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Matteo 1:1: La grazia di Dio.

Matteo 1:1: La grazia di Dio. “Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo”. In questa genealogia vediamo che Dio non ha usato persone perfette, mostra, dunque, la grazia di Dio. La grazia indicava una relazione di favore immeritato di un superiore con un inferiore, per esempio tra re e sudditi, questo anche nel caso della grazia divina verso gli uomini. Questa grazia, non è dovuta, o meritata da parte nostra, perciò non va pretesa, è un atto libero di Dio. In questa genealogia troviamo che non sono state quelle persone a scegliere, o a meritare di essere usate da Dio, ma è Dio che ha deciso di farlo, facendo loro grazia. Gli uomini che Dio ha usato non erano senza peccato. Per esempio, Abramo, Isacco e Giacobbe, erano bugiardi ed egoisti. Giuda complice con i suoi fratelli nell’aver venduto il fratello minore, Giuseppe.

La parabola del padrone di casa (Matteo 13:51-52).

La parabola del padrone di casa (Matteo 13:51-52). La vocazione per il regno dei Cieli.  Nei vv.51-52 leggiamo: "Avete capito tutte queste cose? Essi risposero: “Sì”.  Allora disse loro: 'Per questo, ogni scriba che diventa un discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa il quale tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie'". Fin da bambini siamo curiosi di esplorare, di conoscere, infatti i bambini smontano i giocattoli e fanno tante domande. Il filosofo Aristotele disse: “Tutti gli uomini per natura desiderano conoscere”. Così anche C. S. Lewis diceva: “ Una delle cose che distingue l'uomo dagli altri animali è che lui vuole sapere le cose, vuole scoprire com’è la realtà, semplicemente per il gusto di conoscere”. Dunque, tutti desideriamo conoscere e approfondire la natura delle cose; questo vale anche per le verità spirituali, desideriamo avere delle risposte e crescere nella conoscenza. Molte persone desiderano c...

La parabola della rete. (Matteo 13:47-50).

La parabola della rete. Il verdetto del regno dei cieli (vv. 47-50). Questa parabola la troviamo solo in Matteo ed è la penultima (se consideriamo la similitudine del padrone di casa vv.52) di una serie di parabole (Matteo 13:3-52). La parabola della rete ci parla Del giudizio universale o finale di Dio - quando i giusti e i malvagi saranno separati - come nella parabola delle zizzanie (Matteo 13:24-30, 36-43), in questo caso la metafora veniva dall’agricoltura, mentre ora Gesù usa una metafora che viene dalla pesca.  La parabola vera e propria è contenuta nei vv.47-48, mentre l’interpretazione segue nei vv.49-50. Dunque il regno dei cieli è simile alla situazione di una pesca con la rete che raccoglie ogni genere di pesci, quando è piena, viene trascinata a riva, dove i pescatori fanno una cernita, raccogliendo i pesci buoni in vasi e quelli che non valgono nulla li buttano via.  La parabola presuppone che chi ascoltava la parabola, l’uditorio, aveva fami...

La perla di gran valore (Matteo 13:45-46).

La perla di gran valore (Matteo 13:45-46). Le perle sono tra le più antiche gemme del mondo; da quando furono scoperte, sono rimaste le gemme più apprezzate e desiderate al mondo.   Una perla, la “Big Pink” è stata stimata nel 1991 a 4.7 milioni di dollari; è iscritta nel libro dei Guiness World Records essendo la più grande perla Abalone naturale mai trovata. Questa gemma misura 470 carati. Con questa parabola, Gesù esprime la continuità con il pensiero della parabola precedente (la parabola del tesoro nascosto), riguardo il valore del regno di Dio, ma come ho detto in quell’occasione, c’è qualche differenza.  Nella parabola del tesoro nascosto viene messa in enfasi più il tesoro, mentre nella parabola della perla di gran valore viene messo in evidenza di più il mercante che cerca le perle e non la perla stessa che trova, quindi si potrebbe chiamare benissimo la parabola del mercante. La persona della parabola del tesoro non cerca il tesoro, ci s’imbatte, m...

La parabola del tesoro nascosto (Matteo 13:44).

La parabola del tesoro nascosto (Matteo 13:44). Ci sono due parabole del regno, che parlano del regno dei cieli come qualcosa di grande valore: questa parabola del tesoro nascosto e la parabola successiva della perla di gran valore, o del mercante. Queste due parabole sono molto simili in quanto entrambi coinvolgono un oggetto di grande valore e una persona, ma sono significativamente differenti in altri dettagli.  Per esempio nella parabola del tesoro nascosto viene messa in enfasi il tesoro, mentre nella cosiddetta parabola della perla di gran valore viene messo in evidenza il mercante. La persona della prima parabola non cerca il tesoro, ci s’imbatte, mentre nella seconda parabola della perla, o del mercante, è il mercante che cerca le perle. In questa parabola vediamo in primo luogo:

La priorità nel culto

LA PRIORITÀ NEL CULTO. Quando si parla di culto, si ha in mente il culto di famiglia (per esempio Deuteronomio 6:4-9; Efesini 6:4); il culto personale (per esempio Salmo 63; Marco 1:35), e infine il culto pubblico in chiesa. La Bibbia insegna che tutte le persone, a maggior ragione coloro che sono stati salvati dai loro peccati da Dio mediante Gesù Cristo, sono chiamate a offrire il culto a Dio e ci dice anche in cosa consiste. In questa predicazione vedremo il culto pubblico e quindi quali sono le priorità nel culto la domenica, il giorno del Signore. Vediamo in primo luogo:

Matteo 13:33:La parabola del lievito.

Matteo 13:33:La parabola del lievito.     Qualcuno disse: “L'unico regno che prevarrà in questo mondo è il regno che non è di questo mondo”. Ci sono regni che non esistono più, altri che non esisteranno più, ma quello dei Cieli è eterno (Daniele 7:14; Apocalisse 11:15). Gesù illustrava il Suo insegnamento dalle scene e attività della vita quotidiana come questa parabola presa dalla cucina di una casa normale, la parabola del lievito. Gesù con questa parabola descrive la presenza e la crescita del regno dei Cieli, come le piccole cose, ovviamente per la potenza di Dio, possono avere effetti di vasta portata.

La parabola del lievito (Matteo 13:33).

La parabola del lievito (Matteo 13:33).        Qualcuno disse: “L'unico regno che prevarrà in questo mondo è il regno che non è di questo mondo”. Ci sono regni che non esistono più, altri che non esisteranno più, ma quello dei Cieli è eterno (Daniele 7:14; Apocalisse 11:15). Gesù illustrava il Suo insegnamento dalle scene e attività della vita quotidiana come questa parabola presa dalla cucina di una casa normale, la parabola del lievito. Gesù con questa parabola descrive la presenza e la crescita del regno dei Cieli, come le piccole cose, ovviamente per la potenza di Dio, possono avere effetti di vasta portata. I IL LIEVITO È PRESENTE. 

Il posto per il culto.

PRINCIPI DELLA FEDE CRISTIANA. “IL CULTO”. IL POSTO PER IL CULTO. Il posto per il culto è la chiesa, ma attenzione non dobbiamo pensare che non ci sia un culto privato e fuori la chiesa (per esempio Deuteronomio 6:7,20-25; Salmo 119:62; Daniele 6:10-13; Matteo 6:6; 14:23); il culto comprende sia l’interno della chiesa e sia l’esterno, in privato, ma vedremo in modo particolare quello pubblico in chiesa. Sotto l’Antico Patto il centro della vita dell’adorazione era il tempio a Gerusalemme (1 Cronache 22:1; 2 Cronache 7:15-16; 29:27-30; Neemia 8: 6; Luca 1:8-10; 2:37; Atti 8:27), prima ancora era il tabernacolo (Esodo 25:8-9; 29:42-43; 33:10; Levitico 17: 1-5). Poi vediamo anche la sinagoga (Luca 4:16; Atti 13:15; 15:21; 17:2). Sotto il Nuovo Patto la chiesa si riuniva nelle case (Romani 16:5; 1 Corinzi 16:19). In questa predicazione vedremo: la particolarità, i privilegi della chiesa e infine la perseveranza nel frequentare la chiesa.

Le parole che riguardano il culto

PRINCIPI DELLA FEDE CRISTIANA. “IL CULTO”. LE PAROLE CHE RIGUARDANO IL CULTO. Ci sono molte persone, anche che frequentano le chiese che parlano un po' della lingua cristiana, ma che conoscono Dio solo per sentito dire. La maggior parte di loro hanno letto qualche libro su Dio, hanno ascoltato delle prediche, forse hanno gustato un po' della presenza di Dio, possono aver sentito qualche debole eco della voce di Dio, ma la loro conoscenza personale di Dio è molto superficiale e non sempre corretta. Oggi abbiamo bisogno di un ristabilimento della visione del Dio Altissimo.  Abbiamo una cattiva e debole visione di Dio e di conseguenza si è persa la gloria e l'onore di Dio, e quindi anche il culto ne è compromesso. La Bibbia parla in modo chiaro e definito riguardo il vero culto a Dio. La vera adorazione del Dio vivente è dinamica, variegata, vivace, ma ciò che vediamo, sempre nella Bibbia è che il culto a Dio non deve essere fatto in modo superficiale, mecc...