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Salmo 62:5: Il soliloquio per il riposo della propria anima!

 Salmo 62:5: Il soliloquio per il riposo della propria anima! “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza”. Un soliloquio lo possiamo trovare in un personaggio teatrale che sta riflettendo sui propri pensieri e sentimenti interiormente, come per esempio, in "Amleto" di William Shakespeare, quando Amleto si chiede se sia meglio essere o non essere, esponendo i suoi dubbi e le sue paure. Una persona mentre cammina, o mentre si trova in auto, o nella sua stanza parla ad alta voce rivolgendosi a se stesso per esprimere i suoi pensieri più intimi, o per riflettere su vari aspetti della sua vita, per fare un punto della sua situazione, o per riflettere sulle scelte passate, o sulle decisioni importanti da prendere, anche questo è soliloquio. Oppure mentre facciamo la spesa ripetiamo a voce alta a noi stessi ciò che dobbiamo comprare per non dimenticare niente, anche questo è soliloquio. Non è raro che uno sportivo prima di una gara dice a se stesso:...

Salmo 62:5: Il soliloquio per il riposo della propria anima

Salmo 62:5: Il soliloquio per il riposo della propria anima “Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza”. Un soliloquio lo possiamo trovare in un personaggio teatrale che sta riflettendo sui propri pensieri e sentimenti interiormente, come per esempio, in "Amleto" di William Shakespeare, quando Amleto si chiede se sia meglio essere o non essere, esponendo i suoi dubbi e le sue paure. Una persona mentre cammina, o si trova in auto, o nella sua stanza parla ad alta voce rivolgendosi a se stesso per esprimere i suoi pensieri più intimi, o riflettere su varie aspetti della sua vita, fare un punto della sua situazione, o per riflettere sulle scelte passate, o sulle decisioni importanti da prendere. Oppure mentre facciamo la spesa ripetiamo a voce alta a noi stessi ciò che dobbiamo comprare per non dimenticare niente, questo è un soliloquio. Non è raro che uno sportivo prima di una gara dice a se stesso: “Ce la puoi fare!!”  Anche questo è un solilo...

Salmo 63:5-8: La soddisfazione di Davide

 Salmo 63:5-8: La soddisfazione di Davide John Piper afferma: "Dio è più glorificato in noi quando siamo più soddisfatti in lui".  Secondo questa affermazione lapidaria, non dovremmo cercare la soddisfazione nei piaceri di questo mondo, ma in Dio!  In questo modo Dio è glorificato. Davide lo stava vivendo! Davide cercava ed era soddisfatto in Dio! Ricordiamo il contesto. Davide era nel deserto (v.1), quando era re (v.11), quando fuggiva dal figlio Absalom che si era ribellato a lui per essere il nuovo re (2 Samuele 15:23, 28; 16:2,14; 17:16). Davide fu costretto a lasciare Gerusalemme, dovette fuggire per salvarsi la vita, e a un certo punto di quella fuga da Gerusalemme, lui e la sua compagnia si trovarono in un deserto.  Il desiderio suscitato da questo luogo desolato, era un desiderio molto più profondo di qualsiasi altra cosa, il desiderio di Dio, un desiderio ardente e prioritario (vv.1-4). Nei versetti 5-8 vediamo il desiderio permanente di Davide che aveva di ...

Salmo 63:1 Il desiderio ardente di Davide per Dio

 Salmo 63:1 Il desiderio ardente di Davide per Dio  Il filosofo Cicerone (106 a.C - 43 a.C.) disse: “I desideri debbono obbedire alla ragione”. Non tutti saranno d’accordo con il filosofo, ma certamente, molti anni prima, il re Davide, come vediamo in questo salmo, il desiderio che aveva di Dio era legato alla ragione. La Bibbia ci parla di desideri buoni e di desideri cattivi, evidentemente questo versetto ci parla del desiderio buono per eccellenza: il desiderio di Dio! Alcuni studiosi pensano che questo salmo era usato come inno mattutino dei primi cristiani, o come inno mattutino per introdurre il canto dei salmi nel servizio domenicale. Questo salmo era anche l'inno preferito di uno dei più grandi predicatori dei primi secoli, Giovanni Crisostomo, l'oratore, o predicatore "dalla bocca d'oro", come era generalmente conosciuto.  Anche Teodoro Beza, un leader della Riforma protestante, quando non riusciva a dormire, recitava questo salmo a se stesso, e sebbene n...

Salmo 42:5: L’auto-esortazione a sperare in Dio

  Salmo 42:5: L’auto-esortazione a sperare in Dio  Il salmista, descrive la situazione, probabilmente la sua, con una similitudine tratta dalla natura, per trasmettere con forza la sua sete di Dio. Si paragona a un cervo assetato in un posto arido che desidera i corsi d’acqua, così desidera stare alla presenza di Dio nel tempio, da cui è lontano (vv.3-4,6).  Questo salmo è il lamento di un fedele che si trova nel nord d’Israele che desidera tornare alla casa di Dio, manifestando il suo desiderio con una fede risoluta e speranza in Dio.  Così la motivazione e il significato della sete di Dio, mentre soffre piangendo, è da ricercare nel v.3 (anche v.10), dove leggiamo di gente che lo schernisce dicendogli: “Dov’è il tuo Dio?” e nel v.9, dove troviamo scritto che l’autore dice che Dio lo ha dimenticato e questo nella sostanza indica che è oppresso dal nemico, probabilmente è in esilio, comunque lontano forzatamente da Gerusalemme e dal culto nel tempio (vv.9-10).  ...

1 Samuele 1:10: Chi è il nostro punto di riferimento?

 1 Samuele 1:10: Chi è il nostro punto di riferimento? “Lei aveva l'anima piena di amarezza e pregò il SIGNORE dirottamente”. Anche i credenti praticanti possono soffrire!  Allora la domanda è: “Come si devono comportare quando le circostanze della vita sono davvero difficili?” I credenti devono aggrapparsi a Dio con fiducia e speranza! Noi vediamo tre aspetti di Anna: la sofferenza, il soggetto, cioè chi pregava e i sentimenti. Prima di tutto vediamo la sofferenza di Anna Anna, madre del profeta Samuele, prima di partorirlo era una donna sterile. La sterilità era una vergogna per la società di allora (Luca 1:25).  Nell'antica mentalità, avere figli era vicino alla ragione stessa dell'esistenza di una donna.  La fertilità era considerata una benedizione divina (cfr. per esempio Salmo 127:3) e l'infertilità era intesa in gran parte come una maledizione divina (cfr. per esempio Giobbe 15:34). Se oggi alcune donne scelgono di non avere figli, una scelta del genere sareb...

Salmo 86:1-4: Una preghiera di dipendenza (1)

  Salmo 86:1-4: Una preghiera di dipendenza (1) Juanita Ryan scrive: “Ci piace pensare a noi stessi come indipendenti e autosufficienti, ma non lo siamo. Abbiamo bisogno di Dio. È vitale che riconosciamo il nostro bisogno perché è il punto di partenza della nostra relazione con lui”. Che ci piaccia o no, abbiamo bisogno di Dio!  Abbiamo bisogno di Lui per vivere fisicamente e spiritualmente. Ogni giorno dovremmo iniziare la giornata con una dichiarazione di dipendenza.  Appena ci scegliamo la mattina dovremmo dire: "Signore non sono in grado di affrontare da solo quello che farò oggi, o ciò che dovrò affrontare: decisioni, tentazioni, conflitti, problemi. Aiutami dipendo completamente da Te". Ora in questo salmo vediamo la preghiera di Davide che ci fa capire come dipendeva da Dio. Il re Davide descrive un periodo della sua vita davvero difficile, molto serio: la sua vita era a rischio perché persone superbe e violente erano insorte contro di lui per ucciderlo, dunque era...

Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:1-4) (1)

 Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:1-4) (1) Juanita Ryan scrive: “Ci piace pensare a noi stessi come indipendenti e autosufficienti, ma non lo siamo. Abbiamo bisogno di Dio. È vitale che riconosciamo il nostro bisogno perché è il punto di partenza della nostra relazione con lui”. Che ci piaccia o no, abbiamo bisogno di Dio! Abbiamo bisogno di Lui per vivere fisicamente e spiritualmente. Ora in questo salmo vediamo la preghiera di Davide che ci fa capire come dipendeva da Dio. Il re Davide descrive un periodo della sua vita davvero difficile, molto serio; la sua vita era a rischio perché persone superbe e violente erano insorte contro di lui per ucciderlo, dunque era una situazione angosciante (vv.7,13-14,17). Riguardo la preghiera secondo questi versetti possiamo dire: La preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio (vv.1,13,16) La preghiera è la voce della dipendenza da Dio!

Cerca la pace (Filippesi 4:4-9)

 Cerca la pace (Filippesi 4:4-9) “La pace è il sorriso di Dio riflesso nell'anima del credente”. (William Hendriksen) Come reagisci quando le cose non sono, o non vanno come vuoi tu? Cosa fai per avere la pace interiore? Osservare Paolo esorta i Filippesi a fare che cosa? (Filippesi 4: 4) Quale caratteristica dovevano avere i Filippesi? (Filippesi 4: 5) “Il Signore è vicino” può avere un senso temporale, cioè che Gesù sta per ritornare e sia in senso spaziale, cioè è vicino a noi con la Sua presenza, secondo te, come potrebbe influire nella tua vita riguardo la pace interiore e quindi l’ansia? (Filippesi 4:5) Cosa disse Paolo dell'ansia? (Filippesi 4: 6-7) Cosa dovevano fare i Filippesi per non essere ansiosi? (Filippesi 4:6-7) Come può un credente avere la pace di Dio? (Filippesi 4:6-7) Il v.8 è un ulteriore esortazione di Paolo, rende chiaro che una vita cristiana fedele richiede il compimento di tutte le virtù cristiane, non solo una. C'è una stretta connessione con il r...

Efesini 4:30:Non rattristate lo Spirito Santo.

Efesini 4:30:Non rattristate lo Spirito Santo. “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”. La Bibbia ci esorta a essere ripieni di Spirito Santo (Efesini 5:18). Ci sono tre condizioni necessari per la pienezza, tre imperativi, uno di questi è: “Non rattristate lo Spirito Santo”.  Questo passo ci fa capire che lo Spirito Santo non è una forza impersonale, ma è una persona, infatti, può essere rattristato. Lo Spirito Santo è la terza persona della Trinità. (Per esempio Atti 5:3-4; 1 Corinzi 3:16; 6:19; 2 Corinzi 3:17). In primo luogo vediamo: A) La ragione per non rattristare lo Spirito Santo. Uno dei motivi per non rattristare lo Spirito Santo è perché: con lo Spirito Santo siamo stati suggellati per il giorno della redenzione.  Lo Spirito Santo è presente in tutti i veri credenti(Efesini 1:13). Il sigillo indica la realtà della nostra salvezza, cioè di coloro che hanno creduto a Gesù Cristo. Il sig...

Salmo 3:1-2: La tribolazione di Davide.

Salmo 3:1-2: La tribolazione di Davide. Noi possiamo essere scoraggiati, provati, perseguitati, ostacolati, ma ciò che noi chiamiamo ostacoli, sono probabilmente le opportunità che Dio ci manda, come nel caso di Davide, opportunità di cercare Dio e di rafforzare la nostra fede. Il Salmo 3 ci dice che Davide si trova in una situazione difficile, è tribolato; ci dice che nonostante gli innumerevoli nemici che sono insorti contro Davide, lui trova fiducia nell'immediata protezione e salvezza del Signore. Questo è il modo di affrontare gli ostacoli, la persecuzione, le prove della vita: guardare al Signore con fede. Noi, oggi, mediteremo solo i vv.1-2 che ci parlano della moltitudine dei nemici di Davide, e della loro malignità.

Geremia 13:23: Possiamo cambiare la nostra natura umana?

Geremia 13:23: Possiamo cambiare la nostra natura umana? “Può un Cusita cambiare la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Solo allora anche voi, abituati come siete a fare il male, potrete fare il bene”. Le persone possono vivere come se il peccato non avesse conseguenze, ma quelle gravi conseguenze arriveranno! (Romani 6:23). Il contesto di questo versetto è: il popolo di Giuda è avvertito del giudizio di Dio a causa dei suoi peccati. Ora questo versetto ci dice che un Cusita, non può cambiare il colore della sua pelle nera, e nemmeno un leopardo può cambiare le sue macchie. A queste due impossibilità corrisponde una terza: Giuda non è in grado di cambiare il suo comportamento peccaminoso. Il popolo di Giuda era arrivato a un punto in cui non poteva separarsi dal suo peccato, non aveva le forze per cambiare le sue abitudini malvagie.

Proverbi 22:8:Ciò che semini, mieterai!

Proverbi 22:8:Ciò che semini, mieterai! “ Chi semina iniquità miete sciagura”. Noi in questa frase troviamo l’immagine agricola di semina e raccolta. Il senso della frase è: ogni atto ha le sue conseguenze (cfr. Giobbe 4:8; Osea 8: 7; 10:12-13; Galati 6:7). Seminare l’iniquità (ʿawlāh) è deviare dalla retta via, si riferisce a un’azione che non è moralmente ed eticamente retta, quindi sbagliata, cattiva, è andare avanti in modo contrario alla legge di Dio. L'inevitabile conseguenza di tale semina è il raccogliere sciagura (ʾāwen), cioè guai, problemi, sofferenza, quindi anche giudizio di Dio. Non solo, allora vivere senza Dio significa avere una vita di guai (Proverbi 12:21), ma dobbiamo tener presente che dopo la morte ci sarà il giudizio di Dio, come ci ricorda Ebrei 9:27:

Proverbi 27:1: Il futuro non è nelle nostre mani.

Proverbi 27:1: Il futuro non è nelle nostre mani. “ Non ti vantare del domani, poiché non sai quel che un giorno possa produrre”. Per "domani" si intendono i piani per qualsiasi data futura. La parola "vantare" (hālal) significa lodare, elogiare.  Il quadro è di uno che si elogia per le azioni future immaginate. Ma l’esortazione è chiara: non lo dobbiamo fare! L'incertezza del futuro, su cui noi non abbiamo alcun controllo, è alla base di questa ammonizione. Una cosa è certa: non possiamo sapere ciò che accadrà, questa è una sfera che appartiene solo a Dio; il futuro è nelle mani di Dio (Proverbi 16:1,9). Il senso è: "Non vantarti di quello che farai domani perché non sai cosa succederà allora". Questo versetto c’incoraggia a non essere arroganti, ma umili, a non essere stolti, ma saggi. Non dobbiamo parlare e né progettare come se fossimo padroni del nostro destino, del nostro futuro. Gesù raccontò la parabola del “Ricco stolto” (Luca 12:13-21) p...

Introduzione alla Bibbia: Necessità

Introduzione alla Bibbia Necessità La Bibbia è ancora attuale oggi? La Bibbia oggi è attuale perché è la Parola di Dio e come tale non passerà mai come dice Gesù: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Matteo 24:35). Ancora nel Salmo 119:89 troviamo scritto: “Per sempre, SIGNORE, la tua parola è stabile nei cieli”. Infine 1 Pietro 1:24-25 dice: “Infatti, ‘ogni carne è come l'erba, e ogni sua gloria come il fiore dell'erba. L'erba diventa secca e il fiore cade; ma la parola del Signore rimane in eterno’. E questa è la parola che vi è stata annunziata”. Secondo questi versetti la Bibbia è attuale e non passa mai di moda, è importante per l’uomo e il mondo moderno. La Bibbia è l’unica fonte obiettiva della rivelazione che Dio ci ha dato su Se stesso e sul Suo piano per l’umanità.  La Bibbia fa conoscere Dio e la sua volontà, il Suo piano di salvezza per l’uomo attraverso il sacrificio di Suo Figlio, Gesù Cristo, sulla croce e ci aiuta a m...

Giobbe 19:26-27: La certezza di vedere Dio dopo la morte.

Giobbe 19:26-27: La certezza di vedere Dio dopo la morte. “E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno i miei occhi, non quelli d'un altro ”. Giobbe era sicuro dell’esistenza di Dio e della vita dopo la morte! Nonostante la sofferenza, per fede ha una prospettiva certa per il futuro. Giobbe non ha sempre parlato in questo modo. La sofferenza l’ha quasi sopraffatto, vedeva solo morte e tenebre. Ma ora le nubi del dubbio e dello sconforto si sono dissolte e Giobbe ha una certezza: un giorno vedrà Dio. Nessuna circostanza, non importa quanto male provasse, non avrebbe intaccato questa certezza!  Giobbe dice dopo la mia pelle. Il senso è dopo che la sua pelle sarà scorticata, consumata dalla malattia, dalle piaghe (aveva un’ulcera maligna su tutto il corpo, Giobbe 2:7; 7:5; 30:30), o il senso può essere la pelle consumata dai vermi nella tomba (Giobbe 17:14; 24:20) e quindi senza i...

L'acqua viva

Giovanni 4:13-14: L'acqua viva. Gesù lasciò la Giudea e se ne andò di nuovo in Galilea, doveva passare per la Samaria. Gesù venne nel mondo per morire in croce per salvare i peccatori, ma c’era un’ora un momento, secondo il piano di Dio, che Lui doveva morire, perciò evitava gli scontri diretti con i capi religiosi fino a quando non doveva arrivare quell’ora, perciò dovette lasciare per questo motivo come leggiamo nei vv.1-2, la Giudea per la Galilea perché i capi religiosi seppero che faceva più discepoli di Giovanni  Battista, in questo momento non voleva uno scontro diretto.  Ora per andare in Galilea a piedi, con i Suoi discepoli, doveva passare per la Samaria. Verso mezzogiorno, il caldo, la stanchezza lo costringono a fermarsi, in una città della Samaria di nome Sicar, vicino a un pozzo, il pozzo di Giacobbe. Giacobbe era un patriarca di Israele vissuto centinaia di anni prima. Gesù, dunque,  si ferma vicino questo pozzo, mentre i suoi discepoli sono and...