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Dio è geloso.

Dio è geloso. Quando pensiamo alla gelosia, pensiamo a una di quelle emozioni poco attraenti, pensiamo a qualcosa di brutto, di solito considerato un tratto negativo piuttosto che positivo. Così possiamo trovare difficile l'idea che Dio sia geloso. In questa predicazione sulla gelosia di Dio vediamo: la prova, la particolarità e la pratica. I LA PROVA.  La gelosia di Dio è affermata più volte nella Bibbia. Cominciamo a vedere: A) Nell’Antico Testamento. La gelosia esprime un'emozione molto forte. I termini ebraici tradotti per “gelosia” vengono da una radice (qnʾ) che significa "essere zelanti" o "essere invidiosi". Quindi possiamo dire che c’è un aspetto positivo della gelosia e uno negativo, o peccaminoso. Per quanto riguarda Dio, la gelosia non è peccaminosa perché in Lui non c’è peccato in quanto è santo (per esempio Isaia 6:3; Giacomo 1:13). 

Principi della fede cristiana. La comunione.

Principi della fede cristiana. La comunione. In Atti 2:42 leggiamo: “Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere”. Una delle caratteristiche della chiesa primitiva era la comunione fraterna, i credenti erano perseveranti in questo. Possiamo dire che la comunione è letteralmente un segno distintivo della chiesa cristiana, e dovrebbe essere una realtà nella vita di ogni persona che si dice essere un cristiano.  Che cos’è la comunione? La parola del Nuovo Testamento per "comunione" è koinōnia, significa stretta associazione reciproca (1 Corinzi 1:9; 1 Giovanni 1:3;); partenariato (Filippesi 1:5); condivisione (2 Corinzi 8:4; Filemone 6; Ebrei 13:16); dare un contributo (Romani 15:26). Possiamo affermare che la comunione è un'associazione e condivisione che coinvolge stretti rapporti. Il credente è unito alla morte e alla resurrezione di Cristo (Romani 6:3...

Salmo 46:1-3: La promessa di aiuto.

Salmo 46:1-3: La promessa di aiuto  L'anno 1527, probabilmente è stato l’anno più difficile del riformatore Martin Lutero. Dopo dieci anni impegnativi di lotte e guida riguardo la riforma, il 22 Aprile di quell’anno fu colto da forti vertigini mentre stava predicando tanto che fu costretto a smettere di predicare.  Lutero temeva per la sua vita. Il 6 luglio, mentre mangiava a cena con gli amici, sentì un acuto ronzio nell'orecchio e si appoggiò, ancora una volta convinto che fosse la fine della sua vita, questa convinzione fu anche alimentata da problemi cardiaci e dalle complicazioni intestinali gravi. Di questa prova, Lutero scrisse: “Ho trascorso più di una settimana in morte e in inferno. Tutto il mio corpo era dolorante e tremavo. Completamente abbandonato da Cristo, ho lavorato nella titubanza, nelle tempeste di disperazione e di blasfemia contro Dio”. Quel che era peggio, era la terribile peste nera che era entrata in Germania e si diffuse a Wittenberg. Molte persone fu...

Matteo 1:1: La fedeltà di Dio.

Matteo 1:1: La fedeltà di Dio . “Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo”. Nella genealogia di Gesù vediamo la fedeltà di Dio. Quando la Bibbia parla di fedeltà di Dio si riferisce al fatto che Dio è fedele a se stesso e fedele al Suo popolo. Iniziamo con Dio è fedele a se stesso. Anche se noi possiamo essere infedeli, Dio comunque rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso dice 2 Timoteo 2:13. Rinnegare se stesso significa rifiutare se stesso, essere falso con se stesso, cioè non essere coerente con quello che Dio è, con i Suoi piani e con la Sua Parola data. Vediamo che Dio agisce nella storia com'è scritto in Ezechiele 20:14 per amore del suo nome affinché il suo nome non sia profanato, quindi Dio agisce per glorificare se stesso (Isaia 42.8; Isaia 43:7).

Romani 10:14-17: La logica del Vangelo della salvezza.

Romani 10:14-17: La logica del Vangelo della salvezza.  Il testo di Romani 10:14-17 dice: “Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunzi? E come annunzieranno se non sono mandati? Com'è scritto: ‘Quanto sono belli i piedi di quelli che annunziano buone notizie!’ Ma non tutti hanno ubbidito alla buona notizia; Isaia infatti dice: ‘Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?’  Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo”. Il tema centrale di questo passo è: lo scenario della salvezza inizia con la proclamazione del predicatore che è stato inviato dal Signore e chi ascolta per fede invoca il Signore per essere salvato.

Matteo 1:11: La severità dei Dio.

Matteo 1:11: La severità dei Dio.  “Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia”. In Romani 11:22 leggiamo: “Considera dunque la bontà e la severità di Dio…..” Come Dio è buono, è anche severo. Nella Scrittura troviamo che Dio è buono, lento all’ira, ma nello stesso tempo è severo: Dio è fermo nel Suo carattere Santo e Giusto, perciò non è indifferente al peccato! Nella genealogia di Matteo vediamo la severità di Dio con la deportazione del popolo giudaico a Babilonia per opera dei babilonesi.  Prima di tutto vediamo l’aspetto storico della deportazione.  La deportazione in Babilonia fu predetta più volte dai profeti (Isaia 6:11-12; Michea 4:10). Nel 605 a.C. Nabucodonosor s'impadronì di Gerusalemme e portò via i vasi del tempio e i giovani di sangue reale (2 Cronache 36:2-7; Daniele 1:1-3). Nel 598 a.C. Nabucodonosor deportò Ioiachin (Ieoconia) la madre, le mogli, i suoi eunuchi, i notabili del paese, tutti i capi, tutti ...

Matteo 1:1: La grazia di Dio.

Matteo 1:1: La grazia di Dio. “Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo”. In questa genealogia vediamo che Dio non ha usato persone perfette, mostra, dunque, la grazia di Dio. La grazia indicava una relazione di favore immeritato di un superiore con un inferiore, per esempio tra re e sudditi, questo anche nel caso della grazia divina verso gli uomini. Questa grazia, non è dovuta, o meritata da parte nostra, perciò non va pretesa, è un atto libero di Dio. In questa genealogia troviamo che non sono state quelle persone a scegliere, o a meritare di essere usate da Dio, ma è Dio che ha deciso di farlo, facendo loro grazia. Gli uomini che Dio ha usato non erano senza peccato. Per esempio, Abramo, Isacco e Giacobbe, erano bugiardi ed egoisti. Giuda complice con i suoi fratelli nell’aver venduto il fratello minore, Giuseppe.

La parabola del padrone di casa (Matteo 13:51-52).

La parabola del padrone di casa (Matteo 13:51-52). La vocazione per il regno dei Cieli.  Nei vv.51-52 leggiamo: "Avete capito tutte queste cose? Essi risposero: “Sì”.  Allora disse loro: 'Per questo, ogni scriba che diventa un discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa il quale tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie'". Fin da bambini siamo curiosi di esplorare, di conoscere, infatti i bambini smontano i giocattoli e fanno tante domande. Il filosofo Aristotele disse: “Tutti gli uomini per natura desiderano conoscere”. Così anche C. S. Lewis diceva: “ Una delle cose che distingue l'uomo dagli altri animali è che lui vuole sapere le cose, vuole scoprire com’è la realtà, semplicemente per il gusto di conoscere”. Dunque, tutti desideriamo conoscere e approfondire la natura delle cose; questo vale anche per le verità spirituali, desideriamo avere delle risposte e crescere nella conoscenza. Molte persone desiderano c...

La parabola della rete. (Matteo 13:47-50).

La parabola della rete. Il verdetto del regno dei cieli (vv. 47-50). Questa parabola la troviamo solo in Matteo ed è la penultima (se consideriamo la similitudine del padrone di casa vv.52) di una serie di parabole (Matteo 13:3-52). La parabola della rete ci parla Del giudizio universale o finale di Dio - quando i giusti e i malvagi saranno separati - come nella parabola delle zizzanie (Matteo 13:24-30, 36-43), in questo caso la metafora veniva dall’agricoltura, mentre ora Gesù usa una metafora che viene dalla pesca.  La parabola vera e propria è contenuta nei vv.47-48, mentre l’interpretazione segue nei vv.49-50. Dunque il regno dei cieli è simile alla situazione di una pesca con la rete che raccoglie ogni genere di pesci, quando è piena, viene trascinata a riva, dove i pescatori fanno una cernita, raccogliendo i pesci buoni in vasi e quelli che non valgono nulla li buttano via.  La parabola presuppone che chi ascoltava la parabola, l’uditorio, aveva fami...

La perla di gran valore (Matteo 13:45-46).

La perla di gran valore (Matteo 13:45-46). Le perle sono tra le più antiche gemme del mondo; da quando furono scoperte, sono rimaste le gemme più apprezzate e desiderate al mondo.   Una perla, la “Big Pink” è stata stimata nel 1991 a 4.7 milioni di dollari; è iscritta nel libro dei Guiness World Records essendo la più grande perla Abalone naturale mai trovata. Questa gemma misura 470 carati. Con questa parabola, Gesù esprime la continuità con il pensiero della parabola precedente (la parabola del tesoro nascosto), riguardo il valore del regno di Dio, ma come ho detto in quell’occasione, c’è qualche differenza.  Nella parabola del tesoro nascosto viene messa in enfasi più il tesoro, mentre nella parabola della perla di gran valore viene messo in evidenza di più il mercante che cerca le perle e non la perla stessa che trova, quindi si potrebbe chiamare benissimo la parabola del mercante. La persona della parabola del tesoro non cerca il tesoro, ci s’imbatte, m...