Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta disonestà

Osea 4:2: Quando crollano gli argini morali

  Osea 4:2: Quando crollano gli argini morali Il deterioramento che devasta una società “Si spergiura, si mente, si uccide, si ruba, si commette adulterio; si rompe ogni limite e si aggiunge sangue a sangue.” Se ti sei mai chiesto come una società possa degenerare così rapidamente, se ti domandi perché la violenza sembra aumentare, questo messaggio ti darà le risposte che cerchi. La Bibbia ci dice che il peccato non solo non glorifica Dio, ma porta una separazione da Dio e come un circolo vizioso a peccare. Il peccato, secondo la Bibbia, è come una nebbia fitta che cala tra l’anima e Dio: più ci si addentra, meno si vede la luce, e più facile è perdersi.  In questo senso, il peccato non solo non glorifica Dio, ma crea una barriera, una distanza spirituale che impedisce di vivere pienamente nella Sua presenza. È come una spirale che inghiotte: ogni errore ne chiama un altro, come se i passi compiuti ci portassero sempre più lontano dalla sorgente della vita e della verità. Alla...

La parabola dell’amministratore disonesto (Luca 16:1-8).

La parabola dell’amministratore disonesto (Luca 16:1-8). Con una lettura superficiale, Gesù sembra incoraggiare la ricerca avida di guadagno egoistico e la pratica non etica degli affari, ma non è così.  Questa parabola ci fa capire che possiamo avere un buon esempio da una persona disonesta. È singolare che il protagonista, un uomo disonesto, sia lodato e sia un modello a cui assomigliare. Questa parabola non era rivolta agli scribi e ai farisei, come era stato nelle tre precedenti parabole (Luca 15), sebbene fossero ancora presenti e ascoltavano (Luca 16:14). La parola “discepoli” indica probabilmente la più ampia cerchia di seguaci, più che semplicemente i Dodici (Luca 6:13; 10:1).

Luca 16:1-8: La parabola dell’amministratore disonesto.

Luca 16:1-8: La parabola dell’amministratore disonesto. Con una lettura superficiale, Gesù sembra incoraggiare la ricerca avida di guadagno egoistico e la pratica non etica degli affari, ma non è così.  Questa parabola ci fa capire che possiamo avere un buon esempio da una persona disonesta. È singolare che il protagonista, un uomo disonesto, sia lodato e sia un modello a cui assomigliare. Questa parabola non era rivolta agli scribi e ai farisei, come era stato nelle tre precedenti parabole (Luca 15), sebbene fossero ancora presenti e ascoltavano (Luca 16:14). La parola “discepoli” indica probabilmente la più ampia cerchia di seguaci, più che semplicemente i Dodici (Luca 6:13; 10:1).