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1 Corinzi 15:3: La morte di Gesù Cristo ha un significato importante per il cristianesimo.

1 Corinzi 15:3: La morte di Gesù Cristo ha un significato importante per il cristianesimo. “Cristo morì per i nostri peccati”. La morte di Gesù Cristo è molto importante! 1) La morte di Cristo è il contenuto fondamentale del Vangelo.  Il termine “Vangelo” (euangelion) significa "buona notizia". Paolo dice che il Vangelo consiste nella morte di Cristo per i nostri peccati, che fu seppellito, che è stato risuscitato (1 Corinzi 15:1-5). La legge mosaica, il sermone sul monte, l'insegnamento e l'esempio di Cristo, mostrano a noi, i nostri peccati e ci rivelano il bisogno di essere salvati, ma non forniscono il rimedio per il peccato! Questo rimedio si trova solo nella morte di Cristo. (Romani 6:23).  2) La morte di Cristo è il cuore del cristianesimo.

2 Corinzi 5:21: La morte di Gesù è una sostituzione.

2 Corinzi 5:21: La morte di Gesù è una sostituzione. “Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui”.  Gesù è morto per i peccatori, ma in Lui non c’era peccato (Giovanni 8:46; Ebrei 4:15; 1 Pietro 2:22; 3:18; 1 Giovanni 3:5); per volontà di Dio ha sperimentato il peccato e la maledizione dei peccatori (Galati 3:13). Benché non fosse un peccatore, Dio l’ha trattato come se lo fosse perché si era caricato del peso del peccato affinché il credente (“per noi”) potesse essere giustificato. Gesù prese il peccato e il giudizio di Dio (Isaia 53:4-5,10) e noi credenti la giustificazione, cioè Dio ha imputato a noi credenti la giustizia di Gesù, quindi siamo assolti, non siamo considerati colpevoli, ma giusti; Dio ci vede giusti (Romani 4:6; 1 Corinzi 1:30; Filippesi 3:9). 

Giovanni 10:11: Gesù è il buon pastore che si sacrifica per le sue pecore.

Giovanni 10:11: Gesù è il buon pastore che si sacrifica per le sue pecore. “Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore”. Il pastore deve essere pronto a dare la propria vita per proteggere le sue pecore dagli animali selvatici. Gesù dice di se stesso di essere il Buon Pastore. (vv.11,14). “Buon” (kalós) si riferisce alla qualità del suo carattere nobile, irreprensibile, eccellente, assolutamente degno di fiducia. Gesù non è un buon pastore, come se fosse uno dei tanti del suo genere. Egli esclusivamente è il Buon Pastore!!! È unico nel Suo Genere! Questi versetti ci parlano del sacrificio del Buon Pastore.  Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde (v.12).  

La passione di Gesù

Matteo 26:14-27,66: La passione del Signore.  La morte per crocifissione era una delle più crudeli e vergognose forme di esecuzione per l’umanità. I cittadini romani erano per lo più esenti da questo tipo di tortura, se non solo in caso di tradimento, mentre era generalmente riservata al peggio degli schiavi e dei criminali.  Documenti storici dell’epoca ci dicono il prigioniero che stava per essere crocifisso, veniva umiliato pubblicamente denudandolo, poi era posto con la schiena a terra, mentre le mani venivano inchiodate o legate con funi alla trave orizzontale di legno e i piedi fissati al palo verticale, la croce veniva sollevata e il prigioniero vi rimaneva appeso esposto senza difesa allo scherno pubblico, al calore del giorno e al freddo notturno. Era una vera e propria tortura.  La morte solitamente procedeva lentamente, spesso per un periodo di diversi giorni e la causa tipica era di soffocamento. La vittima diventava così debole da essere incapace di s...