidente di Dio  Questo passo ci parla dell’amore provvidente di Dio. Spurgeon disse: “Non ci sono cambiamenti nell'amore del Signore, anche se ci possono essere cambiamenti nei modi di mostrarlo”. Dio essendo immutabile nel Suo carattere (cfr. per esempio Malachia 3:6), ed eterno (cfr. per esempio Isaia 40:28), il Suo amore non cambierà e non finirà mai e lo mostra in modi diversi! Prima di tutto in questo versetto vediamo che: I DIO HA PROVVEDUTO IL FIGLIO  Infatti: A) Dio non ha risparmiato il proprio Figlio “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio” La frase greca comincia con una particella enclitica intensiva (ge) che aggiunge enfasi, richiama particolare attenzione sulla frase e aggiunge una sfumatura emotiva. Il senso è “veramente”, o “certamente”, come traduce la “Nuova Diodati”. Quindi Colui, cioè Dio (vv.28,30) veramente, certamente non ha risparmiato il proprio Figlio! Paolo sta parlando di un dato di fatto, di qualcosa che è acc...

1 Samuele 8:6: Il desiderio sbagliato di volere un re

 1 Samuele 8:6: Il desiderio sbagliato di volere un re “A Samuele dispiacque questa frase: ‘Dacci un re che amministri la giustizia in mezzo a noi’…”. Ai tempi dell'Antico Testamento i re controllavano tutte le funzioni di governo: quello legislativo, esecutivo e giudiziario.  Il popolo doveva fedeltà totale al suo sovrano, e il sovrano a sua volta proteggeva il suo popolo guidandoli in guerra e in pace. Come originariamente concepito, Israele era una teocrazia, un popolo il cui Re era Dio. Secondo il Patto Mosaico, Dio s’impegnava a combattere le battaglie di Israele e a far prosperare la nazione. A loro volta il popolo doveva obbedire alle Sue leggi e dare la loro fedeltà completamente a Lui (Levitico 26; Deuteronomio 28-30). Quando gli anziani d’Israele chiedono a Samuele di nominare un re che amministrasse la giustizia in mezzo a loro come tutte le altre nazioni (1 Samuele 8:5), chiaramente hanno in mente più di un semplice cambio di leader, vogliono un cambio di istituzio...

Se sei un vero cristiano, guarda alle cose eterne (2 Corinzi 4:7-18)

  Se sei un vero cristiano, guarda alle cose eterne (2 Corinzi 4:7-18) “Se mi chiedessero di azzardare un'opinione su quale sia la malattia più diffusa oggi nella chiesa, suggerirei che è lo scoraggiamento” (Martyn Lloyd-Jones). Per quali ragioni ti scoraggi più spesso? Quali aree della tua vita sono difficili da affidare completamente a Dio? Quando sei stato scoraggiato o perplesso nella tua vita cristiana? Osservare Paolo fa un’affermazione. Paolo sta parlando del tesoro riferendosi al Vangelo della gloria di Cristo (v.4), o della conoscenza della gloria di Dio (v.6). I vasi di terra a cui si riferisce Paolo, sono i corpi dei cristiani, corpi umani normali quindi fragili, o deboli, senza un valore speciale (v.7). Perché Paolo sottolinea questo “tesoro” e “in vasi di terra”? Qual è lo scopo di questa grande potenza, cioè della potenza trasformatrice del Vangelo, o la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo? Che cosa enfatizza Paolo? (2 Corinz...

1 Corinzi 10:31-11:1: La rotaia del nostro comportamento.

1 Corinzi 10:31-11:1: La rotaia del nostro comportamento. Tutto il mondo è stato sorpreso dal covid-19, non era preparato ad affrontare questo piccolissimo virus; qualcuno ha detto che è come una guerra, o peggio del terrorismo! Il futuro, mai come adesso, è stato incerto a causa del covid-19; molti sono convinti che dobbiamo imparare a convivere con questo virus, sono del parere che tutto non sarà come prima, anzi qualcuno pensa che dobbiamo aspettarci altri virus del genere. Giornalisti, scienziati, sociologi, economisti si chiedono come sarà la nuova normalità. Come sarà la politica?  Come sarà l’economia?  Le piccole attività prospereranno in futuro? Si lavorerà da casa?  Come sarà la nostra società? Soprattutto nelle aree metropolitane? Come saranno le relazioni sociali? Ci sarà una reazione collettiva a quello che sta succedendo nel mondo?  Sarà migliore di quella di adesso?  Ci sarà più nazionalismo, o globalità?  Ci sarà più cooperazione, o chiusura...

Filippesi 4:13: Io posso ogni cosa

Immagine
Filippesi 4:13: Io posso ogni cosa! Nella vita ci sono due estremi da evitare, l’estremo dell’autosufficienza, che possiamo cavarcela da soli, e l’estremo che non pensiamo di farcela, di pensare che non siamo in grado di fare niente per il Signore, o nella vita in generale! Paolo si trova in prigione a Roma. Conosceva la chiesa di Filippi, l’aveva fondata nel suo secondo viaggio missionario (Atti 16:12-40), e aveva un legame particolare con questa (per esempio Filippesi 1:7,12; 3:1,13,17; 4:1,8). La chiesa lo sosteneva regolarmente come nessun’altra (Filippesi 4:15–20; 2 Corinzi 11:7–9). Questa lettera allora è un ringraziamento per il dono finanziario più recente della chiesa di Filippi (Filippesi 4:10, 14), che ha inviato tramite Epafròdito. Durante il suo viaggio, o dopo il suo arrivo con l'offerta, Epafrodito si ammalò quasi mortalmente (Filippesi 2:27), questo, la chiesa lo venne a sapere, così Paolo ha ritenuto necessario rimandarlo a Filippi con questa lettera (Filippesi 2:2...

Geremia 6:16: Il rilancio verso il passato

Geremia 6:16: Il rilancio verso il passato In queste ultime settimane c’è stato il decreto rilancio da parte del governo.  Questo nuovo decreto legge ha lo scopo di contenere la crisi economica causata dall’epidemia covid-19; il governo ha stanziato 55 miliardi di euro in aiuti ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese. Ora come può un cristiano rilanciarsi nella sua vita morale e spirituale? Se vuoi rilanciare la tua vita morale e spirituale, devi guardare al passato, questo ci di dice Geremia 6:16. Questo versetto di Geremia fa parte di una serie di predicazioni pubbliche (capitoli 2–10), dove il profeta descrive l’infedeltà di Giuda, soprattutto la sua idolatria e chiama la popolazione al ravvedimento considerando il giudizio di Dio.  Nonostante questa terribile rivelazione, Dio promise che la benedizione poteva ancora arrivare se il suo popolo si fosse pentito, se avesse abbandonato i suoi idoli e se si fosse consacrato totalmente a Lui! Ma la c...

Giovanni 15:1-8: Gesù è la vera vite.

Giovanni 15:1-8: Gesù è la vera vite. Noi in questi versetti vediamo che Gesù è la vera vite, e i credenti, i Suoi discepoli sono i tralci, chiamati a portare frutto per la gloria di Dio. Senza l’unione con Gesù Cristo, questo non sarà possibile, perché dipendiamo da Gesù per portare frutto nella vita cristiana! Noi, in questi versetti, vediamo i simboli, il sistema e lo scopo. Cominciamo a vedere: I I SIMBOLI (vv.1,5). Prima di tutto troviamo: A)La vera Vite (vv.1,5). Noi al v.1 leggiamo: “Io sono la vera vite”. Così nel v.5 è scritto: “Io sono la vite”. Il pronome “Io” è enfatizzato.  Così anche “vera”, infatti nel greco è messa in enfasi, quindi “Io sono la vite vera”.  Questo è l’ultimo dei sette detti di Gesù che iniziano con “Io sono” (Giovanni 6:35; 8:12; 10:7,9, 11,14; 14:6; 15:1,5). Gesù è la vera vite che porta frutto (v.1).  La vite non è una pianta ornamentale,  esiste per dare i suoi frutti. “Vera” (alÄ“thi...