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Giovanni 1:5: Gesù è stato rifiutato.

Giovanni 1:5: Gesù è stato rifiutato. La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno sopraffatta.    “Splende” si riferisce all’incarnazione di Gesù (vv.7,14. Cfr. Isaia 9:1;60:1-5). Gesù con la sua vita e predicazione ha illuminato gli uomini, ma gli uomini lo hanno rifiutato! (Cfr. Matteo 5:14). Nel presente Vangelo, “tenebre” (skotía) indica  il mondo degli uomini estraniato da Dio, ignorante e spiritualmente cieco, malvagio e peccaminoso che ha ceduto alle lusinghe del maligno, quindi il mondo è dominato da Satana (Giovanni 3:19; 8:12, 12:35, 46; 1 Giovanni 1:5, 6; 2:8, 9, 11; Colossesi 1:13; 1 Giovanni 5:19). Noi vediamo in primo luogo la pazzia del rifiuto. Coloro che rifiutano Cristo sono stolti, anche se coloro che lo fanno si dichiarano sapienti (Romani 1:22). Noi viviamo in una società cosiddetta cristiana, ma la croce è considerata pazzia! (1 Corinzi 1:18,23). La società occidentale si è estraniata da Dio, allontanata da Dio, Dio non è pe...

Giovanni 1:4:Gesù è la vita.

Giovanni 1:4:Gesù è la vita. In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini.   Nella Parola, cioè in Gesù Cristo (vv.14-18) c’era la vita e la vita era la luce degli uomini.         Gesù ha vita in se stesso. Come il Padre ha vita in se stesso così ha dato al Figlio (Giovanni 5:26) di avere vita in se stesso. Noi siamo stati causati da Dio, da una forza esterna, ma Gesù come il Padre ha vita in se stesso, è auto-esistente, cioè non dipende da nessuno all’infuori che da se stesso. Gesù non è stato creato da nessuno, non dipende da nessuno, non ha una causa esterna al contrario della nostra che dipende dalla Sua.         Gesù dona la vita materiale e spirituale. Questo versetto ha uno sfondo nell’Antico Testamento nella creazione (Genesi 1:3-5,14-31; 2:7; 3:20). Gesù è il Creatore (Giovanni 1:3); ha dato vita materiale insieme al Padre e allo Spirito Santo). Ma Gesù non è solo la sorgente della vita fisica lo è anche de...

Giovanni 1:1-3: L’essenza di Gesù.

Giovanni 1:1-3: L’essenza di Gesù. Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.  Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. Il Padre e il Figlio sono due persone distinte della Trinità, ma sono uno in sostanza e inseparabilmente uniti e indivisibili. Nell’essenza di Gesù vediamo che è Dio, noi leggiamo, infatti: la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. (cfr.vv.14-18). Dire che il nostro Signore Gesù Cristo era solo un uomo, è una prova dolorosa della perversione del cuore umano, ma non significa che Gesù era un dio piccolo, inferiore come natura a Dio Padre, o una copia falsa, o una imperfetta. Gesù è Dio come il Padre, condivide con il Padre la stessa sostanza, natura (Colossesi 1:15; Ebrei 1:2-3), ma differiscono in persona!  Sono due persone distinte! Gesù è della stessa sostanza di Dio e quando era sulla terra ha manifestato in modo perfetto i...

Giovanni 1:1-2: La coesistenza di Gesù.

Giovanni 1:1-2: La coesistenza di Gesù.  Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.  Essa era nel principio con Dio.     Chi è Dio? Molti se lo chiedono e forse anche tu. C’è tanto da dire su Dio, ma per il momento possiamo dire che il Dio della Bibbia è un essere unico e vero Dio (Deuetronomio 4:35;6:4; Isaia 43:10; 44:6). Nessuno è pari, o simile a Lui (Esodo 9:14; Deuteronomio 33:26; 2 Samuele  7:22; Isaia 46:5,9; Geremia 10:6).  “Dio” (Theós) si riferisce per Giovanni e per i lettori, al Dio rivelato nell’Antico Testamento come il Creatore (Genesi 1:1; Isaia 40:28-29). Il Dio Creatore è  trascendente, cioè la Sua natura è assoluta e indipendente, al di fuori del mondo naturale e storico, che supera i limiti dell’esperienza sensibile. Ma nello stesso tempo è anche immanente, presente nella vita e nella storia degli uomini, si prende cura di ciò che ha creato e in modo particolare del Suo popolo (Isaia 57:15; At...

Giovanni 1:1: La preesistenza di Gesù.

Giovanni 1:1: La preesistenza di Gesù. Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Preesistenza indica che Gesù esisteva prima della creazione. Gesù è la Parola (vv.14-18), esisteva prima la creazione. La preesistenza atemporale di Gesù è dimostrata dal verbo “era”. Il verbo “era”, significa esistere (Ä“n-imperfetto attivo indicativo) esprime che Gesù già esisteva prima della creazione del mondo, quindi era una preesistenza reale eterna. “Era” esprime una continua esistenza fuori dal tempo in contrasto con la Parola “ha fatto” (v. 3 ogni cosa è stata fatta- egeneto) ogni cosa è venuta all’esistenza.          La preesistenza atemporale di Gesù è dimostrata anche dalla parola “principio”.   “Principio” (arché̄) si riferisce alla natura e all’esistenza della Parola, quindi di Gesù con il senso di: prima di tutti i tempi e della creazione. Perciò è implicito l’eterna preesistenza di Gesù!  Nel “principio” dunque, ...

Giovanni 1:1: Gesù è la Parola.

Giovanni 1:1:  Gesù è la Parola. Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Noi vediamo che Gesù è la Parola come confermato dai vv.14 e 18. (Cfr. Apocalisse 19:13). La radice del termine “parola” (logos) nel greco (leg,lego)  nel suo significato primitivo è scegliere, raccogliere, riunire parole insieme e così, parlare, esprimere, manifestare, rivelare un pensiero, un concetto, quindi anche la persona che parla. Perciò “parola” (logos) indica una raccolta nella mente di una persona che si esprime con le parole.  Perché Giovanni si esprime in questo modo? Con questa verità Giovanni voleva raggiungere sia i Greci che i Giudei.  Per i filosofi greci (gli stoici) credevano che la parola fosse il principio razionale mediante il quale è esistito tutto, un principio creativo che governa tutto, ma non era comunque un essere personale. Nell’Antico Testamento e quindi per i giudei noi vediamo che: (1) La Parola era il mezzo media...

Giosuè 24:25-27: Predi un impegno serio con Dio.

Giosuè 24:25-27: Predi un impegno serio con Dio. “ Così Giosuè stabilì in quel giorno un patto con il popolo, e gli diede delle leggi e delle prescrizioni a Sichem.  Poi Giosuè scrisse queste cose nel libro della legge di Dio; prese una gran pietra e la rizzò sotto la quercia che era presso il luogo consacrato al SIGNORE.  E Giosuè disse a tutto il popolo: ‘Ecco, questa pietra sarà una testimonianza contro di noi; perché essa ha udito tutte le parole che il SIGNORE ci ha dette; essa servirà quindi da testimonianza contro di voi; affinché non rinneghiate il vostro Dio’”. Tre volte il popolo ha affermato la loro volontà di servire il Signore (vv. 16-18, 21, 24). Giosuè li prese in parola e stabilisce un patto con il popolo al quale diede leggi e prescrizioni. Il patto (berîṯ) è l’impegno che si prende a ubbidire Dio, alla Sua legge! Giosuè chiama il popolo a prendere un impegno pubblico con Dio, poi scrive su un libro questo fatto e rizzò una pietra come testimonianza d...

Giosuè 24:15: Il servizio a Dio è una scelta.

Giosuè 24:15: Il servizio a Dio è una scelta. “ E se vi sembra sbagliato servire il SIGNORE, scegliete oggi chi volete servire: o gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume o gli dèi degli Amorei, nel paese dei quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo il SIGNORE”. Nella vita siamo chiamati a fare scelte importanti, ma ce n’è una più importante di altre: chi vogliamo veramente servire nella nostra vita. Giosuè lancia una sfida chi il popolo vuole servire: gli idoli o il Signore. Il verbo scegliere indica l’atto di chi sceglie accuratamente (Esodo 17:9; 1 Samuele 17:40; Isaia 41:40).  Dobbiamo riflettere seriamente riguardo chi vogliamo servire veramente! Non bisogna essere superficiali nelle fare le scelte, le scelte determineranno e condizioneranno la tua vita e il tuo comportamento.  La parola scegliere indica una scelta con chiara consapevolezza di ciò che si fa. Sia il proposito del popolo di seguire il Signore per ovvie verità, sia l...

Giosuè 24:19:Le motivazioni a servire Dio senza ipocrisia.

Giosuè 24:19:Le motivazioni a servire Dio senza ipocrisia. “E Giosuè disse al popolo: ‘Voi non potete servire il SIGNORE, perché egli è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre ribellioni e i vostri peccati’”. Giosuè al v.14 aveva detto di servire Dio con integrità e fedeltà, cioè senza ipocrisia, al v.19 vediamo due motivazioni per servire Dio senza ipocrisia. La prima motivazione è: Dio è santo. Dio non sopporta il peccato (Abacuc 1:13), Dio odia il peccato perché Lui è senza peccato, è completamente pulito, pertanto giudica il peccato. Per questo motivo Isaia di fronte la Santità di Dio reagì in questo modo: “Guai a me, sono perduto! Perché io sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo ad un popolo dalle labbra impure e i miei occhi hanno visto il Re….” ( Isaia 6:5). Non possiamo scherzare, o essere superficiali con Dio! Sono parole forti quelle che usa Giosuè: “Dio non perdonerà le nostre ribellioni e peccati”, nel senso che non perdona coloro...

Giosuè 24:14:Dobbiamo servire Dio senza ipocrisia.

Giosuè 24:14:Dobbiamo servire Dio senza ipocrisia. Dunque temete il SIGNORE e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto, e servite il SIGNORE. Dio disapprova e non trova nessun piacere verso chi non lo serve come vuole Lui.  In Malachia 1:10 Dio dice: “Io non prendo alcun piacere in voi”. Dio si riferiva a quei sacerdoti che disprezzavano il nome del Signore offrendo animali che non erano idonei al sacrificio, in quanto avevano dei difetti: erano malati o zoppi o ciechi, invece questi sacrifici dovevano essere perfetti come diceva la legge (Malachia 1:6-12; Levitico 22:17-24). Dio ci chiama a servirlo senza ipocrisia. Noi, infatti, leggiamo: “servitelo con integrità e fedeltà. “Integrità” (cfr. Levitico 23:15; Giosuè 10:13) indica una condotta irreprensibile, senza difetto, onesta, sincera, perfetta. “Fedeltà” significa essere leali (Giosuè 2:14), oppure che è conforme alla realtà in contrasto ...