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Proverbi 9:10: Il principio della saggezza

 Proverbi 9:10: Il principio della saggezza “Il principio della saggezza è il timore del Signore, e conoscere il Santo l’intelligenza”.  Salomone in questo versetto sta facendo un’affermazione specifica, energica e convinta. La parola “principio” (teḥillāh) indica l'inizio come evento che consiste come un punto del tempo, l'inizio di un periodo (Rut 1:22; 2 Samuele 21:9-10; 2 Re 17:25; Esdra 4:6; Ecclesiaste 10:13; Isaia 1:26; Daniele 8:1; 9:23; Osea 1:2; Amos 7:1); indica il primo passo nel tempo prima di arrivare, in questo caso alla saggezza. Prima di arrivare a essere saggio, la prima cosa che avviene nel tempo è il timore del Signore. Quindi “principio” si riferisce al primo passo temporale verso l’alto, verso il Signore, indica un passo fondamentale! Che cos’è la “saggezza” (ḥoḵmāh). La saggezza è stata comunemente definita come buon giudizio, o la capacità di sviluppare la migliore linea d'azione in una determinata situazione. La saggezza è la migliore applicazione e...

1 Corinzi 1:2: Santificati per mezzo di Cristo Gesù

 1 Corinzi 1:2: Santificati per mezzo di Cristo Gesù Questi versetti fanno parte dell’indirizzo dei saluti della lettera scritta dall’apostolo Paolo (v.1) alla chiesa locale di Corinto. Questo versetto descrive la caratteristica di questa chiesa e di tutti i veri cristiani, di tutti quelli che invocano il nome del Signore Gesù Cristo.  La chiesa è stata chiamata da Dio (cfr. Romani 8:30; 9:11-12) e appartiene a Dio (cfr. Deuteronomio 7:6; Atti 20:28), la chiesa è il popolo che appartiene a Dio (Romani 9:25; 2 Corinzi 6:16; Ebrei 13:12; 1 Pietro 2:9-10). Ciò che l'Antico Testamento diceva su Israele come popolo di Dio, nel Nuovo si applica alla chiesa, composta da ebrei e gentili (cfr. Efesini 2:11-22). Molti passaggi dell'Antico Testamento che parlano di Israele sono usati nel Nuovo Testamento per parlare della chiesa (per esempio Romani 9:24–26; 1 Pietro 2:9–10). Nell'Antico Testamento, Dio usa la formula del patto per dichiarare Israele suo popolo: “Io vi prenderò come mi...

Romani 6:23: La vita eterna è in Cristo Gesù

Romani 6:23: La vita eterna è in Cristo Gesù La società postmoderna è una società incerta, se a questo aggiungiamo oggi la pandemia che stiamo vivendo, allora l’incertezza aumenta, e non è solo un’incertezza sanitaria, ma anche economica, sociale ed esistenziale. Una cosa certa di sicuro è la morte! Paolo in questo versetto parla della certezza della morte, ma parla anche della certezza della vita eterna! Paolo non ha nessun dubbio riguardo l’esistenza della vita dopo la morte e nemmeno ne parla come questa si possa perdere una volta che l’hai ricevuta! L’apostolo Paolo, nel capitolo 6 di Romani, sta spiegando che il cristiano in virtù della sua unione spirituale con Gesù Cristo è libero dal peccato e fatto servo di Dio, ha la santificazione e la vita eterna.  Al v. 23 l’apostolo aggiunge un chiarimento, spiega la ragione di quanto detto nei vv.21-22 e al tempo stesso fa una conclusione solenne e impressionante di tutto il capitolo.  Al v.23 vediamo che “salario” è in contrast...

Santificati per mezzo di Cristo Gesù

  Santificati per mezzo di Cristo Gesù “Alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore loro e nostro” (1 Corinzi 1:2).  Questi versetti fanno parte dell’indirizzo dei saluti della lettera scritta dall’apostolo Paolo (v.1) alla chiesa locale di Corinto; questo versetto descrive la caratteristica di questa chiesa e di tutti i veri cristiani, di tutti quelli che invocano il nome del Signore Gesù Cristo. La chiesa è stata chiamata da Dio (cfr. Romani 8:30; 9:11-12) e appartiene a Dio (cfr. Deuteronomio 7:6; Atti 20:28). La chiesa non è un’organizzazione creata dall'uomo, creata per preservare e diffondere particolari tradizioni religiose, o una società di persone che la pensano allo stesso modo governata da aspirazioni e valori umani; la chiesa (ekklēsía) è una comunità di persone che Dio ha chiamato e salvato da Gesù Cristo, non è pertanto di proprietà ...

La vita eterna è in Cristo Gesù

 La vita eterna è in Cristo Gesù “Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23). L’apostolo Paolo, nel capitolo 6 di Romani, sta spiegando che il cristiano in virtù della sua unione spirituale con Gesù Cristo è libero dal peccato e fatto servo di Dio, ha la santificazione e la vita eterna. Al v. 23 l’apostolo aggiunge un chiarimento, spiega la ragione di quanto detto nei vv.21-22 e al tempo stesso fa una conclusione solenne e impressionante di tutto il capitolo. Al v.23 vediamo che “salario” è in contrasto con “dono”, “peccato” con “Dio”, “morte” con “vita eterna”. In questo versetto vediamo tre aspetti che riguardano la morte e la vita eterna. Il primo aspetto è: la conseguenza del peccato è la morte, poi il dono di Dio è la vita eterna, e infine il luogo, o lo strumento mediante il quale abbiamo la vita eterna.

Salmo 14:1-4: L’azione dello stolto

  Salmo 14:1-4: L’azione dello stolto James Johnston commentando su questi versetti dice: “Nel dicembre 1989 la copertina ‘The Atlantic’ poneva la domanda ‘Possiamo essere buoni senza Dio?’ Il punto di questo articolo è che mentre i cristiani non sono perfetti, l'etica e la moralità che apprezziamo nella civiltà occidentale provengono dalla Bibbia. Man mano che la nostra società diventa secolare, perderemo le basi per etica e moralità. ‘Se il cristianesimo declina e muore nei prossimi decenni, il nostro universo morale e anche l'universo politico relativamente umano che sostiene sarà in pericolo’. Il principio alla base è che il modo in cui ci comportiamo è in definitiva radicato in ciò in cui crediamo su Dio. Senza Dio non c'è nulla che ci possa trattenere dall'immergerci in tutti i tipi di orrori”.  Nella precedente predicazione abbiamo visto il credo dello stolto, abbiamo visto che lo stolto è senza senno, senza saggezza, è ateo. Continuiamo la meditazione di questo ...

Salmo 14:1-4: Il credo dello stolto

Salmo 14:1-4: Il credo dello stolto  Questo salmo è di Davide indirizzato al direttore del coro (v.1). Dal v. 7, può essere considerato un salmo profetico che si riferisce al ritorno del popolo dall’esilio (cfr. Salmo 126:7); oppure parla in generale dei prigionieri ebrei che ritornano liberi nella loro terra (v.7); oppure l’esilio del v. 7 è figurativo (Giobbe 42:10; Ezechiele 16:53), non si riferisce all’esilio.  Può anche essere che il salmo sia stato scritto avendo in mente un approccio etico per indicare la malvagità che deriva da una negazione di Dio, e quindi il salmo è una polemica contro l'ateismo.  L’autore Davide, parla dello stolto, in ebraico (nābāl) che nega l'esistenza di Dio e agisce in modo malvagio.  Davide aveva affrontato una persona, un certo Nabal che si era comportato irrispettosamente verso di lui e ne subì le conseguenze (1 Samuele 25). Questo salmo è un lamento sentito per la corruzione morale, o depravazione universale, di coloro che dicono...

La redenzione di Dio in Cristo

La redenzione di Dio in Cristo “Ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù”. (Romani 3:24) Al v.22 Paolo aveva parlato della manifestazione della giustizia di Dio, intesa come sua attività salvifica che comporta la trasformazione degli esseri umani, e riguarda coloro che hanno fede in Gesù Cristo. Nel v.23 l’apostolo dice che tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, cioè tutte le persone hanno trasgredito la legge morale di Dio e sono privi di conseguenza di quella immagine che l’uomo aveva prima della caduta, quella di Adamo ed Eva. A causa del peccato c’è stata una diminuzione, o un declino dell'immagine di Dio, immagine presente nei primordiali genitori quando furono creati e quindi prima di peccare. Ma essere privi della gloria di Dio, comporta anche il non sperimentare la magnifica presenza del Signore, e anche la mancanza, o la perdita dell'approvazione di Dio e quindi la libertà di accesso a Dio. Ed ecco...

Attributi incomunicabili: Dio è infinito

Attributi incomunicabili: Dio è infinito  L’attributo “infinito” rientra nella categoria degli attributi incomunicabili di Dio, cioè non ha nessuna analogia con l’uomo e nemmeno gli sono trasmesse, appartengono solo a Dio. Millard J. Erickson riguardo questo attributo di Dio scrive: “Sotto questo aspetto, Dio è diverso da qualsiasi cosa sperimentiamo. Persino quelle cose che il senso comune una volta ci dicevano che sono infinite o illimitate, sono ora viste avere dei limiti. L'energia in un tempo precedente sembrava inesauribile. Negli ultimi anni ci siamo resi conto che i tipi di energia con cui siamo particolarmente familiari hanno limiti piuttosto netti e ci stiamo avvicinando a questi limiti molto più rapidamente di quanto immaginassimo. Quindi anche l'oceano una volta sembrava essere una fonte infinita di cibo e un luogo di scarico così vasto da non poter essere contaminato. Tuttavia stiamo diventando consapevoli che le sue risorse e la sua capacità di assorbire l'inq...

L’insegnamento della parabola delle nozze (Matteo 22:14)

L’insegnamento della parabola delle nozze (Matteo 22:14) C'è una buona dose di mistero collegato all'evangelizzazione: predichiamo il Vangelo, invitiamo le persone ad accettare la salvezza pentendosi, confessando i loro peccati e credendo a Gesù Cristo, ma solo pochissime persone diventano veri cristiani. Diverse volte ci siamo chiesti se stavamo evangelizzando nel modo giusto, abbiamo pensato che forse c’era stato qualcosa di sbagliato nelle nostre parole. In questa terza parabola, Gesù sottolinea perché non tutti coloro che sono chiamati a far parte del regno dei cieli rispondono positivamente. Nel v.14 leggiamo: “Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti”. “Molti” (polloi) e “pochi” (oligoi) sono in enfasi. Gli eletti sono in numero inferiore ai chiamati, troviamo un contrasto. Grant Osborne scrive che “molti" e "pochi": “Dovrebbero essere interpretati in modo semitico come equivalenti a ‘tutti / non tutti’, il che significa che tutto Israele è stato c...