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Visualizzazione dei post con l'etichetta perdono di Dio

Come liberarsi dal senso di colpa (2)

 Al di sopra dei problemi Come liberarsi dal senso di colpa (2) Alexander Pope disse: “Errare è umano, perdonare è divino”. Una citazione molto profonda e chissà quante volte l’abbiamo sentita, o detta, ma che rispecchia una verità biblica, infatti nel libro sacro del Signore, il tema del perdono è centrale.  Dio è pronto a perdonare i peccati di coloro che si pentono sinceramente (cfr. per esempio Salmo 86:5; Isaia 1:18; 55:6-7; 1 Giovanni 1:8-10). Questa è la seconda predicazione su come liberarsi del senso di colpa considerando l’esempio del re Davide. Abbiamo meditato sul Salmo 38:4-7 e 32:1-2, oggi meditiamo sul Salmo 51:1-4. Il Salmo 51, è una preghiera di confessione di peccato, qui troviamo alcune caratteristiche per sbarazzarsi dal senso di colpa. I IL RICHIAMO  Questo salmo descrive la storia di quando il profeta Natan andò da Davide dopo che il re commise adulterio con Bat-Sceba e si macchiò dell’omicidio del marito di lei (2 Samuele 11) e il suo pentimento (2 ...

La vita eterna è in Cristo Gesù

 La vita eterna è in Cristo Gesù “Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23). L’apostolo Paolo, nel capitolo 6 di Romani, sta spiegando che il cristiano in virtù della sua unione spirituale con Gesù Cristo è libero dal peccato e fatto servo di Dio, ha la santificazione e la vita eterna. Al v. 23 l’apostolo aggiunge un chiarimento, spiega la ragione di quanto detto nei vv.21-22 e al tempo stesso fa una conclusione solenne e impressionante di tutto il capitolo. Al v.23 vediamo che “salario” è in contrasto con “dono”, “peccato” con “Dio”, “morte” con “vita eterna”. In questo versetto vediamo tre aspetti che riguardano la morte e la vita eterna. Il primo aspetto è: la conseguenza del peccato è la morte, poi il dono di Dio è la vita eterna, e infine il luogo, o lo strumento mediante il quale abbiamo la vita eterna.

Matteo 6:12: Chi è stato perdonato da Dio perdona gli altri!

Matteo 6:12: Chi è stato perdonato da Dio perdona gli altri! Nulla nella vita cristiana è più importante del perdono! Probabilmente, di tutti i soggetti di preghiera del “Padre nostro”, questo è il più difficile da mettere in pratica. Josè M. Martinez riguardo questo soggetto di preghiera scrive: “La richiesta di cui ci occupiamo ora mette allo scoperto la nostra miseria morale, quella miseria che ci sforziamo di nascondere, dissimulare o anche giustificare. Ci costa moltissimo dire: ‘Perdono!’ Tale esclamazione implica umiliazione per chi la pronuncia e non c’è nulla di più difficile che scendere al punto in cui l’orgoglio e l’amor proprio sono feriti dolorosamente”. Non solo è difficile chiedere perdono agli altri, ma lo è anche il darlo a chi ci ha ferito, a causa del nostro orgoglio, del nostro rancore, o della delusione, o della frustrazione, o della rabbia, o della paura. In questa richiesta di preghiera, il primo aspetto che vediamo è quello del:

Il servo senza misericordia (Matteo 18:21-35).

Il servo senza misericordia (Matteo 18:21-35). Questo passo è ovviamente collegato al passo precedente della disciplina.  Quando una persona dice che ha sperimentato il perdono di Dio (Matteo 18:24-27), spetta a loro poi perdonare gli altri (Matteo 18:28-29).  Se non perdonano dimostrano che non hanno mai sperimentato il perdono di Dio e pertanto saranno giudicati da Lui (Matteo 18:31-34; 6:14-15).  Così quando la persona disciplinata si pente (Matteo 18:15-20), la chiesa deve perdonare (Matteo 18:21-35).  Pietro parlando di eventuali offese che una persona può ricevere chiede a Gesù, quante volte perdonerà la persona che ha peccato contro di lui?  Fino a sette volte? Pietro pensava forse di essere più generoso delle tre volte che diceva la tradizione giudaica.   Infatti secondo l'insegnamento all'interno del Giudaismo (basato su Amos 1:3; Amos 2:6; Giobbe 33:29, 30) si poteva perdonare tre volte; tre volte erano abbastanza per mostrare un ...

Luca 7:41-43: La parabola dei due debitori.

Luca 7:41-43: La parabola dei due debitori.  Questa parabola fa parte di un gruppo di parabole che parlano della misericordia di Dio verso i peccatori. Gesù era molto vicino agli emarginati, Lui è venuto a chiamare i peccatori a ravvedimento (Luca 5:27-32), ma accetta di mangiare anche con farisei (Luca 11:37; 14:1). Gesù stava con tutti! L'elemento centrale della storia, come messo in evidenza nella parabola dei due debitori, è il contrasto tra l'amore dimostrato dalla donna a Gesù e la mancanza di amore dimostrato da Simone il fariseo, e quindi la motivazione, a chi è perdonato di più amerà di più!

La parabola dei due debitori (Luca 7:41-43).

La parabola dei due debitori (Luca 7:41-43).  Questa parabola fa parte di un gruppo di parabole che parlano della misericordia di Dio verso i peccatori. Gesù era molto vicino agli emarginati, Lui è venuto a chiamare i peccatori a ravvedimento (Luca 5:27-32), ma accetta di mangiare anche con farisei (Luca 11:37; 14:1).  Gesù stava con tutti! L'elemento centrale della storia, come messo in evidenza nella parabola dei due debitori, è il contrasto tra l'amore dimostrato dalla donna a Gesù e la mancanza di amore dimostrato da Simone il fariseo, e quindi la motivazione, a chi è perdonato di più amerà di più!

Michea 7:18-19: Il perdono di Dio è completo e per sempre.

Michea 7:18-19: Il perdono di Dio è completo e per sempre. “Quale Dio è come te, che perdoni l'iniquità e passi sopra alla colpa del resto della tua eredità? Egli non serba la sua ira per sempre, perché si compiace di usare misericordia. Egli tornerà ad avere pietà di noi, metterà sotto i suoi piedi le nostre colpe e getterà in fondo al mare tutti i nostri peccati”. Questi versetti e anche il v.20 sono un inno di lode a Dio, e mostrano una grande fede, mostrano che Dio è completamente affidabile ed esalta la misericordia di Dio che perdona i peccati del Suo popolo.  Il profeta conclude il suo libro per ricordare l’unicità e la misericordia di Dio a se stesso e ai suoi lettori (cfr. Esodo 34:6-7). 

L'amore di Dio per il peccatore.

Luca 15:11-32: L'amore di Dio per il peccatore. Un uomo si era perduto nel deserto e si trascinava da due giorni sulla sabbia infuocata. Era ormai giunto allo stremo delle forze, improvvisamente vide davanti a sé uno che dava cravatte, ma il povero uomo aveva bisogno di acqua. Così quell'uomo cercò di dare una cravatta all’assetato, ma questi rifiutò. Verso sera, il viaggiatore assetato, strisciando sulla sabbia, alzò la testa e rimase allibito: era nel piazzale di un lussuoso ristorante, con il parcheggio pieno di macchine lussuose. L’uomo barcollando va vicino alla porta cercando di entrare, chiedendo acqua, ma il portiere rispose: “ Desolato signore qui non si può entrare senza cravatta“. Molte persone sono perdute, lontane da Dio, vagano nel deserto, Dio da' loro una soluzione per la loro salvezza dai peccati, ma da alcuni non è presa in considerazione perché sembra una soluzione strana, assurda o troppo semplice. In questa parabola vediamo che il padre rappresen...

Il servo senza misericordia.

Matteo 18:21-35: Il servo senza misericordia. Questo passo è ovviamente collegato al passo precedente della disciplina. Quando una persona dice che ha sperimentato il perdono di Dio (Matteo 18:24-27), spetta a loro poi perdonare gli altri (Matteo 18:28-29). Se non perdonano dimostrano che non hanno mai sperimentato il perdono di Dio e pertanto saranno giudicati da Lui (Matteo 18:31-34; Matteo 6:14-15). Così quando la persona disciplinata si pente (Matteo 18:15-20), la chiesa deve perdonare (Matteo 18:21-35).  Pietro parlando di eventuali offese che una persona può ricevere chiede a Gesù, quante volte perdonerà la persona che ha peccato contro di lui? Fino a sette volte? Pietro pensava forse di essere più generoso delle tre volte che diceva la tradizione giudaica.  Infatti secondo l'insegnamento all'interno del Giudaismo (basato su Amos 1:3; Amos 2:6; Giobbe 33:29, 30) si poteva perdonare tre volte; tre volte erano abbastanza per mostrare un spirito clemente verso chi si ...

Beati i misericordiosi.

Matteo 5:7. Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta. Il tatuaggio è diventato un vero e proprio fenomeno di massa, che coinvolge tutti i ceti sociali. Molti hanno un tatuaggio, le riviste scrivono sui tatuaggi, programmi televisivi fanno vedere come questi artisti fanno i tatuaggi, insomma c’è un certo commercio fiorente. Una donna che vive negli Stati Uniti, detiene il record dei tatuaggi, non ricordo quanti ne ha, ma i tatuaggi sono  su ogni centimetro del suo corpo, perfino su tutta la faccia, anche sulla fronte. Perché lo ha fatto? Perché così può nascondere una malattia della pelle, dice lei. Ma questo non è l’unico motivo. In un articolo dal titolo: “La psicologia dei tatuaggi” di Camilla S. Palombo: “Il tatuaggio oggi sembra avere le stesse motivazioni che aveva nelle popolazioni  primitive: viene fatto per motivi estetici, ma anche per comunicare, esprimere l'appartenenza ad un gruppo ed esorcizzare le paure. E' un segno che esprime qualco...

Gesù risorto appare sulla via per Emmaus

Luca 24:13-35:Gesù risorto appare sulla via per Emmaus. Era l’anno 1534, in Scozia sotto il regno di Enrico VIII furono uccisi per la verità del Vangelo David Stratton e Norman Gourlay. Quando arrivarono al punto fatale, entrambi si misero in ginocchio e pregarono per un po’ con grande fervore. Poi si alzarono, Stratton, rivolgendosi agli spettatori, li esortò a mettere da parte le loro idee superstiziose e idolatriche, e a impiegare il loro tempo nel cercare la vera luce del Vangelo. Avrebbe detto di più, ma gli è stato impedito dai funzionari che erano vicini a loro. La loro condanna è stata poi eseguita. È vero che loro morirono, ma questi uomini erano convinti della salvezza della loro anima e della loro futura resurrezione per vivere per l’eternità con Dio con un corpo glorificato, per i meriti del loro Redentore Gesù Cristo che morì e risuscitò per la loro salvezza! Riguardo la resurrezione di Gesù Gérard Rossè:  “Nessuna delle narrazioni evangeliche finisce con la morte ...