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Salmo 107:6-7: Smarriti e ritrovati (2)

 Salmo 107:6-7: Smarriti e ritrovati (2) Il GPS di Dio nel deserto della vita   “Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. Il vagare nel deserto spirituale contemporaneo riflette la profonda ricerca umana di autenticità in un mondo frammentato.  Cerchiamo costantemente quella “città da abitare” che solo un incontro genuino con il trascendente può offrire - la Bibbia si riferisce al Signore.  J. Mary Luti ci ricorda: “A volte le persone che vagano non sanno quanto siano perdute. Quando se ne accorgono, spesso sono così lontane che nessun aiuto sembra possibile. Afflitte dall’inquietudine tipica dell’Occidente benestante, vagano da un matrimonio all’altro, da una dieta all’altra, da un percorso spirituale all’altro, da una droga all’altra. Per l’anima senza meta, frenetica di appetiti, nulla può soddisfare se non l’amore di Dio che dà fondamento e orie...

Salmo: 71:20-21: Quando Dio riscrive la tua storia (2)

 Salmo: 71:20-21: Quando Dio riscrive la tua storia (2) La misericordia di Dio: l’intervento salvifico nelle difficoltà “Tu, che ci hai fatto vedere molte e gravi difficoltà, ci darai di nuovo la vita e ci farai risalire dagli abissi della terra; tu accrescerai la mia grandezza e ritornerai a consolarmi”. Da questa serie, abbiamo già parlato della maestà di Dio - della Sua grandezza incomparabile. Ma c’è una domanda che brucia nel cuore umano: “Va bene, Dio è grande... ma si preoccupa di me?” Nel film “Cast Away”, l’attore Tom Hanks, naufragato su un’isola deserta, urla all’oceano: “Io so che Tu puoi sentirmi! Lo so che puoi!”  È il grido universale dell’umanità verso un Dio che sembra lontano nelle nostre tempeste. Ma ecco la meravigliosa verità del Salmo 71: lo stesso Dio maestoso che abbiamo contemplato nella predicazione precedente è anche il Dio misericordioso che scende negli abissi della nostra sofferenza per tirarci fuori. Il salmista ci mostra che Dio non solo permett...

Luca 1:72-74: La lode profetica di Zaccaria (2)

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 Luca 1:72-74: La lode profetica di Zaccaria (2) Ti sei mai chiesto perché il Signore ti ha salvato?  Spesso pensiamo alla salvezza principalmente come una liberazione dal peccato, dalla condanna di Dio, dalla morte eterna.  Questo è vero, ma è solo metà della storia.  Nel testo di oggi, Zaccaria ci mostra che il Signore ci salva per uno scopo preciso: per servirlo. Nel suo cantico di lode, Zaccaria pieno di Spirito Santo, celebra non solo la fedeltà di Dio nel mantenere le Sue promesse fatte ad Abraamo, ma anche il duplice aspetto della salvezza per la Sua misericordia: liberazione e servizio.  È come ricevere non solo la libertà da una prigione, ma anche una chiamata a una nuova missione dopo essere usciti dalla prigione. Nella precedente predicazione dei vv.67-71, abbiamo visto la benedizione del sacerdote Zaccaria, che pieno di Spirito Santo, loda il Signore per la salvezza e il Salvatore, ne abbiamo visto le caratteristiche. In questa seconda parte della lo...

Osea 3:2: Un amore redentivo

 Osea 3:2: Un amore redentivo   Stiamo ancora esplorando una delle storie più commoventi e profonde dell'Antico Testamento: la vicenda del profeta Osea e della sua moglie infedele, Gomer.  A differenza di altre figure profetiche che erano titubanti, o scettici contro la difficile chiamata di Dio, vedi per esempio Mosè (Esodo 4:10) e Geremia (Geremia 1:6), Osea non si oppone alla chiamata del Signore, obbedisce diligentemente al comando di riprendere sua moglie adultera.  Nella Bibbia, il libro di Osea offre una rappresentazione singolare e potente dell'amore di Dio.  Il profeta narra le vicende del suo matrimonio con Gomer, una donna infedele che lo tradisce con altri uomini.  Nonostante il dolore e il tradimento, Osea, su comando di Dio, riporta a casa Gomer riscattandola dalla schiavitù. Questa storia non è solo un racconto di amore umano tradito e restaurato, ma è anche una potente immagine dell'amore redentore di Dio per il Suo popolo. Ci parla anche de...

Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (1)

 Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (1) Siamo alla terza predicazione di questo versetto.  Dopo aver visto che Dio è con il Suo popolo nel viaggio della vita, abbiamo cominciato a vedere il significato di “tuo Dio”; l’ultima volta a riguardo, abbiamo visto che indica che Dio è personale e relazionale. Proseguiamo il nostro viaggio di scoperta, immergendoci nel profondo significato dell'espressione "tuo Dio". In questa esplorazione vedremo che significa anche che Dio è fedele al patto, infatti l'espressione "tuo Dio" rimanda al patto che Dio ha stretto con Israele sul Monte Sinai (Esodo 19-24). Questo patto implica un impegno reciproco: Dio s’impegna a essere il Dio d’Israele a proteggere e a provvedere alle sue necessità, mentre Israele s’impegna a seguire la legge di Dio e ad adorare solo Lui. "Tuo Dio" sottolinea l'esistenza di un legame speciale e intimo tra Dio e il Suo popolo.  “Tuo Dio”, dunque ci parla che c’è un legame tra il Signo...

1 Cronache 16:35: Il culto che merita Dio

 1 Cronache 16:35: Il culto che merita Dio  Continuiamo il nostro studio sulla gloria di Dio. Come già vi siete sicuramente accorti, la gloria di Dio è collegata con noi, infatti comporta una nostra reazione come la lode e l’adorazione. Tozer disse: “Esiste una chiesa locale per fare collettivamente ciò che ogni credente cristiano dovrebbe fare individualmente, e cioè adorare Dio”. Adorare Dio è lo scopo della nostra esistenza! Siamo stati salvati per adorare Dio! Nel v.35 leggiamo: “E dite: ‘Salvaci, o Dio della nostra salvezza! Raccoglici fra le nazioni e liberaci, affinché celebriamo il tuo santo nome e mettiamo la nostra gloria nel lodarti’”. (cfr. Salmo 106:47). Prima di tutto troviamo: I L’INGIUNZIONE “E dite”. L’imperativo “dite” (ʾimrû – qal imperativo attivo) è “esprimere a parole”, ed è in relazione alla nostra salvezza. Sembra strano questo ordine, ma non lo è perché Dio si diletta nel farci del bene!  In questa ingiunzione, vediamo tre appelli: A) Il primo app...

1 Cronache 16:28-29; 35: La gloria di Dio e le nostre azioni (2)

 1 Cronache 16:28-29; 35: La gloria di Dio e le nostre azioni (2) Stiamo ancora in questo meraviglioso capitolo di 1 Cronache riguardo la gloria di Dio. Questo canto di lode di Davide si conclude con una preghiera affinché Dio liberi il Suo popolo dall'esilio e lo riporti nella sua terra, dove ancora una volta lo loderanno. In questa predicazione vediamo altre due nostre azioni in relazione alla gloria di Dio. Cominciamo con: I L’ APPROVAZIONE (vv.28-29) Nei vv.28-29 è scritto: “Date al SIGNORE, o famiglie dei popoli, date al SIGNORE gloria e forza. Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti al SIGNORE vestiti di sacri ornamenti” (Deuteronomio 32:3; Salmo 29:1-2; 96:7-9). Prima di tutto vediamo in questi versetti: A) L’imperativo Per tre volte troviamo il comandamento “date” (hābû - qal imperativo attivo). “Dare” in Ebraico significa “accreditare”, “attribuire”, cioè dire parole di eccellenza, o grandezza su una pe...

1 Samuele 12:21: La motivazione per non allontanarsi dal Signore

 1 Samuele 12:21: La motivazione per non allontanarsi dal Signore “Non ve ne allontanate, perché andreste dietro a cose vane, che non possono giovare né liberare, perché sono cose vane”. Il profeta Samuele, dopo aver esortato il popolo d’Israele a non allontanarsi dal Signore (v.20), ora lo ribadisce di nuovo e dice la motivazione specificando e sottolineando due volte che andrebbero dietro a cose vane, che non possono giovare né liberare. “Allontanarsi” (sûr) indica “deviare” “cambiare direzione”, soprattutto in relazione all'abbandono di un corso o di un percorso prestabilito (cfr. per esempio Giudici 14:8; 1 Samuele 6:12), in questo caso significa lasciare il Signore, voltarsi indietro e andare via da Lui, quindi abbandonarlo (cfr. 2 Cronache 25:27; Geremia 6:23; 17:5; Ezechiele 6:9) e seguire altro, che Samuele chiama “cose vane”. “Cose vane” (hattōhû) si riferisce a cose senza valore, inconsistenti, inutili, vuote, che non c’è niente come un deserto (cfr. per esempio Isaia 24:...

1 Samuele 7:12: Come il Signore ci ha soccorsi fino a oggi farà anche nel futuro!

1 Samuele 7:12: Come il Signore ci ha soccorsi fino a oggi farà anche nel futuro! “Allora Samuele prese una pietra, la pose tra Mispa e Sen, e la chiamò Eben-Ezer, e disse: ‘Fin qui il SIGNORE ci ha soccorsi’”. Dopo la sconfitta dei Filistei da parte del Signore, Samuele prese una pietra (pietra memoriale), per ricordare il potente intervento del Signore nella storia in favore del Suo popolo. Quando Dio aprì una via attraverso il fiume Giordano per il passaggio di Israele, Giosuè innalzò dodici pietre per sottolineare l'evento (Giosuè 4:20–24). Alla fine della vita di Giosuè, quando Israele si riunì per rinnovare il patto a Sichem, Giosuè eresse una pietra come testimonianza (Giosuè 24:26). Secondo Gordon Keddie: "L'idea di questi memoriali era che fossero una testimonianza permanente di ciò che Dio aveva fatto in passato per il suo popolo e di ciò che avrebbe fatto nel tempo a venire". Questa pietra commemorativa Samuele la pose tra Mispa e Sen, apparentemente nel pu...

1 Samuele 7:3: La condizione per la liberazione

  1 Samuele 7:3: La condizione per la liberazione “Allora Samuele parlò a tutta la casa d'Israele, e disse: ‘Se davvero tornate al SIGNORE con tutto il vostro cuore, togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri e gli idoli di Astarte, volgete risolutamente il vostro cuore verso il SIGNORE e servite lui, lui solo. Allora egli vi libererà dalle mani dei Filistei’”. Israele è in guerra contro i Filistei. Samuele dice a tutto il popolo che la condizione per la liberazione dai nemici è la consacrazione. Al v.4 è scritto che i figli di Israele tolsero via gli idoli di Baal e di Astarte e servirono il Signore soltanto; al v.5 Samuele intercede per il popolo, al v.6 il popolo fece cordoglio per il peccato con un digiuno. Samuele offrì in sacrificio un agnello e pregò per Israele, il Signore l’esaudì e umiliò i Filistei liberando così Israele (vv.7-14). Dunque la condizione per la liberazione, per la salvezza quindi per l’esaudimento alla preghiera è la consacrazione. Vediamo quattro aspetti d...

2 Re 19:19: Lo scopo della preghiera

2 Re 19:19: Lo scopo della preghiera “Ma ora, SIGNORE nostro Dio, salvaci, te ne supplico, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra riconoscano che tu solo, SIGNORE, sei Dio!” Lo scopo della tua vita è glorificare Dio (cfr. per esempio Isaia 43:7; 1 Corinzi 10:31) Così lo devono essere anche tutte le tue preghiere! In un momento difficile, d’impotenza militare, l’Assiria ha invaso la Giudea e la conquista, il re Ezechia si sottomette al re Assiro Sennacherib (2 Re 18:13-16). Il re Ezechia è sotto pressione perché più volte è stato attaccato verbalmente con certe parole arroganti e minacciose degli Assiri, che cercarono di scoraggiare la fede in Dio dei Giudei, dicendo che nessuna divinità ha potuto resistere loro altrove, e così nemmeno il Signore potrà liberare Gerusalemme dalle loro mani (2 Re 18:17-35; 19:10-14).  Soffermarsi esplicitamente sulle caratteristiche del Dio che preghiamo rafforza la fede, così è stato per Ezechia. Ezechia allora prega Dio riconoscendo che ...

Salmo 124:8: Il Signore è il nostro AIUTO

 Salmo 124:8: Il Signore è il nostro AIUTO Avere il Signore nella propria vita fa la differenza in ogni circostanza in cui ci troviamo!  Avere il Signore dalla propria parte è il fattore determinante per affrontare serenamente ogni situazione!  I credenti dell'Antico Testamento avevano una consapevolezza riconoscente della presenza di Dio in mezzo a loro, perché l’avevano sperimentato in modo potente e per questo lo lodavano. Il Salmo 124 ci parla di ringraziamento comunitario e di fiducia nel Signore; infatti troviamo la lode e questa affermazione fiduciosa conclusiva del v.8, dove troviamo il tema dell’aiuto che è nel nome del Signore.  Prima di tutto vediamo: I IL SOCCORSO (vv.1-6) Molti dicono che Dio è assente nella vita degli uomini, ma noi vediamo nella Bibbia che Dio è presente, soprattutto, come dice questo Salmo, nella vita del Suo popolo! Dio non è indifferente alle circostanze che vivono coloro che gli appartengono. Dio non gira la testa da un’altra parte...

Salmo 124:8: Il nostro aiuto

 Salmo 124:8: Il nostro aiuto “Il nostro aiuto è nel nome del SIGNORE, che ha fatto il cielo e la terra”. Avere il Signore nella propria vita fa la differenza in ogni circostanza in cui ci troviamo!  Avere il Signore dalla propria parte è il fattore determinante in ogni situazione!  I credenti dell'Antico Testamento avevano una consapevolezza riconoscente della presenza di Dio in mezzo a loro, perché l’avevano sperimentato in modo potente. Al v.1 di questo salmo, Davide inizia con “se” (lûlēʾ), questa congiunzione, a volte ricorre in alcuni testi dell'Antico Testamento dove viene attribuito al Signore una liberazione inaspettata (cfr. Genesi 31:42; 43,10; Deuteronomio 32:29; 1 Samuele 25:34; 2 Samuele 2:27; 2 Re 3:14; Salmo 94:17).  Questo salmo di Davide descrive la benevolenza di Dio che li ha protetti dai nemici, se non fosse stato per il Signore, li avrebbero inghiottiti vivi. “Inghiottire” è una metafora di "morte". La morte, rappresentata dallo "Sheol"...

Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:16-17) (5)

 Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:16-17) (5) Stiamo meditando sul Salmo 86, in questo salmo vediamo che la preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio. Davide si trova in una brutta situazione, la sua vita è a rischio (vv.7,13-14,17), ma comunque ha fede, loda il Signore, e gli chiede aiuto per la consacrazione e la formazione del suo carattere (vv.8-12) Davide era convinto che il Signore lo potesse salvare (vv.13,15,17) e pertanto prega fiduciosamente che lo farà, il Signore gli risponderà! (v.7). In tempi duri, di avversità come quelli vissuti da Davide, il credente può imparare a vedere il Signore più chiaramente e di fidarsi di Lui pienamente. È la natura di Dio che spinge Davide a pregarlo per la sua salvezza! (vv.5-8,13,15; cfr. Esodo 34:6). La natura di Dio gli ricorda che la preghiera è la sua unica fonte di speranza!! Anche nei momenti fortemente minacciosi, il popolo può contare su Dio per quello che Egli è! Davide crede in un Dio che interviene, in un Dio che...

Osea 1:6-7: Lo-Ruama niente più compassione di Dio

 Osea 1:6-7: Lo-Ruama niente più compassione di Dio Ci sono persone che credono nella “teologia del Babbo Natale”; secondo questa teologia i peccati non creano nessun problema; Dio perdona sempre e non punisce nessuno, anche coloro che hanno uno stile di vita immorale e idolatra, non dobbiamo temerlo, chi lo fa è giudicato antiquato, bigotto, puritano.  Ma questo non rispecchia ciò che dice la Bibbia, ciò che troviamo scritto in Osea 1:4-9. Dopo la chiamata di Osea da parte di Dio di sposare una moglie prostituta, Gomer, e fare figli di prostituzione, ecco che Gomer concepì e partorì il primo figlio che il Signore disse a Osea di chiamarlo Izreel. Nei vv.6-7 vediamo la nascita di una figlia, che è simbolo di negazione della compassione di Dio verso Israele, il Regno del Nord. Se mentre il nome del primo figlio si concentrava sia sul giudizio sulla dinastia del re Ieu, della monarchia e su Israele, ora con questo nome simbolico del secondo figlio, il giudizio si concentra solo ...

1 Pietro 5:6-7: Umiliati davanti a Dio per essere innalzato al tempo giusto.

 1 Pietro 5:6-7: Umiliati davanti a Dio per essere innalzato al tempo giusto. “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.” Molte persone si chiedono chi si prenderà cura di loro, altre sono disperate perché non c’è nessuno che si prende cura di loro, altre pur avendo delle persone accanto a loro a causa dei problemi umanamente irrisolvibili, impotenti si chiedono chi li potrà aiutare. Pietro in questo testo ci dice chi si prende cura di noi, cioè Dio. Dal contesto di questo passo vediamo che Pietro richiama tutti i cristiani all’umiltà perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili; sapendo questo Pietro esorta a umiliarsi sotto la potente mano di Dio.  Quindi in primo luogo vediamo l’esortazione a umiliarsi davanti a Dio. “Umiliatevi” è un comando, la parola (tapeinōthēte – aoristo passivo imperativo) significa “abbassarsi”, essere soggetti a Dio e ave...

Salmo 13:1-5: Quando i problemi sembrano non finire mai!

 Salmo 13:1-5: Quando i problemi sembrano non finire mai! Questo salmo inizia con il lamento, l’ansia e l’angoscia, ma finisce con la speranza, la gioia e la lode. Anche se Davide era sull’orlo della disperazione, non si arrende, prega e da questo momento, qualcosa in lui cambia: alle parole urgenti e ansiose, al grido di un'anima afflitta e tormentata, alla fine ha parole di fede e di giubilo.  La sua crisi non si è risolta alla fine del salmo, ma Davide ha trovato la forza di sopportarla e la gioia in mezzo a essa.   Quando cerchiamo il Signore, anche nella frustrazione, Dio sprigiona la Sua forza e la Sua pace, e con queste risorse divine, siamo in grado di sopportare le nostre prove con forza e uno spirito di gioia e di lode. Cominciamo a vedere:

LE RISPOSTE ALLE PREGHIERE (1) LE RISPOSTE DIRETTE.

LE RISPOSTE ALLE PREGHIERE (1) LE RISPOSTE DIRETTE. Un bambino di quattro anni vide una volta un'immagine che rappresentava Cristo mentre pregava e chiese cosa stesse facendo Gesù in quella foto. Quando gli fu detto che Gesù stava pregando, il bambino rispose chiedendo a chi stava pregando Gesù. Dopo aver saputo che Gesù stava pregando Dio, il bambino rispose: “Ma Gesù è Dio!”. A riguardo Cipriano disse: "Se pregava chi era senza peccato, quanto più il peccatore deve pregare". Dio è un Dio che ascolta la preghiera del Suo popolo (per esempio Genesi 17:20; 19:19-21; 1 Samuele 1:27; 1 Re 3:9,12; Salmo 6:8-9; 116:1-2; Atti 4:27-31; 16:25-26; 28:8). Oggi parliamo di risposte dirette alla preghiera, vediamo due aspetti: la preghiera d’invocazione, o supplicazione e la preghiera d’intercessione. Cominicamo con: I LA PREGHIERA DI INVOCAZIONE. Quante volte abbiamo supplicato e Dio ha esaudito le nostre preghiere. Questo ci fa capire che Dio si prende cura...

Matteo 6:13: Non ci mettere nelle condizioni di essere tentati.

Matteo 6:13: Non ci mettere nelle condizioni di essere tentati. “E non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno”. Gesù dirà ai tre discepoli che lo accompagneranno nel Giardino del Getsemani poco prima del Suo arresto e morte: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Matteo 26:41). “Esporre” (eisenenkēs) è portare, condurre, si riferisce al fatto che qualcuno entri in un evento, o in una condizione, come per esempio lo Spirito di Dio condusse Gesù nel deserto per essere tentato (Matteo 4:1-11). “Tentazione” (peirasmos) si riferisce all’istigazione a peccare, o alle circostanze in cui il male è difficile da resistere, alla nostra vulnerabilità e alla debolezza nel peccare.

1 Corinzi 6:20: Dio ha redento i credenti.

1 Corinzi 6:20: Dio ha redento i credenti. “Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo”. Paolo precedentemente aveva parlato di astenersi dalla fornicazione; chi si unisce a una prostituta è un solo corpo con lei e un cristiano non può farlo perché è unito al Signore (v.15), ed è anche il tempio dello Spirito Santo (v.19), questo gli ricorda l'autorità di Dio sulla sua vita (cfr. 1 Tessalonicesi 4:8). Pertanto, il credente non deve considerarsi indipendente e appartenente a se stesso. Paolo, nel v.20 spiega la ragione fondamentale per cui un vero cristiano non è padrone di se stesso: è stato comprato a caro prezzo, e di conseguenza il Signore ha pieni diritti di proprietà. “Siete stati comprati” (ēgorasthēte) indica la redenzione, significa “acquistare al mercato “, “essere tirato fuori dal forum”, cioè dal mercato degli schiavi (agorázō; 1 Corinzi 7:23, Apocalisse 5:9, ecc.). L’immagine, dunque, deriva dalla vendita all'asta degli...