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Ecclesiaste 1:14-15: La conclusione

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 Ecclesiaste 1:14-15: La conclusione La musicista statunitense Paula Cole lamenta la sua perdita di fede: “Da bambina sentivo quello che chiamiamo Dio, quello spirito, quell'energia. Poi la società ti ha educato e io ho razionalizzato l'idea che non esistesse. Mi ha reso profondamente infelice il fatto che non ci fosse un significato, una logica, un'unità di tutta la vita”, ed è quello che pensava anche Salomone. L’applicazione devota di Salomone a cercare a investigare ciò che si fa sotto il cielo l’ha portato alla conclusione che leggiamo nei vv.14-15: “Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento. Ciò che è storto non può essere raddrizzato, ciò che manca non può essere contato”. Dunque, la conclusione della ricerca dell’ecclesiaste è: tutto ciò che si fa sotto il sole non porta a nulla! Prima di tutto vediamo:

1 Samuele 7:9-10: Gli strumenti della vittoria

 1 Samuele 7:9-10: Gli strumenti della vittoria “Samuele prese un agnello da latte e l'offrì intero in olocausto al SIGNORE; e gridò al SIGNORE per Israele, e il SIGNORE l'esaudì. Mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si avvicinarono per assalire Israele; ma il SIGNORE in quel giorno fece rimbombare dei tuoni con gran fragore contro i Filistei e li mise in rotta, tanto che essi furono sconfitti davanti a Israele”. Seneca disse: "La speranza è il più grande bene che l'uomo possegga". Seneca sottolineava come la speranza sia un bene inestimabile per l'essere umano. Una forza che ci sostiene e ci motiva ad andare avanti, anche nelle situazioni più difficili. È l'antidoto alla disperazione. Ci permette di mantenere viva la fiamma dell'ottimismo, anche quando tutto sembra perduto come nella storia di questi versetti. “Non si può vivere senza speranza. Vivere senza speranza significa cessare di vivere” diceva Fëdor Dostoevskij. Perdere la speran...

Efesini 3:20: Sognare in grande!

 Efesini 3:20: Sognare in grande! Immagina che tu stia scalando una montagna altissima; la vetta è avvolta nella nebbia e non sai cosa ti aspetta lassù; ma dentro di te senti un fuoco che arde, una voglia irrefrenabile di raggiungere la cima e vedere oltre dopo aver affrontato la fatica, gli ostacoli e forse anche pericoli. Questo per esempio, è il potere del sognare in grande: aspirare a qualcosa che va oltre i limiti imposti dalle circostanze attuali, immaginare risultati straordinari che sfidano le nostre convinzioni limitanti e la nostra zona di sicurezza. È una mentalità che abbraccia l'ambizione, la perseveranza e la fiducia in se stessi, con l'obiettivo di realizzare qualcosa di significativo e di lasciare un segno positivo nel mondo. “Sognare in grande” può essere un motore d’ispirazione e di motivazione per perseguire i propri sogni e aspirazioni, anche quando sembrano al di là della nostra portata attuale.  Incoraggia a osare, a prendere rischi e a lavorare duramente...

Marco 4:18-19: Gli ostacoli alla parola di Dio

 Marco 4:18-19: Gli ostacoli alla parola di Dio Un professore in visita al Fuller Theological Seminary ha raccontato una storia sulla predicazione di un sermone in un paese in via di sviluppo in cui centinaia di persone si sono fatte avanti come espressione del loro desiderio di camminare con Gesù.  Pochi mesi dopo, ha predicato lo stesso sermone in una chiesa negli Stati Uniti; non solo nessuno si è fatto avanti al suo invito, ma anche la chiesa sembrava visibilmente annoiata dal messaggio biblico.  Questa storia è un grande promemoria della verità che dobbiamo “seminare” il vangelo, ma il frutto dipende dalla ricettività degli ascoltatori e dell'opera del Signore nei loro cuori. Il vangelo è la più bella notizia che l’umanità possa ascoltare e ricevere; così anche tutta la bibbia. La bibbia, la parola di Dio, può fare miracoli in noi, può operare efficacemente (cfr. per esempio 1 Tessalonicesi 2:13), ma ci possono essere degli ostacoli che gli impediscono di operare nel...

Salmo 63:5-8: La soddisfazione di Davide

 Salmo 63:5-8: La soddisfazione di Davide John Piper afferma: "Dio è più glorificato in noi quando siamo più soddisfatti in lui".  Secondo questa affermazione lapidaria, non dovremmo cercare la soddisfazione nei piaceri di questo mondo, ma in Dio!  In questo modo Dio è glorificato. Davide lo stava vivendo! Davide cercava ed era soddisfatto in Dio! Ricordiamo il contesto. Davide era nel deserto (v.1), quando era re (v.11), quando fuggiva dal figlio Absalom che si era ribellato a lui per essere il nuovo re (2 Samuele 15:23, 28; 16:2,14; 17:16). Davide fu costretto a lasciare Gerusalemme, dovette fuggire per salvarsi la vita, e a un certo punto di quella fuga da Gerusalemme, lui e la sua compagnia si trovarono in un deserto.  Il desiderio suscitato da questo luogo desolato, era un desiderio molto più profondo di qualsiasi altra cosa, il desiderio di Dio, un desiderio ardente e prioritario (vv.1-4). Nei versetti 5-8 vediamo il desiderio permanente di Davide che aveva di ...

2 Samuele 11:15: Un peccato conduce a un altro

 2 Samuele 11:15: Un peccato conduce a un altro “Nella lettera aveva scritto così: ‘Mandate Uria al fronte, dove più infuria la battaglia; poi ritiratevi da lui, perché egli resti colpito e muoia’”. Il peccato è come mangiare le ciliegie: una tira l’altra! Sembra quasi impossibile fermarsi!  Una volta che hai ceduto alla tentazione diventa difficile controllarla! Così un peccato conduce a un altro!  Davide per nascondere un peccato ne ha fatto un altro. Il re Davide abusando del suo potere, commise prima adulterio con Bat-sceba, moglie di Uria e poi si è macchiato dell’omicidio del marito pianificandolo in un modo lucido, facendolo morire in battaglia per coprire la gravidanza di Bat-sceba, che era rimasta incinta dal loro rapporto adulterino.  Questo avvenne dopo un primo fallimento del piano subdolo e ingannevole di Davide che aveva spinto Uria dalla moglie così da unirsi a lei e coprire la gravidanza adultera (2 Samuele 11:1-27).  Questo comportamento di Davi...

Ebrei 11:14-16: La fede è il desiderio assoluto della patria celeste

 Ebrei 11:14-16:  La fede è il desiderio assoluto  della patria celeste  Questi versetti ci parlano che la fede è il desiderio assoluto della patria celeste. Il credente desidera andare nella patria celeste e non rimanere in quella terrena e avendo così l’approvazione di Dio. L’autore dell’epistola agli Ebrei sta parlando della fede dei patriarchi. Al v.13 parla della loro perseveranza nonostante non avessero ricevuto le promesse perché avevano una percezione spirituale di fede e professavano pubblicamente di forestieri e pellegrini sulla terra. I vv.14-16 rafforzano ciò che è stato detto al v.1; quindi vediamo la ragione e il risultato della fede. Cominciamo con: I LA RAGIONE DELLA FEDE (vv.14-15) Nei vv.14-15 leggiamo:“Infatti, chi dice così dimostra di cercare una patria; e se avessero avuto a cuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi!” Il contesto rende abbastanza ovvio che solo Abramo, Sara, Isacco e Giacobbe sono inclusi in que...

1 Samuele 8:6: Il desiderio sbagliato di volere un re

 1 Samuele 8:6: Il desiderio sbagliato di volere un re “A Samuele dispiacque questa frase: ‘Dacci un re che amministri la giustizia in mezzo a noi’…”. Ai tempi dell'Antico Testamento i re controllavano tutte le funzioni di governo: quello legislativo, esecutivo e giudiziario.  Il popolo doveva fedeltà totale al suo sovrano, e il sovrano a sua volta proteggeva il suo popolo guidandoli in guerra e in pace. Come originariamente concepito, Israele era una teocrazia, un popolo il cui Re era Dio. Secondo il Patto Mosaico, Dio s’impegnava a combattere le battaglie di Israele e a far prosperare la nazione. A loro volta il popolo doveva obbedire alle Sue leggi e dare la loro fedeltà completamente a Lui (Levitico 26; Deuteronomio 28-30). Quando gli anziani d’Israele chiedono a Samuele di nominare un re che amministrasse la giustizia in mezzo a loro come tutte le altre nazioni (1 Samuele 8:5), chiaramente hanno in mente più di un semplice cambio di leader, vogliono un cambio di istituzio...

1 Samuele 7:9: Il Signore esaudisce la preghiera

 1 Samuele 7:9: Il Signore esaudisce la preghiera “Samuele prese un agnello da latte e l'offrì intero in olocausto al SIGNORE; e gridò al SIGNORE per Israele, e il SIGNORE l'esaudì”. C’è una guerra in corso tra Filistei e gli Israeliti, ci si prepara a una battaglia, e i soldati d’Israele hanno paura dei loro nemici e chiedono al profeta (1 Samuele 3:20, 21; 4:1), giudice d’Israele (1 Samuele 7:15–17) e sacerdote Samuele di non cessare di pregare per loro affinché Dio li salvi (cfr. per esempio 1 Samuele 4:3; Esodo 14:13; Giudici 2:18; 6:37; 7:7; 10:12-13) dalle mani dei Filistei (1 Samuele 7:8). Samuele allora, come vediamo in questo versetto, offrì un sacrificio al Signore e pregò il Signore con grande intensità e insistenza (gridò - yizÊ¿aq) per chiedere aiuto per il popolo. Samuele stava supplicando Dio come intercessore, era come un generale a capo dell’esercito di Dio che affrontava la guerra con il sacrificio e la preghiera!  Così Samuele offrì interamente un agnello da ...

2 Re 19:19: Lo scopo della preghiera

2 Re 19:19: Lo scopo della preghiera “Ma ora, SIGNORE nostro Dio, salvaci, te ne supplico, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra riconoscano che tu solo, SIGNORE, sei Dio!” Lo scopo della tua vita è glorificare Dio (cfr. per esempio Isaia 43:7; 1 Corinzi 10:31) Così lo devono essere anche tutte le tue preghiere! In un momento difficile, d’impotenza militare, l’Assiria ha invaso la Giudea e la conquista, il re Ezechia si sottomette al re Assiro Sennacherib (2 Re 18:13-16). Il re Ezechia è sotto pressione perché più volte è stato attaccato verbalmente con certe parole arroganti e minacciose degli Assiri, che cercarono di scoraggiare la fede in Dio dei Giudei, dicendo che nessuna divinità ha potuto resistere loro altrove, e così nemmeno il Signore potrà liberare Gerusalemme dalle loro mani (2 Re 18:17-35; 19:10-14).  Soffermarsi esplicitamente sulle caratteristiche del Dio che preghiamo rafforza la fede, così è stato per Ezechia. Ezechia allora prega Dio riconoscendo che ...

Salmo 27:4: Il desiderio più grande.

Salmo 27:4: Il desiderio più grande.  Il genere umano ricerca la felicità, e molti pregano per questo.  Ma che cosa porta alla felicità?  Per molti è la comodità, i piaceri della vita, le ricchezze, le cose materiali, ma queste cose sono solo fugaci, o una volta raggiunte non danno la felicità tanto agognata perché manca ciò che è più importante per noi per cui siamo stati creati (Romani 11:36): il Dio della Bibbia da cui provengono tutte le cose, da cui dipendiamo per vivere (per esempio 1 Samuele 2:6-8).  Una persona è felice perché ha una relazione con Dio, gode della pienezza di Dio e pertanto ha una ricompensa da parte di Dio: l’approvazione di Dio, o come ha detto qualcuno, il sorriso di Dio (per esempio Matteo 5:1-12).  Così lo scopo primario della nostra vita sarà quello di contemplare la bellezza del Signore da cui provengono tutte le cose!  Avere Dio e avere tutto!  Dio è il bene supremo che dobbiamo ricercare!  ...

Cause della preghiera inefficace (1) Motivazioni sbagliate: l’egoismo! (Giacomo 4:1-3).

Cause della preghiera inefficace (1) Motivazioni sbagliate: l’egoismo! (Giacomo 4:1-3). Tozer scrisse: “La preghiera è generalmente raccomandata come la panacea per tutti i mali e la chiave per aprire ogni porta della prigione, e sarebbe davvero difficile esagerare i vantaggi e il privilegio della preghiera ispirata dallo Spirito. Ma non dobbiamo dimenticare che se non siamo saggi e vigili, la preghiera può diventare una fonte di autoinganno”. Quando i nostri motivi non sono giusti nella preghiera, le nostre preghiere non hanno efficacia! Uno degli ostacoli alla preghiera efficace è quando è motivata dal nostro egoismo! Quando le nostre preghiere sono motivate dal nostro egoismo, quando chiediamo a Dio ciò che vogliamo piuttosto che ciò che Egli vuole (cfr. Luca 22:42; 1 Giovanni 5:14), le nostre preghiere saranno inefficaci.  Giacomo dopo aver parlato della grandezza della lingua e del suo potere incontrollabile, distruttivo e dell’uso doppio che se ne fa, che...

Isaia 55:8: I progetti di Dio sono diversi da quelli degli uomini.

Isaia 55:8: I progetti di Dio sono diversi da quelli degli uomini. Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE.  La parola ebraica “pensieri” (maḥšbôtay) ha l'idea di base dell'impiego della mente nel pensare per agire, indica piani, progetti, disposizioni, obiettivi (Ester 8:3-5; 9:25; Proverbi 15:22; 19:21; Geremia 18:18; 29:10-14; 51:29). Mentre “vie” (darkêkem) indica le azioni, il comportamento, il modo di vivere, (Deuteronomio 32:4; Salmi 50:23; Isaia 55:7).  Quindi Isaia ci sta dicendo che sia i progetti come le azioni di Dio differiscono radicalmente da quelli degli esseri umani e questo sappiamo, che molte volte stride, è in contrasto con i nostri piani e comportamenti.  Dio ha una natura, una logica e una prospettiva diversa dalla nostra. Dio non è come te e me! Dio è Dio! Ragiona da Dio, ha un carattere da Dio e ha progetti da Dio! Qualcuno può pensare: visto che Dio è buono, ci ama allora n...

Dio ha progetti

Isaia 55:8-11:  Dio ha progetti. Qualche anno fa, non appena un satellite della Russia entrò nello spazio, una rivista di Mosca, scrisse: “ La creazione, da un punto di vista comunista, è finalmente sotto nuova gestione”. Questa frase ci fa  sorridere, ma a volte anche i credenti vivono come se Dio non governasse veramente l’universo e quindi nella propria vita, con tutte le implicazioni negative che questo comporta. La Bibbia più volte afferma che Dio governa l’universo secondo i suoi progetti eterni (Salmi 33:10-11; Isaia 37:26; Efesini 3:11; 2 Timoteo 1:9; Tito 1:2), progetti che molte volte non capiamo, non accettiamo e ci permettiamo di criticare! Quando le cose ci vanno bene, quando abbiamo un buon e bel lavoro, una buona salute, una bella chiesa, una moglie o un marito meraviglioso, figli esemplari e così via, il problema non sussiste, il problema c’è quando nei progetti di Dio e nelle sue azioni verso di noi, noi soffriamo sia fisicamente, o emotivamente, o spiritua...