Stereotipi su Gesù
Stereotipi su Gesù
“C'è qualcuno più citato, travisato o frainteso di Gesù Cristo?” - Joshua YoussefCHI È DAVVERO GESÙ?
Gesù è la figura più influente della storia umana. Ha diviso il tempo in prima e dopo di Lui. Ha ispirato arte, letteratura, musica per duemila anni. Ha trasformato civiltà intere. Eppure, paradossalmente, è anche la persona più fraintesa e stereotipata del mondo.
Ogni cultura, ogni epoca, ogni ideologia ha tentato di rifare Gesù a propria immagine. Il risultato è una galleria di ritratti distorti che hanno poco a che fare con il Gesù storico dei Vangeli. Questi stereotipi non sono innocui – possono impedire alle persone di incontrare il vero Cristo e, di conseguenza, di ricevere la salvezza che Egli offre.
Gli stereotipi su Gesù nascono spesso da ignoranza biblica, pregiudizi culturali, o dal tentativo di renderlo più accettabile alle sensibilità moderne. Ma ogni tentativo di addomesticare Gesù finisce per tradirlo.
STEREOTIPO 1: “GESÙ ERA SOLO UN BRAVO MAESTRO MORALE”
Questo è forse lo stereotipo più diffuso nel mondo secolare. Gesù viene ridotto a un saggio illuminato, un riformatore sociale, un maestro di etica. “Gesù aveva buone idee sull’amore e sulla pace, ma non era divino.” È il Gesù “sicuro” che non minaccia nessuno, che si può ammirare senza adorare.
La verità biblica: Gesù non lasciò mai aperta questa opzione. Le Sue affermazioni su Sé stesso erano così radicali da farci dire che era pazzo, o bugiardo, o era davvero chi diceva di essere: Dio incarnato. “Io e il Padre siamo uno” (Giovanni 10:30). “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Giovanni 14:9). “Prima che Abraamo fosse nato, io sono” (Giovanni 8:58).
Un semplice maestro morale non perdonerebbe i peccati (Marco 2:5-7), non accetterebbe adorazione (Matteo 14:33), non rivendicherebbe autorità assoluta (Matteo 28:18). I Suoi contemporanei capirono perfettamente le Sue pretese divine – ed è per questo che tentarono di lapidarlo accusandolo di “bestemmia” (Giovanni 5:17-18; 10:33). Un buon maestro che mentisse sulla propria identità non sarebbe né buono né maestro.
STEREOTIPO 2: “GESÙ È UN PERSONAGGIO MITOLOGICO”
Alcuni sostengono che Gesù è una figura leggendaria, creata dalla chiesa primitiva mescolando elementi di varie religioni misteriche. “Non esistono prove storiche della sua esistenza”. “È un mito solare”. “È stato inventato per controllare le masse.”
La verità storica: L’esistenza storica di Gesù è accettata dalla stragrande maggioranza degli storici, inclusi quelli non cristiani. Testimonianze da fonti non cristiane (Tacito, Plinio, Giuseppe Flavio, il Talmud) confermano l’esistenza di un predicatore ebreo chiamato Gesù crocifisso sotto Ponzio Pilato.
Le teorie del “mito di Cristo” sono respinte dagli studiosi seri perché: i Vangeli mostrano caratteristiche di narrativa storica, non mitologica; contengono dettagli imbarazzanti per la chiesa primitiva (come la crocifissione, considerata scandalosa); furono scritti troppo vicini agli eventi per permettere la mitologizzazione; i primi discepoli morirono per testimoniare eventi che affermavano di aver visto personalmente.
STEREOTIPO 3: “GESÙ ERA DEBOLE E PASSIVO”
La cultura moderna spesso presenta Gesù come una figura dolce, ma debole, sempre sorridente, incapace di fermezza. È il Gesù delle immaginette sacre: pallido, delicato, remissivo.
La verità biblica è un’altra: Il Gesù dei Vangeli era tutt’altro che debole. Era un falegname e probabilmente con i calli alle mani (Marco 6:3). Scacciò i mercanti dal tempio con una frusta (Giovanni 2:15). Affrontò coraggiosamente i leader religiosi, chiamandoli “sepolcri imbiancati” e “razza di vipere” (Matteo 23:27, 33). Camminò determinato verso la croce sapendo cosa lo aspettava (Marco 8:31; Luca 18:31-32).
La Sua gentilezza non era debolezza, ma forza sotto controllo. La Sua compassione non era sentimentalismo, ma amore che agisce. La Sua umiltà non era timidezza, ma sicurezza di chi sa chi è. È descritto “come leone” (Apocalisse 5:5).
STEREOTIPO 4: “LE SUE PAROLE SONO STATE DISTORTE NEI SECOLI”
Molti sostengono che il “vero” insegnamento di Gesù sia stato corrotto dalla chiesa, che i Vangeli siano stati riscritti per adattarsi alle dottrine posteriori, che dovremmo cercare il “Gesù storico” dietro il “Cristo della fede.”
La verità manoscritta: Abbiamo più evidenze manoscritte per il Nuovo Testamento di qualsiasi altro documento antico. Oltre 5.800 manoscritti greci, molti dei quali risalgono al II-III secolo. La distanza temporale tra gli eventi e i primi manoscritti completi è di circa 250 anni - incredibilmente breve per gli standard antichi.
I papiri più antichi confermano che il testo dei Vangeli è rimasto sostanzialmente invariato. Le varianti testuali sono principalmente ortografiche e non toccano dottrine fondamentali. I Padri della Chiesa citano il Nuovo Testamento così estensivamente che potremmo ricostruire quasi tutto il testo solo dalle loro citazioni.
Per confronto, l’Iliade di Omero, l’opera classica con il secondo maggior numero di testimonianze manoscritte, conta solo 343 manoscritti. Noi, possiamo essere sicuri che il Nuovo Testamento è degno di fede! John Warwick Montgomery, professore di legge, afferma che: “Essere scettici sul testo risultante il Nuovo Testamento significa scivolare nell’oscurità, dato che nessun documento del periodo antico è tanto attestato bibliograficamente quanto il Nuovo Testamento.” E W.F. Albright, archeologo e studioso, parlando della documentazione unica del Nuovo Testamento afferma: “Nessun’altra opera dell’antichità greco-romana è così bene attestata da una tradizione di manoscritti antichi del Nuovo Testamento. Ci sono molti più manoscritti antichi del Nuovo Testamento che di qualunque altra opera di altri autori classici, e le parti più lunghe che ne restano risalgono a solo due secoli dopo la loro composizione originaria”.
STEREOTIPO 5: “GESÙ ERA UN MAESTRO ILLUMINATO COME NELLE FILOSOFIE ORIENTALI”
In tempi recenti, alcuni hanno cercato di reinterpretare Gesù come un guru spirituale, simile a Buddha, Krishna o altri maestri dell’Oriente. In questa visione, Gesù sarebbe stato un uomo che ha raggiunto un alto livello di consapevolezza, un “illuminato” che ha predicato amore, compassione e unità con il divino. È un Gesù universale, che non chiede fede, ma introspezione, non redenzione ma risveglio.
Ma questa lettura, per quanto affascinante, non regge alla luce dei Vangeli. Gesù non si presentò mai come un semplice maestro spirituale, ma come il Figlio di Dio (Matteo 11:27; Giovanni 5:18), il Messia promesso (Luca 4:17-21; Giovanni 4:25-26), il Salvatore del mondo (Giovanni 6:40; 12:47). Le Sue affermazioni non erano quelle di un uomo che ha “scoperto” Dio, ma di Colui che è Dio. Disse: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6). Non invitava a cercare la divinità dentro di sé, ma a credere in Lui come unica via alla salvezza.
Gesù non insegnava una tecnica per l’illuminazione, ma proclamava il Regno di Dio. Non parlava di reincarnazione, karma o meditazione trascendentale, ma di peccato, grazia e redenzione. Non cercava di fondere le religioni, ma di compiere le Scritture. Non disse “seguite la mia saggezza”, ma “seguitemi” (Matteo 4:19).
Se Gesù fosse stato solo un illuminato, le Sue affermazioni sarebbero state presunzione o follia. Ma la Sua resurrezione, testimoniata da centinaia di persone, conferma che era davvero chi diceva di essere. Un maestro spirituale può ispirare, ma solo il Figlio di Dio può salvare.
STEREOTIPO 6: “GESÙ NON HA MAI AFFERMATO DI ESSERE DIO”
Alcuni sostengono che Gesù non si considerasse divino, che questa dottrina sia stata inventata da Paolo o dai concili successivi. “Gesù parlava solo di essere figlio di Dio come lo siamo tutti.”
La verità dei vangeli invece è che Gesù affermò ripetutamente la Sua divinità, sia direttamente che indirettamente. Usò il nome divino “Io sono” (Giovanni 8:58). Accettò adorazione (Matteo 14:33, Giovanni 20:28). Affermò uguaglianza con il Padre (Giovanni 5:18, 10:30). Rivendicò prerogative divine: perdonare peccati, giudicare il mondo, dare vita eterna.
Quando il sommo sacerdote gli chiese direttamente: “Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?”, Gesù rispose chiaramente: “Io lo sono; e vedrete il Figlio dell’uomo, seduto alla destra della Potenza, venire sulle nuvole del cielo” (Marco 14:61-62). La reazione del sommo sacerdote fu che si stracciò accusandolo di aver bestemmiato, e questo dimostra che tutti capirono perfettamente cosa Gesù stesse affermando.
PERCHÈ ESISTONO QUESTI STEREOTIPI?
Perché esistono tutti questi stereotipi distorti? La risposta è spirituale prima che intellettuale. “La luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce” (Giovanni 3:19). Il cuore umano è peccaminoso e preferisce un Gesù addomesticato che non minacci il proprio orgoglio e autonomia.
Se Gesù è solo un maestro, posso prendere quello che mi piace e ignorare il resto. Se è un mito, posso ignorarlo completamente. Se era debole, non devo temerlo. Se le Sue parole sono state distorte, posso interpretarle come voglio. Se non affermava divinità, non devo sottomettermi a Lui.
Ma ogni stereotipo crolla davanti alla realtà del Gesù della Bibbia. Egli non può essere ridotto, addomesticato, o neutralizzato. È quello che è, non quello che vorremmo fosse.
IL GESÙ REALE
Chi è dunque il vero Gesù? È il Dio-Uomo: pienamente divino e pienamente umano. È la Parola eterna diventata carne (Giovanni 1:14). È il Creatore dell’universo (Giovanni 1:1-3) che nacque in una mangiatoia (Luca 2:7). È il Giudice di tutti che morì per salvare i colpevoli (Giovanni 4:42; 2 Timoteo 4:1).
È abbastanza tenero da benedire i bambini (Marco 10:16) e abbastanza severo da giudicare l’ipocrisia (Matteo 23:27-28). È abbastanza umile da lavare i piedi ai discepoli (Giovanni 13:4-5,14-15) e abbastanza autorevole da calmare le tempeste (Marco 4:39-41). È abbastanza compassionevole da piangere su Gerusalemme e abbastanza determinato da andare alla croce (Luca 9:51).
Non è né il tiranno che alcuni temono né il buonista che altri preferiscono. È il Salvatore di cui tutti abbiamo bisogno. È morto per i nostri peccati e risorto per la nostra giustificazione (Romani 4:25). È l’unica via al Padre (Giovanni 14:6), l’unico nome dato sotto il cielo per la salvezza (Atti 4:12).
L’INVITO A CONOSCERLO
Gli stereotipi su Gesù sono barriere alla fede. Finché Lo vedi attraverso lenti distorte, non puoi rispondere appropriatamente a chi Egli è realmente. Non puoi fidarti di un maestro che mente sulla propria identità. Non puoi essere salvato da un mito. Non puoi seguire un leader debole.
Ma il vero Gesù - il Gesù dei Vangeli, il Gesù della storia, il Gesù della fede cristiana - è degno di totale fiducia, adorazione e sottomissione. È abbastanza potente da salvare, abbastanza amorevole da volerlo fare, abbastanza giusto da pagare il prezzo necessario.
Oggi puoi abbandonare gli stereotipi e incontrare il vero Cristo. Devi ravvederti (Atti 17:30) non solo dai tuoi peccati, ma anche dalle tue idee sbagliate su di Lui. Devi credere (Giovanni 3:16) in chi Egli è veramente - Dio incarnato, morto e risorto per la tua salvezza. Devi accettarlo non come il Gesù che preferisci, ma come il Gesù che è.
Il mondo offre stereotipi rassicuranti, Gesù offre la verità che ti salva e trasforma!
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