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Salmo 24:3-6: La rivelazione della purezza del Signore

 Salmo 24:3-6: La rivelazione della purezza del Signore Spurgeon disse: “Ci dovrebbe essere una certa preparazione del cuore nel venire all'adorazione di Dio. Considera chi è colui nel cui nome ci riuniamo, e sicuramente non possiamo affrettarci insieme senza pensarci. Considera chi professiamo di adorare, e non ci affretteremo alla sua presenza come si corre al fuoco”. Non dobbiamo essere frettolosi nell’adorazione del Signore, ma dobbiamo preparare i nostri cuori adeguatamente considerando chi è. Questi versetti mettono in evidenza il fatto che Dio è santo e quindi implica l'assenza di ogni impurità morale e imperfezione, e il possesso, in grado infinito, di tutto ciò che è moralmente puro, amabile ed eccellente.  Pertanto il peccato è una cosa vile e detestabile a Dio, è un abominio.  (cfr. per esempio Proverbi 3:31-32; Abacuc 1:13). Matthew Henry disse: “Nessun attributo di Dio è più terribile per i peccatori della sua santità”. Per molti studiosi, questo salmo descri...

Ebrei 10:10: L’opera di Gesù Cristo sulla croce per i credenti: La santificazione

 Ebrei 10:10: L’opera di Gesù Cristo sulla croce per i credenti: La santificazione “In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre.” “Santo subito” è uno slogan che è stato gridato nel 2005 per reclamare la rapida santificazione di papa Giovanni Paolo II. Questa espressione nacque durante il raduno di fedeli cattolici a Roma in l’occasione della morte (2 aprile), e dei funerali (8 aprile) di Giovanni Paolo II. In quell'occasione tantissimi fedeli, soprattutto giovani, sfilò gridando questo slogan e sollevando striscioni che lo esponevano. In realtà nella Bibbia la santificazione è attribuita allo Spirito Santo (cfr. Romani 15:16; 1 Corinzi 6:11; 1 Tessalonicesi 5:23) e a Dio subito per tutti i veri credenti. Infatti l’autore della lettera agli Ebrei afferma con certezza che tutti i cristiani sono santificati: “Noi siamo stati santificati.” “Siamo stati santificati” (hēgiasmenoi- perfetto passivo p...

La parabola del fico (Matteo 24:32-33)

 La parabola del fico (Matteo 24:32-33) Ci sono occasioni, come per esempio quella dell’undici settembre con l’attentato delle Torri Gemelle a New York, o come adesso con la pandemia del coronavirus, che certe persone che non hanno mai mostrato interesse per la Bibbia s’interessano all’escatologia, cioè a ciò che la Bibbia dice sulla fine del mondo e sull'eternità.  Sia per curiosità sul proprio destino, o per il desiderio di dare un senso ai tempi difficili, complessi e imprevedibili, queste persone ricercano sul web, oppure ascoltano volentieri coloro che parlano delle profezie bibliche.  Gesù aveva detto ai discepoli riguardo il tempio, che sarebbe stato distrutto, i discepoli gli chiesero quando questo sarebbe avvenuto e quale sarebbe stato il segno della venuta di Gesù e la fine dell’età presente (Matteo 24:1-3). Gesù dai vv.4 al v.28 dice sempre ai Suoi discepoli, quali sono i segni, poi dai vv.29-31 parla della Suo ritorno, e dai vv.32-33 dice la parabola del fico ...

Matteo 24:32-33: La parabola del fico

 Matteo 24:32-33: La parabola del fico  Ci sono occasioni, come per esempio quella dell’undici settembre con l’attentato delle Torri Gemelle a New York, o come adesso con la pandemia del coronavirus, che certe persone che non hanno mai mostrato interesse per la Bibbia s’interessano all’escatologia, cioè a ciò che la Bibbia dice sulla fine del mondo e sull'eternità.  Sia per curiosità sul proprio destino, o per il desiderio di dare un senso ai tempi difficili, complessi e imprevedibili, queste persone ricercano sul web, oppure ascoltano volentieri coloro che parlano delle profezie bibliche.  Gesù aveva detto ai discepoli riguardo il tempio, che sarebbe stato distrutto, i discepoli gli chiesero quando questo sarebbe avvenuto e quale sarebbe stato il segno della venuta di Gesù e la fine dell’età presente (Matteo 24:1-3). Gesù dai vv.4 al v.28 dice sempre ai Suoi discepoli, quali sono i segni, poi dai vv.29-31 parla della Suo ritorno, e dai vv.32-33 dice la parabola del ...

1 Corinzi 1:2: Santificati per mezzo di Cristo Gesù

 1 Corinzi 1:2: Santificati per mezzo di Cristo Gesù Questi versetti fanno parte dell’indirizzo dei saluti della lettera scritta dall’apostolo Paolo (v.1) alla chiesa locale di Corinto. Questo versetto descrive la caratteristica di questa chiesa e di tutti i veri cristiani, di tutti quelli che invocano il nome del Signore Gesù Cristo.  La chiesa è stata chiamata da Dio (cfr. Romani 8:30; 9:11-12) e appartiene a Dio (cfr. Deuteronomio 7:6; Atti 20:28), la chiesa è il popolo che appartiene a Dio (Romani 9:25; 2 Corinzi 6:16; Ebrei 13:12; 1 Pietro 2:9-10). Ciò che l'Antico Testamento diceva su Israele come popolo di Dio, nel Nuovo si applica alla chiesa, composta da ebrei e gentili (cfr. Efesini 2:11-22). Molti passaggi dell'Antico Testamento che parlano di Israele sono usati nel Nuovo Testamento per parlare della chiesa (per esempio Romani 9:24–26; 1 Pietro 2:9–10). Nell'Antico Testamento, Dio usa la formula del patto per dichiarare Israele suo popolo: “Io vi prenderò come mi...

Santificati per mezzo di Cristo Gesù

  Santificati per mezzo di Cristo Gesù “Alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore loro e nostro” (1 Corinzi 1:2).  Questi versetti fanno parte dell’indirizzo dei saluti della lettera scritta dall’apostolo Paolo (v.1) alla chiesa locale di Corinto; questo versetto descrive la caratteristica di questa chiesa e di tutti i veri cristiani, di tutti quelli che invocano il nome del Signore Gesù Cristo. La chiesa è stata chiamata da Dio (cfr. Romani 8:30; 9:11-12) e appartiene a Dio (cfr. Deuteronomio 7:6; Atti 20:28). La chiesa non è un’organizzazione creata dall'uomo, creata per preservare e diffondere particolari tradizioni religiose, o una società di persone che la pensano allo stesso modo governata da aspirazioni e valori umani; la chiesa (ekklēsía) è una comunità di persone che Dio ha chiamato e salvato da Gesù Cristo, non è pertanto di proprietà ...

Aggeo 2:10-14: La chiamata alla purezza

Aggeo 2:10-14: La chiamata alla purezza  Nella mitologia greca, Mida era il re di Frigia a cui il dio Dioniso aveva dato il potere di trasformare tutto ciò che toccava in oro, come ricompensa per aver aiutato il maestro di Dioniso, Sileno. Mida si rese conto presto che questo potere miracoloso non era una ricompensa, ma una maledizione, perché anche il suo cibo diventava oro. Il re avido viene liberato solo dopo aver pianto davanti a Dioniso, che gli ordina di fare il bagno nel fiume Pattolo. Aggeo 2:10-14 evidenzia una persona impura che rende impuro tutto ciò che fa.  La disobbedienza del popolo contaminava i sacrifici che faceva a Dio.  Quando il popolo tornò nella propria terra dall’esilio Babilonese, all'inizio del regno di Dario, una delle sue priorità era ricostruire l'altare(Esdra 3:1-6), e reintegrare il ritmo dei sacrifici nel tempio, ancora in fase di ricostruzione (Aggeo 1:4-7; 2:3-4; Esdra 3:8-12; 5). Questo era molto importante per l'adora...

Salmo 1:1-3: La via del devoto.

Salmo 1:1-3: La via del devoto. Dante Alighieri inizia la divina commedia con queste parole: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita”. Invece Charles H. Spurgeon ci ricorda: “Camminate con Dio, e voi non potete sbagliare strada, voi avete un’infallibile sapienza a dirigervi, permanente amore a confortarvi ed eterna potenza a difendervi”.    Sappiamo che ci sono molte strade diverse per ogni persona, una serie di scelte che stanno davanti a noi: la scelta della scuola, del lavoro, con chi sposarsi e così via.  ORA LE SCELTE SEGNANO IL NOSTRO DESTINO: IN BASE A CIÒ CHE SCEGLIAMO FAREMO E SAREMO!  CIÒ CHE SCEGLIAMO DETERMINERÀ LA NOSTRA VITA! La stessa cosa vale per la nostra vita spirituale presente e futura. Per la Bibbia, la vita è un viaggio che offre solo due strade! Infatti in questo salmo vediamo alla fine che ci sono due tipi di scelte: la via dell’alto e la via del basso, del cielo e della terra...

Luca 6:45: L’importanza di un cambiamento interiore.

Luca 6:45: L’importanza di un cambiamento interiore. “L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore tira fuori il bene; e l'uomo malvagio, dal malvagio tesoro tira fuori il male; perché dall'abbondanza del cuore parla la sua bocca”.  Le nostre scelte, azioni, parole dipendono da ciò che abbiamo nel cuore! Il cuore si riferisce a una persona com’è nell'essere interiore più profondo. Gesù dice che dal magazzino della propria persona interiore arriva o il bene, o il male. Ciò che facciamo, o diciamo, non sono casuali, ma rispecchiano il nostro carattere interiore! Ora Dio vuole che cambiano il nostro cuore! La rivoluzione che Dio vuole e opera, è di carattere, che procede cambiando le persone dall'interno con la nuova nascita per la potenza dello Spirito Santo (Giovanni 3:3-7; Tito 3:4-6), e li fa crescere attraverso una relazione personale continua con Lui in Cristo (per esempio Romani 8:12-16; Galati 5:16-22).

Colossesi 3:10: Rivestiti del nuovo!!

Colossesi 3:10: Rivestiti del nuovo!! “E vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato”. È solito dire spesso: “Nessuno è perfetto”, questo perché conosciamo i nostri difetti e di tante altre persone, anche dei migliori credenti, che abbiamo incontrato sulla nostra via. Ma ciò che dobbiamo anche ricordare, oltre ai nostri difetti e a quelli degli altri, è: ciò che possiamo diventare con l’aiuto di Dio! (Romani 8:28-29; 2 Corinzi 3:18; 1 Tessalonicesi 5:23). Paolo aveva parlato precedentemente, che il cristiano si è spogliato dell’uomo vecchio (Colossesi 3:9). L’uomo vecchio è la personalità di un individuo governata dal peccato, questa è stata crocifissa insieme a Cristo se sei un figlio di Dio (Romani 6:6). Come nuove creature in Cristo, dunque dobbiamo far morire ogni giorno, con l’aiuto indispensabile dello Spirito Santo ciò che in noi è terreno, peccaminoso (Cfr. Romani 8:12-13; Efesini 4:22).

1 Giovanni 3:3: La speranza si traduce in concretezza!

1 Giovanni 3:3: La speranza si traduce in concretezza! “E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com'egli è puro”. L’apostolo Giovanni stava parlando di speranza, a che cosa si riferisce? Stava parlando del ritorno di Gesù Cristo (1 Giovanni 2:28). Ora, quando Gesù ritornerà, ci porterà con se e saremo con Lui per sempre (Giovanni 14:3; 2 Corinzi 5:8; Filippesi 1:23; Colossesi 3:4; 1 Tessalonicesi 4:17); e trasformerà i nostri corpi simili al Suo corpo glorioso (1 Corinzi 15:42-49; Filippesi 3:20-21). Il verbo “ha” (echōn – presente attivo participio) descrive l'individuo come possessore attivo e fa tesoro di questa speranza come sicuro possesso; infatti la speranza (elpida) non è incerta, ma sicura, perché è basata sull’opera di Gesù Cristo (1 Giovanni 1:7-10-2:1-2; 4:10) e  sulle promesse di Dio, Lui non può mentire, perché è giusto e fedele (Numeri 23:19; Ebrei 10:23; 1 Giovanni 1:18-10).

Matteo 6:9: Sia santificato il nome di Dio.

Matteo 6:9: Sia santificato il nome di Dio. “Sia santificato il tuo nome”. Questo è il primo soggetto di preghiera del “Padre nostro”.  Molte persone pensano che il proprio io, sia più importante di tutti e di tutto. Pur di soddisfare i propri desideri sono disposti a tutto, e ostacolano ciò che impedisce la loro individualità, o usano coloro che in qualche modo possono essere strumenti per raggiungere i loro desideri, progetti, interessi… vedono gli altri come risorse. Queste persone sono egocentriche, si credono al centro del mondo, cioè hanno come l’unico punto di riferimento se stesse, e cercano di riportare tutto a sé, a interessarsi alle persone e alle cose nella misura in cui ne possono trarre vantaggio. Quindi sono anche egoiste, hanno un attaccamento eccessivo a se stessi tanto da ricercare esclusivamente il proprio piacere e interesse personale. Purtroppo si può essere egocentrici ed egoisti anche con Dio quando lo cerchiamo per soddisfare i nostri ...

Ebrei 11:5: La fede di Enoc.

Ebrei 11:5: La fede di Enoc. Dopo l’esempio di Abele, l’autore dell’epistola agli Ebrei, ci parla della fede di Enoc. Enoch era il settimo da Adamo (Genesi 5:6-18; Giuda 14). Il suo nome appare nel registro biblico di Genesi 5:1-31, dove appaiono brevi resoconti dei discendenti di Adamo.  Alla conclusione di ogni resoconto, è scritto che questi discendenti di Adamo morirono, tranne Enoc (Genesi 5:24). Ebrei 11 presenta gli eroi della fede in ordine cronologico così come sono trovati nella Bibbia, ma diversi commentatori sottolineano che probabilmente viene messo in evidenza la natura della progressione della vita di fede per quanto riguarda Abele, Enoc e Noè, tre uomini che vissero prima del diluvio. Andrew Murray descrive Abele come il sacrificio della fede; Enoc come il cammino della fede; e Noè come l'opera della fede.  Quindi per prima cosa siamo portati in una giusta relazione con Dio attraverso il sacrificio; secondo, avendo una relazione con Dio, ...

Elohim.

Elohim. Studiare i nomi di Dio è importante perché rivelano la Sua natura, così conoscere i nomi di Dio significa conoscere qualcosa della sua natura. Elohim è il nome più usato per Dio nell'Antico Testamento, si verifica nel senso generale per la divinità, circa 2.570 volte, 2.310 delle quali si riferisce al nome per il vero Dio. Partiamo con la: I DEFINIZIONE. In primo luogo vediamo il: A) Significato Alcuni studiosi ritengono che il nome tradotto con “Dio” sia derivato dal nome più breve “El”, che significa potente, forte, preminente. 

Isaia 6:3: La santità di Dio è superlativa.

Isaia 6:3: La santità di Dio è superlativa. "… Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti".  La santità è il principale e il più glorioso attributo di Dio perché: la santità di Dio è superlativa. La ripetizione di una parola nella lingua ebraica è un modo di esprimere un'idea superlativa (2 Re 25:15). Quindi la triplice ripetizione di "Santo" (vedi anche Apocalisse 4:8), è una forma di enfasi e sottolinea la suprema, o la completa santità, un qualcosa di superlativo che va ben oltre ogni immaginazione umana. Pertanto i serafini enfatizzano ciò che Dio è in natura: Santo in modo superlativo, unico, assoluto! Dio non ha pari! Così se Dio nella Sua rivelazione ha dato così tanto importanza a questo attributo, noi non lo dovremmo dimenticare, ma dargli la giusta importanza!  Che cosa implica per noi la santità di Dio?

1 Pietro 1:16: Dio è santo.

1 Pietro 1:16: Dio è santo. "Siate santi perché io sono santo". Che cosa significa che Dio è santo? La santità di Dio si riferisce alla sua perfezione ed eccellenza morale. La santità è la purezza morale, l'essere pulito, non solo nel senso di assenza di ogni macchia morale, libero dalla corruzione morale, ma di compiacenza in ogni bene morale. La santità di Dio, implica l'assenza di ogni impurità morale e imperfezione, e il possesso, in grado infinito di tutto ciò che è moralmente puro, amabile ed eccellente. La santità di Dio è l'infinita bellezza e l'eccellenza della Sua natura (Esodo 15:11).

1 Pietro 1:15: La vera santificazione.

1 Pietro 1:15: La vera santificazione. “Ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta”.     “Siate” (genēthēte aoristo imperativo) santi indica che il credente deve diventare santo, o diventare più santo di quello che è, o che la santità deve essere una caratteristica del credente, del cristiano una volta per tutte. Possiamo fare due osservazioni riguardo la santificazione. La prima osservazione è: A) La santificazione non deve essere doppia. La santificazione deve essere il nostro stile di vita, quindi, deve coinvolgere tutta la nostra vita in tutto quello che facciamo all’interno di una società ostile a Dio. Robert B. Deffinbaugh a riguardo dice: “Noi dobbiamo essere santi in ogni aspetto della nostra condotta. La santità non sarà compartita in certe aree religiose della nostra vita. La santità è uno stile di vita che tocca tutto quello che noi facciamo ”. Il cristiano corre il rischio di essere un camaleonte! ...

Colossesi 1:16: Il proposito della creazione.

Colossesi 1:16: Il proposito della creazione.  “Poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui”. “In vista di lui” indica lo scopo della creazione, significa che Gesù ha avuto un piano con uno scopo nel creare il mondo: per la Sua gloria! Questo ovviamente va in controtendenza perché viviamo in un’epoca dove i veri valori mirano a soddisfare se stessi, c’è un profondo narcisismo ed egocentrismo, si vive per il puro ed effimero godimento del proprio piacere! Ma noi siamo stati creati e salvati sempre per la gloria di Dio! (Romani 11:36). Dio vuole che il suo nome sia glorificato! (1 Samuele 12:22; Isaia 48:9-11; Geremia 13:11). Questo è lo scopo della tua esistenza e della tua salvezza spirituale che è solo in Cristo! Quando pensiamo alla salvezza, alcuni di noi pensano che si tratti di un qualcosa di astratto, ...

2 Corinzi 3:18: La trasformazione progressiva del credente.

2 Corinzi 3:18: La trasformazione progressiva del credente. “E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito”.  Il credente può contemplare a viso scoperto senza velo il Signore, questo significa che le nostre menti non sono più nelle tenebre perché siamo convertiti (2 Corinzi 3:15-16).  “A viso scoperto” (anakekalummenō- perfetto passivo participio) sottolinea la permanenza e l'irreversibilità del suo stato svelato. Il cristiano può sempre contemplare la gloria del Signore!  “Contemplando” (katoptrizomenoi-presente medio participio) è riflettere se stessi in uno specchio. Quindi quando ci specchiamo nella gloria del Signore, siamo trasformati nella Sua stessa immagine. Se dobbiamo individuare lo “specchio” in cui si vede la gloria di Dio, è probabile che sia Cristo com’è presente nel Vangelo (2 Corinzi 4:4-6; C...

La manifestazione della gloria di Dio nella creazione

La manifestazione della gloria di Dio nella creazione Qual è il tuo libro preferito? O qual è il libro che hai letto e ti è piaciuto più degli altri? Rispetto alla stragrande maggioranza delle persone nel mondo pochi leggono i due libri di Dio. Francis Bacon (1561-1626), uno dei fondatori del moderno metodo scientifico, usò il concetto dei due libri di Dio.  Questi due libri erano il libro delle Sue opere e il libro della Sua parola.  Per Bacon, come per molti dei primi scienziati, questi libri dovevano essere tenuti insieme, cosa che oggi moltissimi scienziati contemporanei non fanno! Stiamo meditando sulla gloria di Dio e in questa predicazione vediamo la gloria di Dio in relazione alla creazione. Cominciamo con: I LA GLORIA DI DIO MANIFESTATA NELLA NATURA