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Salmo 40:1: Aspettando la risposta con fede

Salmo 40:1:  Aspettando la risposta con fede  “Ho pazientemente aspettato il SIGNORE, ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido”. Dai vv.1-10 Davide ringrazia il Signore perché ha risposto alla sua preghiera, ma è anche una testimonianza su Dio, testimonia la grande liberazione che ha operato per lui in risposta alla sua preghiera, ma non lo ha fatto subito (vv. 1–3). “Ed egli si è chinato su di me”, è un’espressione davvero molto bella e significativa. Questa immagine antropomorfica indica che il Signore si è abbassato per ascoltare il grido di Davide, ha teso il “Suo orecchio” (cfr. per esempio Salmi 17:6; 31:2; 39:12), come quando qualcuno si piega in avanti per ascoltare ponendo l’orecchio vicino alla bocca di chi parla per sentirlo meglio. Dio è attento a chi umilmente si avvicina a Lui! In Isaia 57:15 leggiamo: “Infatti così parla Colui che è l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità, e che si chiama il Santo. ‘Io dimoro nel luogo eccelso e santo, ma sto...

Osea 2:3-5: La determinazione a rimanere infedeli

 Osea 2:3-5: La determinazione a rimanere infedeli Hai mai pensato alle cose che trafiggono il cuore di Dio?  Una di queste è l'idolatria! Friedrich H. Jacobi disse: “Dove finisce l'idolatria, lì inizia il cristianesimo; e dove inizia l'idolatria, lì finisce il cristianesimo”. Dopo aver rimproverato le prostituzioni e gli adulteri spirituali d’Israele simboleggiato dalla moglie di Osea, Gomer, ora il Signore per bocca di Osea minaccia il giudizio su Israele se il popolo non prende sul serio la Sua esortazione a ravvedersi, se rimane determinato a essere infedele. Noi in questi versetti vediamo la condanna e la convinzione. Cominciamo con: I LA CONDANNA (vv.3-5)  Se la moglie di Osea, quindi Israele, non abbandona la sua idolatria sarà condannata.  Consideriamo: A) La caratteristica della condanna (v.3)  Nel v. 3 è scritto: “Altrimenti, io la spoglierò nuda, la metterò com'era nel giorno che nacque, la renderò simile a un deserto, la ridurrò come una terra arida ...

Osea 2:2: Israele è chiamato al ravvedimento

 Osea 2:2: Israele è chiamato al ravvedimento In Inghilterra, due donne stavano parlando dei loro mariti in un ristorante londinese alla moda, e mentre mostravano le foto dei loro mariti, si sono rese conto di aver sposato lo stesso uomo!  L’uomo infedele, per questo motivo è stato arrestato e imprigionato per cinque anni. La storia che troviamo in Osea, è anche la storia di infedeltà coniugale di sua moglie, Gomer, che illustra l’infedeltà d’Israele che segue i suoi vari amanti, divinità pagane Cananee (Baal).   In questo versetto, Israele è chiamato al ravvedimento dalle sue prostituzioni e adulteri spirituali con gli idoli. Dal ristabilimento di Osea 1:10-2:1 si passa a scene di tensione, alienazione e rimprovero in Osea 2:2-13, per poi passare a un quadro estremamente positivo, quindi nuovamente di ristabilimento per il favore di Dio (Osea 2:14-23). Osea 2:2-13 descrive il rapporto d’Israele con Dio, una relazione tumultuosa di una moglie infedele, con le sue infedelt...

Deuteronomio 1:29-33: Il Signore è con te!

Deuteronomio 1:29-33: Il Signore è con te!  Nel romanzo “In Requiem for a Nun A Play”, William Faulkner a uno dei suoi personaggi gli fa dire: “Il passato non è mai morto. Non è nemmeno passato". Nella vita cristiana, ricordare gli errori del passato sia nostri, o degli altri e come Dio ha operato è importante, perché possiamo crescere spiritualmente e la nostra fede può essere fortificata, o stimolata nell’affrontare le nostre sfide. Il passato, in questo senso, non deve mai morire!  Soprattutto come Dio si è manifestato, come ha operato nella storia! Così dalla storia di Dio con il popolo d’Israele, da questa storia passata, possiamo imparare delle verità che rafforzano la nostra fede nel Signore e possiamo essere incoraggiati nelle sfide che ci aspettano. Mosè stava ricordando al popolo di Israele la storia dei loro padri nel viaggio dall’Egitto fino al Giordano e di come si rifiutarono di prendere possesso di Canaan per paura degli Amorei e degli Anachiti (cfr. Numeri 13-1...

1 Samuele 3:10: L’atteggiamento giusto davanti a Dio

1 Samuele 3:10: L’atteggiamento giusto davanti a Dio  “Il SIGNORE venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte: ‘Samuele, Samuele!’ E Samuele rispose: ‘Parla, poiché il tuo servo ascolta’”.  Ci sono degli aspetti nella preghiera che trascuriamo, una di queste è l’ascoltare Dio per obbedirgli. Samuele c’insegna ad ascoltare Dio per fare la Sua volontà! In questo modo la preghiera non sarà antropocentrica, cioè prego così Dio soddisfa le mie preghiere, ma prego affinché io possa soddisfare le Sue aspettative! La chiamata di Samuele è certamente una delle storie più famose che viene raccontata ai bambini per indicare che Dio li ama, oppure che può chiamare anche loro benché siano ancora piccoli. In verità, tuttavia, questa non è solo una storia per i bambini, lo è anche per gli adulti. Samuele rappresenta la speranza di un nuovo inizio in una fase della storia d’Israele buia. 

Giovanni 21:6: L’obbedienza a Gesù porta risultati

 Giovanni 21:6: L’obbedienza a Gesù porta risultati (Lucca) “Ed egli disse loro: ‘Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete’. Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci”. Giovanni 21 inizia dopo che il Gesù risorto era già apparso ai discepoli due volte.  Eppure i discepoli sembrano ancora smarriti, sono tornati alla pesca, a loro vecchio lavoro; non sapevano cos’altro fare di se stessi, non avendo ancora ricevuto nuovi ordini di marcia.  Gesù quindi, si manifestò di nuovo, la terza volta ai discepoli presso il mare di Tiberiade. Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli vanno a pescare, ma non pescarono nulla quella notte.  La mattina Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che fosse Gesù; Gesù disse loro se avevano pescato, alla loro risposta negativa, Gesù disse di gettare la rete dal lato destro della barca che avr...

Matteo 14:17: La potenza miracolosa di Gesù

 Matteo 14:17: La potenza miracolosa di Gesù “Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci”. Gesù salì in barca per andare in un luogo solitario, in disparte; le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città.   Gesù, sceso dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati. Facendosi sera, i suoi discepoli si avvicinarono a Lui e gli dissero che erano in un luogo dove non c’era nessuno, ed era tardi, così consigliano Gesù di lasciare andare la folla nei villaggi per comprarsi da mangiare. Ma Gesù dà una risposta strana, disse loro: “Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi da mangiare!”  Perché Gesù risponde così? In primo luogo: (1) Per rafforzare la fede dei discepoli Gesù sapeva che i discepoli non avrebbero capito, ma Lui ha lanciato la sfida per ottenere la loro attenzione e per rendere evidente il miracolo che stava per fare, e quindi affinché loro potessero imparare ad avere fiducia in Lui. Questo miracolo, perciò, è un...

Giudici 10:16: La rimozione degli idoli

 Giudici 10:16: La rimozione degli idoli “Allora tolsero di mezzo a loro gli dèi stranieri e servirono il SIGNORE, che si addolorò per l'afflizione d'Israele”. A causa dei peccati d’idolatria (v.6), Israele fu punito da Dio consegnandolo nelle mani dei Filistei e degli Ammoniti che li angariarono e oppressero (cfr.vv.6-8).  Gli Israeliti gridarono al Signore per liberarli, ma Dio in un primo momento gli disse di andare a gridare dagli dèi che avevano scelto, il popolo non si scoraggia e riconosce che ha peccato (vv.13-15), e tolse di mezzo gli dèi stranieri che avevano e servirono il Signore che si è addolorato per l’afflizione d’Israele.  Così in questo versetto vediamo il cambiamento e la consacrazione del popolo, e il cuore di Dio. Prima di tutto vediamo: Il cambiamento del popolo Già al v.15, il popolo aveva pregato il Signore riconoscendo di aver peccato e riconoscendo la Sua Signoria, cioè che faccia loro tutto ciò che gli piace e gli chiedono la liberazione. Israel...

1 Samuele 2:12: Servire il Signore non significa conoscerlo

 1 Samuele 2:12: Servire il Signore non significa conoscerlo “I figli di Eli erano uomini scellerati; non conoscevano il Signore”. Il sacerdozio in Israele era ereditario, un ruolo che era destinato solo ai discendenti di Aaronne.  Così i due figli giovani (1 Samuele 2:17) di Eli stavano servendo come sacerdoti come aveva fatto il loro padre, ma non erano obbedienti a Dio, e ignorarono il rimprovero del padre perché ciò che facevano era malvagio e non dava buona testimonianza al popolo (vv.23-25). Sicuramente Eli poteva fare di più, per esempio rimuoverli dal servizio sacerdotale, ma non lo fece. Dio giudicherà i figli di Eli con la morte (1 Samuele 2:34; 4:11,17).  In questo versetto vediamo due aspetti dei figli di Eli, Ofni e Fineas ( 1 Samuele 4:11): erano scellerati e non conoscevano il Signore. Cominciamo a vedere che erano uomini scellerati “Uomini Scellerati”, letteralmente "figli di Belial" (bÄ•nê belîyaÊ¿al), questa frase è idiomatica indica “buono a nulla”, o “un...

2 Re 19:19: Lo scopo della preghiera

2 Re 19:19: Lo scopo della preghiera “Ma ora, SIGNORE nostro Dio, salvaci, te ne supplico, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra riconoscano che tu solo, SIGNORE, sei Dio!” Lo scopo della tua vita è glorificare Dio (cfr. per esempio Isaia 43:7; 1 Corinzi 10:31) Così lo devono essere anche tutte le tue preghiere! In un momento difficile, d’impotenza militare, l’Assiria ha invaso la Giudea e la conquista, il re Ezechia si sottomette al re Assiro Sennacherib (2 Re 18:13-16). Il re Ezechia è sotto pressione perché più volte è stato attaccato verbalmente con certe parole arroganti e minacciose degli Assiri, che cercarono di scoraggiare la fede in Dio dei Giudei, dicendo che nessuna divinità ha potuto resistere loro altrove, e così nemmeno il Signore potrà liberare Gerusalemme dalle loro mani (2 Re 18:17-35; 19:10-14).  Soffermarsi esplicitamente sulle caratteristiche del Dio che preghiamo rafforza la fede, così è stato per Ezechia. Ezechia allora prega Dio riconoscendo che ...